Prologo
Matrimonio combinato.
Potrebbe sembrare una cosa scontata in un'epoca così evoluta per l'avvenire del XXI secolo, ma non era così per una piccola isola.
Una di quelle che non si vedono nelle cartine geografiche, presente solo in alcuni archivi terrestri, circondata dall'oceano, distante dagli altri paesi e dallo sviluppo tecnologico. Tale territorio, anche se piccolo, fu diviso da due regni che da anni avevano mantenuto la pace attraverso un patto millenario: ogni primogenito della famiglia Astrid avrebbe dovuto sposare la primogenita del Regno di Idris.
Fu così che calma e tranquillità furono mantenute molto allungo, si crearono nuove generazioni e sempre nuovi matrimoni erano in agguato. Ogni volta che nasceva un figlio maschio nel Regno di Astrid era un evento memorabile e analogamente ad Idris per la nascita di una fanciulla. Le persone danzavano, banchettavano e brindavano alla futura unione tra i due regni.
I futuri sposi erano abituati già da piccoli a considerarsi una coppia. Il primo incontro avveniva all'età di 7 anni, età reputata abbastanza accettabile per una possibile affinità. Si lasciava che i due bambini giocassero tra di loro condividendo lezioni di galateo, arte e musica tradizionali dei regni, così da condividere le rispettive culture e credenze. Metodo che innescava la nascita di un'intesa.
Al compimento dell'ottavo compleanno i ragazzi venivano separati, avrebbero vissuto di nuovo le loro vite ma consapevoli dell'esistenza di l'un l'altro. Si tenevano in continuo contatto attraverso lettere portate a destinazione da un messaggero ufficiale che stabiliva la connessione tra i due regni. Verso i 14 anni, età da marito per le ragazze, si ufficializzava un ballo per l'avvenuta maturità della fanciulla di Idris. Evento molto attesto dal popolo intero, i due si sarebbero rincontrati di nuovo in una fase diversa dell'essere umano. In questo periodo si sarebbe innescato l'approccio fisico, i ragazzi durante l'età della pubertà, se sollecitati, avrebbero trovato nell'altro l'ideale partner.
Da quel giorno in poi altre lettere si sarebbero susseguite, lettere d'amore rese pubbliche al popolo per rendere tutti partecipe dell'unione. Erano esposte davanti alle mura del palazzo, cosicché tutti avrebbero potuto leggerle.
Tutto proseguiva fin quando il primogenito di Astrid sarebbe salito al trono come re del proprio Regno e avrebbe potuto reclamare la mano della principessa di Idris. Le nozze sarebbero state concepite poco dopo la richiesta di nozze, non servivano grandi ore di lavoro per prepara il tutto. Erano anni che si preparavano all'evento, per esempio la ragazza era stata abituata a scegliere stoffe, merletti e pizzi e, con l'avvicinarsi della proclamazione a re di lui, le prove per l'abito nuziale si intensificavano giorno dopo giorno.
Fin prima del giorno del matrimonio, il futuro sposo avrebbe imparato come governare un Regno, essere umile con il proprio popolo e rispettare la propria donna. La ragazza, invece, avrebbe dovuto fare più attenzione alla propria salute, capire come poter concepire il più presto possibile degli eredi, nel caso in cui non ci fossero stati maschi al primo tentativo.
Le sorelle minori consolavano la futura sposa augurandole una vita felice e, un'altrettanta convivenza armoniosa, per il figlio che avrebbe sposato la primogenita di una di loro, di colei che avrebbe partorito per prima una donna.
Questo matrimonio non solo garantiva la pace, ma anche la trasmissione di sangue puro tra le due famiglie. La famiglia Idris era caratterizzata dal pigmento color oro della chioma liscia, mentre l'altra aveva la bellezza di poter sfoggiare uno sguardo unico: iridi azzurri, di qui quello destro era diviso a metà dal verde smeraldo. Un caratteristica che risaltava subito alla vista.
Generazione dopo generazione i due Regni proseguivano la via dell'armonia.
Il re Kol di Astrid aveva sposato Sophie Idris dando alla luce il primogenito maschio di nome Arthur. Arthur era il primo maschio, ma il quinto della prole. Aveva 4 sorelle maggiori che lo precedevano: Elsie, Maggie, Pandora e Pollie.
Sophie aveva scoperto che la sorella minore aveva partorito finalmente una donna, la prima della famiglia Idris. Le altre due avevano avuto la sfortuna di avere solo maschi e questo stava mandando in agitazione il Regno credendo fosse il destino che gli dei avevano concepito per il loro futuro.
Si cercò di dare un nome al miracolo che era arrivato, nessun nome sembrava adatto ad una salvezza come quella nascita. Il re di Idris, il padre di Sophie, pensava che finalmente, dopo quella nascita, il Regno avrebbe potuto continuare a respirare. Come se in tutto quel tempo non fosse stato possibile. Adesso l'aria e la sua freschezza solleticavano le bandiere dei Regni, una folata di vento entrò per fino nell stanza dove era avvenuto il parto della nascitura.
<< Che aria fresca che sta entrando da quella finestra! >> esclamò una delle tante donne che aveva sostenuto la nascita della bambina.
Sophie era ai piedi del letto della sorella, aveva in grembo la piccola bambina ricoperta da una massa d'oro sulla testa.
<< Arya >> disse << Sarebbe bello chiamarla Arya Idris >> la sorella minore sorrise alla spiegazione della sorella per la scelta del nome. Sophie pensava che quella bambina fosse come una ventata d'aria fresca, aveva restituito la vita al Regno di Idris e, la presenza di vento in quella stessa giornata della sua nascita, sembrava essere un segno del destino.
Non passò molto tempo dalla nascita e dai festeggiamenti, che il Regno dovette scontrarsi con un lutto. Sophie aveva perso sua sorella minore, la stessa Arya non avrebbe conosciuto sua madre ma Sophie, da buona sorella maggiore, avrebbe fatto sì che il sacrificio di sua sorella avesse reso celebre il suo ricordo. Martha non aveva mai avuto una salute ferrea, le fu proibito di avere figli. Un parto non sarebbe riuscito a superarlo ma, vedendo la disperazione in famiglia, Martha iniziò a credere che lei fosse l'unica ad avere quel gene, che lei fosse la sola ed unica ad avere la possibilità di portare in grembo una figlia.
Dopo la morte di Martha, Arya fu cresciuto come da programma insieme ad Arthur. Sophie cercò di essere sempre presente per sua nipote, sperava che la bambina non crescesse con quel peso sulle spalle che le incombeva dietro: la speranza del futuro di un'isola intera.
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