Chào các bạn! Vì nhiều lý do từ nay Truyen2U chính thức đổi tên là Truyen247.Pro. Mong các bạn tiếp tục ủng hộ truy cập tên miền mới này nhé! Mãi yêu... ♥

Capitolo 43 - Daniel's pov

Arriviamo sotto casa di Josiane con le pizze in mano. Alla fine abbiamo pensato di farle una sorpresa. Suono al citofono.
- Jo, sono Daniel. Ti ho portato la cena.
- La cena? Ma ti avevo detto al telefono che non venivo a cena con te...
- Apri che poi ti spiego...
- Daniel, no, non puoi salire. Mia sorella sta poco bene. Ti avevo già spiegato tutto per telefono.
- Ho capito che sta poco bene, ma tu dovrai comunque cenare, no?
- Daniel, ti prego, non insistere. Ci sentiamo con più calma domani.
- Cioè ma ti rendi conto?! La sorella sta male e non mi apre neanche! - brontolo, guardando Hélyette.
- Non te la prendere, dai, ho sbagliato io a dirti di venire qua.
- Quella ragazzina non la sopporto! La sta manipolando! Lei non vede l'ora di farci lasciare!
- Adesso, calmati!
- Ci scommetto quello che vuoi che non ha niente! Da quando ha saputo che non sono sorelle di sangue sta cercando di dividerci per mettersi lei con me!
- Ma siete la succursale di Beautiful?!
- Sono serio, è un periodo difficile per loro e questa stronzetta di quindici anni trova anche il modo di dividerci. Poi devi vedere com'è subdola..
- Mamma mia, Daniel, ma è davvero così cattiva questa ragazzina?
- Non ne hai un'idea! Ci sono cascato anch'io una volta, Bastien è stato bravo, l'ha capita subito..
- Chi è Bastien?
- Uno che lavora per me in discoteca e che ci ha provato con sua sorella.. Va beh lasciamo perdere... Mi sembra di essere tornato all'asilo coi bambini che fanno i capricci... E Josiane è anche più bambina della sorella perché la sta anche ad ascoltare!
- Va beh, dai, andiamo via. Le pizze le mangeremo noi fra stasera e domani a pranzo...

Mentre ci allontaniamo sento la voce di Josiane alle mie spalle.
- Sei uno stronzo!
Mi giro.
- Ho sentito tutto! Avevo ancora il citofono acceso! Ma come ti permetti di dire che mia sorella è una stronzetta e che io sono una bambina a darle retta??
Cazzo, il citofono. Ma forse meglio così che abbia sentito.
- È una stronzetta perché sta cercando a tutti i costi di dividerci!
- Ma quante pare mentali ti fai?
- Svegliati, Jo, tua sorella è subdola!
- Piantala di dire così! E poi è la prima volta che ti dico che non vengo fuori perché mia sorella sta poco bene e visto che mia madre fa i turni in ospedale di notte non potevo mica lasciarla da sola in casa!
- Stava morendo? - chiedo, sarcastico.
- Proprio tu scherzi su queste cose?
- Ma che cazzo pensi che dovrei fare? Piangermi addosso ogni singolo giorno perché non sono morto quella cazzo di notte? Sentirmi in colpa perché mi sono salvato? - urlo fuori di me - ma credi che sia facile sopravvivere?
- Tu non sei un martire - mi urla - ti sei salvato. Punto. Smettila di tirartela tanto.
- Ah, io me la tiro? - rido - parla quella che non vuole farlo prima del matrimonio!
- Ancora con questa storia??! Me lo rinfaccerai finché non ci starò? Io non sono come quelle donnine con cui ti accompagnavi!
- Cos'hai contro la mia vita prima di incontrarti?
- Non la condivido.
- Non la condividi perché non vuoi ammettere che la mia vita nonostante tutto non è grigia come la tua che ti ha trasformato in una repressa, condannata a diventare una che si scandalizza subito, condannata a essere vecchia già a 24 anni!
- Ah io sarei una vecchia repressa?
- Sì, lo sei. Che cazzo di vita fai? Non lavori neanche!
- Che cazzo di vita faccio? Sto con uno stronzo, anzi stavo perché è evidente che siamo troppo diversi per stare insieme.
- Mi stai lasciando?! - le chiedo, sorpreso.
- Siamo troppo diversi. Mettermi con te è stato l'errore più grande che potessi fare.
Le parole possono ferire più di mille coltelli. Quello che ha detto mi ha colpito al cuore.
- Quindi noi due siamo un errore? - le chiedo.
- Ma non lo vedi che non può funzionare? Siamo troppo diversi.
A quel punto mi avvicino e le prendo la mano, lei la libera, ma gliela riprendo e con un rapido gesto le avvolgo la schiena con un abbraccio. Lei cerca di liberarsi, ma alla fine cede.
- La verità è che siamo troppo acerbi per innamorarci - le sussurro nell'orecchio, come un brivido - troppo distanti per provarci - le do un bacio sul collo - troppo amici per amarci - le giro il viso e la guardo negli occhi - troppo orgogliosi per scusarci.
La lascio andare e me ne vado. Hélyette mi vede salire in macchina e cerca in ogni modo di impedirmi di partire. Josiane rimane immobile mentre mi allontano in auto. Faccio un respiro profondo e penso che sono un idiota. Ho lasciato andare la cosa più importante della mia vita e alla fine quella stronzetta è riuscita a farci lasciare. La odio. E odio me stesso per essere caduto nella sua trappola.

Bạn đang đọc truyện trên: Truyen247.Pro