5.2
T A S Y A
Con il corpo adagiato al tappetino, il vento che passa fra i capelli e una mano poggiata sul petto che si alza e abbassa regolarmente, mi ritrovo nel bel mezzo della quiete, infranta da un gufo che ogni tanto canta alla luna.
Nulla mi disturba, nulla mi impedisce di essere felice, ma mi sento comunque fuori posto, sbagliata, come se non dovessi essere qui per alcun motivo. È orribile sentirsi ospiti del proprio corpo, spettatori esterni di ogni avvenimento. Ormai dovrei esserci abituata, ma ci sono volte in cui vorrei che le cose fossero diverse.
Posso immaginare il cielo sopra di me, recuperarlo da memorie astratte di qualche mese fa, quando ancora non apprezzavo il dono della vista. In un mondo parallelo, invece, sarei stesa su questo stesso prato in attesa di scorgere una stella cadente o di ammirare il cielo scuro in tutta la sua immensità.
Ma io non posso.
Forse avrei dovuto esaudire i miei dieci desideri prima di tutto questo, quando ancora ne avevo l'occasione senza restrizioni. Avrei dovuto vivere la vita al massimo, smettere di lamentarmi per qualsiasi cosa, stare al mondo come se il giorno dopo sarebbe accaduta per davvero una disgrazia. Ora non posso più tornare indietro, anche se darei qualsiasi cosa purché accada.
Gli altri mi ripetono che sono fortunata ad essere ancora in vita, ma non capiscono che per me è come se non stessi vivendo più.
Mi sento vuota, senza forze, senza un obbiettivo o uno scopo.
Mi sento sola, anche mamma e papà mi hanno lasciata qui, in questo stato d'abbandono. Ogni volta che realizzo la loro distanza, il mio cervello pensa immediatamente che sia perché non mi vogliono.
Non sono più quella di prima, cosa li obbliga a volermi ancora bene?
So che molte persone tengono a me, ma l'evidenza risulta invisibile ai miei occhi. I miei amici ci saranno sempre per me, ma i loro gesti non riescono a risvegliarmi dal sonno buio e stremante in cui sono caduta.
Le mie convinzioni e le mie idee sono le uniche cose che contano, le uniche fonti di verità. Il resto, per la mia mente, è menzogna.
«A cosa stai pensando?» chiede Kol. La sua mano è sempre tesa in cerca della mia, pronta a farmi uscire dall'oblio che mi cattura. Mi accarezza il viso e mi scosta delle ciocche dalle labbra, per poi baciarle con delicatezza. «Tasya?»
Il mio nome, fra le sue labbra, sembra poesia. Vorrei poter essere sincera con lui, dirgli tutto ciò che mi passa per la testa, ma lui non riuscirebbe a capire. Non è ancora pronto a scoprire la verità. Fingo un sorriso. «Sono solo felice di essere qui con voi» rispondo, baciandogli il palmo della mano. «Secondo te Annabeth si presenterà? Ha detto che ci sarebbe stata, ma ho paura abbia cambiato idea e che Zach ci rimanga male.»
«Hai fatto il possibile per aiutarli, ora sta a loro decidere cosa fare. Non sono una tua responsabilità» mi lascia un bacio sulla tempia. «In ogni caso dovresti essere felice per le buone azioni che hai fatto, anche se il finale non sarà quello che speravi.»
Sebbene poco convinta, annuisco.
In lontananza sento le voci di Calvin e Andrew, che con la loro classica eleganza ci annunciano il loro arrivo. «Sei una pippa! Non riesci neanche a salire un tratto di collina che stai già senza fiato!» esclama il mio migliore amico, probabilmente dando una spinta scherzosa al fidanzato. «Non dovresti essere il migliore in squadra?»
«Calvin, vaffanculo» ribatte Andrew.
«Per quanto sia bello vedervi litigare e prendervi a pugni, ho una domanda molto più importante da fare» interviene Kol, sciogliendo l'abbraccio in cui mi teneva stretta. Una folata di aria fresca mi fa rabbrividire. «Sono biscotti quelli?»
«Sì!» risponde Calvin, particolarmente gioioso. «Li ha preparati mia mamma per tutti noi. Ce ne sono anche un paio alla panna, si è ricordata che a te piacciono solo di questo tipo, Tasya.»
Accenno un sorriso. La donna, per quanto si sia comportata male, sta provando a farsi perdonare giorno dopo giorno. Noi non abbiamo intenzione di fingere non sia accaduto nulla e anche lei lo comprende, ma odiarla per il resto della vita non poterà a nulla di buono.
Calvin, ora che ha di nuovo una madre presente, è felice e io posso solo esserlo per lui. È chiaro, però, che al primo segnale d'allarme non ci penserò due volte ad intervenire.
Un forte trambusto fa scoppiare a ridere Andrew e Calvin, mentre Kol cerca di trattenersi il più possibile. Zacharias, che fino ad ora cercava di montare la sua tenda, impreca e lancia a terra qualcosa, forse un attrezzo. Si avvicina borbottando, poi si siede accanto a me. «Non potevano inventare delle tende più facili da montare?» chiede, mentre i due fidanzatini continuano a ridere. «Mi è crollato tutto in testa, mi verrà di sicuro un bernoccolo!»
Mi trattengo dal ridergli in faccia. «Zach, è stoffa. Come potrebbe venirti un bernoccolo?»
«Mi sono fatto malissimo, lo giuro!» piagnucola.
Qualcuno alle nostre spalle si schiarisce la voce, facendoci ammutolire. Addirittura Calvin smette di ridere a crepapelle. Aggrotto la fronte confusa, finché lo sconosciuto non apre bocca. «Scusate il ritardo,» dice Annabeth, imbarazzata «ma i nonni hanno provato a trattenermi il più possibile.»
Tutti rimangono in silenzio, mentre Zach, affianco a me, sembra essersi trasformato in una statua. Sapevo che il suo arrivo sarebbe potuto imbarazzante, ma non mi aspettavo così tanto. Nemmeno il mio migliore amico, che di solito è il primo a rompere il ghiaccio, ha intenzione di fare qualcosa.
Accenno un sorriso. «Non c'è problema, tanto non abbiamo ancora iniziato a mangiare» la rassicuro.
«Zach, vuoi una mano a montare la tenda?» propone Kol.
«Sì, penso sia un'ottima idea.»
I due spariscono alla velocità della luce, portando con sé Andrew e Calvin. Annabeth si siede al mio fianco e mi saluta con un bacio sulla guancia, che ricambio. «Allora, come stai?» chiede.
«Sto bene, grazie» rispondo, strappando dei fili d'erba dal terreno. «Tu, invece? Cos'hai intenzione di fare?»
«Non capisco cosa intendi» ridacchia nervosamente. «Cos'è che dovrei fare?»
Alzo gli occhi al cielo. «Hai intenzione di evitare Zacharias per tutta la notte? Prima o poi dovrete parlare di quello che è successo» affermo, voltandomi verso di lei. «Non ti ho invitata solo per passare una serata insieme, sai? Di notte, sotto le stelle, mangiando marshmallow abbrustoliti, davanti al fuoco... Non ti sembra l'atmosfera perfetta per riconciliarsi?»
Sbuffa. «Non ho intenzione di evitarlo tutta la notte, va bene? Gli parlerò. Non ora, ma lo farò» ribatte. Provo a controbattere, ma lei si alza e chiama gli altri. «Forza, è il momento di esaudire i desideri!»
Le lancio un'occhiata torva per farle intendere che ne riparleremo dopo, ma lei mi ignora e dice qualcosa a Kol. Mentre gli altri si sistemano accanto a noi fino a formare un cerchio, io penso a quale desiderio potrei esprimere.
Cala il silenzio. L'atmosfera è stranamente positiva e non posso non domandarmi quali siano i desideri degli altri. Forse Zach spera di tornare insieme ad Annabeth, forse Calvin di ritrovare la felicità dopo ciò che è successo col padre, ma è questo il bello di esaudire i desideri in silenzio: nessuno può sapere nulla, è come qualcosa di magico, ignoto.
Ma a cosa posso aspirare io?
Ho già una lista di dieci desideri, cosa potrei chiedere di più?
Ritrovare la felicità è una cosa talmente improbabile che nemmeno il destino riuscirebbe ad aiutarmi, ho già amici perfetti e non voglio neanche sprecare la mia unica opportunità chiedendo il ritorno dei miei genitori.
Quindi cosa? C'è qualcosa che desidero profondamente? Che mi auguro da tempo e che sarei disposta a realizzare anche da sola, con tutte le mie forze e a qualunque costo?
Chiudo gli occhi e faccio un respiro profondo, esprimendo il mio unico, vero desiderio: fa' che non soffrano.
N/A
La ronda dei parenti è iniziata: ci sono già parenti a casa mia. O-O
Domani verranno tutti i parenti a pranzo da me e prevedo già domandine insistenti sulla mia vita sentimentale inesistente. Ma bitch, io sono una donna di carriera.💪
Voi cosa farete domani?
Vi auguro una buona vigilia e, in anticipo, un Buon Natale.
Il mio pensiero va anche a chi è malato, ha problemi familiari o che sta soffrendo. Vi sono vicina con tutto il cuore. ❤️
A breve, come già annunciato, finirà la storia. Non penso di essere pronta, questo libro è per davvero parte di me e ho un sacco di progetti in programma per esso.
Siete pronti?😌
Io no.
Vi do un abbraccione, vi voglio bene!❤️
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