Il giorno dopo lasciammo il nostro rifugio. La cittá era spettrale, senza un'anima viva. Diversi edifici cadevano a pezzi, le strade erano piene di carcasse di macchine.

«Davvero una bella cittá, non c'é che dire!» disse Nico, ironico

«Tutto cosí distrutto, morto... Uno splendore!» rispose Cole.

«Secondo voi piove mai?» chiesi

«Come fa a piovere in un posto del genere, é tutto cosí arido...» mi rispose Camilla.
Camminammo per alcune ore chiacchierando del piú e del meno, subendoci i litigi tra Cole e Nico e cercando di farli smettere di comportarsi come dei bambini.
Il sole inizió a calare.  Non era come nel nostro mondo, il tramonto non si tingeva di mille sfumature, semplicemente il sole scendeva dietro le montagne e il cielo si scuriva.

«Abbiamo intenzione di dormire o mangiare?» domandai

«Sí, se solo riuscissimo ad accendere il fuoco.» mi rispose il figlio di Ecate, mentre agitava la mano e schioccava le dita inutilmente.
Si accigglió.

«La mia magia non funziona.» constató

«Cosa intendi?» chiese la mia amica

«Che non funziona. La mia magia non funziona. Non ha effetto.» spiegó lui.
Nico si alzó e batté le mani. Nel nostro mondo sarebbero apparsi degli scheletri dal terreno, ma non accadde nulla.
Camilla cercava di comandare l'acqua, senza risultato.
Io saltellavo in giro.

«Che cosa stai facendo, la danza della pioggia?» chiese Cole, ridendo

«Sto cercando di alzarmi in volo!» esclamai, mortalmente offesa «Mi sembra palese!»

«Non funziona. I nostri poteri sono spariti.» declamó il figlio di Ade, alla fine

«Solo i nostri poteri o dite che anche tutto il resto?» chiese il rosso, indicando la mia collana.
Di tutta risposta afferra il ciondolo e lo tirai. Non accadde nulla.

«Merda.» dissi «Merda, merda, merda!»

«Calmati.» tentó la mia migliore amica

«Calmarmi?!» la mia voce era salita id due ottave «Sono disarmata!»
Cole mi porse l'oggetto strano che avevamo trovato alla casa.

«É meglio di niente.» mi rispose, quando vide il mio sguardo.
Lo afferrai e lo soppesai. Poi mi alzai e lo roteai fino a colpire un albero, scalfendolo.

«Sí. Puó andare.»

«Come faremo a fare le cose, senza la magia?!» esclamó Camilla, panicando

«Come lo fa la gente normale.» rispose Nico «Normalmente.»

«E come faremo a capire dove andare?»

«Fino ad ora non lo sapevamo. Stiamo andando circa verso la direzione in cui, se la geografia di questo posto é uguale a quella di questo mondo, ci sarebbe il Campo Mezzosangue.»

«Quindi stiamo andando... Alla cieca?» chiesi

«Sí.»

«Ottimo.» esclamai «Moriremo, lo so che moriremo!»

~Angolo Autrice~
Mi dispiace tantissimo per non stare aggiornando, davvero!
Ho le idee ma non mi viene l'ispirazione per stenderle, scusate.
Vi lovvo❤

Ps: Mid210 torna a leggere la storia, ho solo due commentatrici, non puoi abbandonarmi cosí! (Sí, sono disperata)