capitolo 3
"Bene, bene, li avete trovati tutti allora. Ok, potete andare a fare quello che volete, potete andare in giardino, a esplorare la piscina grande o quella piccola. Divertitevi" disse Desirée.
Fu molto strano.
Sapevano delle voci sulla piscina, eppure ci incitarono lo stesso ad andare a vederla.
"Ehi" la voce di un ragazzo mi distolse dai miei pensieri. Era il ragazzo biondo che prima stava guardando me e Selyn. Aveva i capelli leggermente lunghi e gli occhi blu scuro, quasi neri. Era alto cinque centimetri più di me.
"Ehi, ciao" risposi.
"Come ti chiami? Io Axel" disse lui molto velocemente.
"Io sono Crystal" risposi. Lui mi sorrise e disse:
"Speriamo di diventare grandi amici Crystal".
Poi il sorriso gli svanì dalla bocca, e chiese:
"Il tizio con i capelli neri é il tuo fidanzato?"
"No" mi affrettai a dire, e senza accorgermene arrossì; non sapevo se per quella domanda fatta da un ragazzo carino, oppure se per il pensiero di me e Selyn. Axel sorrise di nuovo e ricominciò a parlare:
"Ah, ok. Bhe io sono fidanzato, anche se sto con la mia ragazza solo perché é fin troppo viziata e deve avere tutto ciò che vuole, quindi se l'avessi rifiutata mi avrebbe menato. É qui, in questo campo. Probabilmente uno di questi giorni rompo con lei".
Lo guardai un po' perplessa; perché mi stava raccontando questo?
Non aveva senso.
Non mi aveva mai visto in tutta la sua vita, allora come mai si confidava con me come se fossi la sua migliore amica? C'era qualcosa di bizzarro. In ogni caso annuì e mi scostai un po'. Volevo stare da sola almeno fino all'ora di pranzo. Mancava solamente un'ora e mezza, e in quel frammento di tempo circa mezz'ora o quaranta minuti li avremmo impiegati nel fare un gioco, quale, l'avremmo scoperto più tardi.
Evidentemente quel giorno il destino volle che io non stessi da sola, dato che indietreggiando andai addosso a Selyn, che ne sembró divertito.
"Cry tutto ok? Oggi sembra proprio che il destino abbia deciso che devi stare un po' con me".
Ecco appunto.
"Con permesso, dovrei andare verso la piscina grande, e in verità preferirei stare un po' in pace" risposi.
"Va bene" disse lui.
Mi avviai verso la piscina e mi sedetti sul bordo. Mi tolsi le scarpe e misi i piedi in acqua. Subito dopo mi accorsi che Selyn era a circa un metro e mezzo di distanza da me, seduto anche lui sul bordo.
"Non ti avevo detto che volevo stare un po' in pace?".
"Si infatti. Per questo sono stato zitto e silenzioso, così non ho rovinato la tua pace" rispose.
"Io intendevo che volevo stare un po' da sola" replicai.
"Oh mio dio; perché mai sei così fredda Crystal? E poi non avevi specificato questo. Avevi solo detto: 'Voglio stare un po' in pace' e io te l'ho lasciata".
Menomale che ero in una fase della giornata in cui ero stanca, percui non ebbi voglia di mandare avanti una conversazionedi quel genere, mi limitai a fare di "no" con la testa in segno di disapprovazione.
Rimasi zitta, lui mi imitó e restammo così per un bel po' di tempo, poi però io dissi:
"Secondo te riuscirei a toccare il fondo?".
Silenzio di nuovo.
Selyn mi guardò in una maniera che non riuscì neanche a decifrare. Guardò me e poi la piscina, ed infine disse:
"Tu la conosci la storia di questo campo estivo?"
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