[urlo di libertà]
Aurora POV
Entrai in quel ufficio freddo con lo sguardo di Erwin addosso alla ricerca di risposte da parte mia, appena entrai mi segui a ruota anche Levi anche lui curioso di quello che potrebbe dire il comandante Erwin, lo guardai negli occhi e sembrò molto interessato a qualcosa così entrai nella mente di Erwin che disse "Auri so che c'è qualcosa che non vuoi dire a nessuno", COSA?! l'ha intuito strano che beh non abbia fatto ciò ma molto prima tipo dopo la sentenza del giudice, poi aggiunse dicendo che aveva chiesto anche a Chris di venire, infatti arrivò anche lui dopo poco e entrò convocato da Hanji, per poi far congedare i 2 ufficiali, Levi con molta titubanza se ne andò insieme ad Hanji.
Erwin: ragazzi sedetevi che dobbiamo parlare di molte cose.
Io & Chris: Si signore.
dicemmo in coro senza farlo apposta, ma facemmo finta di nulla perché meglio non far trasparire nulla di un qualsiasi tipo di emozione per non far sospettare nulla ma tanto oramai non credo serva più questo tipo di cose, ci sedemmo con lo sguardo del comandante che era molto attento ad ogni dettaglio, poi se ne uscì con una frase che ci lasciò di sasso.
Erwin: voi, non venite dal sottosuolo, dico bene?...Aurora non distogliere lo sguardo si vedeva anche da lontano che non siete per nulla del sottosuolo, voi non siete rozzi con male parole.
Io: am comandante...noi-
Chris: Aurora oramai è palese, raccontaglielo ci si può fidare di lui.
forse Chris ha ragione oramai è diventato toppo evidente, poi il comandante non ha tutti i torti poi ho mostrato il mio pensiero in tutti questi anni da cadetta e anche Chris ha fatto la medesima cosa, ci guardammo negli occhi in cerca di risposte uno dall'altro il suo sguardo diceva solo un "basta nascondersi" così presi un respiro profondo e iniziai a parlare.
Io: Ha ragione comandante, noi non siamo del sottosuolo ne delle mura, proveniamo da tutt'altra parte.
Erwin: sinceramente eravate fin troppo sospetti, in senso buono sia chiaro ma eravate proprio una corrente di pensiero del tutto sconosciuta qui e siete d'ispirazione per tutti voi 2, avete inciso il vostro nome nei cuori dei cadetti anziani e novellini senza saperlo, quando parlavate voi 2 ascoltavano senza nemmeno interrompervi o fare qualche commento, tutti hanno rispetto per voi per la vostra mente piena di grandi idee.
rimasi senza parole, abbiamo fatto tutto questo solo parlando? e cosa vuole dirci con questo? mi alzai dal mio posto e misi le mani sulla scrivania del comandante con il capo chino tutto quello che ha detto mi ha come stravolta, non riuscivo a parlare nemmeno a controbattere sta volta, ma Chris mi mise una mano sulla spalla voleva che mi sedevo di nuovo su quell sedia, ma non lo feci e alzai lo sguardo e dissi.
Io: Comandante, non dica sciocchezze, noi non abbiamo fatto nulla di tutto ciò.
Erwin: io ho solo detto la verità e la verità è l'urlo della libertà, solo la verità rende liberi.
mi risedetti al mio posto quella fu la scintilla che fece scattare il mio cervello, spingendomi a dire la verità e le cose come stavano veramente, cioè da dove venivamo, che corrente di pensiero ci ha influenzati e chi ci ha fatto rendere liberi fino a quel punto, ma non mi limitai solo a raccontarglielo ma anche a mostrarlo, formai una coppa con le mani e le mani si riempirono di piccole saette facendo una specie di cerchio davanti a noi mostrando tutto quello che noi avevamo passato prima di venire qui,
il comandante fu molto affascinato ma poi notai che mi riguardò negli occhi come per dirmi "mi dispiace molto" poi notai che ci fu la scena che volevo dimenticare con tutto il mio cuore, infatti staccai le mani per far smettere quella specie di produzione, poi guardai da tutt'altra parte con le mani che erano come incrociate per tenere i bicipiti coperti dalla stoffa della mia maglia, poi ci fu una interruzione improvvisa da parte di Levi che disse che gli serviva una mano per cercare qualcuno capii di cosa parlava, andai io perché c'era un motivo se aveva fatto irruzione, no?
Io: vengo io, tu intanto Chris di il resto che manca e di cosa vorremo fare.
Chris: si certo.
parlavo in codice con Chris, in breve gli ho detto di dire a Erwin la verità secondo il suo punto di vista, lessi una cosa nella mente di Erwin però e lessi un "questo ragazzo l'ha combinata grossa gli darò un paio di consigli per far si che si faccia perdonare" poi me ne andai tanto oramai che importanza ha ascoltare altro, no? andammo nella enorme voragine dove prima c'era una caverna, mentre stavamo cercando quel vecchiaccio di Kenny Levi sembrò molto strano.
Levi: Auri devi dirmi qualcosa?
Io: no, no, perché?
Levi: Erwin è uno che convoca qualcuno nel suo ufficio solo per poche occasioni vuol dire che o quella persona ha fatto qualcosa davvero fuori dal regolamento ma cose gravi intendo o è una cosa di davvero inusuale.
Io: cosa ti dovrebbe interessare, riguarda me e Chris o meglio il nostro passato, è una cosa che non voglio dirti perché è una cosa estremamente personale, in breve manco sono affari tuoi, non crede capitano?
mi afferrò il braccio con forza e disse minacciandomi con lo sguardo di starmi calma altrimenti sarebbe stato l'ultimo sbaglio che avrei fatto, dicendomi che mi avrebbe scaraventato in una cazzo di cella, lo riguardai negli occhi minacciosa, lo colpii con un braccio facendolo cadere e di risposta mi trascinò a terra con lui io sopra a lui e lui sotto di me, avevo uno sguardo minaccioso.
Io: perché ti preoccupi di me se non ti interessa nulla di me? questo me lo spieghi ora!
Levi: *inverte la posizione* Perché dici questo? ovvio che mi importa di te.
Io: *inverte di nuovo* non mentirmi maledetto!
Levi: dici che ti mento?
Io: te lo leggo dai tuoi occhi che io in verità in fondo ti interessa qualcun altra che non sono io, lo leggo dalle tue iridi dannazione, perché lei no io si?
Levi: intendi-
Io: SECONDO TE NON HO NOTATO CHE GUARDAVI HANJI? ALLORA LASCIA CHE TI DICA CHE SEI UNO STUPIDO MA VERAMENTE UNO STUPIDO, REPRIMI TUTTO SOLO PERCHÉ È PAZZA E STRANA E TUTTO IL RESTO MA LASCIA CHE TI DICA UNA COSA, VALE PIÙ LEI CHE IO CAPITO?!
Levi: Auri ascoltami-
Io: NO, SONO STANCA, sono stanca di ascoltare, sono stanca di essere presa per il culo da chiunque solo per divertimento, prima lui poi tu, sono esausta, si sono forte ma non tanto forte da sopportare una cosa del genere capisci? sono forte quanto ti pare ma sono una essere umana anche io, non sono un animale ne uno oggetto sono una persona cazzo.
dissi scappando dietro una colonna ancora intera, quello doveva pure uscire prima o poi tutta quella frustrazione che mi stava logorando il cuore dall'interno, sentivo le lacrime uscire senza che i singhiozzi uscissero dalle mie labbra, sentivo solo che mi sentii meglio libera da quel peso così pesante che stava distruggendo il mio cuore, appena Levi mi trovò s'inginocchiò affianco a me, gli dissi un semplice "sai non sei costretto a rimanere vicino a me solo per pietà" lui rispose solo.
Levi: hai ragione ma non mi piace lei in verità...ti senti presa in giro?
Io: scusami è che mi accompagna da anni questa cosa e sono esplosa all'improvviso, scusami Levi quello che ho detto era fuori dal mio controllo, anche beh quello scatto d'ira ma quel fardello era diventato così pesante che beh, che non riuscivo più a sostenerlo.
Levi: Capisco...C'è altro che devo sapere di te?
Io: no, ansi si ma non voglio parlane ora
Levi: comprendo tranquilla ora cerchiamo quel vecchiaccio.
Io: si ok.
manco il tempo di alzarmi che un cadetto ci avvisò di aver visto Kenny, infatti lo vidi seduto in quel albero sanguinante e debole, non so ma mi venne spontaneo leggergli la mente, "quel nanetto è diventato molto forte grazie ai miei insegnamenti, ma ho fatto una puttanata lasciarlo lì solo ma non potevo essere un padre per lui", mi sorpresi del pensiero di Kenny era una cosa molto carina ma anche molto triste in verità, così appena finì di parlare agii di impulso, presi una siringa che apparteneva a Reiss che era accompagnata dalla bottiglia che Eren ruppe con i denti, infilai l'ago nella mia vena e estrassi il mio sangue.
Io: Kenny, rimani ancora vigile ancora per 5 minuti per favore, rimani sveglio.
Levi: che stai facendo?
Io: sto salvando l'ultimo membro della tua famiglia, secondo te che sto facendo?
dissi mettendo l'ago dentro la vena del braccio di Kenny, facendo attenzione a tutto poi Kenny venne portato via ma sentii un sussurro da parte sua un "grazie ragazzina", gli sorrisi e lo feci andare via, Levi era sorpreso perché sono riuscita a salvare qualcuno e dire che ne vado fiera no ma sono felice di aver salvato qualcuno si, al meno qualcuno sono riuscita a salvarlo, poi sentii un urlo fortissimo dietro di noi mi girai e vidi Chris che veniva rincorso da un cinghiale, MA CHE CAZZO? COME DIAMINE HA FATTO A FAR INCAZZARE UN CINGHIALE TANTO DA FARSI RINCORRERE? il problema che ci andammo di mezzo pure io e Levi, iniziammo a correre come pazzi Levi iniziò a urlare.
Levi: SIETE 2 FOTTUTISSIMI IDIOTI.
Io; CHE DIAMINE CENTRO IO ORA? PERÒ CONTINUA A CORRERE INVECE DI INSULTARCI PER L'AMOR DEL CAZZO.
Chris: CORRETE PER DIO CORRETE.
poi mi fermai presi l'arco che portavo ancora dietro la schiena dentro la faretra, dissi ai 2 di scappare e che avrei abbattuto io quel cinghiale, caricai l'arco e scoccai una freccia ma il cinghiale nulla non era morto nonostante avesse la freccia sulla schiena, doveva aver beccato il polmone nel modo in cui è inclinata la freccia, così scoccai un'altra freccia in mezzo agli occhi e solo lì l'animale morì collassando davanti ai miei piedi.
Io: perdonami piccolo ma ci volevi uccidere quindi non ho avuto altra scelta.
dissi accarezzando l'animale sulla schiena toccando la peluria molto dura come le setole di una scopa, mi dispiace per questo povero animale però vorrei vivere fino alla fine di questa situazione, non mi piace affatto uccidere ma in questi casi estremi come la squadra antiuomo di Kenny e questo povero animale sono stata costretta, prendo l'animale e lo porto sulle spalle chiamai Maquia con un fischio dopo ieri gli misi la sella con una specie di porta bagagli dietro la sella di invenzione mia e di Hanji misi quel animale lì, ma a quanto pare Levi vuole scoprire cosa diamine sono veramente.
Levi: Aurora dobbiamo parlare, ora!
Chris: Levi, che diamine-
Levi: non sono affari che ti competono Christian.
Io: è il mio migliore amico e quasi fratello per me lui può sapere.
Levi: no che non può.
Io: Ho capito come andrà a finire la questione...Chris va in città io ti raggiungo al più presto.
Chris: ma-
Io: Chris...fidati di me.
Chris un po titubante chiamò il suo cavallo liberato di recente dalla gendarmeria centrale, Chris andò via guardarmi con preoccupazione ma gli dissi di fidarsi e l'ha fatto per me significa molto perché ha dimostrato che lui si fida delle mie capacità, ma ora dovevo pensare a cosa abbia fatto scattare Levi e quella reazione.
Io: la domanda ora è, che ti è preso a te ora?...Levi.
Levi: un cadetto mi ha detto che tu sei molto ma molto più di quello che dimostri...allora perché non parli del tuo passato?
Io: perché non mi piace parlarne.
Levi: io penso che c'è altro, qualcosa di te che non vuoi dirmi, quindi basta nascondersi togliti quella cazzo di maschera che hai mantenuto fino ad ora e...*la intrappola sul l'albero* parla.
Io rimasi senza nemmeno una parola da dire, così deglutii strinsi gli occhi e i denti, guardai in alto dicendo cosa dovevo fare poi fu una voce nella mia testa che apparteneva a Chris che diceva, "perché fai così? ci sono persone migliori di me là fuori, mi dispiace molto" appena ricordai quel momento rividi i suoi occhi che dicevano il contrario di quello che diceva a parole e lì mi colpì il lampo di genio che prima non mi è venuto...Chris...gli...piaccio? mi sentii subito travolta dalla verità, ma perché ora sto ricordando questo? forse perché?...il suo sguardo...quello che mi ha fatto prima...era come quello di quella sera, guardai negli occhi Levi con sicurezza e grinta e dissi tirando un respiro profondo e parlai.
Io: Levi...non so se ti piacerà quello che sentirai ma devo dire la verità per essere libera da questo peso che porto ora mai da quando sono qui.
Levi: ora mi piace molto di più il modo in cui parli.
Io: Levi non credo ti piacerà quello che sto per mostrarti.
dissi facendo la stessa cosa per mostrare la verità ad Erwin, Levi dopo un paio di minuti già potevo vedere negli occhi del giovane capitano un sentimento che ho provato anche io...potevo vedere L'ODIO nei suoi occhi, appena finii fargli vedere ciò, Levi era fermo davanti a me aveva lo sguardo molto spento, poco dopo mi prese per la maglia e mi gettò a terra mi rialzai con il cuore che batteva a mille per lo spavento, avevo l'affanno sempre per lo spavento, mi rialzai con sguardo spaesato, quando però Levi proferì parola fu una brutta pugnalata.
Levi: tu...sapevi...tutto...e non hai detto o fatto niente.
Io: tu eri con me quando ho cercato di salvare tutti-
Levi: ma hai fallito, non mi posso fidare di te.
Io: Levi ascoltami.
Levi: non ti è bastato prenderci in giro?
Io: NON VI HO PRESI IN GIRO...CAZZO HO CERCATO DI SALVARE IL SALVABILE, OGGI QUEL VECCHIO ASSASSINO DOVEVA MORIRE IN VERITÀ MA L'HO SALVATO, ho voluto salvarlo non solo per me e la mia cavolo di coscienza ma anche per te quello è tuo zio cazzo, poi non potevo dire niente altrimenti potevamo morire tutti e per questo devi ritenerti fortunato che questo stupido universo si regga in piedi...tu hai detto che non ho fatto nulla per impedirlo, ma lascia che dica una cosa, forse ho anche fatto il doppio del lavoro di merda che dovevano fare tutti qui dentro, se sei tanto orgoglioso da non vederlo...fottiti.
dissi tutto piangendo leggermente per tutta la tensione che si era appena accumulata, Levi mi prese e mi spinse via di nuovo con forza, caddi per terra con le gambe aperte e la schiena a terra con le braccia che reggevano quella parte della schiena che era staccata dal terreno, lo guardai negli occhi erano spenti, mi rialzai da terra fischiai chiamando Maquia che aspettava lì ferma per tornare in dietro, appena mi allontanai guardai Levi per un ultima volta e lì fu lo sbaglio più grande perché sentii di nuovo quel dolore che molto tempo prima provai, ma non per aver perso il proprio amore...ma per aver perso un amico.
Levi: è finita.
quelle parole avevano soltanto veleno al loro interno, lo mandai a fanculo con la mente dandogli anche dello stupido perché non riconoscere lo sforzo che fanno i suoi sottoposti è una cosa molto grave per un capitano del suo rango, feci galoppare Maquia che accelerò per sua spontanea volontà come per farmi arrivare prima in città, piansi per tutte e tre le ore del tragitto dalla terra dei Reiss alla base operativa del corpo di ricerca, ma prima di andare alla base portai il cinghiale dal macellaio che lo spellò e taglio per poi portarlo dentro la dispensa del corpo di ricerca e non quello della gendarmeria.
Macellaio: ve la meritate voi la carne, i veri eroi che combattono per la nostra libertà.
Io: la ringrazio infinitamente signore.
Macellaio: e di che signorina, voi ci avete salvati oggi
Io: ha ragione...beh ora devo andare alla prossima
dissi calma e tranquilla, per poi sentire il cordiale "alla prossima" del macellaio mi restituì un po il sorriso, poi me ne andai da lì andando direttamente alla base con Maquia che mi seguiva come se capisse che qualcosa non andava, infatti mi spinse con il suo muso verso avanti come per dire "di qualcosa umana? so che c'è qualcosa che ti turba" gli sorrisi e l'accarezzai sulla parte fontale del muso che è morbidissimo come il velluto.
Io: tranquilla vecchia mia non c'è nulla ora vai alla stalla e consegna questo allo stalliere, meriti un trattamento speciale per il lavoro che hai svolto.
dissi prendendo una lettera e metterla tra la sella e il sottosella poi mandai via Maquia per farla riposare, arrivai subito alla base avevo il volto si spento ma forse è meglio che sia successo ciò, pensate se ci sposavamo io e lui e lo scopriva lì ci usciva la rissa al meno non è successo nulla, più o meno, appena ritornai la prima cosa che vidi è Chris e Jean che parlavano di non so cosa, sorrisi e andai verso le scale sedendomi su uno degli scalini fuori dallo sguardo di tutti, quando sono così vorrei stare sola per riorganizzare le idee e per tornare quella di sempre, beh più o meno da sola perché ci fu qualcuno dietro di me che mi toccò la spalla, di chi parlo? Di Eren.
Eren: Auri? che ci fai qui tutta sola?
Io: tranquillo Eren, non faccio niente.
Eren: Auri!? ti conosco ora mai da anni quindi so se ti senti poco bene o è successo qualcosa, te lo leggo dagli occhi.
Io: Eren non è successo nulla.
Eren mi guardò come per dire "parla che ti liberi", però non demordevo a tenermi per me tutto quello che era successo, poi però arrivò Mikasa che trovò me e Eren seduti sulle scale si unì anche lei a farmi il 4° grado.
Mikasa: Auri, ha ragione Eren ti si legge in faccia che è successo qualcosa, ti decidi a raccontare.
Io: non voglio parlarne.
Mikasa: Auri si vede che sei giù.
Eren: amica mia vogliamo aiutarti ma se non parli come possiamo farlo, ok?
sospirai guardando verso il pavimento, sono sempre stati così protettivi nei miei confronti essendo la più piccola nel gruppo dopo Armin, mi ricordo che la mia God Mod si mostrò nel momento di debolezza che mostrai ai bulli che sono i soliti a maltrattare Armin, lì mi scatenai prendendoli a calci nel didietro non importunando più il povero Armin, ricordai che sembrava come se qualcosa in me si fosse smosso e che non sarebbe più tornato come prima, ricordando ciò decisi di dirglielo ma non lì, così presi tutto il coraggio che avevo in me e dissi.
Io: ok lo dirò ma non qui preferisco che sentite solo voi e nessun altro qui.
Mikasa: certo non c'è problema basta che ti liberi.
Eren: già non fa bene tenersi certe cose dentro.
disse il ragazzo seguendomi insieme a Mikasa nella mia stanza, ci sedemmo sul tappeto tanto lo batto ogni fine settimana quindi non c'è traccia di polvere, beh iniziai a parlare dall'inizio cioè dall'ufficio di Erwin e gli mostrai tutto anche che beh sappiamo cosa può succedere, ma loro al posto di sgridarmi o di spingermi via mi abbracciarono tutti e 2 dicendo solo che Levi era un idiota non aver notato tutto l'impegno che ci abbiamo messo io e Chris per salvare il salvabile.
Eren: ma come fa a non notare il tuo impegno? ma che è folle?
Mikasa: no è solo uno stupido nanetto, Auri non hai bisogno di lui hai bisogno di qualcuno che veramente ti ama.
Eren: e io credo di conoscerlo.
Mikasa: Eren che intendi? *sussurra* però credo di aver capito di chi parli.
Eren si avvicinò all'orecchio di Mikasa, non capivo cosa stessero dicendo ma capii solo che qualcuno aveva confessato che provava qualcosina per me, Mikasa fece un sorriso bello pronunciato come per dire "lo sapevo" e mi riguardò da testa a piedi, poi Eren mi prese la mano e mi riguardò negli occhi, sinceramente non mi fece nessun effetto se ve lo state chiedendo a me Eren non fa ne caldo ne freddo poi ci sono cresciuta insieme quindi lo vedo più come il fratello che non ho mai avuto, però quando iniziò a parlare mi fece sentire che c'è speranza anche per me per trovare la persona che mi ama sul serio.
Eren: Auri, tu sei come una sorella per me ma qualcuno che conosci anche tu non ti vede così, anzi ti vede come colei che amerà per sempre e che non lascerà mai andare, me l'ha detto credimi è molto dispiaciuto per quello che è successo.
Io: Eren non darmi false speranze.
Eren: Auri sto parlando seriamente, tu per lui sei il suo tesoro più grande e tutto ciò che ha per questo lui non ti abbandonerà come ha fatto quel...Beh mi costa dirlo, quel cretino di Levi, Auri lo so che ti fa male il discorso amore ma apri di nuovo quel tuo piccolo cuore e spacca i muri che lo contengono, rendilo libero da quelle mura, perché c'è qualcuno che ti ama senza se e senza ma senza condizioni, lui per te prova amore puro, io non sono per niente ferrato in amore ma so riconoscere un innamorato vero da uno che è solo guidato dagli interessi e lui è un vero innamorato...innamorato di te.
Io non ci potevo credere Eren che mi parla di amore mentre lui si gira i pollici invece di parlare con Mikasa, che genio del male, però dopotutto ha ragione non posso negare l'evidenza, la mia unica paura è di ritrovarmi Jean perché io lo vedo come un amico non una cosa di più, poi se ne andarono dalla mia stanza lasciandomi sola dicendo che sarebbero tornati subito, io ne approfittai per aprire la finestrella che c'è sopra al mio letto l'aprii e mi arrampicai sul tetto,
guardai verso l'alto le luci erano fioche tanto da vedersi le stelle e la luna piena, mi portai le ginocchia al petto ripensando a tutto quello che è successo in tutti questi anni, mi ritrovai che guardavo il cielo stellato però con sopra riflessi i miei ricordi, potevo vedere il mio compleanno di 16 anni era più tosto felice anche se in verità dentro ero più rotta ma mi fingevo felice solo per non far preoccupare nessuno soprattutto i miei amici e parenti, ma forse per me era una scusante per non piangere o per altro, però ad un tratto un rumore interruppe i miei pensieri.
Chris: COSA?! LASCIATEMI HAAA.
Io rimasi di sasso, guardai il povero Chris che stava dando pugni sulla finestrella da dove sono passata io dicendo di farlo rientrare, così mi avvicinai e dissi a Chris che forse non ci avranno ascoltati, noi rassegnati del fatto che ci hanno chiuso entrambi fuori, ma poi ci fu un intervento da parte di Mikasa che disse.
Mikasa: PARLATE, O VENGO IO SU E VI FACCIO PARLARE IO.
rimasi di sasso, ci mettemmo uno affianco all'altro ma rimanemmo in silenzio, mi ricordai quella sera ma perché mi ricordo solo i suoi occhi con delle scintille sparse in tutta la sua iride, come se mi volesse dire "sto per dire una stronzata fermami ti prego", ma poi ci fu un interruzione del ricordo da parte sempre di Chris, che iniziò a parlarmi.
Chris: Auri, so che non dovrei dirtelo dopo ciò che ti ho fatto, ma mi sento di dirtelo, mi dispiace ero stato uno stupido a rifiutarti e ho sentito una fitta dopo averti detto quelle stupide parole, ma quelle parole ti hanno ferita te l'ho letto negli occhi, gli stessi occhi che ho svuotato di ogni emozione non dovevo permettermi di portarti via quel bellissimo scintillio che avevi in quei bellissimi occhi pieni di vita, non esiste numero per stimare quanti scusa devo dirti, quindi vorrei iniziare ora, scusami per averti spezzato il cuore e per averti portato via la tua anima e la tua vita rendendo il tuo cuore di pietra.
Io non riuscivo a formulare nessuna frase mi veniva solo da piangere, infatti iniziai a piangere silenziosamente, guardai verso Chris con ancora le lacrime che non smettevano di scorrere sul mio viso, Chris mi guardò perplesso e cercò di consolarmi scusandosi ancora per avermi fatta piangere, ma lo feci tacere con uno scatto verso di lui abbracciandolo forte senza smettere di piangere, Chris per quel gesto sembrò pietrificato ma dopo poco ricambiò l'abbraccio senza nemmeno farselo ripetere 2 volte, mi stringeva forte a se come se non fosse vero e che fosse solo un sogno.
Chris: scusami Auri sono uno-
Io: ti prego...non dire altro ti ho già perdonato non sai quante volte.
Chris: come hai fatto a trovare la forza per perdonarmi? a perdonare uno-
Io: Non ti insultare, ti prego...poi la trovo sempre la forza per perdonarti perché ti voglio bene e questo fanno le persone quando vogliono bene ad un altra persona.
Chris: ma io-
Io: ma io un bel niente, io...ti amo.
Chris: mi ami ancora nonostante tutto? dopo tutto quello che ti ho fatto?
Io: si, questo amore per te non è mai passato ma si era solo assopito ma poi sei tornato e si è risvegliato e beh volevo dirtelo il giorno in cui ci hanno rapiti ma poi ci siamo ritrovati qui.
Chris: non voglio dirti nulla ma volevo fare la stessa cosa poi è successo che siamo stati rapiti, poi dopo il processo mi sono spaventato sul serio avevi il fucile puntato addosso quindi volevo dirtelo al castello ma poi mi sono fatto prendere dallo spavento e non ti ho detto nulla e ho fatto passare altro tempo e ho sbagliato perché ti ha presa un altro.
Io: non più, Levi ha rotto con me perché secondo lui non ho fatto nulla per salvare quelli della squadra.
lo strinsi ancora sapendo che se lo avessi lasciato andare andava ad ammazzare il capitano e non voglio che Chris vada in prigione per aver ammazzato un ufficiale, poi perché lo amo e non voglio perderlo ora che ci siamo confessati, o meglio lui perché io non ho detto quasi nulla quel ti amo non basta per raccontargli cosa provo, mi presi un secondo poi lo guardai negli occhi e lì Chris sorrise asciugandomi le poche lacrime che erano già uscite, gli ricambiai il sorriso con una carezza sulla guancia chiuse gli occhi e li riaprì per guardarmi di nuovo negli occhi poi disse.
Chris: ecco quel luccichio che volevo rivedere nei tuoi occhi.
Io: ora però tocca a me dirti quello che sento, ora mai da anni.
Chris mi guardò negli occhi preoccupato di quello che potrei dirgli, ma non si deve preoccupato di nulla ora misi anche l'altra mano sull'altra guancia e lo avvicinai a me mettendo la mia fronte contro la sua e gli dissi con molta delicatezza.
Io: Chris, non guardarmi così non ti devi preoccupare di nulla perché ora ti spiego cosa ho capito in questi anni, ho capito che qui la vita può finire in ogni minuto o secondo e che beh l'amore può essere una forza no un fardello come pensavo prima di venire qui, ora so che quella volta avevi paura di quel qualcosa di nuovo che poteva stravolgerti la vita, l'ho capito perché ci sono stati parecchi segnali che non avevo colto per colpa del mio cuore che si è barricato dietro a delle mura non facendomi recepire i segnali, su questo mi devi perdonare per la mia mancanza di cervello di quel momento e perdonami per non essermi espressa nei giorni scorsi, quello che voglio dirti è che...Ti amo, ti amo così tanto e non voglio riperderti per la paura o per altro.
non disse nulla aveva solo uno sguardo molto spaesato per i primi secondi, non diceva niente ma poi fece uno scatto e sentii una pressione sulle labbra poi mi accorsi che era Chris che mi stava baciando, bacio che ricambiai immediatamente non potevo non ricambiare dopo tutto quello che sto sentendo nel mio cuore quello che sento è che le vecchie cicatrici nel cuore svanirono senza lasciare traccia come se non fossero mai esistite,
poi mi sentivo di baciarlo più di una volta ma quello che è successo me lo impediva ma ora fanculo il passato ora non conta più ora conta solo quello che vogliamo noi veramente, quello che vogliamo è solo essere in pace e non esiste altra cosa che vogliamo noi, appena mi staccai gli accarezzai la rasatura dietro la testa che faceva solletico tra le mie dita poi dalla nuca passai di nuovo alla guancia accarezzandola delicatamente, aveva delle lacrime che gli solcavano il volto io con la mano glie le asciugai togliendole in modo delicato, come se avessi paura che quel semplice contatto potesse fargli del male.
Chris: sei bella.
disse con voce delicata e gli dissi con tono così delicato da essere un sussurro che lui è il bello tra noi 2, Chris per dispetto mi prese con entrambe le mani le mie guance strizzandole leggermente facendo movimenti circolari con le mani facendomi fare delle smorfie, chiusi gli occhi di conseguenza per i vari pizzichi sulle mie guance, appena finii di fare quel giochetto con le mie guance lo riguardai negli occhi un po indispettita ma in modo leggero.
Chris: sei troppo cute e queste guanciotte ti rendono anche più una bambina che una ragazza di 18 anni.
Io: No, non sono cute.
dissi incrociando le braccia facendo la finta offesa, ma Chris rispose "la cosa non cambia sei sempre e comunque cute", mi vuole far imbarazzare dannato gli pizzicai la guancia ma in modo leggero e...PORCA VACCA QUANTO È CUTE LUI.
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