Capitolo 15 - Contratto di cuore
Il ristorante è affollato e pieno di gente. La musica avvolge l'ambiente a noi circostante ed Allie sorride felice a fianco a me. Mai prima d'oggi l'ho vista così spumeggiante. Sarà stata la passeggiata piena di scoperte, che in poco tempo ha scaturito per entrambi un forte avvicinamento. Oppure il bacio che ci siamo scambiati, senza pensare a ciò che ci unisce realmente. Quel contatto così dolce e armonico ha portato a farmi riflettere molto oggi. Sam ed Amie si sentono così in sintonia in questo mio rapporto. Però, il fatto di non riuscire ad esprimere i miei sentimenti per qualcun altro, è così difficile. Il semplice motivo per cui ancora sono aggrappato a tutte queste paure è semplice: Meg è la fiamma ardente ancora. Nonostante i diversi rapporti avuti nel corso di questi ultimi anni, lei è ancora molto presente nella mia vita. La separazione, è avvenuta, ma lei per me, è ancora l'unica. La sola, a capire ogni mio stato d'animo, ed ogni mio dubbio, o pensiero. Ammetto che non aiuta questo, lo so perfettamente, ma per il momento ho bisogno di lei. È l'unica in grado di far riflettere un cocciuto come me.
Si avvicina il cameriere chiedendo il mio cognome:
<< Peterson. Per quattro. >> Annuisce e ci conduce al tavolo. Sam e Amie continuano a giocare.
<< Sasso carta forbici! >> Urlano.
Mi volto e gli ammonisco soltanto con lo sguardo.
<< Poverini. >> Aggiunge Allie con dolcezza. Rimango stupito e noto sul suo viso un'aria giocosa e divertita. Cerco di calmarmi e le sorrido a mia volta e poi aggiungo:
<< Qualcun altro vuole essere punita? >> Dico divertito.
<< Può darsi. >> Aggiunge divertita con malizia. Le porto una mano dietro la schiena e la faccio accomodare e poi senza farmi sentire le sussurro: << Allora preparati. >> Le strizzo un occhio e mi accomodo anche io al l'altro lato.
Durante la serata, Amie non fa altro che chiedere storie ad Allie. Non le secca affatto, anzi ridono e scherzano mentre le racconta di foreste incantate e fate con poteri magici. Sam non fa altro che messaggiare e cerco di scoprire se qualche fidanzatina sia nel suo cuore, ma nasconde il tutto appena nota il mio sguardo indagatore.
<< Adesso non posso più leggere? >> Dico divertito.
<< Papà ... È solo la mamma che chiede se stiamo bene. >> Sospira.
"Cavolo non si fida proprio quella donna. Allora perché l'ami ancora? "
Maledetta coscienza. Scaccio via quel pensiero e mi concentro su Sam. << E tu cosa le hai detto? >> Riprendo
curioso. Nel mentre afferro il calice di vino e bevo un sorso. È veramente un bianco eccellente. Dovrei prenderne qualche bottiglia anche per il mio ristorante.
<< Che stiamo cenando con la tua nuova fidanzata.>> Dice tranquillamente.
<< Cosa? >> Rimango allibito. Allie ed Amie s'interrompono e rimangono in silenzio. Guardo per un breve istante la mia "sottomessa" e noto che anche lei è alquanto confusa e spaesata per quella così innocente affermazione. In effetti, i bambini non sanno tutta la storia e non devono, ma se tutto questo è successo è solo causa mia. Sono io, che ho permesso ad Allie di entrare nel loro mondo. Adesso, devo solo trovare la via più semplice, e captare dove la bomba innescata potrebbe cadere.
<< Papà? Allie? Ho sbagliato? >>
<< Io... Sam... Tu... >> Le parole sono incastrate. Non riescono a pronunciarsi. Bevo un altro un lungo sorso e rifletto cosa posso dirgli per non offendere la sua innocente azione. Quando finalmente prendo atto di cosa posso dire, Allie mi anticipa: << Sam... Vedi, io e tuo padre ci stiamo conoscendo soltanto adesso. A poco a poco, stiamo scoprendo i nostri caratteri e cosa ci piace fare nella vita. Non hai sbagliato a parlare di noi, soltanto che per il momento non siamo una coppia. Non so se capisci? Sospira e poi riprende: Sai, oggi tu ed Amie mi avete accolto nella vostra famiglia con una tale gioia che non mi sarei mai aspettata e questo mi ha reso veramente felice. Ma preferisco per il momento di godere della vostra compagnia e poi se un giorno io e vostro padre saremo un qualcosa che va oltre la semplice conoscenza ve ne parleremo. Va bene? >>
<< Ma certo. Mi dispiace averti messo in imbarazzo. Parlerò io con la mamma. >>
<< No! Lo farò io. Sono tuo padre ed è una mia responsabilità. >> Dico tranquillamente.
<< Va bene. >> Sospira e poi sorride con aria più serena. Io ed Allie, ci guardiamo senza dire niente. Le sue parole mi hanno stupito e calmato al tempo stesso. È riuscita a semplificare perfettamente ciò che poteva diventare una catastrofe. Al suo posto, mi sarei arrabbiato e senza aggiungere molto sarei persino scappato. Lei invece, è stata perfetta. Mi ha reso orgoglioso e in fondo al mio cuore, non mi pento di aver fatto conoscere alla mia famiglia, questa donna per me: splendida. Adesso, manca soltanto un unico membro a completare il tutto: Meg. Lei avrà l'ultima parola.
Abbiamo ordinato un antipasto di pesce, per tutti. Così da gustare il pesce come si deve. L'Alexandra è uno dei miei ristoranti preferiti in assoluto. Come cuoco apprezzo molto il fatto che proprio come il nostro bistrot tendono a utilizzare solo cibi freschi. Come secondo abbiamo optato alla fine una frittura mista e in aggiunta un contorno di fagioli e patate.
Nonostante la serata fosse partita con un piede in mezza fossa, sono felice che alla fine ci siamo potuti gustare un'ottima cena in maniera serena e gioiosa. La band conclude sulle note di Frank Sinatra e non posso non notare quell'atmosfera così romantica che frizza nell'ambiente. Il cameriere torna portando la carta dei dolci, ma sia Amie che Sam vogliono alzarsi per poter andare nell'angolo riservato a loro. << Papà? Possiamo alzarci? Ti prego? >> Amie saltella e mi strattona lievemente. Proprio non ce la fa la mia peste. << Ok, va bene. Sospiro. Ma vai anche tu Sam. >>
<< D'accordo. >> Si alzano e scappano via.
Rimaniamo soli, finalmente. Allie mi guarda con occhi brillanti e fiammeggianti. Entrambi restiamo per un po' in silenzio. La musica riparte e sulle note della "Vie en Rose", scrutiamo la nostra prossima mossa. Irrompo nel silenzio e mi scuso.
<< Mi dispiace per pima. Sei stata fantastica. >> Dico meravigliato.
<< Non devi Lucas... Sono soltanto bambini. Io per loro sono un 'estranea. È perfettamente normale. >> Sorride e posa una mano sul tovagliolo. Non faccio in tempo a rispondere che il cameriere torna titubante. << Scusate l'interruzione Signori, desiderate il dessert? >>
<< Per me, fragole. >> Sorride Allie al cameriere. La guardo stupita e mi torna in mente le due notti precedenti a casa mia. Subito il membro s'indurisce a quell'amore ricordo ma ormai è troppo tardi, Allie è come una voragine di passione. Fissa nei miei folli e piacevoli pensieri.
☙☙☙
<< Hai voglia di fragole? >> Sussurra Allie al mio orecchio. << Perché qualcuno le ha comprate? >> Sorrido e mi fingo ignaro del suo acquisto. << So, che le hai viste. >> Dice maliziosa. << Beh, bambolina abbiamo un enorme problema. Come le mangio? Rispondo divertito. << Ti guido io, se vuoi... >> Mi afferra per i fianchi e mi accarezza il petto nudo. Non perché non sapessi cosa fare, ma volevo che fosse lei a prendere l'iniziativa. Era il mio regalo. Ho iniziato a baciarla ed esplorare con la mia lingua la sua bocca. Il desidero era ormai ardente e bruciante. Coì ormai, di nuovo in piena le sussurro: << Fai al frigo, aprilo e prendi la panna montata. Sono nelle tue mani, piccola impertinente. >> Sorrido. Allie esegue l'ordine e torna poco dopo con fragole e panna. << Mio signore, cosa ne pensa di tornare in camera da letto? >> Dice maliziosa. I suoi brillano di desiderio. Per la primissima volta è lei a controllare. << Ai suoi ordini Miss. >> Sorride e mi conduce nella mia stanza. Mi fa sedere sul letto e posiziona al nostro fianco l'occorrente. <<Chiudi gli occhi. >> Ordina e senza esitazione. Lo fa in una maniera così intensa e dolce che il mio membro ormai duro non chiede che di uscire. Allie è fottutamente sexy, persino quando ordina. Sento iniziare a spalmare la panna dal mio piede destro, poi sale sulla gamba fino ad arrivare all' interno coscia. Con l'udito la sento armeggiare con la scatola di fragole ed infine posizionarle una ad una sul percorso compiuto prima. Un gemito gutturale e imprevisto fuori esce e lei se ne accorge ordinandomi di fare silenzio. "Ci sa fa fare la piccoletta!" Sento la sua lingua e le sue labbra su di me avventarsi alle dolcissime e succulente fragole. Succhia e lecca passo dopo passo. Una goduria dolce e inebriante. Poco prima di arrivare alle parti intime si sofferma e attendo la sua prossima mossa.
"Chissà cosa avrà in mente? "Appena si appoggia nuovamente al mio petto ormai con l'eccitazione e il membro in subbuglio enfatizzo: << Piccola problemi con la panna?>> Non dice niente. Toglie i miei boxer e si inizia a leccare il mio glande ormai duro. Le appoggio una mano sulla testa e spinge sempre più a fondo con la bocca. È così intenso e bello. Ansimo e gemo. Ormai siamo sincroni in questa folle e goliardica avventura e non posso che esserne enormemente felice. Ormai al limite vengo dentro la sua bocca, sprigionando nell'aria un intenso e folle orgasmo. Quando riapro gli occhi mi fissa incantata e sognante. È così dannatamente bella che mi ha ormai stregato.
☙☙☙
<< Lucas? >> Ritorno al presente. Allie mi guarda confusa.
<< Signore, per lei? >> Ripete il cameriere.
<< Uguale. >> Rispondo. Mi schiarisco la voce e torno su la donna di fronte a me. La sola e soltanto mia.
<< Con permesso. >> Aggiunge e sparisce all'istante.
Mi alzo in piedi e la raggiungo facendo alzare. Mi guarda confusa e un poco meravigliata, ma rimane in silenzio. La prendo tra le braccia. Lei accoglie il mio gesto e mi appoggia le mani sul petto. La stringo a me, poi le prendo una mano e la conduco in mezzo alla sala.
<< Balla con me. >> Dico ammaliato.
<< S-si. >> Trema ed è confusa. Riprende la mia mano affidandosi a me. Me la porto alle labbra, deponendole un bacio leggero sulle nocche.
<< Non possiamo tornare indietro. Giusto? >> Sussurro. <<No. Mio signore. >> Sorride. Appoggia la sua testa sulla mia spalla e ci lasciamo cullare dalle parole di quella canzone d'amore.
Tengo le mie mani su quei tuoi fianchi sinuosi. Ancheggi per me, senza renderti minimamente conto di quanto tu sia bella. Le sue mani risalgono lungo le mie braccia, raggiungono nuovamente le spalle e poi i capelli. Ne accarezza qualche ciocca. << Non ho mai ballato così, con nessuno. >> Mormora. << Io, non ho mai ballato con nessuno che mi appartenesse. >> Aggiungo. I nostri occhi sotto l'effetto della musica sono più vogliosi che mai.
Con l'altra mano le tiro dolcemente la coda a lato, per poi sollevare le sue labbra verso le mie. La bacio. A lungo. Assaporo, e riscopro con la lingua quella bocca così dolce mentre continuiamo a ballare. Ti voglio lì. E subito.
Mentre ondeggi e ti muovi per me, prendo il tuo viso tra le mie mani e noto il tuo sguardo fisso nel mio. In attesa. "Chissà a cosa starai pensando?" Ti attiro a me nuovamente e sussurro dolcemente al tuo orecchio: << Allie... >>
<< Mmh... S-si... >>
<< Ti voglio dentro di me. Adesso. >> le sussurro.
<< Allora prendimi. >> Mormora.
"Cazzo!"
Lei mi guarda sbattendo le ciglia come un cerbiatto. È pronta. Ma prima di concludere questa splendida serata ho bisogno di proteggere entrambi.
<< Allie, non voglio che tu firmi contratti o cose del genere. Ma voglio che tu sappia, che fra noi dobbiamo essere sempre trasparenti l'un altro. >> Dico, deciso.
<< Allora mio signore, direi di stipulare una sottospecie di contratto? Sei pronto? >>
<< Cosa vuoi dire, bambolina? >> Sorrido divertito.
<< È un contratto dove tu ed io, ci stiamo impegnando ad essere un dominatore e una sottomessa con dei benefit. Giusto? >>
<< E quali sarebbero i benefit? >>
<< Rimanere insieme. Così, senza paure. Fino a che i nostri cuori, ne sentiranno il bisogno. >> La guardo stupito e ammaliato. Mai prima, nessuna mi ha saputo descrivere così una relazione per me, perfetta. Allie è tutto ciò che voglio. Mi fa sentire diverso dalla mia vita passata. Come se spazzasse via, ogni frammento del mio dolore.
<< Allora... Oggi, sei giugno, sottoscrivo il mio contratto di cuore. Ecco fatto. >> Sorrido. Mi guarda negli occhi, solleva una mano e passa le dita sul bordo della mascella, accarezzando la barba corta e ispida. << Manca la firma, mio signore. >> La bacio ancora una volta e poi: << Firmato. Adesso, sei pronta? >> le chiedo. Mi accarezza il volto. << Si. >>Mormora.
☙☙☙
Buonasera cari lettori! Vi aggiorno un nuovo capitolo nella speranza di un vostro commento e stellina che possa apprezzare ancor di più questa meravigliosa, almeno per me, storia romance. Vi auguro una buona lettura.
Gessi🌻
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