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Capitolo 11 - Nuove Trattative

Il lavoro di segretaria non è mai stato una delle mie più grandi aspirazioni e con il passare del tempo iniziavo ad odiare di lavorare ancora per Robert. Ormai era passato più di un mese dalla nostra separazione e nonostante i modi freddi e i sorrisi di circostanza non aveva alcun senso continuare. Ma purtroppo ciò che mi legava a restare in quel dannato posto, erano i soldi che dovevo restituirgli. Il mio debito era troppo grande per potermene andare e il negozio non bastava ad estinguerlo. Avevo iniziato a condividere la mia vita assieme a Xavier e nonostante tutta la sofferenza, ero felice di avere almeno lui al mio fianco. Io e Xavi ci siamo conosciuti al liceo e ricordo che inizialmente mi ero presa una bella cotta per lui. Alto e snello con riccioli color biondo cenere che ricadevano sul quel viso grazioso e minuto. Peccato. Dopo dopo tre anni di sguardi e sospiri innamorati mi confessò di essere gay. All'inizio presi malissimo la notizia, non tanto per la sua omosessualità, ma per il mio cuore spezzato. I suoi gusti non corrispondevano ai miei e quindi tra le lacrime del mio primo amore, scoprii comunque di aver trovato, una bellissima amicizia. Xavi ha un anno in più di me, ed esattamente come me, ama leggere. Il suo sogno è sempre stato diventare un magnifico ballerino. Danzare sui palchi più rinomati e realizzare il sogno di volteggiare con i più grandi. Ogni volta che ne parla, i suoi occhi brillano di una luce accecante e persino un topo da biblioteca come me, ne rimane alquanto affascinata. Questa sera devo vedere Lucas al ristorante. In questi giorni abbiamo potuto messaggiare un poco. Mettere a nudo, i nostri caratteri e quello che entrambi desideriamo e vogliamo. Nonostante non sia stata presa ancora nessuna decisione voglio poter capire e comprendere il suo mondo e modo di dominare. Mi piace essere legata a qualcuno. Prima d'oggi, pensavo che un rapporto esistesse solamente, perchè due persone sono innamorate e quindi sono legate dall'affetto. Ma dopo Robert, beh, mi sono dovuta alquanto ricredere su tutto quanto. Con Lucas ho visto oltre il fondo della bottiglia e scoperto un lato di me stessa, che mai avrei immaginato. Da quando ho conosciuto quest'uomo, ho riscoperto la voglia di scrivere. Poesie perlopiù. Alcune volte, mi cimento anche in altro per esempio: frasi o racconti. In vari momenti, butto giù, le sensazioni o l'emozioni che mi fa sentire la sua presenza. Oppure vari momenti, in cui solo noi due, siamo i protagonisti. Appunto ogni nostro amplesso, ed ogni mia fragilità. Persino, la paura stessa, che provo nello stare con lui. Mi piace rileggere e ripensare ai quei momenti; caldi, magici ed unici. Momenti, che sono solo nostri. Mi sento come una scolaretta tornata al liceo. Con lui, riesco ad essere la ragazzina che purtroppo non sono mai stata. Dopo l'incidente dei miei genitori, mi sono legata sempre più al mondo di Robert. In quest'ultimi anni ho cercato di essere la moglie perfetta e adesso che non lo sono più, mi sono ripresa la Allie, che un tempo potevo essere e che si era ormai persa a mio malincuore. Mi manca la sua sfacciataggine e il suo brio. Però, ha bisogno di tempo per riemergere e forse un giorno, la rivedrò. Opto per il vestito nero con le bretelline argentate che Lucas adora. E' lo stesso vestito, con cui mi ha conosciuta e di cui poi ha fatto suo. Voglio cercare di stuzzicare la sua libido e voglio che veda la sua bambolina nel modo più sexy e affascinante possibile. Con il reggicalze e il body di pizzo con sfumature bordeaux. Mi sistemo i capelli di lato, lasciando che cadi lievemente sul mio seno, e mi avvio verso la cucina. Xavi è preso a provare per lo spettacolo che si terrà Venerdì sera al Theather. E' così concentrato e preso dai passi che non nota neppure la mia presenza. Così entro e cerco di non disturbare il ballerino che vive dentro di lui.
<< Allie? >>
<< Oddio! Scusami, non volevo disturbare prendo scialle e borsa, ed esco. >>
<< Dove vai, così briosa? >> Arrossisco subito alla sua domanda tanto che incomincio a balbettare.
<< Ehm... Vado da Lucas. >> Ammetto la mia colpa e senza aggiungere altro resto in attesa.
<< Vuoi dire, Chef super sexy e chiappe d'oro? >> Sgrana gli occhi e scoppia subito dopo di felicità.
<< Si lui. >> Alzo gli occhi al cielo e subito Xavi riprende ad entusiasmarsi. Si avvicina e mi prende le mani e ammicca curioso di sapere qualcosa in più su quello che sta succedendo.
<< Oddio! Allie voglio sapere tutto. Ogni cosa. Ti scopi l'uomo più stupendo e affascinante di Londra e non mi avverti? Com'è che non mi sono accorto? >>
<< Adesso, devo proprio andare. Ma ti prometto che ci sarà l'occasione per raccontarti ogni cosa. Va bene? >>
<< Ok, tesoro. Mi raccomando ammiralo anche per me. >>
<< Lo farò. >> Esco di casa, felice ed energica. Sapendo però, che a Xavi non potrò dire niente del mio rapporto con Lucas a livello sessuale. Non tanto per questo nostro lato, ma più che altro per vergogna e diprezzo che mostrerei ai suoi occhi. Il locale stasera è affollato, e sia i camerieri che il personale addetto alla sala, è in pieno delirio. Entro e sorpasso la sala, ma vengo fermata da Liv, poco prima che arrivi davanti all'entrata della cucina.
<< Sei qui per lui, vero? >>
<< Ehm... Si. Mi ha detto lui di venire. Qui intendo. >>
<< Si, avevo capito. Aspetta qui per favore. L'accesso è solo per il personale. >>
<< Va bene. >> Attendo. Picchiettando con il tacco sul pavimento di marmo e mi torturo una pellicina. Ormai sono al culmine della piena agitazione. Ripenso a quanto sia stata odiosa quella cameriera, cosa ne sa di me e Lucas? Forse, era una sua sottomessa? O forse, è innamorata di lui? Anche fosse, voglio provare a fidarmi di lui. Anche se la nostra relazione è iniziata come un rapporto quasi esclusivamente sessuale, non posso fare altrimenti, se non fidarmi e cercare di conoscere il mio dominatore. Qualche minuto dopo, la porta della cucina si riapre e la bionda con la coda si ripresenta davanti a me. << Mi ha detto di darti queste e di aspettarlo al suo loft. Queste sono le chiavi di casa sua. >>
<<Mentre queste? >>
<< Io non lo so. Scoprilo. Ora togliti di quì, perchè stasera è il caos più totale. >>

La ragazza, mi porge delle chiavi con il portachiavi attaccato. Lo accarezzo e poi lo volto. Dall'altro lato, noto su scritta una frase. Quel messaggio è per me. Sul mio volto, compare un sorriso. Ormai da tempo non mi sentivo più così. Non volevo essere amata, ma solo essere importante e speciale per qualcuno. E questo, ormai da tempo, non era più accaduto. Leggo la dedica e la sfioro con le dita, come dovesse scomparire. Mi sento leggera, felice e motivata. Vorrei andare da Lucas e stringerlo a me. Vorrei baciarlo e ringraziarlo, per lo splendido regalo. Però, non è semplice come si pensi. Quelle parole dolci contengono, una dura realtà, lui non è il mio fidanzato, ma il mio dominatore. Nonostante la frenesia del momento, devo fare i conti con la realtà dei fatti.

"Allie, tu sei la mia chiave.
Il mio mondo, adesso, è il tuo."

Rileggendo la frase più volte, cerco di capire il suo gesto così inatteso. Ripeto più volte nella mia testa quella frase e non voglio gioire ancor prima di sapere. Con Lucas, è tutto sempre molto misterioso. Non c'è mai qualcosa di chiaro in quello che fa. Però mi porta a fidarmi di lui. Per me, quest'uomo, è davvero unico. Voglio conoscere ogni lato di sé. Quando è nel ruolo di Chef, nel ruolo di padre, e non solo, nel ruolo di padrone. Voglio poter vedere e comprendere ogni sua sfumatura e capire dove tutto questo, potrà mai portarci.

<< Sei ancora quì? >>
<< Adesso vado. Scusami l'intrusione e buon lavoro. >> La bionda non dice nulla, ma mi squadra soltanto per un breve istante e con i piatti in mano si dilegua tra i tavoli della sala. Al quel punto, posso andarmene. Seppur triste, per non aver avuto l'occasione di salutarlo. Posso sempre sorride, ed attenderlo bramosa al suo appartamento. Lui è mio, e di nessun altro. Almeno così, voglio sperare.

Mentre, m' immergo per le vie di Londra, cerco di custodire in un angolo piccolo e ristretto del mio cuore, quei sentimenti contrastanti. Quello che sento per lui, è tutto nuovo e poco alla volta, cerco di comprendere e riflettere su di essi. Attenderò, con pazienza al suo loft e il suo lungo ritorno. Cercherò di mostrarmi a lui, in quel lato che a lui piace tanto vedermi.

Apro la porta di casa e accendo le luci del salone. La sua casa non è molto grande, ma è comunque giusta e adatta ad uno scapolo single e di successo. Appoggio al bancone la mia borsa e lascio sul divano la giacca di pelle. Così presa dal non sapere cosa fare, incomincio a curiosare per le stanze. Il bagno con l'idromassaggio, i suoi dopobarba ed infine una stecca di tabacco al mentolo rimasta lì. L'annuso nonostante non ami il fumo. Però, è il suo profumo. Quell'odore mi rende pazza e folle. Mi ricorda nuovamente quel primo bacio. Le sue labbra e la sua lingua, dentro la mia. Chiudo gli occhi perdendomi per qualche istante, e lasciandomi avvolgere da quelle forti e prime emozioni. Dopo un po' decido di finire il tour, ormai attratta da tutto ciò che potesse aiutarmi a conoscerlo e mi intrufolo nella stanzetta di Amie. La sua piccola e dolce bimba che tanto ama. La camera è dipinta su un bianco avorio è tutta lilla e sul letto è appesa una bellissima e graziosa zanzariera che scende dal soffitto. Cammino per la stanza con occhi diversi, quasi amorevoli. Poi mi soffermo alla scrivania e noto una foto di Amie. È lei da piccola. Meg, la tiene per mano e Lucas dietro, sorride felice e sereno. Non guarda l'obiettivo, ma la moglie, con sguardo adorante e perso per lei. Dal lato opposto, Lucas tiene una mano appoggiata alla spalla di Sam e anche il bimbo, ora un giovane uomo, ride enormemente. In quella foto, sorridono tutti e mentre li fisso incantata, una lacrima scende dal mio viso. Un ricordo a me lontano, torna a vagare nella mia mente. Ripenso ai miei genitori e una foto molto simile a questa, rivive dentro di me. La porto al petto e senza rendermene conto sono sul pavimento che piango. Ripensando a quel pensiero a me felice, piango sommessamente. Dopo tanto tempo, non avrei pensato o immaginato di potermi ancora sentire così: persa e sola. Nonostante il passare del tempo, sento ancora una terribile morsa dentro di me; che giorno per giorno si lacera, fino a sanguinare. Dopo un po', cerco di riprendere possesso del mio corpo e cerco di scacciare via, quei pensieri a me tristi e doloranti. Così, mi alzo goffamente e asciugo le lacrime; ed infine, ripongo la fotografia sul comodino e torno in corridoio. Adesso, devo essere una buona sottomessa. Devo rendere orgoglioso, l'uomo che siede al mio fianco. Raggiungo questa volta, la camera da letto del mio signore. Accendo la luce e scaccio ogni possibile o altro pensiero triste dalla mia fervida mente. Voglio perdermi e farmi trascinare assieme a lui, nel vortice sessuale che ci appartiene. Voglio essere travolta dal culmine del mio stesso piacere e non pensare più.

Noto sul letto una scatola blu notte e un grosso fiocco dorato. Sopra di essa, c'è una busta. Mi avvicino incuriosita, ed eccitata al tempo stesso. Riconosco la calligrafia, è la stessa del bigliettino con cui ho ricevuto la chiave. Il mio nome: "Allie", risulta ai miei occhi, più bello che mai. Mi sento, come una ragazzina, con il suo primo amore. Mi siedo sul bordo del letto e porto la scatola sulle mie ginocchia. Prendo il biglietto e senza ulteriore indugio estraggo il biglietto e leggo. Il mio cuore martella e pulsa al mio petto. Accelera e poi si ferma, per poi tornare a battere forte e scoppiettante, dentro di me.


☙☙☙

Quelle parole mi fanno sentire, sua. Provo, sensazioni strane e folli al tempo stesso.
Infine, ormai eccitata ed euforica, sfilo il fiocco ed apro la scatola con la mano, un po' tremante. La carta velina copre
l' oggetto a me misterioso, così, senza indugio, la sfoglio e al suo interno, un meraviglioso body di pelle, brilla sotto il mio sguardo meravigliato. È così sexy e potente che persino per una come me, appare fin troppo, per essere indossato. Abbinato ad esso, trovo delle meravigliose reggicalze in pizzo, ed infine una busta di velluto del medesimo colore del fiocco, brilla per me. Lo apro delicatamente e con estrema cura, estraggo il contenuto, e all'interno trovo un collare. A primo impatto, rimango spiazzata e un po' intimorita, ma cerco di rimanere sul gioco e di godermi ciò che avverrà, al suo arrivo. Mi vesto e indosso ogni cosa, con estrema cura e enorme desiderio. Ormai è quasi l'una e nonostante sappi che a breve varcherà la soglia, voglio essere pronta e vogliosa per lui. Da una donna timida sessualmente, Lucas mi ha portato a conoscere questo piccolo e vasto mondo. Mi sento bene e farne parte assieme a lui, mi gratifica ancora di più, nel esserlo. Indosso il collare e alla fine mi guardo allo specchio esterrefatta, quasi incantata e meravigliata dalla persona che ho di fronte. Mi sento sexy e bella, come mai lo sono stata prima d' oggi. Mi siedo al bordo del letto e resto in attesa. I minuti e i secondi passano, e alla fine sento la porta aprirsi e passi seguire il percorso, che l'avrebbe condotto da me. Il cuore inizia a martellare al mio petto, come mai prima abbia fatto.
" Se adesso l'ouscultassero, potrebbero ricoverarmi. " Nuovamente, la porta si apre e adesso si trova di fronte a me, dinnanzi alla sua nuova e bellissima sottomessa.
<< Eccoti. Pensavo ti fossi persa. Beh, che dire, il gioco abbia inizio. >> Non dico niente a quell'affermazione. Resto con lo sguardo fisso sulle mie ginocchia e attendo un suo nuovo riscontro.

Si avvicina lentamente, e mi alza il viso in direzione del suo, in modo da poter finalmente guardare, la donna che con ben poco, è riuscito a saper trasformare. Non dice nulla se non sorridere, ed essere, enormemente orgoglioso. Lo vedo e lo percepisco. Mi mordo il labbro e ricambio anche io, con un sorriso lieve. I nostri sguardi carichi di enorme passione e desiderio, comunicano le parole mancanti. Non serve affatto parlare, ma solo incominciare questa folle e pazzesca avventura. Io, diverrò sua. E lui, diverrà mio. Questo collare ne è la prova. La chiave è il nostro inferno e paradiso. Dove solo noi, abbiamo l'accesso e dove solo noi, possiamo esserne i custodi.

☙☙☙

Sono inginocchiata ormai da mezz'ora. Non è successo nulla se non restare lì in un angolo della stanza a fissarmi. Mi spaventa e mi costringe a non guardare niente se non le mie mani. Mi tiene legata a sé, imprigionata e indifesa. Ormai, il collare, mi tira e mi stringe al collo. Lo sento forte e possente. Proprio come il mio Signore. In qualche modo però, mi eccita. Mi rende sua. Sottomessa a lui, ho come l'impressione di trovarmi nella giusta ottica. Anche se sono la sua schiava, da un giorno, mi sento libera di poter lasciarmi andare. Quella bramosia e quell' eccitazione dentro di me, mi smuove. Mi fa sentire viva come non lo sono mai stata. Solo lui è in possesso della chiave e solo lui, potrà liberarsi da esso. Quando mi avrà liberato tornerò ad essere la stessa ragazza insignificante, con cui Lucas scopa e a cui piace chiamare "la sua piccola". Mi chiedo come questo uomo meraviglioso e possessivo riesca ad essere attratto da un inutile essere, come me. Non sono così attraente e bella, eppure, lui dice di aver perso la testa. Io sono il suo faro. Il suo gioiello prezioso. Eppure io mi sento così inadatta al suo fianco. Nonostante soddisfi ogni suo folle e perverso desiderio, mi sento in qualche modo, incapace di comprendere ciò che Lucas voglia dire. Quando mi guarda, mi parla e mi possiede, lui mi scopre ogni mia parte più nascosta. Riesce a vedere ciò che io ancora non ho scoperto. Resto lì, in attesa e attendo il suo prossimo ordine. Sento Lucas ritornare nella camera, il pavimento di legno scricchiola ad ogni suo passo e con il viso chino e lo sguardo fermo sulle mie ginocchia, cerco di capire cosa voglia fare con me. Sento l'armadio aprirsi e subito dopo un rumore lieve che assieme a lui si avvicina a me. Al tocco dell'oggetto a me misterioso, procura sulla mia schiena piccoli brividi freddi e piacevoli al tempo stesso. Quella sensazione mi fa scuotere leggermente dalla posizione e sento il basso ventre fremere. << Stai ferma! >> La voce roca di Lucas è una melodia dolce e frustrante. Mi sento incantata da quel suono. Eccitata da quello sguardo che sento pressante su di me. Anche se sono all'oscuro di quello che sta provando e guardando in questo momento, sò per certo che anche lui, come me, desidera ardentemente avermi. La frusta di pelle tocca il pavimento alla mia destra e con la coda dell'occhio sbircio dove possa appoggiarsi e toccare nuovamente la mia pelle. << Oh, piccola... Sei veramente bella. Vorrei che potessi ammirare e vedere quello che i miei occhi non smettono di fissare. In questo momento il mio membro freme in attesa di poterti avere. Brama e scoppia di eccitazione nell'attesa di poter entrare dentro di te. Vuoi sentirmi? >>
<< Sì, signore. >>
<< Anche io voglio sentirti piccola. Adesso chinati e mettiti a quattro zampe per me.>> Eseguo l'ordine e mi posiziono come ordinato. La frusta riprende il percorso lento e dolce sulla mia pelle ed io attendo nuovamente, ormai bagnata ed eccitata. Voglio Lucas talmente tanto. Così tanto, fino a riuscire a perdermi.

Rieccomi!!! ❤️
Spero abbiate gradito il nuovo capitolo succulento. Buon proseguimento!!!

Gessica ♥️

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