1.1
T A S Y A
Quando ho dovuto inviare un messaggio a Zacharias ho avuto una guerra interna che prima o poi tutti sperimentano almeno una volta nella vita: da una parte ero contenta di aver fatto il primo passo per cercare di sistemare le cose, ma dall'altra c'era una piccola Tasya interiore che mi urlava di mantenere la dignità e di aspettare che fosse lui a cercarmi.
È passato un giorno da quando abbiamo avuto quella piccola discussione e devo dire che in fondo in fondo ho apprezzato la sua sincerità.
Sul momento ci ero rimasta male e non sapevo come affrontare la dura e velenosa verità, poi, però, ci ho pensato meglio e mi sono resa conto di come sia stato l'unico a non trattarmi come una bambina e a dirmi le cose in faccia come stanno.
Mi sono dimostrata fragile, ma non m'importa: aver accettato un abbraccio, per me, è stato un passo gigante verso la vittoria e sono felice di essermi esposta proprio con Zach.
Ho capito, in ogni caso, di essere stata molto ingiusta nei confronti di moltissime persone, come Beth, Calvin, i miei genitori e Zacharias, così ho deciso di migliorare a partire da oggi. Ho già cambiato il mio secondo desiderio, sperando di non destare sospetti e che passi inosservato e innocuo agli occhi della mia "fatina dei desideri".
«Perché c'è una cancellatura qui?» chiede il ragazzo.
«Ho cambiato idea all'ultimo minuto e ho modificato il desiderio. Ho totalmente coperto quello precedente per non rivelartelo, penso che rimarrà segreto fino alla fine dei miei giorni» spiego, giocherellando con una ciocca di capelli. «Comunque, ciò che vorrei questa volta è imparare a cucinare.»
Rimane in silenzio, probabilmente cercando di capire il significato di un desiderio che, ai suoi occhi, potrebbe sembrare stupido.
Starà pensando che sono pazza, che spreco una delle dieci occasioni che mi sono state date per imparare a cucinare quando potrei benissimo partecipare ad un corso.
«Non sono mai stata una brava cuoca, tanto meno una giardiniera provetta, così ho pensato che avresti potuto insegnarmi a preparare una cenetta coi fiocchi» dico, sorridendo.
In realtà il mio piano è un altro: ciò che voglio fare è preparare un appuntamento romantico per Annabeth e Zach, dove quest'ultimo potrà finalmente proporle le nozze, coronando il suo sogno di una vita felice insieme a lei.
Sarebbe dovuto accadere il giorno dell'incidente, ma per ovvi motivi è saltato tutto.
Creerò l'atmosfera giusta, con petali di rose e candele profumate, sperando che la serata non si concluda con un rifiuto da parte di Beth.
Lui, ovviamente, non ne è a conoscenza, sia perché voglio che sia una sorpresa fino all'ultimo momento, sia perché rifiuterebbe immediatamente.
Lo sento grattarsi la testa, imbarazzato. «In realtà non so cucinare nemmeno io, solo la pasta. Ti dispiacerebbe avere come insegnante Annabeth?»
«No, assolutamente no» rispondo.
Perfetto, ora il mio subdolo piano potrà anche scoprire quali sono i piatti preferiti di entrambi e impararli a cucinare, insieme al genere musicale preferito e la loro concezione di appuntamento romantico.
«Può venire anche Calvin?» chiedo.
Lui mi aiuterà a organizzare la serata, ma questo ancora non lo sa.
«Certo, nessun problema» risponde Zach «Che l'avventura culinaria abbia inizio!»
Conoscere e legare con nuove persone rientra in una delle cose più misteriose della vita.
È il caso o il destino a fartele conoscere?
Il giorno prima sei solo e convinto che nessuno ti apprezzerà per quel che sei, mentre dopo ventiquattrore potresti ritrovarti davanti alla tua futura migliore amica, al futuro padre dei tuoi figli o un fratello di cui non sapevi l'esistenza.
La vita è come una montagna russa: se sei fortunato termini il viaggio nonostante gli alti e i bassi, altrimenti verrai scaraventato fuori dal giro e abbandonato.
In questo momento io, Beth, Calvin e Zach siamo sullo stesso vagone e stiamo cercando di conoscerci meglio per legare e non permettere a nessuno dei quattro di rimanere da solo.
«Chi comincia?» chiedo.
Abbiamo deciso di imparare a cucinare il pollo al curry - piatto preferito di Annabeth - e di raccontare nel frattempo un momento della nostra vita.
«Io e so già cosa dirvi» risponde Calvin, accanto a me. «Sapete tutti della mia omosessualità, ma non come ho scoperto di essere gay.»
«Io, invece, lo ricordo alla perfezione» commento, coprendomi il viso con le mani dall'imbarazzo. «È necessario?»
«Oh, ovvio che lo è.»
Penso si tratti di uno dei momenti peggiori della nostra amicizia, nonché il primo in assoluto.
Non è il motivo per il quale è successo che mi turba, ma più precisamente cosa.
«Stavo lentamente capendo di essere gay, ma non volevo capacitarmene. Mio padre mi aveva cresciuto alimentando un forte odio nei confronti di queste persone che definiva diverse e pensare di farne parte mi terrorizzava» spiega, stringendomi forte la mano. Lo fa quando è in ansia, e lo comprendo perfettamente. Aprire così il proprio cuore per permettere alla gente di guardarvi all'interno non è mai facile. «Quindi, un giorno, mi misi a fare quei test su Internet e ogni volta confermava la versione peggiore. Ero gay.»
«E poi cos'è successo?» chiede Zach, preso dal racconto.
«Cercai di nasconderlo da me stesso uscendo con qualche ragazza. A quei tempi avevo dodici anni, perciò non era nulla di serio, ma qualche mese dopo arrivò colui che fece crollare la mia barriera.»
«Chi?»
«È davvero necessario?» intervengo.
«Il cugino di Tasya» risponde.
Cala il silenzio, che viene infranto pochi secondi dopo dalla fragorosa risata di Zacharias. «E come ha fatto lei a scoprirlo?» chiede.
«Anche suo cugino stava mettendo in dubbio la sua sessualità, così provò a baciarmi mentre eravamo stesi sul letto. Tasya entrò in stanza e...»
«È il mio turno!» esclamo, interrompendo il suo racconto e sperando di cambiare argomento. «Vi racconterò uno dei miei più oscuri segreti, che mi ha segnato l'infanzia e fatto passare notti insonni.»
«Sembra l'inizio di un film dell'orrore» commenta Annabeth.
«Rubai i cioccolatini alla mia catechista il giorno di San Valentino, che avrebbe dovuto regalare a suo marito. Litigarono e divorziarono, ma non ero a conoscenza del fatto che lui avesse avesse un'amante e credevo fosse per i dolcetti. Ogni giorno mi aspettavo un'irruzione da parte della polizia per arrestarmi» Ridacchio. «Ero proprio rincoglionita.»
«Non è imbarazzante quanto la mia» dice Zacharias, poggiando una mano sulla mia spalla. «Comunque non preoccuparti: lo sei ancora adesso.»
Gli tiro un pugno scherzoso sulla spalla e sbuffo. «Fottiti.»
«Gli racconterai quella del nostro terzo appuntamento, non è così?» chiede Annabeth.
«Esattamente» risponde Zacharias «Dunque, ragazzi miei, come già detto era il nostro terzo appuntamento e l'avevo portata a mangiare fuori a un ristorante con vista sul mare. All'improvviso, dopo qualche piatto piccante di troppo, le ho ruttato in faccia con molta, moltissima grazia. Avreste dovuto vedere la sua faccia, è stata epica!»
Beth sospira. «Già, è stato proprio in quel momento che mi ha rubato il cuore.»
«E tu Annabeth? Cosa ci vuoi raccontare?» domanda Calvin.
«Nulla di particolare, in realtà. Non ho mai fatto particolari figuracce, o almeno non che meritino di essere raccontate. Adoravo passare pomeriggi insieme a mia madre per i parchi, dove inseguivo le farfalle e osservavo le ranocchie saltellare nel piccolo laghetto. Giocavo nelle pozzanghere e ogni volta mi sgridava, portava a casa e faceva il bagnetto. Andammo avanti così per molti pomeriggi di fila, poi le cose non cambiarono» spiega, a voce bassa. «Penso che i momenti con mia madre siano quelli migliori, perché erano semplici e li vivevo così come capitavano.»
Anche Calvin deve essersi accorto del tono malinconico nella voce della ragazza e sono certa che anche lui vorrebbe farle delle domande, capire cos'è successo e cosa la rende triste. Ma capiamo che non è il momento e che dovremmo semplicemente lasciar cadere l'argomento.
«Okay, è arrivato il momento di andare. Tasya, come ti senti ora che hai imparato a cucinare il pollo al curry?» chiede Zacharias.
«Pronta a sfidare Cracco in una gara culinaria» rispondo «Zach, potresti fermarti un secondo prima di andare? Devo chiederti una cosa.»
«Va bene, io ti aspetto in macchina» annuncia Annabeth, uscendo dalla cucina.
Sento Zacharias avvicinarsi a me e sedersi sullo sgabello. «È successo qualcosa?» chiede.
Nego con il capo. «No, ma domani sera presentati qui insieme ad Annabeth. Vi aspetta una cena romantica con i fiocchi e sai già cosa dovrai fare, non è così?»
«Tasya, io non...»
«Zitto» lo interrompo, sollevando la mano. «Vestiti elegante e porta l'anello. Prego, comunque, so di essere una persona fantastica.»
Ridacchio e si alza, allontanandosi per uscire dalla cucina. «Tasya?» mi richiama. «Grazie, sei per davvero una ragazza fantastica.»
N/A
Lo so, lo so: ogni volta sparisco nel nulla.
Diciamo che sono stati giorni abbastanza pesanti e mi sono concentrata sulla storia che molto, molto presto uscirà cartacea. 😍
Ora, però, arrivano finalmente le vacanze estive e avrò più tempo per scrivere e aggiornare.
Amatemi come io amo voi, oké?
Btw, questo è un capitolo di passaggio per permettere ai protagonisti di conoscersi meglio e di farsi conoscere da voi.
AmateAnnabetheproteggetelaadognicostograziepregociao.
Lo revisionerò domani mattina, ora non ho voglia, perdonate quindi eventuali errori.
E niente, la mia domandina è: qual è il vostro social preferito?
Il mio Instagram - dopo Wattpad, ovviamente - e vi ricordo che potete seguirmi anche lì, dove mi trovate come @/martiiyna_
Un bacio a chi mi ama e due schiaffi a chi mi odia, un bezoo💋
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