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DI NUOVO HARRY

Esco dalla biblioteca. Sono andata a fare alcuni ricerche che mi servono per il corso di letteratura. È tardi, il sole sta tramontando. Non so che ora sia. Sospiro. Non mi sono accorta del tempo che passava. Sono passati alcuni giorni dell'equinozio. Sto passeggiando guardando a terra e prendendo a calci un sasso. Una risata attira la mia attenzione.

Alzo la testa e incontro lo sguardo di Harry. Lo fisso alcuni secondi senza sapere cosa dire o cosa fare. Nella mia mente appare subito l'immagine di noi due che ci baciamo come due amanti nella stanza di Louis. Peggio, ripenso a noi due sotto l'albero durante l'equinozio. Deglutisco. E poi perché mi sono vestita così? Una camicetta e un leggings! Avrei dovuto mettere qualcosa di più sexy.

-Ciao- esclama lui. Non sembra arrabbiato. Il suo viso è impassibile. Odio non capire cosa sta pensando. Davanti a lui non so mai cosa fare.

-Non dovevamo non vederci più?- chiedo io, cercando di assumere un tono scherzoso.

-Lo sai che io ti dico sempre ciao, non addio-

Non riesco a trattenermi e lo abbraccio. Una parte di me temeva che non lo avrei più visto. Harry mi accoglie tra le braccia, stringendomi a sé con sicurezza.

-Che ci fai qua?- sussurro, stretta a lui, la testa posata contro il suo petto. Posso inspirare il suo profumo. Le mie labbra sfiorano la sua maglietta e posso sentire il calore della sua pelle sotto di essa. Siamo simili a due amanti. Il mio corpo trema al ricordo dei suoi baci.

-Sono qua vicino per un progetto e ho pensavo di fare un salto qua, in incognito-

Mi rendo improvvisamente conto che, beh, è un po' sconveniente stare abbracciata così a lui. Mi tiro leggermente indietro. Spero che non si accorga che sono diventata rossa. Ho lasciato traccia del mio rossetto sulla sua maglietta. Non mi dispiace, è come se così lo avessi segnato come mio.

-Come vanno le cose?- mi chiede, sorridente.

-Bene, molto bene- mento.

-Le altre volte che ci siamo incontrati non abbiamo avuto molto tempo per parlare- mi sorride -Nessuno ti ha creato problemi?-

-Per ora nessuno-

-E il tuo Principe Azzurro? L'hai già incontrato?- chiede, una strana intonazione nella sua voce. Il suo sguardo mi scruta. A che gioco sta giocando?

-Non ancora- mormoro.

-Quando meno te lo aspetti... -

-Forse ce l'ho davanti, ma lui non mi riconosce- lo punzecchio.

-Lui non ti riconosce? E come potrebbe non riconoscere che sei una principessa?- chiede. Non riesco a decifrare il suo tono.

-Forse ha lo sguardo fisso sulla strega cattiva- continuo.

-Nessuna strega potrebbe incantare più di te-

Le labbra mi si piegano in un sorriso spontaneo. Lui mi da un leggero colpetto sulla guancia. -Sei proprio una deliziosa principessa-

-Lo dici come se fossi una bambina- protesto.

-Tu sei una bambina, una deliziosa bambina-

-Io sono una donna- lo correggo.

-No, tu sei una bambina- mi strizza l'occhio e si allontana.

Resto ferma dove sono. Sono furiosa con me stessa e con lui. Io non sono una bambina. Dopo una breve esitazione lo raggiungo.

-Non si sarebbe detto che mi consideravi una bambina qualche giorno fa-

Qualcosa cambia nel suo viso. L'ombra di un sorriso. Lo prendo per il braccio, le dita che si stringono intorno alla manica del suo giubbotto.

-Sei fastidiosa quando fai così- si ferma e si volta verso di me. Il suo sguardo m'inchioda dove sono e mi fa tremare le gambe.

-Anche tu sei fastidioso- replico.

Le sue labbra si piegano in un sorriso. -Sei bellissima quando fai così-

Arrossisco. Come fa a lasciarmi senza parole?

-Insopportabile, ma bellissima- mi da un leggero colpetto sul fianco, un gesto che mi percorre come un brivido.

-Vuoi solamente adularmi- borbotto. La verità è che non so cosa rispondergli. Harry ha la folle capacità di mandarmi in confusione.

-Se ti volessi adulare non ti direi che sei insopportabile, ma solo che sei bellissima-

Sbuffo. Quando fa così... non so proprio cosa fare. Mi fa impazzire.

-Harry!-

Sento lo stomaco stringersi in una morsa. Non devo voltarmi per sapere che c'è Hilda.

-Sapevo che eri tu!- urla la ragazza, buttandogli le braccia al collo. Indossa un vestito cortissimo e un paio di scarpe con i tacchi.

Harry non ricambia l'abbraccio, le braccia sono lungo i fianchi. -Hilda- mormora -che ci fai qui?-

-Frequento il campus, lo sai bene- non lo scioglie dall'abbraccio.

Tremo di rabbia. La odio! E soprattutto so che lei è molto più affascinante di me. Questo pensiero mi rattrista. Perché non mi sono vestita meglio?

-Come dimenticare?- borbotta lui, sarcastico. L'afferra per i fianchi e l'allontana.

-Sono felicissima di vederti!- cinguetta Hilda.

-Certo, certo, senti, sono un po' di fretta, che ne dici se ci vediamo un'altra volta- fa un passo indietro.

-Vai già via?- assume un'aria dispiaciuto. Non la sopporto!

-Sì- Harry si volta verso di me e mi passa un braccio intorno alle spalle -andiamo-

Lo fisso sorpresa. Hilda ci guarda in maniera strana.

-Su, piccola- dice Harry, spingendomi via.

Non lo contraddico. Ho il cuore che batte forte. Lui ha scelto me. Questo pensiero mi riempie di gioia. Sorrido, non posso proprio evitarlo. Ha scelto me!

-Harry!- lo chiama ancora Hilda.

-Testarda- borbotta lui, ignorandola.

-Molto testarda- confermo.

-Speriamo di riuscire a seminarla- ridacchia -mi sei costata cara, sai? Hilda starnazza come un'oca proprio perché sono insieme a te- afferma, facendo ricadere il braccio lungo il suo fianco.

-Non esagerare- lo riprendo.

-Io non esagero- risponde, divertito.

-Sì invece- sorrido a mia volta.

E poi succede. Qualcosa ci passa accanto. Una figura femminile dall'abito scuro. È al limite del campo visivo. Quando volto la testa è scomparsa.

-Cos'era?- chiedo. E poi lo sento. Un forte profumo di fiori. Peonie.

Harry mi afferra per il gomito e mi trascina via. -Dobbiamo spostarci- mi dice, immediatamente.

-Cosa succede?- chiedo, non riuscendo a nascondere il tono spaventato. Non ho mai visto Harry così.

-Dobbiamo allontanarci- sento l'urgenza nella sua voce.

Lascio che mi conduca via senza che mi dica altro. Mi porta fino alla sua auto, un modello sportivo di colore rosso, apre la portiera e mi fa salire sopra, quindi fa il giro e si siede al posto di guida. Senza dire nulla gira la chiave e fa partire il motore. Partiamo e corriamo lungo la strada, illuminata solo dalla luce dei lampioni.


NOTE DELL'AUTRICE:

Ciao!

Cosa ne pensate di questo nuovo incontro tra Audrey ed Harry?

A presto

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