32. Quello che conta davvero
Olivier guardò Eleonora allontanarsi da lui con un senso di impotenza. Non l'aveva mai vista così arrabbiata e si sentiva ancora più in colpa per il modo in cui aveva reagito quella maledetta sera.
Aveva trascorso gran parte della giornata successiva col telefono in mano pronto a chiamarla per spiegarle tutto il subbuglio che aveva in testa ma non era mai riuscito a farlo.
Si era detto che sicuramente Eleonora stava con Matteo, ma la verità era che non aveva il coraggio di dirle che si era spinto troppo oltre e che non riusciva più a fare a meno di lei, e tutto questo trasporto lo terrorizzava. Perché aveva una famiglia che amava, perché non voleva rinunciare a niente.
Non poteva dirle che non voleva assolutamente rinunciare a lei e continuare a stare con sua moglie. Sapevano entrambi che quella storia era destinata a finire ma Olivier non era per niente pronto a lasciarla andare.
Forse era un egoista di merda, un egocentrico, come lo aveva definito Eleonora. Gli facevano male quelle parole, poiché non era affatto come pensava lei. Lui era innamorato di Eleonora, innamorato perso.
«Stai esagerando.»
Olivier fu preso alla sprovvista dall'arrivo di Mike. Sussultò appena, prima di voltarsi a guardarlo. «Come dici?»
Mike continuò a camminare e a guardare avanti. «Dico che stai esagerando. Adesso ti metti anche a fare le scenate davanti a tutti? Vuoi che lo sappia tutto il mondo?»
Olivier si fermò poco prima dell'ingresso al centro sportivo. «Di che cazzo parli, Mike?»
Anche il suo amico si fermò. «Lo sai benissimo di che parlo, di te e della tua amichetta. Vi ho visti discutere nel parcheggio e non ero l'unico.»
Sbuffò, irritato. Essere continuamente ripreso da Mike cominciava a dargli sui nervi. «Si può sapere che te ne importa?»
«Ah, niente, credimi. Ma nel momento in cui queste cose influiscono sulla squadra e sulle partite, allora il discorso cambia.» Olivier alzò un sopracciglio, pronto a ribattere. Stava per caso insinuando che era poco professionale? Ma Mike alzò la mano per fermarlo. «Sei deconcentrato e si vede. Ogni giorno di più. Anche il mister ti ha messo in panchina, preferisce schierare Ibra anche se va passeggiando in area piuttosto che te che non si capisce mai dove sei con la testa. Hai deciso di finire la tua carriera così? In panchina? Io sono venuto qui per vincere e anche tu. Ti ricordi quest'estate cosa ci siamo detti?»
Olivier annuì, ricordava molto bene. Si erano incontrati durante le vacanze, Mike aveva già firmato per il Milan e lui era in procinto di farlo. Si erano detti che sarebbero andati in Italia per prendersi tutto. Ed era vero, lui si era fatto distrarre da altro. Abbassò la testa e rimuginò su quelle parole.
«Ti sei divertito ma adesso è arrivato il momento di ritornare in te» continuò il portiere.
«Come vorrei che si trattasse solo di questo, Mike. Non è solo divertimento, non è solo sesso. Io a lei ci tengo veramente.»
«Ti passerà. Col tempo passa tutto.» Olivier alzò lo sguardo verso il suo amico. Dal modo in cui aveva pronunciato quella frase non sembrava una frase fatta, detta tanto per dire qualcosa. Mike aveva lo sguardo su di lui ma sembrava guardare lontano, verso qualcosa che non c'era più. «Devi solo concentrarti su quello che conta davvero, ossia i tuoi figli.»
Mike entrò e lui lo seguì un istante dopo. Nello spogliatoio il clima era sereno, disteso. Si facevano battute, ci si prendeva in giro. Fece finta di non sentire il peso sul petto che lo opprimeva e provò a scherzare con Saelemaekers e gli altri.
Ma mentre si allacciava gli scarpini da calcio e si sistemava la tuta, Olivier non era felice. Pensava e ripensava agli occhi tristi e delusi di Eleonora, al momento in cui gli aveva detto che era innamorata di lui senza bisogno di usare proprio quelle parole. Lo aveva detto come se fosse la più grande sciagura che potesse capitarle.
Prima di uscire dallo spogliatoio incrociò di nuovo lo sguardo di Mike. Annuì, accennando un sorriso. Mike era un amico prezioso e aveva ragione: niente contava di più dei suoi figli e del calcio.
Ciao a tutte!
Lo so, questo capitolo è cortissimo, ma rappresenta un momento importante. In serata con molta probabilità posterò un altro capitolo, preparatevi perché da questo momento in poi gli eventi si susseguiranno in maniera rapidissima e il dramma è dietro l'angolo...
Grazie del supporto e scusate se non sono stata molto costante con gli aggiornamenti, ma, come ho scritto su instagram, sono stata impegnatissima con la tesi.
A presto e buona Pasqua.
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