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Capitolo 13 - Fragole e Champagne

Indosso un tailleur grigio perla e alla velocità della luce esco dall'appartamento. La metro come al solito è alquanto affollata e la gente spintona come fossimo ad un concerto rock. Mi sistemo il bavero della camicia e cerco un posto dove potermi sedere. Tra cinque fermate dovrò scendere, ma voglio vedere se Lucas mi avesse già scritto qualcosa. La gente spinge pur di non farmi passare, ma alla fine mi siedo accanto ad un ragazzo con lo stile metal. Porta enormi cuffie e in evidenza sul collo compaiono enormi tatuaggi colorati. Sul polso un bracciale borchiato e con un enorme teschio sta ad evidenziare ancor di più il suo possibile carattere. Forse vuole far paura o forse gli piace il genere: sesso, droga e rock e roll. È così appariscente ma lo capisco. Mi ricorda gli anni del college. Avevo la fissazione ad indossare tutto rosa. Le camicette tutte esclusivamente con i riccioli alle maniche. Sembravo una suora di clausura. Xavi mi prendeva costantemente in giro per questo, e forse è stato anche uno dei motivi se ne lui ne nessun'altro aveva la pazza e folle idea di provarci con me. Poi è arrivato Robert. Ad una delle tante feste dove le sbronze erano all'ordine del giorno, quella sera a cercare il mio outfit fu proprio Xavi. Ricordo ancora che arrivammo alla festa e poco prima di entrare qualcuno mi urtò. Normalmente sono molto tranquilla e resto sempre sulla difensiva, ma la mia collera arrivo alle stelle perché con nonchalance mi mise le mani sui fianchi facendomi ondeggiare. Mi voltai di scatto e il viso del ragazzo da felice e scherzoso diventò bordò per il totale imbarazzo. Gli altri suoi compari iniziarono a ridere e Xavi come suo solito fece altrettanto. Per di più esordì: "Il primo palpeggiamento della serata?" Lo fulminai ed entrai impettita. La musica all'interno era assordante, così per calmare i nervi andai a cercarmi una birra. Arrivai davanti al tavolo delle bibite e ne presi una. Con la birra in mano uscii in giardino e un gruppo di ragazzi parlavano tranquillamente in cerchio. Rammento che trovai un angolo nel vasto prato dove potessi rilassarmi e vagare con i miei soli pensieri, ma durò poco il ragazzo di prima trovò subito il mio nascondiglio. << Eccoti! >> Enfatizzò. Mi voltai di poco e lo guardai cagnesca. << Cosa vuoi? >> Dissi incazzata. << Conoscerti. >> In quella risposta rimasi un poco stupita e forse ammetto che pensai che forse potesse esserci speranza. Da quel giorno, iniziammo a frequentarci per poi alla fine innamorarci. Robert inizialmente non era come oggi appare. Era semplicemente un giovane ragazzo incompreso con mille dubbi. Ma prendere le redini della società di famiglia lo ha cambiato drasticamente e con lui anche io. Prima della mia fermata prendo il cellulare e sono le otto e cinquantacinque: <<Cazzo! >> Impreco. Il ragazzo di fianco a me non si accorge di niente, ma una vecchia signora mi guarda malissimo e scuote la testa. È tardissimo. Robert sarà furioso.

Questa mattina aveva un appuntamento con alcuni soci francesi per esporre le nuove idee di mercato ed io, sono ancora bloccata in metro. Sblocco il telefono e noto che il messaggio di Lucas non è tardato ad arrivare. Decido di guardarlo appena potrò, così da tenere una piccola ricompensa e gioia per le urla che dovrò subire. Provo a chiamare la sua segretaria Nadine, ma senza risposta. Provo Robert e dopo il terzo squillo risponde. << Ti sei persa? >>

<< No, ho soltanto avuto un imprevisto in metro. >>

<< Prendo tempo tu, muoviti per favore. >> Sospira e conoscendolo starà già sorseggiando il suo terzo whisky della giornata.

<< Dieci minuti e sono lì. >>

<< Ti aspettiamo. >> Riattacca. La voce della metro annuncia l'arrivo. Cammino e corro più in fretta possibile cercando di non sudare come un corridore in una delle sue maratone. Arrivo dieci minuti dopo, con un fiatone tale, che quasi vorrei cadere a terra. Il cuore batte furioso e cerco di calmarmi quei pochi secondi che mi separano. Alle nove e due minuti faccio il mio ingresso e chiudo la porta dietro di me.

<< È fatta! Vogliono investire con noi, per quattro anni e finanziare ogni cosa gli si proponga. Certo, nei limiti però, non male. >> Sospira e sorridere felice. Ricambio e cerco di allontanarmi prima possibile. Faccio per uscire ma riprende: << Chi è lui? >> Mi volto e non posso non nascondere l'espressione di stupore. Cerco un modo per poter rispondere e calmo il mio cuore che è nuovamente in subbuglio. << Scusa? >>

<< Allie... >> Si alza ed io indietreggio ma la porta è ormai alle mie spalle facendomi da muro.

<< Robert, non è come pensi? >> Cerco una soluzione. Una scusa che possa placare la sua forte ira. Non vuole ammettere di essere sempre stato geloso, però io ho dovuto sempre comportarmi da cagnolino che subiva e basta. Beh, se deve essere così, preferisco essere scopata dal mio Chef preferito. "Ma sul serio? Adesso è pure il tuo preferito? "Maledetta coscienza.

<< Non ti devi giustificare. Quel cuoco è molto ambito e ricco per giunta. Anche se ho saputo che in passato non era che un poveraccio ed un fallito a cui piaceva scommettere con i soldi. Aveva persino delle quote con noi. Ma sua moglie, ha pensato bene di pagare ogni cosa e togliersi dalle palle prima della banca rotta. Lo sapevi? >>

<< Sì. Mi ha accennato qualcosa. >> Dico ferma. Sospiro. Robert, nel frattempo, si versa a fianco a me un altro whisky e riprende.

<< Immagino. Quando ti scopa brutalmente oppure quando ti picchia con qualche cazzo di mestolo? >> Sogghigna. Sgrano gli occhi stupefatta e inorridita.

<< Tu, non ti permettere. >>

<< Lo difendi pure? Devo ammettere che ti piace, non è così? >>

<< Lui è il primo che non nasconde ciò che dice di essere. Quindi fatti gli affari tuoi, Robert. >> Dico nervosa e arrabbiata. Lui non sa niente di noi. Certo non si può dire che possa essere amore, ma mi piace questo mio nuovo lato di me. Mi fa essere più sicura di me stessa e diversa come mai prima sono stata. Davvero vuole giocare con questi sotterfugi?

<< Allie, ricordati una cosa: Tu, senza di me non avrai futuro. Non hai abbastanza soldi per fuggire da tutto questo e conoscendo il tuo orgoglio sono sicuro che non ti appoggerai a quel cazzone che pensi ti sappia scopare così bene. Quindi, puoi pure tornare al tuo lavoro. Buona giornata. >> Sospiro ed esco dal suo ufficio amareggiata. Trattengo le lacrime mentre torno alla mia scrivania e cerco di pensare ad un'alternativa, ma non c'è. Non trovo la strada giusta per potermi staccare finalmente da lui. Mi tiene in pugno e conosce ogni mia mossa. Guardo il telefono nella speranza che il messaggio di Lucas possa rincuorare il mio enorme dolore, ed in effetti è proprio così. Le sue parole mi hanno salvata. Non del tutto, ma almeno la giornata.

"Sono dieci minuti che sono arrivato al bistrot e già mi manchi piccola. La notte appena trascorsa è stata idilliaca e non vedo l'ora di ripetere ogni cosa. Inoltre, questa domenica vorrei trascorrerla con te. Non so se ti fa piacere conoscere un lato di me, ma vorrei presentarti Sam e Amie, sempre se sei d'accordo. Avevo in mente di andare al lago: "Alexandra Palace Lake" che ne pensi? Fammi sapere. Un bacio. - Mr. L.-

Sorrido felice. Mi ha risollevata. Vuole uscire con me. Vuole conoscermi. Rispondo e penso a qualcosa di enormemente malizioso. Poi un'idea mi si accende dentro e una sorpresa per il mio signore non può che migliorare l'intesa. – Mr., la ringrazio per la sua proposta e devo ammettere che mi alletta e non poco. Anche per la sua piccola è stata una notte non solo eccitante, ma alquanto esplorativa e non vedo l'ora che si ripeta. Ti mando un bacio pure io e decidi tu su quale lato del tuo corpo preferisci riceverlo. -Tua X.

La giornata, dopo la folle discussione scorre tranquilla, ma comunque impegnativa. Alle diciannove, sono finalmente fuori e mi dirigo verso una boutique per la sorpresa che ho pensato di fare al mio bellissimo cuoco. Entro e trovo ciò che mi serve per la goliardica serata. Poi mi fermo ad un market e acquisto qualche cosa da mangiare. Delle fragole succose mi colpiscono all'occhio, ne acquisto una scatola ed infine ci aggiungo una bottiglia di bollicine. Esco dal negozio venti minuti dopo, portando sotto braccio i miei regali speciali. Mi dirigo verso il suo appartamento, felice ed euforica.

"Chissà cosa penserà di tutto questo? Sarà felice? Vorrà giocare? Ma soprattutto, mi apprezzerà?"

Inserisco la chiave regalatomi nella toppa ed entro nel buio totale della casa. Cerco l'interruttore e premendo agli esterni del muro. Dopo poco, la luce fa il suo ingresso, illuminando l'appartamento perfettamente pulito ed in ordine. La casa silenziosa di Lucas è accogliente e non posso non pensare che rappresenti esattamente il suo modo di essere. La cucina ne è un esempio. Appesi al muro si possano notare alcuni suoi articoli e foto di vita. Sam Amie e Meg sono ritratti in una foto proprio alla parete. Sorridono tutti e quattro come una famiglia perfetta e felice. Mi si stringe il petto per un breve istante, ma cerco di non badarci devo preparare ogni cosa prima del suo arrivo. Metto lo champagne in frigo assieme alle fragole e poi vado nella sua camera da letto. Mi piacerebbe vivere qui. Avere una vita con una persona che mi possa completare.

"Non stai correndo, Allie?" Scaccio via nuovamente la mia fottuta coscienza e senza indugiare mi spoglio e vado in bagno. Vengo attratta dalla vasca idromassaggio, così decido di farmi un bagno caldo e togliere la terribile giornata che ancora attanaglia la mia oscura e preoccupata mente. Una volta che l'acqua è a temperatura m'immergo in essa lasciandomi cullare e facendomi avvolgere dal bagnoschiuma che profuma di vaniglia. Rilasso la mente e chiudo gli occhi, rivivo il mio incontro con Lucas. La sua mano calda nella mia e il suo corpo che si unisce al mio. Tutto è così perfetto nella mia fervida mente. Il tempo corre e passa sommersa tra quei pensieri felici sono quasi le dieci e trenta ed io ho passato il mio tempo a sonnecchiare in vasca. Mi alzo riluttante e mi asciugo con il suo accappatoio, infine indosso i nuovi acquisti e mi sistemo i capelli. Poi mi guardo allo specchio e cerco di donare un po' di colore al mio viso. Sempre bianco e spento. Per trecentosessantacinque giorni l'anno, è cadaverico. Una volta finito riprendo il telefono e guardo nuovamente l'orologio, manca poco tra un'ora lui arriverà. Con il cuore colmo di gioia e frenesia, cerco il luogo e il punto dove voglio che lui mi trovi. Non so ancor bene cosà accadrà o cosa dirò, so soltanto che voglio farlo. Voglio essere sottomessa a lui. Voglio appartenergli e divertirmi in questo folle esperimento erotico.

☙☙☙

Sono inginocchiata davanti alla porta d'ingresso. Indosso dei reggicalze nere velate da dieci denari: una calza al tocco leggerissima e che avvolge le gambe in modo armonico. Niente scarpe, i miei piedi poggiano sul pavimento freddo anche se la casa è comunque calda. Il reggiseno di pizzo nero con ferretto mette in evidenza il mio seno importante, una quarta abbondante e piena. I capezzoli ormai duri e appoggiati al pizzo richiedono totale attenzione e non vedo l'ora che Lucas possa occuparsene. Ho scelto un trucco leggero, ma ho colorato le labbra di un bel rosso acceso. Al mio signore piace afferrarmi la bocca e giocare con le mie labbra per poi morderle. Alle volte con le dita gli piace persino sbavare il rossetto e leccarlo via.

Si diverte a scopare la mia bocca con le dita e con la lingua, è come se si stesse scopando la mia intimità. Non lo fa con forza e nemmeno con violenza, ma con una tale decisione di chi sa cosa vuole veramente.

Sono scoccate da poco le lancette sulle dodici e ormai la mezzanotte è giunta. Il mio cuore sobbalza e non riesco a tenere sotto controllo l'eccitazione dentro di me, è così emozionante attenderlo e sottomettermi a lui. Non avere il controllo in questi momenti mi permette di liberarmi da pensieri della mia vita insopportabili.

Passa il tempo e dopo l'ennesimo battito accelerato del mio cuore lo sento avvicinarsi alla porta. La parete non ci separerà ancora per molto e non vedo l'ora che apra la porta per poter trovarmi lì in attesa.

Lucas gira la chiave e apre la porta facendo il suo ingresso. I nostri sguardi non fanno in tempo che si incontrano all'istante e sul suo viso compare un sorriso eccitato e divertito. Entra in casa senza dire niente mi sorpassa togliendosi la giacca di pelle che tanto amo. Il profumo di menta e tabacco invade la stanza e io la respiro per potermi inebriare del suo stesso odore. Ormai le mie narici e l'olfatto sono abituate e non ne possono fare a meno. Mi sento come quei tossici che hanno bisogno di quella dose giornaliera per sentirsi meglio. Beh, per quanto mi riguarda: lui è la mia dose giornaliera ed io non posso farne a meno.

<< Bene...Bene...Qualcuno vuole giocare. >> Dice divertito.

<< Sì, signore. >> Abbasso la testa in mia risposta e guardo le mie mani fisse sulle ginocchia tremare per l'eccitazione.

Al basso ventre nonostante non sia stata nemmeno toccata sento bagnarsi le mie mutandine e brividi freddi ormai scorrono lungo la schiena. Ci siamo. Ormai manca poco all'inizio del nostro meraviglioso gioco e solo il pensiero di ripetere il tutto, mi elettrizza e mi carica a pieno.

Sento dalla cucina prendere un calice e subito dopo versare del vino. Poi i suoi passi si soffermano nuovamente e sento aprire qualcosa, forse un mobile. Poi lo sento e finalmente torna verso l'ingresso, fermandosi dietro di me.

<< Chiudi gli occhi. >> Ordina severo.

Eseguo e sento la sua mano accarezzarmi la spalla e poi appoggiarsi sull'altra. Con l'udito cerco di percepire ogni suo movimento fino a quando un nuovo ordine vibra caldo nel mio udito.

<< Adesso, chinati e mettiti a pecora. >>

Ormai eseguo ogni movimento come fosse un navigatore di bordo mi lascio andare come fosse una melodica incantatrice.

Sento Lucas massaggiare le mie natiche così esposte e poi lentamente abbassare le mutandine ormai bagnate dai miei umori.

<< Lo sai, bambolina... Sei così bella stasera. Se solo sapevo che cosa avrei trovato al mio rientro, mi sarei impegnato molto di più nel finire il mio lavoro prima. Però devo dire che mi posso accontentare. Non credi? >>

<< Si. >> Dico con voce tremante. La sua voce nuovamente scorre dentro di me. E giunge nuovamente alle mie orecchie.

<< Si, come? >>

<< Sì, signore. >> Dico stregata.

Ancora con gli occhi chiusi, lo sento comunque dietro di me e sento la sua mano avvicinarsi alle mie labbra umide. In unico gesto mi penetra più volte con un dito. Poco dopo lo sfila e di nuovo il nulla. A quel punto, la sua voce si ripresenta alle mie orecchie:

<< Alzati e voltati. >> Eseguo gli ordini senza contraddirlo e mi volto. << Apri gli occhi. >> Faccio come dice, e lo trovo dinanzi a me con la camicia sbottonata e il calice di vino bianco in mano. È di una bellezza incandescente. Nell'altra mano sono accompagnate alcune fragole, il che rende tutto ancora più erotico. Non dice niente, mi fissa solamente. Occhi verdi contro occhi marroni. Poi si avvicina e il suo respiro è ormai vicino alle mie labbra così senza pensare alle conseguenze, mi fiondo sulle sue labbra baciandolo con foga, mentre l'altra mia mano scivola sul membro duro e stretto dai pantaloni. Mi respinge e mi afferra il mento con forza costringendolo a guardarlo nuovamente. Il suo sguardo adesso è severo e fermo. Quasi un culmine di rabbia.

<< Tu! Cosa stai facendo? Chi ti ha dato il permesso, eh? >>

<< Ehm... Io... >>

<< Verrai punita lo sai? >>

<< Sì, signore. >>

<< Seguimi. >> Dice voltandosi e afferrandomi la mano che poco prima toccava le sue parti.

Raggiungiamo la stanza da letto e mi fa sedere al bordo. Poi si toglie la camicia e posa il bicchiere sul comodino. Ritorna verso di me, silenzioso e con lo sguardo ancora più voglioso. Rimango ferma sul bordo e penso alla prossima mossa che potrà compiere visto l'accaduto. Invece arriva di fronte a me e dopo qualche secondo, riprende a parlare: << Sai... Questa sera sono rientrato a casa con un bel regalino al mio arrivo. La mia piccola che mi aspettava pronta e accaldata in procinto di essere scopata dal suo padrone. È partito tutto in maniera splendida, fino a quando questa bambolina impertinente ha cercato di cambiare le carte senza il mio permesso. Oh, Allie ... Mi divertirò moltissimo questa notte e la tua punizione sarà molto severa. Sdraiati. >> Dice fermo e severo. Eseguo l'ordine e cerco con i talloni di spingermi al centro del letto. Lucas è ancora in piedi ed io mi godo lo spettacolo. Poi molto lentamente slaccia la cintura e la sfila con unico movimento. Ricade sul pavimento rumorosamente ed io emetto un piccolo sussulto. Poi ritorna alla vita sbottonando i pantaloni e li sfila. Ora è di fronte a me solo con i boxer indosso.

"Cacchio! È veramente sexy." Non è molto muscoloso, ma giusto quel tanto che basta, per farmi nuovamente eccitare.

<< Ti stai godendo lo spettacolo piccola impertinente? >>

<< Si, mio signore. >> Dico, ansimante e con il cuore in piena esplosione.

Si avvicina al bordo e si posiziona sopra il letto. Poi afferra le mie gambe tirando verso di lui e in unico movimento mi allarga le gambe e si posiziona in mezzo ad esse. I nostri sguardi non smettono di fissarsi, entrambi eccitati da quello che vedono.

Porta una mano sul mio seno, stringendolo, mentre con l'altra mi massaggia il clitoride. Io sussulto ed emetto un piccolo gemito. Le dita iniziano ad allargarsi sulle labbra sempre più bagnate, ed io sono già in procinto di avere il mio primo orgasmo della serata. Ed è solo l'inizio. Continua a penetrarmi lentamente, soltanto con le dita e prestando ascolto alle sensazioni e ai miei umori che cambiano a seconda del ritmo. Ormai sono completamente sua e non posso fare a meno di urlare di piacere per quanto ho voglia di venire sotto i suoi tocchi.

<< Allie... Stasera tu non verrai. >> Dice al mio orecchio divertito.

<< No. Ti prego. >> Mugolo di piacere.

<< Questa è la tua punizione. Così impari a non rispettare le regole che ti vengono imposte. Inoltre, se solo ti azzardi a venire senza il mio permesso, la punizione sarà doppia. Capito? >> Dice nuovamente severo.

<< Si... Mio Signore. >>

<< Brava la mia bimba. >> Conclude sorridente. A quel punto mi fa alzare e mi afferra i capelli come in una specie di coda. Poi si distanzia afferrando la camicia che prima aveva addosso e puntando gli occhi su di me dice:

<< Sei pronta? >>

<< Sì, signore. >> Il suo sguardo pressante e dominante su di me, mi eccita. Mi fa provare un piacere mai esplorato prima. Mai vissuto, in ventotto anni di vita. Ormai non sono soltanto la donna conosciuta alla festa, ma la schiava che esaudirà i suoi desideri e miei ancora inesplorati. << E adesso voltati. >> La sua voce ormai è prigioniera di tutto il mio corpo ed eseguo gli ordini senza dir nulla. Mi benda usando la sua camicia che poco prima era a terra. Vengo avvolta dall'oscurità del tessuto e seguo solo i suoni che emette Lucas nella stanza. Poi il suono della cintura si ripresenta alle mie orecchie e poco dopo, mi prende la mano aiutandomi a sdraiarmi nuovamente sul letto.

<< Alza le braccia e stai ferma. >> Eseguo l'ordine e con la cintura mi lega le mani alla testiera del letto. << Ti stringe troppo? >>

<<No, mio signore. >>

<< Bene. >> Poi inizia a far scorrere la sua mano sul mio corpo. I miei capezzoli sono ormai turgidi ed eccitati allo scorrere della sua mano. Poi sento stringermi un capezzolo e con la bocca mi mordicchia l'altro. La mia voce emette un suono d'immenso piacere e la sua lingua non smette di giocare con il mio seno. Sono in preda all'agonia e all'eccitazione più totale. Voglio venire e non posso. Voglio urlare di totale piacere, ma le mie azioni mi hanno portato alla tortura più folle. Di colpo, Lucas, mi stacca la mano dal seno e mi dice di aprire la bocca. Lo faccio e senza muovermi attendo. All'improvviso mi versa il vino in bocca e dal sapore è champagne. "L'ha trovato." Sorrido al pensiero e lo deglutisco. Una goccia scivola dalla mia bocca e sento bagnare il mio mento, fino ad arrivare piano piano, al monte di venere. Mi lecca la gola, succhiando via lo spumante che a poco a poco, faceva il suo erotico corso. Ansimo e gemo ad ogni suo bacio e poi scende fino all'ombelico tormentandomi con la lingua.

<< Quanto sei bella. Non ti rendi nemmeno conto di quanto mi fai impazzire in questo momento. >> Poi senza aggiungere altro, sento le sue dita di nuovo dentro di me e il ritmo delle dita che mi ha infilato aumentano all'istante. Cerco di spingere ad ogni sua entrata e io mi contorco dal piacere. Senza smettere si insinua tra le mie gambe e raggiunge il clitoride con la lingua. Alla fine senza indugiare inizia a succhiarlo con foga. << Oh. quanto sei bagnata. Allie, Allie, Allie... Sei splendida. >>

A quel punto mi gira a pancia in giù e mi solleva il bacino mettendoci sotto un cuscino. Mi lubrifica l'orifizio anale alternando la lingua con il vino ed infila un dito all'interno e lo muove finché non sente il mio corpo rilassarsi. Gemo nuovamente e stremata chiedo: << Penetrami ti prego! >> Lo imploro, ma in sua risposta, mi sculaccia forte. Gemo per l'ennesima volta e poi senza rendermi conto mi penetra brutalmente. Io urlo e cerco di rispondere alle sue spinte. << Di più! >> Gli chiedo e lui questa volta aumenta il ritmo. Fusi l'un l'altro siamo legati dallo stesso piacere. Mi sculaccia nuovamente ma continua a spingersi sempre più dentro di me, poi porta una mano sul seno e l'altra sul clitoride. Ormai sono quasi al limite. Fare sesso bendata aumenta ogni sensazione, è un'esperienza paradisiaca. Sento il suo membro pompare sempre di più tra le pareti della mia intimità, anche se indossa il preservativo.

<< Non ti fermare! >> Gli ordino, ma lui in risposta questa volta si ferma afferrandomi i capelli e strattonandomi verso il suo petto.

<< Tu, devi smetterla di chiedere. Mi hai capito? >>

<< Si... Mi scusi mio signore. >>

Si stacca da me ansimante e mi slega dalla testata. Poi mi slega la camicia e cerco di riprendere la vista al contatto con la luce della stanza.

<< Inginocchiati e prendilo in bocca. Subito! >> Faccio come dice e lo prendo in mano per poi iniziare a succhiare. Il ritmo si fa sempre più veloce e poco dopo sento un grugnito gutturale e il suo liquido caldo scorrermi in bocca. Ingoio e guardandolo negli occhi mi lecco le labbra.

<< Bel lavoro. Devo dire che il bacio che aspettavo è stato alquanto inaspettato e impegnativo. Non credi? >> Dice malizioso. Mi alzo ed annuisco sorridendo. Mi rimetto a sedere sul bordo e cerco qualcosa da rimettere addosso.

<< Hai mangiato? >> Dice preoccupato.

<< No. Tu? >>

<< Vieni. Ti preparo qualcosa. >> La sua voce adesso è dolce e rassicurante.

<< Non ti devi scomodare. Inoltre, le fragole sono sempre lì. Potremmo mangiarle come dessert? >>

<< Non è un problema. Mi fa piacere cucinare per te. Inoltre, le fragole non sono per dessert, ma per il mio piacere. La serata non è finita. >> Sorride e poi si avvicina lasciandomi un bacio sulla fronte. È un gesto così dolce e spontaneo. Il mio cuore impazzisce a quel tenero gesto, ma cerco di tenerlo a freno per non farlo esplodere dal petto.

Ci rivestiamo, usciamo dalla camera e una volta raggiunta la cucina all'orecchio gli sussurro: << Cosa mi cucini? >>

<< Cosa ti andrebbe? >> Dice sorridente.

<< Beh, qualcuno non mi ha concesso di venire ed io sono ancora molto accaldata. Perciò ... Mi avvicino a lui girando attorno alla penisola e lo raggiungo ai fornelli per poi riprendere: Mi andrebbe un bel bacio. Mi è concesso? >> Dico maliziosa. Sorride nuovamente e poi risponde:

<< Concesso. >> Così senza farmelo ripetere lo bacio con passione per qualche minuto. Ci stacchiamo ansimanti e lui mi rivolge nuovamente un sorriso da capogiro. Ecco, sono ufficialmente fottuta. Mi stacco da lui per tornare sullo sgabello ma quando mi giro per andare dall'altra parte, mi tira un ultimo sculaccione. Ed io divertita emetto un gridolino e sorrido. Infine, torno a sedermi di nuovo eccitata.

<< Spaghetti con pomodori e basilico vanno bene? >>

<< Benissimo. >> Sorrido entusiasta.

Durante la cena, Lucas non sembra il ragazzo entrato in casa qualche ora prima. Parliamo del suo lavoro e mi chiede del mio. Infine, dopo aver sistemato i piatti e aver ripulito la cucina mi avvio all'ingresso. << Dove vai? >>

<< A casa. >> Dico afferrando il cappotto.

<< Aspetta, Allie. >> Dice con voce spezzata.

<< Non posso rimanere. Lo sai anche tu. Ricordi il patto? >>

<< Lo ricordo. >> Dice sorridendo. Poi senza poter lasciare il tempo che possa replicare, riprende: << Ma... È tardi. Sono le due e mezzo del mattino e non ti lascio andare via a quest'ora della notte. Ti prego. >> Mi afferra in vita e mi guarda supplicante.

<< Ok, resto. Ma con una semplice condizione... >>

<< E sarebbe? >> Domanda perplesso.

<< Dormiamo assieme. >> Dico decisa e ferma.

<< Ok... >> Dice con sorriso smagliante e mi accarezza una guancia dolcemente. Mi avvicino a lui e nuovamente le nostre bocche si incontrano e si ricongiungono non lasciando spazio nemmeno a respirare. Le lingue sono danzanti e ansimanti. Si cercano e si congiungono ad ogni movimento che compiono. Non riuscivo a capire come Lucas potesse farmi sentire così. Con lui avevo la sensazione di essere nel posto giusto, al momento giusto. Non avevo paura a stare al suo fianco e nemmeno ad essere toccata. Lui mi faceva sentire per la prima volta, viva. Come non lo ero mai stata. Mi sentivo come un uccello libero di poter spiccare finalmente le ali. Non ero più rinchiusa in una gabbia. Non ero più imprigionata dalle mura d'acciaio da cui non ero riuscita a liberarmi. Lui mi aveva liberato da esse e mi aveva fatto scoprire un modo a cui mi sentivo ben felice di appartenere.

<< Allie ... >>

<< Si? >>

<< Sai che prima o poi, dovremo prendere diverse decisioni a riguardo. >>

<< Intendi la mia sottomissione a te. >> Dico, portando le braccia attorno al suo collo.

<< Esattamente. >> Sospira. Perché so che in futuro tutto diventerà più nitido e chiaro. Passo per passo andranno prese considerazioni alquanto importanti e di estrema misura. Perché è normale che in questo tipo di gioco, alcune persone possano rimanere alquanto ferite.

<< Lucas... Io non ho mai praticato tutto questo. Lo sai bene. Però, con te in qualche modo non ho paura. Voglio scoprire l'oltre e al tuo fianco sarà tutto più piacevole. Ma se tu credi che dobbiamo prendere precauzioni da tutto questo. Beh, è giusto farlo. E ti sono grata. >>

<< Sai che ci sono delle punizioni vero? In questo gioco, esistano molte sfumature. Possono essere piacevoli oppure no. Altre volte, ti ordinerò di fare cose, solo per mio gusto e piacere. Senza poter obiettare. Mi capisci? >>

<< Penso ... Cioè credo di sì. >>

<< Ti manderò una lista, di cosa sei disposta a praticare. Se hai delle domande a riguardo, basta che tu lo dica. So che può essere folle, ma alcune cose sono molto più che piacevoli. >>

<< Beh, non lo metto in dubbio. >> Rido di sottecchi. E anche lui fa altrettanto. Ma percepisco comunque nell'aria un odore forte ed intenso di puro e stimolante piacere.

Essere la sua sottomessa forse, era la cosa più bella che mi fosse mai capitata e almeno in quel momento, ero felice di poterla essere. Mi sentivo protetta e al sicuro, anche se significava essere comandata e legata brutalmente da qualcuno.

So che è tutto enormemente contorto e illogico. Ma io mi sentivo di nuovo felice.





☙☙☙

Buonasera cari lettori! Vi aggiorno un nuovo capitolo nella speranza di un vostro commento e stellina che possa apprezzare ancor di più questa folle e inebriante storia romance. Vi auguro una buona lettura. 

Gessi🌻

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