FOTOGRAFIE
Il giorno seguente scopro che con Jack non è finita. Non faccio in tempo a sedermi per seguire la lezione di poesia che lo vedo arrivare. Jack mi saluta con un sorriso che promette guai, molti guai.
-Che ci fai qua, Jack?- chiedo.
Lui si stringe nelle spalle. –Seguo la lezione- si siede al mio fianco.
-Da quando un corso di fotografia comprende delle lezioni di poesia?-
-Perché non dovrebbe comprenderle?- chiede irriverente.
-L'arte della fotografia poetica- sorrido, sarcastica.
-Esatto! Vedi che ci capiamo- strizza l'occhio.
-Per niente- faccio una smorfia.
-Sì, invece- protesta.
-Non capisco perché sei tornato- controbatto.
-Per te!- lo dice con foga tale da far voltare quelli della fila davanti.
-Puoi anche tornare indietro- gli sussurro.
-Come sei scortese- borbotta.
-Sono sincera, Jack, solo sincera-
Lo sguardo di Jack si fa più scuro. -Io... - sbuffa -è sempre la solita storia- si alza, è arrabbiato e la cosa non mi dispiace.
L'osservo correre via, mentre una strana sensazione mi stringe il petto. Jack è sempre stato molto vendicativo. Spero solo di sbagliarmi.
La mattina dopo scopro che non mi sbaglio. È Blasy a portarmi il giornale, l'espressione triste.
Le foto sono ovunque. Fotografie mie e di Harry. Sono fatte davanti alla sorellanza. Sento la rabbia montare. Afferro il giornale e lo faccio a pezzi, sotto lo sguardo preoccupato di Blasy.
-Tutto bene?- mi chiede.
-Jack- dico solamente.
-Ehm, sì, penso che si tratti del tuo amico fotografo, ma non è il caso di arrabbiarsi così-
Sì, invece è proprio il caso. -Me la pagherà-
-Su, intanto prima o poi qualcuno lo avrebbe fatto-
È vero, ma in questo momento sono comunque furiosa. Sospiro. -Suppongo che Harry lo sappia già... e lo sapranno anche le altre ragazze della sorellanza- mormoro.
-Beh, sì... -
Sospiro. -Va bene, devo farmene una ragione... prima di tutto devo parlare con Harry- afferro il cellulare ed è in questo momento che noto che c'è già un messaggio. È Harry. Il cuore aumenta i battiti mentre lo apro.
"Ti passo a prendere alle sette di sera"
Una frase semplice, che mi lascia sorpresa. Non so cosa rispondere. Alla fine gli scrivo un semplice okay. Ho il cuore in gola e le mani mi tremano.
Passo la giornata praticamente chiusa in camera. Un paio di ragazze vengono a bussare alla mia porta con richieste diverse. Una mi supplica di farle fare un autografo da Harry. Un'altra vuole i biglietti per il suo prossimo concerto.
Alle sette esco. Margaret, seduta sul divano, mi lancia uno sguardo ostile. La ignoro, il cuore in gola. Harry mi aspetta fuori dalla sorellanza. Indossa una felpa nera, il cappuccio tirato su. Quando mi vede fa un cenno col capo, i capelli scuri che gli ricadono sul viso. Non riesco a decifrare la sua espressione.
-Ciao- gli dico, avvicinandomi.
Harry fa un passo avanti e mi cinge a sé con un braccio. Mi appoggio a lui, il cuore che martella nel petto. È bello stare tra le sue braccia. Mi lascio condurre via. Harry non parla fino a quando non siamo dentro la sua macchina. Sprofondo nel sedile. Harry si mette al posto di guida. Lo guardo armeggiare con la chiave e poi mettere in moto.
Non parliamo per circa dieci minuti, fino a quando Harry non si parcheggia in una grande piazza. La luce dei lampioni ci illumina.
-Ora sanno tutti di noi- dice solo. Le prime parole della serata.
-È stato Jack- esclamo, la gola secca.
Un'ombra passa sul viso di Harry, ma non dice nulla.
-Mi dispiace- continuo.
-Non è colpa tua e poi sono orgoglioso di stare con te- sorride, notando il mio rossore -che ne dici di fare una passeggiata? C'è un belvedere-
Annuisco. Scendiamo, quindi passeggiamo per qualche minuto, in silenzio. Non sono pronta allo spettacolo che mi ritrovo davanti. È bellissimo. Siamo su una collina e posso vedere un meraviglioso lago che si espande sotto di noi. L'acqua blu sembra quasi brillare sotto la luce della luna.
-Questo posto è incredibile!- esclamo.
-Era proprio questa la reazione che volevo- scherza Harry.
Mi appoggio a lui.
-Non vorrei dirtelo- mi sussurra Harry, stringendomi –mio fratello ha visto Jack insieme a una ragazza-
Mi sfugge un sospiro. Non sono arrabbiata. So com'è fatto Jack, lo so fin troppo bene. E poi ora che ho Harry di Jack non m'importa nulla.
-Louis ha fatto delle foto, se vuoi... - le parole restano sospese per aria.
Scuoto la testa. –Non m'importa di Jack, non m'importa nulla di lui- alzo lo sguardo e lo fisso –se tu resti al mio fianco non m'importa di nessun'altro... e neppure di avere tutte le ragazze del campus contro- aggiungo come battuta. Beh, probabilmente qualche nemica me la sono fatta.
-Io starò sempre al tuo fianco- e mi bacia.
Mi appoggio ancora di più a lui, godendo il dolce calore del suo corpo. La sua lingua sfiora la mia, facendomi fremere. È un bacio lento e dolce. Quando ci stacchiamo mi sorride.
-Ho preparato un weekend solo per noi due- mi accarezza i capelli.
Mi sfugge un sorriso. –Dove?-
-Un posto molto carino-
-Cosa che vuol dire tutto e nulla- mormoro.
-L'idea è questa- mi bacia sulla fronte, teneramente.
Sorrido e restiamo a fissare la luce della luna che illumina la superficie del lago.
NOTE DELL'AUTRICE:
Ciao a tutti!
Cosa ne pensate di questo capitolo?
A presto!
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