NOI DUE
Sto sistemando l'ombrellone in giardino quando qualcuno suona alla porta. Mi chiedo chi possa essere mentre vado a vedere. Non appena giro l'angolo della casa e riesco a vedere il recinto noto una chioma rossa. Avanzo di un paio di passi e la ragazza si volta verso di me. Mi fermo, il respiro che mi manca. Mia. Deglutisco. Vorrei voltarmi e andarmene, ma so che non è possibile, devo procedere.
-Audrey?- chiede.
-Sono io, tu chi sei?- le rispondo, avvicinandomi e cercando di sembrare sicura di me.
-Io sono Mia-
-Cosa vuoi?- la domanda suona brusca, ma non posso farci nulla.
-Solo parlarti... di Harry- lascia cadere il nome come se fosse qualcosa privo d'importanza.
-Non abbiamo nulla da dirci- non voglio parlare con lei.
-Sì, invece, sei tu la nuova ragazza di Harry, vero?- la domanda mi lusinga e mi spaventa allo stesso tempo. Essere la ragazza di Harry. L'ho desiderato così tanto che sono certa che no può essere vero.
-Cosa t'importa?-
-Io e lui... siamo stati insieme- dice.
-Lo so-
-Volevo vedere com'eri- mi scruta con attenzione.
-Ora che mi hai vista te ne puoi anche andare- non sopporto che sia qua.
-Lo sai che Harry ti ama?-
Queste parole mi sorprendono. Mi sarei aspettata degli insulti e invece la mia nemica mi dice semplicemente questo. Non so cosa risponderle.
-Ti ama davvero, anche se spesso non ha il coraggio di dirtelo-
-Perché me lo dici tu?-
-Voglio bene a Harry, tengo davvero a lui, voglio solo ciò che è meglio e tu sei il suo meglio-
Queste parole mi sorprendono. Ho davanti a me la mia più grande rivale eppure non mi sembra una rivale. Forse non la è veramente, forse ho immaginato tutto, ho visto le cose peggiori di quanto non siano in realtà.
-Chiamalo- mi dice solo, quindi si volta e se ne va.
In un film rosa, una di quelli che amo tanto, la protagonista la chiamerebbe a gran voce e si scuserebbe per essere sta così maleducata. Forse la inviterebbe anche a prendere un tè. Questo però non è un film rosa. Io non sono la dolce protagonista di un film rosa. La osservo allontanarsi lungo il viale. Alta, robusta, una giacca e un paio di jeans. È diversa da me, è una bellezza più selvaggia, meno classica. Mi chiedo se la sua non sia semplicemente una trappola. Ma cosa mi costa tentare?
La notte è scura. Harry è appoggiato al vecchio albero, quello su cui mi arrampicato quando ero bambina, l'albero da cui spiavo quel mondo che amavo e che odiavo. Mi sfugge un debole sorriso al pensiero di quel tempo di spensieratezza, quando ero certa che Harry sarebbe sempre e solo stato un bel sogno ad occhi aperti. In realtà le cose non sono molto cambiate. Lui è ancora un sogno, ma ora posso sfiorarlo.
-Cosa ci fai qua?- gli chiedo, avvicinandomi.
-Ci deve essere un motivo per venire da te?- mi domanda. La sua voce, bassa, sensuale, una carezza, vibra nell'aria.
-Questo devi dirmelo tu- gli rispondo, giocosa. Il cuore mi batte forte nel petto.
-No, non ci deve essere- fa un passo avanti –sei triste?-
La domanda mi sorprende. Perché me lo chiede? Scuoto la testa. I capelli mi finiscono negli occhi, li butto indietro. Non credo di poter essere triste vicino a lui.
-Mi sei mancata-
-Sei un bugiardo- mormoro, la voce rotta da lacrime che non vorrei versare. Non sono lacrime di tristezza, ma di emozione.
-Non piangere, odio vederti piangere-
Volto la testa, sperando che il buio nasconda il mio viso. Sento Harry avvicinarsi. Percepisco il calore del suo corpo. Mi prende il mento tra le dita e mi costringe a guardarlo negli occhi. Vorrei fissarlo con uno sguardo di sfida, ma non ci riesco. Con i polpastrelli mi sfiora le lacrime, poi si piega e me le asciuga con i suoi baci. Piccoli, bollenti baci. Inspiro, cercando di controllarmi.
-Domani parto-
Le sue parole mi feriscono come una pugnalata. –Parti?- domando, tirandomi indietro, la voce esile.
-Sì, ma non potevo partire senza vederti... e senza chiederti se volevi venire con me- le sue parole restano sospese nella notte.
-Venire con te?- chiedo.
Le sue mani si stringono intorno ai miei fianchi. Mi trae a sé e il suo corpo preme contro il mio. –Vieni con me-
Ho desiderato sentire queste parole per tanto di quel tempo che credo di aver sentito male. –Venire con te?- chiedo, incredula.
-Sì, vieni con me-
So che non posso. Inspiro a fondo e lo stringo a me. Singhiozzo, la fronte appoggiata alla sua spalla.
-Allora?- mi chiede –Vieni con me-
Non rispondo, non riesco a rispondere. È come se avessi dei cocci di vetri in gola.
-La risposta è no, vero?- chiede, la voce dura.
-Io non posso- mi tiro indietro e lo guardo –tu hai sconvolto la mia vita, sei stato come un fulmine a ciel sereno- deglutisco, è difficile parlare guardandolo in viso.
-Non capisco, non riesco proprio a capire- mi afferra per le spalle e mi attira di più a sé –perché non vieni con me? Non vuoi venire con me?- e la sua voce sembra quella di un bambino disperato, che si sente tremendamente solo.
-Cos'è l'amore?- chiedo in un soffio. È una domanda che mi faccio da sempre.
-Lo stai chiedendo a me?- mi sussurra Harry –Perché i lunghi discorsi filosofici non sono mai stati il mio forte-
Mi sfugge un sorriso. –L'amore è lasciare l'ultima fetta di torta all'altra persona anche se muori dalla voglia di mangiarla, è svegliarsi prima per preparargli la colazione perché sai che lo farai felice, è volere il bene dell'altro prima del proprio, è dimenticare tutte le leggi della natura che sottolineano che il proprio benessere deve avere la priorità su quello altrui- faccio una breve pausa prima di aggiungere l'ultima parte –l'amore è la capacità di lasciare l'altra persona libera di fare ciò che vuole-
-Questo è un modo gentile per dirmi che dovrò lasciarti andare?- la voce gli trema.
Non gli rispondo. Sono molto confusa, in realtà. Non so cosa dirgli. È Harry che risolve questo imbarazzante momento. Mi trae a sé e appoggia le sue labbra sulle mie. Ci baciamo, poi lui mi prende per la vita e balliamo, stretti l'uno all'altra nel silenzio della notte. No, la notte non è silenziosa, è piena di rumori, di dolci melodie per chi sa ascoltarle. Racconta storie di amori e di vendette, di sogni e di follie.
NOTE DELL'AUTRICE:
Ciao!
Cosa ne pensate?
A presto!
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