Chào các bạn! Vì nhiều lý do từ nay Truyen2U chính thức đổi tên là Truyen247.Pro. Mong các bạn tiếp tục ủng hộ truy cập tên miền mới này nhé! Mãi yêu... ♥

9. Momento di debolezza

Lo specchio del grande armadio marrone nella camera da letto di Eleonora rifletteva l'immagine di due ragazze sorridenti, distese sul copriletto di raso verde scuro, in una posa che le aveva viste protagoniste per tutta la vita, quando avevano tanto da dirsi o volevano stare in silenzio con la sola presenza dell'altra a confortarle, rannicchiate una di fronte all'altra. Eleonora era felicissima che la sua migliore amica Gabriella fosse lì con lei. Stessa età, stesso quartiere, erano state complici di tante prime esperienze, colonne portanti l'una per l'altra. Inseparabili.

Le dolevano le guance per quanto aveva riso. Gabriella le scoccò un'occhiata complice e si alzò dal letto per aprire la valigia poggiata sulla sedia. I capelli lunghi fino alla vita avevano lasciato il posto a un taglio dritto, che cadeva sulle spalle, e le sfumature ramate ora erano bionde. Le davano un'aria molto più giovane e luminosa, la facevano sembrare una ragazzina appena diciottenne.

«Stasera cosa metti?» rovistò nella valigia e tirò fuori un vestito monospalla color bronzo. «Dici che questo può andare?»

«È bello. Provalo.» Scese anche lei dal letto, a piedi nudi sul pavimento piacevolmente fresco. Il suo riflesso nello specchio dell'armadio appariva stanco, ma si vedeva che già solo un'ora con la sua amica le aveva restituito il sorriso perduto in quei giorni.

Fece scivolare l'anta di lato.

Gabriella si sbottonò i pantaloni. «Raccontami qualcosa da Milanello. Che si dice? Qualche gossip? Fai un lavoro così avvincente...»

Eleonora nascose la faccia tra i vestiti, sentendosi improvvisamente sudata. Era lei il gossip di Milanello, lei e Olivier che si baciavano nel parcheggio. «Faccio la giornalista sportiva, non la giornalista di gossip.»

«Sempre più movimentato di un'impiegata. E poi i calciatori ne combinano una al secondo. C'è almeno qualche bel ragazzo?»

Olivier era bello. Talmente bello da sembrare finto. Eleonora sentì le guance accaldarsi. Voleva raccontare a Gabriella quello che le era accaduto, moriva dalla voglia di farlo. Però aveva paura di essere giudicata male, ricevere gli sguardi di biasimo dalla sua amica l'avrebbe fatta sentire ancora più in colpa.

Peraltro, aveva bisogno di sapere il suo punto di vista, qualunque fosse stato. Si voltò verso di lei.

«A dire il vero ce n'è uno.»

«Bene. Come si chiama?» Sfilò via anche la maglietta.

«Olivier Giroud. È da poco in Italia.»

«Ma è quello dell'intervista?»

«Già. Quello che mi ha mandato a puttane l'intervista.» Aveva raccontato dei problemi con l'intervista a Gabriella ma aveva omesso tutto quello che era successo dopo.

«Non mi avevi detto che era bello.»

«Lui è... affascinante.» Si concentrò di nuovo sui vestiti, in cerca di un modo per non far sembrare tutto così grave. «Stasera ci ha invitate ma io ho detto di no.»

«Aspetta un attimo, ci? Anche me?» Gabriella si bloccò con il vestito tutto arrotolato sotto il seno. Eleonora fece un segno di assenso con la testa e sorrise quando vide gli occhi dell'amica illuminarsi. «Hai fatto colpo su di lui!»

«Non direi, credo che lui si diverta a provocarmi.» Afferrò la prima cosa che le capitò sottomano, concentrando tutta la sua attenzione su di essa. Quanto era difficile confessare un bacio alla sua migliore amica!

Gabriella si avventò su di lei. «Beh, posa subito la camicetta e metti questo.» Tirò fuori dall'armadio un vestito a maniche lunghe aderente, con lo scollo a barca. «Questo direi che va più che bene.»

Eleonora guardò il mini abito e il colorito le scomparve dal volto. Immaginò lo sguardo di Olivier accarezzarle ogni centimetro di corpo, rivide di nuovo la sua bocca sulla propria. «Non ho intenzione di mettere quel vestito.»

«Perché no? Lascia che ti guardi.» Finì di sistemare il suo vestito e si ammirò allo specchio.

«Gabri. Io sto con Matteo e lui è sposato.»

«Non ti ho mica detto che devi sedurlo! Solo flirtare... ogni tanto fa bene lasciarsi andare, sentirsi apprezzate da qualcuno di diverso. Fa bene all'autostima e non c'è niente di male in questo. Poi sai quanto voglio bene a Matteo, non ti spingerei mai tra le braccia di un altro.»

Eleonora abbassò gli occhi. Gabriella e Matteo erano molto legati e affezionati l'uno all'altra, per questo temeva il suo giudizio. «Non voglio che Olivier si faccia strane idee su di me, e nemmeno gli altri ragazzi.»

«Hai appena detto che è sposato, che potrà mai succedere? Sii più spensierata.»

«In realtà è già successo qualcosa.»

Gabriella spalancò gli occhi. «Che cosa, di preciso?»

Eleonora sentiva il cuore martellare sulle costole. «Un bacio.»

«Un bacio! Ele... quando?»

«Per favore non guardarmi così. È stata una cosa improvvisa e senza senso. Abbiamo già chiarito e risolto tutto.»

«Ok. Allora mi rimangio assolutamente tutto quello che ho detto. Questo vestito non va bene. Metti un pantalone largo e una maglia a collo alto.» Cercò nell'armadio l'outfit che secondo lei avrebbe spento le fantasie di Olivier. Non era la reazione che si aspettava Eleonora, ma nemmeno la faceva sentire tranquilla. Sembrava solo che l'amica stesse metabolizzando l'informazione. Poi si girò di scatto. «Dimmi la verità, ti è piaciuto quel bacio?»

«Sì.»

«Sei nei guai, amica. Sei nei guai.»

Eleonora scosse la testa. «Non è come credi, Gabri. Per lui è stato un gioco, si è divertito tutto il giorno a provocarmi, e per me è stato solo un momento di debolezza. Mi sento così in colpa... secondo te dovrei dirlo a Matteo?»

«Assolutamente no! Vuoi rovinare tutto? Hai appena detto che è stato solo un momento di debolezza, può capitare. Poi se il tipo in questione è un manzo colossale, hai fatto bene. Non ci pensare più.»

Sul letto, il display del cellulare di Eleonora si illuminò e comparve la notifica di un messaggio. Gabriella lanciò un'occhiata al telefonino, poi spostò lo sguardo su di lei.

«È lui?»

Dal tono Eleonora capì che Gabriella non era così serena come cercava di apparire. Temeva che quel bacio fosse solo un preambolo, solo l'inizio di una situazione che l'avrebbe trascinata dritta in fondo al precipizio. In fin dei conti la conosceva meglio di chiunque altro, sapeva che non le erano mai capitati momenti di debolezza di quel tipo.

«Non è lui, non ho il suo numero e lui non ha il mio.»

Le sembrò che volesse dirle: "Sai quanto ci metterebbe a trovarlo, se volesse?". Era quello il motivo per cui non si decideva a prendere il telefono, aveva davvero paura che fosse Olivier. Tirò un sospiro di sollievo quando vide che era Samu Castillejo.

«È Samu, mi ha scritto il nome del locale dove saranno stasera.» Bloccò lo schermo e lanciò il telefono sul letto.

Gabriella le scoccò un'occhiata attraverso lo specchio. «Ci andremo?»

«Direi di no.»

«E se io volessi andarci?»

Eleonora osservò l'amica e aggrottò la fronte. «Vuoi andarci?»

Lei si strinse nelle spalle. «Voglio vedere il tuo calciatore.»

Eleonora scosse energicamente la testa. «No. Non se ne parla.»

«Senti, Eleonora, hai detto che è tutto passato, no? Voglio vederlo.»

«Te lo faccio vedere subito. Vai su internet e cerca Olivier Giroud.»

«Non è la stessa cosa, lo sai. Voglio vedere come ti guarda, come ti parla...»

«Gabriella, voglio passare solo una serata tranquilla con te.»

«Perché con lui non saresti tranquilla?»

Sapeva cosa stava facendo la sua amica, la stava provocando per vedere fino a che punto Olivier era entrato dentro di lei, per capire che le stava succedendo. Non lo capiva nemmeno Eleonora. Sapeva solo che quando lo vedeva non poteva fare a meno di sentire la chimica scorrere tra loro. Si ritrovò a pensare alla cena, a loro due da soli, a quanto fosse stata bene.

«Stai sorridendo.»

«Ti sta benissimo questo vestito.»

«Non tentare di cambiare discorso.»

Eleonora buttò fuori l'aria, rassegnata. Era meglio che Gabriella sapesse tutto quanto. «Stavo solo pensando a ieri sera... è stato a cena qui.»

«Anche!» sbottò Gabriella. «Ma che stai combinando, si può sapere? Tra poco mi dirai che siete stati a letto insieme.»

«Questo non succederà mai» rispose seria Eleonora.

Gabriella sollevò un sopracciglio. «Ah, beh, se continuate così vi do tempo un mese. Anzi, due settimane.»

Eleonora gettò gli occhi al cielo e fece un gesto con la mano. «Smettila dai, non è così grave come sembra. È stato solo un bacio.»

L'amica le puntò un dito contro. «Allora stasera usciamo con loro e mi dimostri che non c'è nulla.»

«E va bene!» rispose infine Eleonora. «Come vuoi.»

Era in trappola.

Bạn đang đọc truyện trên: Truyen247.Pro