Chào các bạn! Vì nhiều lý do từ nay Truyen2U chính thức đổi tên là Truyen247.Pro. Mong các bạn tiếp tục ủng hộ truy cập tên miền mới này nhé! Mãi yêu... ♥

18. In televisione

La sensazione di eccitazione che aveva provato solo una manciata di minuti prima nell'appartamento di Eleonora era completamente sparita. Ne rimaneva una eco lontana, a ricordo del fatto che stava per succedere l'irreparabile ed era stato proprio lui ad avviare tutto. Era stato lui a insistere, lui a raccontarlo ai suoi compagni di squadra. Ma che cazzo gli era saltato in testa? Adesso tutti credevano che fosse andato via per scopare Eleonora quando invece rimaneva fermo nell'abitacolo della sua automobile a contemplare la targa della macchina davanti a lui.

Quando lei lo aveva fermato ed era andata in bagno, Olivier si era chiesto se non avesse fatto qualcosa che l'avesse infastidita. Non era sicuro di niente, troppo eccitato per pensare a qualsiasi altra cosa che non fosse il corpo perfetto e caldo di Eleonora steso sotto di lui.

Si era seduto sul divano, aveva preso il telefono e in quel momento aveva visto la telefonata della moglie. Era stata una doccia gelata che lo aveva riportato in meno di due secondi con i piedi per terra.

Aveva raccolto le sue poche cose ed era andato via per rispondere. Jen aveva atteso la mezzanotte per fargli gli auguri, i bambini dormivano già e loro due avevano parlato poco. Dopo, non se l'era sentita più di rientrare. Forse era stato un segno, qualcuno da lassù lo aveva fermato prima dell'irreparabile.

Non aveva scritto a Eleonora quando era rincasato, anche se ci aveva pensato a lungo e avrebbe voluto farlo, quantomeno scusarsi per essere andato via in quel modo. Ma d'altronde lei non aveva intenzione di fare niente quella sera, lei non aveva mai avuto intenzione di fare niente, era stato sempre Olivier a forzare la mano. Aveva visto nei suoi occhi l'esitazione, la lotta interiore tra quello che voleva e quello che era giusto fare. Era stata molto più brava di lui a reprimere il desiderio.

Quel giorno, però, si allarmò quando arrivò a Milanello e non la vide. Al suo posto c'era un altro inviato, un ragazzo giovane, con la barba e i capelli corti, biondi. Chi cazzo era? Che fine aveva fatto Eleonora? Forse la sera prima non si era sentita bene, per questo era scappata via in bagno. Forse doveva proprio chiamarla.

Si avvicinò a Alexis Saelemaekers, che stava allacciando gli scarpini chino sul prato verde. «Chi è quello?»

«Quello chi?» fece lui, prima di girarsi e guardare nella stessa direzione di Olivier. «Ah, quello. Non ne ho idea. È uno nuovo? Al posto della tua amica? Che hai fatto, ieri sera, l'hai distrutta?» sghignazzò e si alzò in piedi.

«Non è successo niente ieri sera, Alexis, sono tornato a casa.»

«Certo, sicuro.»

Olivier lo guardò con aria decisa. «Dico sul serio.»

Alexis alzò le braccia al cielo, in segno di resa. «Ok, va bene.»

«Voi due, sbrigatevi!» li redarguì un compagno di squadra.

Corsero verso il gruppo, dal quale Olivier non riuscì a scoprire nulla su Eleonora. Qualcuno di loro gli lanciò delle occhiate fugaci mentre parlavano del nuovo arrivato, ma nessuno fece domande sulla sera precedente. Si ripromise di scriverle alla fine dell'allenamento.

***

Eleonora osservò il suo volto truccato attraverso lo specchio. Avevano scelto un ombretto che metteva in risalto i suoi occhi marroni che tendevano al verde. Risplendevano e sembravano più grandi che mai. Sorrise alla ragazza che le stava pettinando i capelli.

Mancava solo mezz'ora all'inizio della diretta del programma e lei aveva già litigato con Matteo. Per una sciocchezza: la scaletta dei suoi interventi. Secondo lei non avrebbero messo in risalto le parti migliori dell'intervista, mentre per Matteo i punti da valorizzare erano esclusivamente quelli in cui Olivier parlava del calcio e delle squadre in cui aveva giocato in precedenza.

Era molto nervosa e non solo per la trasmissione. Non riusciva a guardare negli occhi Matteo senza sentirsi una stronza di prima categoria e lui molto probabilmente si era accorto che qualcosa non andava in lei. Era più irascibile del solito.

Afferrò la bottiglietta d'acqua che aveva sul tavolino e ne trangugiò metà del contenuto. Le arrivò un messaggio e guardò il cellulare che aveva in grembo.

- Come stai? Perché oggi non sei venuta al lavoro?

Eleonora deglutì rumorosamente l'ultimo sorso di acqua e sbirciò attraverso lo specchio per essere sicura che la ragazza dietro di lei non stesse leggendo. Bloccò lo schermo e attese che fosse andata via per rispondere.

- Sono a Roma, stasera andrà in onda la tua intervista.

Ancora non riusciva a spiegarsi il motivo della sua fuga la sera precedente. Proprio quando lei si era lasciata andare. Si mordicchiò l'interno del labbro, poi scrisse ancora.

- Come mai te ne sei andato, ieri sera?

A pochi metri di distanza da lei c'era il camerino di Matteo. Guardò verso la porta e un sospiro tremante le uscì dalle labbra. Voleva solo tornare a Milano e finire quello che aveva iniziato con Olivier. La sua mente non pensava ad altro.

- Ho ricevuto una telefonata da mia moglie.

Cazzo.

La doccia gelata di cui aveva bisogno. Ripiombò pesantemente nella stanza, consapevole che di lì a qualche minuto sarebbe dovuta entrare in uno studio insieme al suo fidanzato. A fare quello che amava fare. La sua vita, concreta e rassicurante.

- Capisco. È stato meglio così.

- Quanto tempo rimani a Roma?

- Torno domani.

Bussarono alla porta e un ragazzo fece capolino. «Eleonora, sei pronta? Ti aspettano in studio.»

Annuì. «Arrivo subito.» Posò il cellulare nella borsetta, si scrollò di dosso la sensazione di tristezza che stava provando in quel momento e uscì.

Le chiacchiere degli altri giornalisti, i tempi televisivi, le immagini di lei e Olivier su uno schermo gigantesco, le luci, il caldo, gli sguardi di Matteo, così seri e professionali, così freddi. Gli occhi di Olivier non erano mai così freddi quando la guardava. Tutto finì molto veloce eppure con una lentezza snervante.

Ritornò nel camerino in fretta. Si tolse gli orecchini e i tacchi, prese il telefono.

Tra i vari messaggi ce ne erano un paio di Olivier.

- Ti sto guardando in tv

- Sei bellissima, Eleonora. Assolutamente bellissima. Il modo in cui parli, ti muovi. I tuoi occhi cambiano quando pronunci il mio nome. E io sto qui come un cretino a immaginarmi quanto saresti ancora più bella dopo aver fatto l'amore con me.

Gli occhi le si riempirono di lacrime. Batté veloce le palpebre appannate per poter rileggere ancora quell'ultimo messaggio. Olivier era pazzo, folle, scriteriato, e lei lo voleva. Anche lei era pazza, folle e scriteriata, stava mandando a puttane tutta la sua vita, ma lo voleva.

La porta del suo camerino si spalancò ed entrò Matteo. «Ele, è andata benissimo.»

Si asciugò rapida gli occhi col dorso della mano. «Sarebbe potuta andare meglio, se mi avessi dato retta.»

Lui aggrottò la fronte quando vide che stava piangendo. «Che ti succede?»

Eleonora si appoggiò alla scrivania e strinse le braccia al petto. «Sono solo stanca.»

Matteo si avvicinò e la abbracciò. «Va bene, andiamocene a casa.»

Lei si scostò. «Stasera torno a casa mia.»

Matteo prese un respiro profondo. «Sei ancora arrabbiata con me perché non ti ho fatto fare gli interventi che volevi?»

Eleonora cominciò a raccogliere le sue cose. «Con te è sempre così, no? O come dici tu o come dici tu.»

«Stai scherzando?» scosse la testa e serrò la mascella. Lei continuava a non prestargli attenzione. «Oggi non ti capisco. Fai come ti pare.»

Uscì sbattendo la porta. Solo in quel momento Eleonora si fermò e scoppiò a piangere.

Bạn đang đọc truyện trên: Truyen247.Pro