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Capitolo 29 - Daniel's pov

Finalmente è arrivato ferragosto.
- Ho detto a Josiane che andiamo via con la mia auto - dico a Bastien, quando arriva da me.
- Daniel, io ti devo dire una cosa, ma mi devi giurare che non la dici a Josiane.
- Che cazzo di casino hai combinato?
- Mi piace Chloé.
- Va beh, ma questo si era capito... Tu piaci a lei?
- Sì. Daniel, l'altro giorno l'ho baciata.
- E allora? Perché ti fai tanti problemi?
- Perché dopo il bacio normalmente si fa qualcos'altro solo che se lo sa Josiane mi ammazza....
- Infatti, vacci piano, Bastien... Chloé è una gattina di razza mica una di quelle con cui andavo io il sabato sera.
- Non vai più con quelle?
- No, Josiane è troppo importante.
- Cosa devo fare?
- Continuare semplicemente a baciarvi? Bastien, lei ha 15 anni e tu 19... Non vorrai mica farla finire come sua madre eh?
- No, però lei mi ha detto che vorrebbe farlo.
- Lascia perdere, Bastien. Uscite insieme, baciatevi, ma fermatevi lì. Lo dico per il tuo bene.

Sembra che si sia convinto. Sembrava uno stinco di santo invece anche lui alla fine. Come tutti. Cosa crede, che per me sia facile amare una ragazza che non vuole essere mia? La rispetto perché gliel'ho promesso, la aspetto perché vale l'attesa. Però non è facile.

- Andiamo, dai, quelle due ci aspettano.
Salgo in macchina. Bastien viene davanti.
- No, siediti dietro, davanti viene Josiane.
- Ok.
Quando arriviamo davanti a casa di Jo, la vedo davanti al portone insieme a Chloé. Metto la macchina in folle e scendo.
- Siamo pronti? - domando.
- Sì, abbiamo preso tutto - risponde Josiane.
Mi avvicino per baciarla, ma si ritrae.
- Dai, che c'è mia sorella - brontola.
- E allora? I baci li dà anche lei - dico.
Chloé arrossisce e raggiunge Bastien.
- Gliel'hai detto? - sento chiedergli mentre bacio Josiane.
- Sì, ma non dirà niente - le risponde Bastien.
- Bon, ora possiamo partire - dico, con un sorriso che mi attraversa tutta la faccia - Jo, vieni davanti così lasciamo i due piccioncini dietro.
Chloé arrossisce di nuovo ed entra in macchina. Guido per circa due ore prima di arrivare al mare. Ascoltiamo la musica, scherziamo, ridiamo. Poi finalmente parcheggio la macchina davanti a casa del mio amico Philippe.
- Stanotte dormiamo qui - dico - Philippe ci dà due stanze matrimoniali.
- Va anche troppo bene - risponde Josiane - io dormo con Chloé e tu con Bastien.
- Ah-ah, molto divertente, Jo. Tu dormi con me - dico, ridendo - e poche storie.
- E Chloé dovrebbe dormire con Bastien??
- Se alza le mani lo sistemo poi io - scherzo, tirando una pacca a Bastien.
Josiane non è convinta, ma alla fine accetta. Chloé guarda Bastien arrossendo. Se quei due stanotte non combinano qualcosa mi arrabbio. Gliel'ho praticamente servita su un piatto d'argento. Poi Bastien in fin dei conti è un mezzo adolescente perciò digli di non fare una cosa e stai certo che la farà.
- Daniel! - Philippe deve averci visto arrivare dal balcone e scende per salutarci - come te la passi?
- Alla grande. Lei è Josiane, la mia ragazza.
- Piacere, Philippe. Un'altra delle tue conquiste? - chiede, squadrandola.
- Sì, ma questa è la mia prima storia seria.
- Ah, allora!
- Lui invece è Bastien, lavora per me alla Lunar Eclypse.
- Ciao.
- E questo bel bocconcino?
- È mia sorella - interviene Josiane, piccata.
- Ciao - Chloé arrossisce.
- Senti, Phil, a che ora è la festa? - dico, per distrarlo.
Si sta mangiando con gli occhi Chloé, Josiane se ne è accorta e fra lei e Bastien non so chi sia di più sul piede di guerra al momento.
- Iniziamo alle 19 con l'aperitivo poi è tutta una festa fino a domani mattina. Se volete andare a prepararvi, vi faccio vedere le stanze e il bagno. Io aspettavo giusto che arrivaste perché poi mi fiondo in spiaggia a finire di preparare tutto. Ti lascio le chiavi di casa, Daniel, così quando esci chiudi e poi me le allunghi stasera.
- Va bene.

- Senti, io non so che cosa ti sia messo in testa, ma stanotte dormiremo e basta, d'accordo? - mi dice Josiane quando siamo da soli in camera.
- È la prima volta che dormi con un ragazzo?
- Sì.
- Jo, tranquilla, ho detto che ti aspetto. Me lo dirai tu quando sarai pronta.
- Lo sai come la penso, senza matrimonio...
- E io ti rispetto per questo. Fidati, Jo.
Mi sorride.
- Va bene, vado a prepararmi, allora.
- Io vado in balcone a fumare una sigaretta.

Esco. L'aria di mare si sente subito. Mi appoggio alla ringhiera. Due minuti dopo esce Chloé. Ha una sigaretta in mano ancora da accendere e mi guarda imbarazzata.
- Ho dimenticato l'accendino - dice.
Le allungo il mio. Se la accende. Rimaniamo in silenzio per un po', poi all'improvviso mi dice qualcosa.
- Posso farti una domanda?
- Certo, dimmi.
- Dove hai trovato la forza di superare tutto quello che ti è successo?
La guardo. Le metto una mano sulla pancia.
- Qui.
- Qui? - indietreggia, imbarazzata.
Tolgo la mano.
- Perché proprio la pancia? - mi chiede.
- Non la pancia, l'ombelico.
- Mi prendi in giro?
- No. L'ombelico è ciò che resta dal taglio del cordone ombelicale. Quel cordone ombelicale mi è stato tagliato due volte, quando sono nato e quando sono sopravvissuto. Da lì ho trovato la forza per ricominciare a vivere. Ognuno però la deve trovare dentro di sé, quella forza, io l'ho trovata nell'ombelico, c'è chi la ritrova nel cuore, nel cervello, nelle mani...

Mi guarda. Probabilmente le faccio pena, come faccio pena a tutti quelli che mi conoscono e che sanno dell'incidente. Alla fine mi abbraccia. La tengo stretta fra le mie braccia come se stessi consolando la sorella che non ho mai avuto. Le accarezzo i capelli. Poveretta, con tutto quello che sta passando nessuno si ferma ad abbracciarla? No ma poi proprio io penso queste cose, io che non ho mai abbracciato una donna! Josiane mi ha davvero cambiato.

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