[La Fine]
⚠Avvertenza⚠: questo capitolo alla fine diventa abbastanza emotivo quindi leggete e commentate fino alla fine, buona lettura e buona avventura cadetti della Ackerman squad.
Aurora POV.
Io e gli altri decidemmo di andare in battaglia, mentre Kenny, Falco, Gaby, Yelena e compagnia cantante sono al sicuro su una nave, dopo che li abbiamo fatti imbarcare noi ci sistemammo per partire con l'idrovolante ma qualcosa era andato storto ovvero il serbatoio dell'idrovolante è stato bucato da una certa testa di merda, per fortuna siamo riusciti a decollare visto che quel pezzo di merda di Flock ci aveva bucato il serbatoio della benzina, Mikasa lo sistemò una volta per tutte sparandogli un rampino sulla giugulare facendolo morire dissanguato sul pavimento, siamo stati miracolati praticamente, siamo decollati illesi con nemmeno un graffio (più o meno) ma a che prezzo, Hanji è ancora fuori per distanziare i colossali da noi per non farci avere problemi durante la partenza, io preoccupata andai verso il portellone aperto d'istinto, ma quando mi affacciai dallo sportello completamente aperto dell'idrovolante vidi una cosa che mi stava per far piangere dal dolore, Hanji che era in aria e che stava prendendo fuoco il suo mantello verde, io vedendo quella scena rimasi pietrificata con delle lacrime che si stavano formando sui miei occhi, ripensai a tutti quegli esperimenti che facevamo insieme, a tutte le risate che ci siamo fatte, le battute fra donne che ci facevamo, lì un senso di tristezza pervase di nuovo il mio cuore facendolo incrinare sempre di più, molte lacrime uscirono dai miei occhi, poi con una smorfia di dispiacere presi un respiro profondo e urlai fortissimo il nome della comandate appena morta bruciata per poi essere pestata dai giganti colossali del boato della terra.
Io: HANJI NOOO!!
Urlai fortissimo puntando il mio braccio con al mano aperta verso la terra ferma che si allontanava man a mano sparendo dall'orizzonte, m'inginocchiai mantenendomi sulla specie di maniglia affianco allo sportello, mi misi la mano davanti alla bocca iniziando a piangere, NO HANJI, pensai mentre le mie lacrime caddero nel vuoto sotto di me, io poi con voce tremante dissi "la comandante Hanji non c'è più" balbettando leggermente per i miei singulti, tutti iniziarono piangere dentro l'idrovolante, appena mi rialzai e mi rigirai verso l'interno, Mikasa mi prese e mi abbracciò forte mentre tutte e due stavamo ancora piangendo per Hanji, nonostante lei fosse pazza scatenata eravamo amiche io e Hanji, Mikasa forse anche di più di me essendo che l'ha aiutata in molti ambiti, Onyankopon mentre guidava l'idrovolante era scosso da leggeri singulti mentre ci disse che stavamo prendendo quota, ma quello più addolorato era proprio Levi, così mi avvicinai a lui e avvolsi un braccio attorno alle sue spalle pattandogli la spalla con uno sguardo di comprensione e pieno di lacrime per la stessa ragione, infondo eravamo tutti sulla stessa identica barca...o meglio idrovolante, lui di risposta mi prese e mi strinse ma non ha pianto aveva gli occhi completamente vuoti senza vita, gli concessi questo gesto nonostante tutto quello che è successo tra noi, dopo poco tempo Rainer sentì uno strano rumore e me lo fece presente anche se l'avevo già sentito.
Rainer: Auri ho sentito uno strano rumore provenire dal magazzino della stiva.
Pieck: L'ho sentito anche io
Io: Allora non sono rincoglionita, vado a vedere ma mi armo che è meglio non si sa chi può essere.
Levi: Brava, vediamo chi si nasconde qui dentro.
Disse Levi mettendo la mano sullo sportello del magazzino, ci mettemmo in posizione io, Rainer e Jean con le lame in mano, si sentiva un po di tensione nell'aria perché poteva essere uno Jeagerista superstite e che poteva ucciderci tutti per far riuscire il piano di Eren, che in realtà manco è quello che hanno capito loro ansi se la sono girata come volevano loro facendo delle pazzie che Eren stesso non voleva sicuramente, per questo Levi andò ad aprire il portellone dello sgabuzzino interno del veicolo, poi Levi con la mano sinistra aprì lo sportelletto facendo cadere fuori due persone che erano nascoste lì dentro, appena uscirono fuori forzatamente i clandestini li riconobbi immediatamente, spalancai gli occhi sorpresa e m'inginocchiai alla loro altezza con uno sguardo sorpreso e di rimprovero.
Io: Harlequin?! Diana?! ma che ci fate qui? vi ho detto di rimanere dalla regina Historia.
Harlequin: Ma caposquadra spero che stia scherzando! noi non l'abbandoneremo mai.
Diana: Esatto non la lasceremo mai da sola, soprattutto in tempi come questo, si lasci aiutare per una volta, la prego.
Disse la giovane ragazzina guardandomi negli occhi, Harlequin mi guardò con serietà ma capivo che voleva mettersi in gioco, io mi avvicinai al ragazzo e lo presi per il collo della camicia guardandolo negli minacciosa, lo rimproverai dicendo che non doveva disobbedire e che doveva rimanere con la regina Historia, ma Harlequin era veramente testardo quasi più di un mulo, è incredibile che un ragazzino come lui riesca a farmi cambiare idea in questo modo, anche se non hanno per nulla scelta visto che il boato della terra è già in viaggio per quella specie di deserto, lasciai la presa sul ragazzo poi poi mi sedetti su uno dei posti a sedere dell'idrovolante posando i gomiti sulle mie ginocchia per poi mettere le mani sulle mie tempie come per sorreggere la testa, emisi un sospiro profondo, vedo Jean e Rainer avvicinarsi a me per poter dirmi qualcosa, ebbero il tempo di dire solo il mio nome poi li fermai e dissi con serietà ai due ragazzi che si erano nascosti con tono serio e preoccupato.
Io: Ok...però restate costantemente vicino a me, intesi ? questo è pericolosissimo e c'è il rischio molto alto di morire in questa battaglia, quindi mi starete vicino?
Harlequin & Diana: AGLI ORDINI CAPOSQUADRA
Io: Perfetto ragazzi tenetevi pronti che tra un po si balla.
dissi guardando fuori dallo sportello aperto dove prima mi ero sporta leggermente, guardando il paesaggio intorno potevo vedere il mare, che più avanti sicuramente di qualche chilometro finirà lasciando spazio al deserto, ma mentre stavo guardando dietro di me per poter vedere l'isola sparire man a mano potevo vedere una cosa strana volare alla stessa altezza dell'idro voltante, assottigliai gli occhi per poter vedere di cosa si trattava e sembrava una donna vestita di viola che stava fissando l'idrovolante andare per la sua strada, potevo notare che degli oggetti gli volavano intorno, ma che? chi è quella donna? cercai di vedere meglio ma una nuvola passò davanti alla donna e appena la massa gassosa svanì anche la donna era scomparsa, era sparita difronte ai miei occhi, mi stupii a vedere che quella figura non c'era più si era come volatilizzata insieme alla nuvola, storsi la testa di lato in segno di confusione, era come una illusione che si era formata, forse era un'allucinazione che faceva la mia mente, per la mancanza di sonno e per lo stress accumulato fino a quel momento, però mi sembrava veramente troppo reale.
Levi: Auri, tutto bene?
Io:...S-si, tutto ok, pensavo di aver visto qualcosa, ma sicuramente mi sarò sbagliata.
Dissi tonando dentro con gli altri ma mentre stavo per sedermi una visione mi comparve davanti agli occhi facendomi cadere in ginocchio digrignando i denti per poi tenermi la testa con una mano, la visione era strana e una sensazione di un dolore lancinante sotto il petto quasi verso l'addome mi fulminò di colpo, le uniche immagini che vedevo però erano un occhio con dei cerchi uno rosso e uno giallo ma al centro era bianco, potevo anche vedere dei kanji ballare intorno a me, appena la visione finì cercai di regolarizzare il mio respiro che era irregolare anche per il dolore fulminante che mi aveva fulminato proprio al centro dell'addome, Levi si mise in ginocchio affianco a me mantenendomi dalle spalle, appena il mio respiro tornò normale guardai verso il capitano.
Levi: Auri stai bene? hai un aspetto terribile sei pallida come un lenzuolo e sei fredda come il ghiaccio.
Io: Era...era una visione, ma questa era diversa, ho visto molte cose che non avevano senso e in fine un dolore fulminante all'addome come se stessi avendo un attacco di torci budella, una sensazione che non l'ho mai provata prima era come se mi stessero sviscerando viva praticamente, la sensazione più ributtante e orribile che io abbia mai provato in vita mia.
Rainer: Nnon credo sia la cosa migliore farti combattere Aurora, non in questo stato, sei pallida peggio di un cadavere.
Io: Tranquillo Rainer, tra poco tornerò come prima, basta solo che mi siedo un secondo.
Jean: Aurora non iniziare a fare l'indistruttibile. ti ricordo che sei comunque umana.
Io: Tranquillo Jean va tutto bene, devo solo riprendere fiato dopo una visione del genere.
Levi: Faccio finta di crederti ma se ti succede qualcos'altro non ti azzardare a muoverti.
Mikasa: Capitano penso io a lei non si preoccupi.
Disse Mikasa prendendomi un braccio per poi farmi sedere sulla panca a muro dell'idrovolante, posai la mia tesa contro la parete del veicolo chiudendo un secondo gli occhi per cercare di ricompormi il più in fretta possibile per poter combattere al meglio delle mie forze, mi sentii meglio dopo poco tempo, vedo Jean che ha lo sguardo puntato su di me come per tenermi d'occhio, con uno sguardo preoccupatissimo, sembrava quasi che stesse guardando una morta vivente, lo guardai storto per un secondo come per intendere che sono ancora viva e che non stavo per morire, però dopo quel tempo le cose cominciarono a peggiorare ogni secondo che passava, arrivammo a destinazione dopo ore e ore ma ne valeva pena per poter permettere a delle persone innocenti di sopravvivere, la lotta era intensa quasi non si capiva nulla di ciò che stava succedendo tutti quei giganti e tutto quel fumo confondeva le idee quasi non potevo capire chi è chi in tutto quel trambusto, potevo vedere ogni soldato battersi, anche Harlequin e diana combattevano senza manco farsi prendere una volta, sono bravissimi questi ragazzi ma dopo poco tempo una nube davanti ai miei occhi si formò chiusi gli occhi per il fastidio agli occhi che il fumo mi stava provocando, poi quando riaprii gli occhi mi ritrovai davanti casa mia ma era vuota non c'era anima viva, sugli scalini dell'entrata però vidi Eren di cui sono amica, non quello che mi ha rapita, quando lo vidi lo raggiusi correndo, lo guardavo in modo truce perché aveva fatto un casino assurdo e della ente innocente era morta lasciando dei figli e dei famigliari, ma il ragazzo appena mi vide mi sorrise con il sorriso che aveva quando ci siamo incontrati la prima volta quando io e Chris eravamo appena arrivati qui, mi stupì vederlo sorridere in quel modo era da anni che Eren non dimostrava emozioni positive come la felicità o qualunque cosa provasse in quel momento con me davanti a lui, poi il moro si alzò dallo scalino e venne verso di me e disse.
Eren: Auri, c'è l'hai con me?
Io: Che domande fai?
Eren: Senti amica mia e ascoltami perché non ho molto tempo, quindi apri le orecchie ok?
Io: Ok, ti ascolterò...ma se è qualcosa per giustificare il genocidio giuro che ti faccio esplodere io la faccia come avrebbe dovuto fare Levi al tribunale.
Eren: Auri Auri Auri, sempre la solita a pensare prima agli altri poi a te stessa anche se ti fa onore, secondo te Chris avrebbe voluto questo per te? che tu stessi così sofferente per lui?
Io: ...Questo non te lo so dire.
Eren: Amica mia sicuramente lui non voleva che tu soffrissi così per lui, Chris ti amava dal profondo del suo cuore non avrebbe mai sopportato che tu soffrissi o qualunque altra cosa, ma quello che è successo è successo purtroppo, anche se non ne vado fiero di quello che è successo perché è colpa di un membro della mia famiglia che lui è morto, però non puoi farci nulla, ma so che hai paura a restare senza di lui ma sicuramente vuole che tu vada avanti a testa alta senza vergognarti di nulla e senza paura, perché lui aveva fiducia in te come me, Mikasa, Armin, Levi, Hanji, Erwin, Connie, Sasha, Jean, Rainer, Ennie, Marco, Petra, Oruo, Gunter, Eld e tanti altri ancora, tutti credevano in te, Christian sicuramente voleva che tu andassi avanti anche senza di lui ma senza avere paura di sbagliare o avere paura che tutto possa finire male o se succedeva qualcosa di non programmata, Auri sei una donna fortissima il tuo carattere è molto forte, puoi combattere come una vera leonessa per questa tua forza caratteriale e fisica quindi ti prego fatti forza per tutti noi, ma se non vuoi farlo per noi, fallo al meno per Chris che ha perso la vita per far si che tu fossi salva e che arrivassi fin qui e arrivare allo scopo finale della vostra avventura...e ci sei arrivata non hai deluso nessuno di noi, Auri amica mia ti stimo per quello che hai sopportato e ti rispetto per tutto ciò che hai dimostrato, coraggio, forza di volontà, valori forti e un gran cuore d'oro, sei la sorella che io non ho mai avuto, ti voglio bene amica mia, ci vedremo dall'altra parte prima o poi ma fino ad 'allora ti auguro tutto il bene di questo mondo, come una famiglia con un marito e dei figli, oppure con qualcuno che ti fa sentire speciale come Chris ti ha fatto sentire quando eravate voi due contro il mondo, ora devo andare, ci vedremo presto amica mia.
Disse Eren prima che tutto intorno a me svanisse, mi ritrovai seduta a terra e stavo piangendo, Eren perché mi hai detto tutto questo?! perché?! pensai piangendo, le lacrime scorrevano a fiumi dai miei occhi rendendoli lucidi come il cristallo, poi mi misi in ginocchio guardando verso il cielo ma le lacrime non si fermavano comunque, poi emisi un urlo di frustrazione e misi le braccia conserte sul terreno mettendoci la fronte sopra mentre piangevo, mormorai qualcosa tra i singulti qualcosa d'incomprensibile, dopo poco però mi calmai perché mi sembrò di vedere una figura in mezzo al fumo rimasto davanti a me, appena alzai lo sguardo rividi Chris che mi stava sorridendo e salutando con un cenno della mano le lacrime non finivano di uscire dai miei occhi, io cercai di avvicinarmi al ragazzo ma lui fece un cenno con la mano come per farmi segno di fermarmi e di non andare oltre, io obbedii a quella sua richiesta silenziosa, poi vidi che mise una mano sul suo cuore guardandomi con occhi che lacrimavano facendo uno sguardo tra il triste e il felice, poi la coltre di nebbia se ne andò da davanti a me attraversando il mio corpo, rimasi senza parole ad aver sentito come se quel fumo mi accarezzasse le guance con dolcezza come se mi avesse toccato gentilmente il viso una piuma in volo per la forza della brezza, mi sentivo stranamente serena in quel momento, appena mi girai vidi Levi, Diana e Harlequin venire verso di me dicendo che c'è l'avevamo fatta, dicendo anche di aver aiutato Levi a non rimanere ferito al ginocchio, però appena furono ad un passo da me mi sentii strana, ma non emotivamente ma fisicamente, guardai le mie mani e stavano svanendo in una polvere dorata, poi guardai verso il basso e anche i miei piedi stanno scomparendo, caddi per terra emettendo un gemito di sorpresa, mi sentivo strana: ero affaticata, non sentivo più nulla, sentivo una strana pace circondarmi, era come se stessi prendendo sonno, Levi prima che cadessi a terra mi prese dalle spalle guardandomi con occhi supplicanti mettendomi una mano dietro le spalle e una sulla guancia accarezzandola, mentre io man amano lentamente sparivo emettendo una luce dorata mentre diventavo come polvere d'oro.
Levi: AURII...
Io: Va tutto bene Levi...il mio compito qui è finito, è finita come dovrebbe essere finita.
Levi: Cosa potrei fare per impedirlo?
Io: Non puoi fare nulla, qui il mio tempo in questo mondo è scaduto, ma puoi farmi una promessa?
Levi: Qualunque cosa.
Io: Che tu vada avanti con la tua vita, realizzando il tuo sogno di aprire un negozio di thè dove tu accogli i clienti con uno sguardo sorridente, vivendo senza rimpianti e farti coraggio per andare avanti anche se non ci sono io che ti sostengo, so che fa male a lasciar andare qualcuno a ui stai a cuore ma deve essere così, questo posto non è mio ma tuo tuo e degli altri.
Levi: Ti prego, questa ormai è diventata casa tua, non ci lasciare.
Io: Io non vi lascerò mai da soli, io sarò sempre con voi anche se non mi vedete io sarò nei vostri cuori non vi abbandonerò mai, noi siamo una famiglia e nessuno viene messo da parte o dimenticato a se stesso, tutti sono liberi di andare ma ci si ricorda di chi se ne va, nessuno dimentica chi se ne va...Harlequin!
Harlequin: Si caposquadra?
Io: Tieni questo, è un promemoria per te e per il futuro, non fare come ho fatto io, ok? ho fatto molte cose di cui non vado fiera, tu sei ancora all'inizio della tua vita sei giovanissimo evita di fare questi errori idioti.
Harlequin: Grazie caposquadra, prometto che non la deluderò.
Diana: Glie lo promettiamo.
Io: Levi...ti voglio bene, ricorda che sarò sempre con tutti voi, e dì a Mikasa e Armin che gli voglio bene e che non ci sono più perché il mio tempo su questo mondo è scaduto, ma digli di non dimenticare quello che è stato tutto questo...ti vorrei dare una cosa Levi.
Dissi prendendo la sua mano con la mia che era trasparente, gli diedi sia il mio ciondolo che quello di Chris, quelle due pietre sono state l'inizio quindi sarà anche la fine, lui prese i due ciondoli nella mano che prima era sulla mia guancia, appena li vide mi guardò negli occhi con sguardo triste, io lo incitai per l'ultima volta di andare avanti e di farsi forza, dopo poco arrivarono anche Armin Mikasa, Connie, Jean, Rainer, vidi che anche Gaby e Falco erano lì a vedermi, io sorrisi a tutti quanti, vedevo Gaby inspiegabilmente triste, capiva che stavo per andarmene, poi la ragazzina si fiondò su di me e mi strinse ringraziandomi del fatto che l'ho protetta, io gli accarezzai dolcemente la testa sorridendogli in modo debole e stanco e la incitai a fare ciò che riteneva giusto, lei si separò da me piangendo, poi Mikasa e Armin mi diedero un abbraccio forte di gruppo per poi lasciarmi andare ridandomi a Levi che mi teneva, lui mi prese meglio e mi strinse a se mentre io piano piano mi addormentavo dolcemente mentre svanivo, una dolce e serena morte diciamo, poi quando svanii del tutto sentivo la pace pervadermi l'anima.
Levi POV.
Appena Auri svanì del tutto tramutandosi in polvere dorata che svolazzava nel vento leggero, mi sentivo pesante e il mio cuore che si spezzò, guardai i ciondoli che Aurora mi aveva dato con sguardo triste e nostalgico, lei mi mancava già, ma poi notai che nel nodo del ciondolo della ragazza che teneva il cristallo c'era un piccolo foglio di carta rotolato a pergamena, lo presi facendo attenzione a non distruggerlo essendo abbastanza piccolo il foglietto di carta e lo aprii con le mani tremanti, anche se solo un mio occhio funzionava riuscivo a leggerlo chiaramente nonostante la calligrafia leggermente piccola.
Levi: Il tempo passa, il vento soffia, ma la libertà è una cosa che non passerà mai e brillerà sempre come la stella polare che ci guida nella vita, perché noi non siamo altro che marinai e quello che peschiamo sono i nostri sogni, noi abbiamo il dovere di realizzare quei sogni che non devono rimanere tali ma devono realizzarsi nonostante le difficoltà, si combatte per poter realizzare quello che si sogna fa accendere il tuo animo facendolo diventare una stella cometa per guidarti nelle battaglie per poter lottare e vincere la libertà.
Sempre la tua mocciosa: Aurora.
Appena finii a leggere quel messaggio, tutti noi cademmo in ginocchio piangendo, Mikasa più di tutti insieme a Armin, Jean, Gaby e Falco, rimanemmo lì per un po per poter ricordare Aurora e quello che ha fatto per noi, soprattutto per me che mi ha mostrato un modo diverso di vivere nonostante tutto quello che sentivo dentro, gli altri andarono via ma io rimasi lì un altro po a guardare verso l'alto come per poterla cercare in quelle nuvole e sentendo il silenzio nella speranza di poter sentire la sua risata o sentire il mio nome venire chiamato da lei, sentire la sua voce era come sentire un dolce canto, mi rialzai da terra tenendo quello che lei mi lasciò, i ciondoli, le parole, la consapevolezza di vivere meglio e una promessa da mantenere.
Gli anni passarono e io mantenni la promessa fatta alla ragazza, ho un negozio di thè molto popolare, che l'ho chiamato "Il Cuore DI una Guerriera" l'ho chiamato così per Aurora e in oltre per mantenergli onore ho fatto fare un ritratto di lei ad un artista per poterla ricordare sempre, ogni volta che tutti mi chiedono chi fosse quella ragazza io rispondo "colei che ha reso possibile tutto quello che lo circonda" riferendomi non solo al locale ma anche alla libertà che ha fatto scattare combattendo con il suo cuore e non solo con il suo fisico, mi manca eccome se mi manca lei, ma so che ora è felice, se lei è felice io sono felice, la mia vita ora è il negozio e niente mi farà cambiare idea, sono stato onorato ad aver avuto la fortuna di realizzare il mio sogno ma do il merito ad Aurora altrimenti non l'avrei mai fatto da solo, io so che lei veglia su tutti coloro che l'hanno circondata per questo non mi sento mai solo anche se mi manca la sua presenza fisica sento che lei è sempre con me perché la porto nel cuore, grazie mocciosa per essermi stata vicina e grazie per avermi incoraggiato, pensai guardando verso il ritratto di lei emettendo un sospiro per poi tornare a lavoro servendo i clienti.
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