2.0
T A S Y A
Non so come definire ciò che sto provando adesso: sono confusa, spaventata, piena di rabbia, triste.
Eppure cosa sono queste parole? Aggettivi che dovrebbero indicare tutte le emozioni che prova qualcuno, ma che non saranno mai abbastanza. Come può la parola "triste" raccontare tutte le lacrime, le notte insonni, le morse allo stomaco e al petto, le continue domande, il credere di essere noi sbagliati e non gli altri?
Ultimamente è come se non fossi più nulla per Zach, come se non esistessi, come se fossi un peso.
Sono a conoscenza di esserlo, di quanto sia difficile essermi amico e non perdere le speranze con me attorno, ma ho riposto talmente tanta fiducia in lui da essere sicura che non mi avrebbe mai abbandonata.
E ora eccoci qua.
Da un paio di giorni penso anche a Kol, quel misterioso ragazzo conosciuto al parco: come promesso mi ha scritto un messaggio poche ore dopo al nostro incontro, ma non ho ancora trovato il coraggio di rispondergli.
Vorrei farlo, ma c'è qualcosa che mi blocca, un pensiero che da insulso si sta facendo sempre più presente nella mia mente, sovrastando quelli positivi: io non posso vederlo.
Per quanto vorrei non potrò mai ammirare il suo viso, apprezzare i suoi sorrisi o i suoi sguardi, non potrò mai sapere com'è fatto. Potrei immaginarlo come ho sempre fatto con gli altri, ma questa volta è diverso, perché non voglio farlo. Vorrei solo poterlo vedere, anche solo per un secondo.
«Sono arrivata!» esclama Annabeth, entrando nella mia camera. Un forte odore si fa subito strada in tutta la stanza, facendo brontolare il mio stomaco e facendomi venire l'acquolina in bocca. «Ho portato del cibo indiano, spero ti piaccia. Pollo al curry, o qualcosa di simile.»
«Grazie, stavo morendo di fame» sorrido. «Com'è andato il pomeriggio? Zacharias mi ha detto che eri all'università.»
Si stende accanto a me e la sento aprire la confezione di cibo. «Sì. Non è andata malaccio, diciamo che potrebbe andare meglio... Una delle mie migliori amiche ha fatto le corna al ragazzo e lui l'ha scoperto, facendo una scenata davanti a tutti. Non immagini l'imbarazzo!» Ridacchia. «Ma non siamo qui per parlare di me, non è così? Avanti, dimmi cos'è successo.»
«Già» annuisco, prendendo un pezzo di pollo. «Ho conosciuto un ragazzo l'altro giorno ed è stato davvero carino. Insomma, mi ha detto che mi trova bellissima e che sarebbe stato un onore avere il mio numero. Poi ha promesso che mi avrebbe scritto e che non avrebbe sprecato un'occasione del genere e così ha fatto.»
«E il problema qual è?» chiede, confusa. «Al centro commerciale mi hai detto che non hai mai avuto una relazione e quindi posso capire l'ansia, ma è stato davvero dolce e di ragazzi così se ne trovano pochi.»
«Lo so, ma non è questo ciò che mi dà fastidio» rispondo, facendo una smorfia. È così difficile dovermi spiegare! Nessuno mi capirebbe, perché loro una vista ce l'hanno, ma non trovo nemmeno le parole per dirlo in modo sensato. La trovo una cosa così stupida, eppure non riesco a controllarla. «E se non funzionasse? Metti caso che alla fine si rivela uno stronzo patentato e mi spezza il cuore? Non voglio starci male.»
«È inevitabile restarci male, Tasya. Quando ho conosciuto Zach e gli ho concesso un'opportunità non sapevo come sarebbe andata a finire, ma mi sono fidata e ora sono qui, a un passo dal matrimonio. Se ci facciamo mille paranoie prima ancora che succeda qualcosa allora è ovvio che le cose non andranno bene, devi solo cercare di tranquillizzarti.» Mi sistema una ciocca di capelli dietro l'orecchio destro. «Adesso, perciò, penseremo insieme a cosa scrivergli.»
Prima di passarle il cellulare mi pulisco le dita unte su un tovagliolo. «E cosa dovrei rispondergli? "Ciao, scusa se non ti ho risposto prima, ma avevo tanta ansia e mi stanno partendo le paranoie sulla nostra storia d'amore anche se non abbiamo ancora avuto una conversazione normale"?» Le passo il telefono dopo averlo sbloccato. «Un po' da psicopatica, non credi?»
«Gli risponderemo normalmente e senza dargli spiegazioni, Tasya. Tu sei una donna indipendente, okay? Non devi dare spiegazioni a nessuno.» La sento smanettare per qualche secondo, finché non la sento sospirare sognante. «Ho appena visto la sua foto profilo: è proprio un figo!»
Cerco di chiudere in un angolino della mia mente lo sconforto che provo nel non poterlo vedere e mi sforzo di sorridere, appoggiando la testa sulla spalla di Beth. «Evita i commenti impuri, okay? Abbiamo altro a cui pensare» la rimprovero. In tutto questo trovo anche ironica la situazione: chi avrebbe mai scommesso in un'amicizia fra me e la mia iniziale nemesi? Mi ricordo ancora quanto durante il viaggio in Australia la trovassi insopportabile. «Cosa gli scriviamo, quindi?»
Schiocca la lingua e ridacchia, iniziando a scrivere il messaggio. «"Ciao Kol, lavori per caso all'ufficio postale?"» Aggrotto la fronte, confusa e non capendo dove voglia arrivare. «"Perché sono molto interessata a vedere il tuo pacco".»
Spalanco la bocca e lancio un urlo stridulo, strappandole il cellulare dalle mani. «Ma sei impazzita?» chiedo, mentre lei ride a crepapelle. Va avanti per qualche minuto, cercando di calmarsi, mentre io incrocio le braccia sotto il petto e inarco un sopracciglio con fare accusatorio. «Annabeth!»
«Okay, scusa, ci sono» dice, continuando a ridacchiare. «Allora, che ne dici di "Ciao, mi piacerebbe rivederti un giorno di questi, magari con più calma e senza venir interrotti. Ti va di incontrarci questo sabato?"»
Invia il messaggio e poggia il cellulare accanto a noi, in attesa di una risposta.
Inizio a mordicchiarmi il labbro, sentendo il cuore battere più veloce del normale e lo stomaco in subbuglio. Perché mi fa quest'effetto? Deve trattarsi sicuramente dell'ansia causata dall'attesa. Sì, è di sicuro questo il motivo.
Eppure Kol è il primo ragazzo che si interessa a me e mi fa sentire strana, diversa, forse desiderata, come volevo da tanto, tantissimo tempo.
È una brutta cosa voler essere desiderati da qualcuno?
Quando finalmente risponde, Annabeth afferra il cellulare e si affretta a leggere il suo messaggio. «"Ciao Tasya, mi fa piacere leggere un messaggio da parte tua, già non ci speravo più. Mi piacerebbe vederti sabato, ma ho il fine settimana pieno. Sono impegnato con un'asta di beneficenza. Un altro giorno, magari?"» La sento lanciare un gridolino eccitato. «È un segno del destino questo! Così potrai realizzare il tuo quarto desiderio e conoscerlo meglio. Ora gli chiedo se può inserirti dentro l'asta, poi avviserò io Zacharias.»
Sento il cuore esplodere di gioia. Non vedo l'ora arrivi sabato per poterlo incontrare, eppure non posso trattenere le mille domande che mi passano per la testa.
Sarà imbarazzante? Di cosa parleremo? Come dovrò vestirmi? E se facessi una figuraccia? E se si rivelasse il completo opposto di come l'ho conosciuto? E se in realtà la sua fosse un'ennesima scusa e l'asta di beneficenza non fosse reale, perché lui in realtà è un tipo ossessionato da me che mi spia da giorni ed è per questo che è a conoscenza del mio desiderio?
«Sabato mattina passerò da te e insieme ci occuperemo del trucco e dei vestiti» dice Beth, alzandosi di scatto. La sento aprire il mio armadio e guardare i vari abiti, facendo sfregiare le grucce contro la sbarra di ferro. «Okay, forse dovremmo uscire anche per fare shopping.»
«Ma se non posso vederlo come potrà mai funzionare?» chiedo, dando finalmente voce ai miei pensieri.
«Tasya,» dice, sedendosi accanto a me e stringendomi le mani fra le sue, «non lasciare che questo diventi un blocco per te. Tu non sei la tua cecità, tu sei tu e sei padrona del tuo futuro e del tuo presente. Funzionerà se tu vuoi che funzioni e se non permetterai alle tue ansie di prendere il sopravvento.»
«E, in un certo senso, sei fortunatissima. Sai quante persone vengono rifiutate per il loro aspetto fisico? Perché definite grasse, brutte o poco attraenti? Tu potrai innamorarti di lui per la persona che è, per il suo carattere e come ti tratta, senza soffermarti troppo sul suo aspetto» spiega, disegnando con le dita dei cerchietti invisibili sui palmi delle mie mani. «E se ti spezzerà il cuore, io gli spezzerò l'osso del collo. Sono qui per te.»
Sorrido e la abbraccio. «Grazie per tutto, veramente» mormoro «Con Zach non avrei trovato il coraggio di parlarne, sarebbe stato imbarazzante.»
Ridacchia. «Il suo consiglio sarebbe stato solo uno e se ti ha sconvolta la mia battuta sulle poste, quella ti avrebbe fatta morire sul colpo.»
«Scusa se non volevo sembrare una psicopatica!» ribatto, ridendo.
Alza gli occhi al cielo. «Per una battuta innocente!»
In sua compagnia, per una volta, mi sento diversa, come se non fossi un peso.
È come se, per una volta, potessi essere me stessa.
N/A
Unpopular opinion: Annabeth >>>> Zach.
No, okay, questo capitolo è stato veramente difficile da scrivere ed è anche molto lungo rispetto agli altri.
Stiamo per arrivare alla parte saliente della storia, che non vedo l'ora di farvi leggere. Preparatevi a momenti di dolcezza, tristezza, felicità e SBAM, shock.🔥
Spero di aggiornare il prima possibile, probabilmente domani o dopodomani, dato che non vedo l'ora di sentire le vostre opinioni sul finale della prima parte. :3
Oggi ho il vaccino e ho l'ansia, ma tipo tantissima, perciò sappiate che se crepo vi ho amati tanto. ❤️❤️
Domandina: avete paura degli aghi?
Al prossimo capitolo!💕
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