La mattina dopo scesi assonnata le scale. La prima notte in un'altra dimensione non é esattamente la piú riposante della tua vita.

«Perché sei sul divano?» chiesi a Cole, guardandolo dal terzo gradino.

«Nico mi ha cacciato dalla camera.» rispose, ancora con gli occhi chiusi e la voce sonnacchiosa. Era cosí puccioso.
Non tentai nemmeno di soffocare una risatina, cosa che mi fece guadagnare un'occhiataccia.

«Non fare tanto la spaccona, solo perché sei anche te una figlia dei Tre Pezzi Grossi non significa che tu mi possa bullizzare!»

«Mhm, ceerto.» risposi, prendendo lo zaino da terra.

Poi sogghignai: «Sei comunque basso.»
Lui sbuffó. Cercando di negare l'evidenza sveglió Nico e Camilla, che scesero le scale sbadigliando.

«Ottimo lavoro, ci avete svegliato!» fece Nico, guardando male il rosso.

«Cos'hai contro di me?!» rispose esasperato lui, alzando le mani in segno di arresa.

L'altro si fermó un attimo a pensarci, poi alzó le spalle: «Sei irritante, troppo sorridente e noioso.» 

«Ah, e sei basso.» aggiunse poi, ghignando.

«Cos'é, il giorno bullizziamo Cole?!» si lamentó poco dopo il semidio riccioluto

«Esiste?» chiese Camilla, interessata

«No!» esclamó lui, di risposta

«Bisognerebbe indirlo.» proposi

«Sí, magari... Che mese?» chiese la mia amica

«Mh.» feci pensierosa «Agosto? Luglio?»

«Mai?»

«Io la trovo un'idea fantastica. Peró proporrei di non indire solo un giorno, ma anche una settimana, o un mese intero se preferite! » disse Nico, io e Camilla ridemmo, mentre Cole sbottava e borbottava insulti in greco antico

«Io me ne vado.» si alzó da terra, dove stavamo consumando la colazione, e si giró, uscendo dalla casa

«Dai, non puoi essertela seriamente presa!» esclamai, rincorrendolo

«Sí invece!» rispose lui, incrociando le braccia. Alzai un sopracciglio.

«Okay, forse non davvero.» ammise infine, sorridendo.
Stammo lí in silenzio per qualche secondo, poi lui raccolse da terra qualcosa.

«Cos'é?» chiesi, incuriosita.

«Un fiore.» rispose lui, mostrandomi un piccole fiore bianco e giallo.

«Bello.» dissi solo. Dopo un piccolo silenzio imbarazzante in cui fissavano solo la pianta, lui alzó lo sguardo e me lo porse.

«Grazie» risposi stupita, guardandolo. Lui era completamente rosso in viso, visibilmente imbarazzato.

«Io- ehm- quello che hai detto alla villa...» tentai

«Oh, se non-» rispose, ancora piú rosso di prima, guardandosi attorno

«No! Anche tu-»

«Davvero, se non é lo stesso...»

«Anche tu mi piaci.» dissi, velocemente

«Oh!» rispose lui, sorridendo, alzando lo sguardo su di me «Be', allora...»

«Ha!» un'esclamazione arrivó dal salotto «Io l'avevo detto!»
Aprimmo la porta. Camilla aveva iniziato a fare un balletto della  vittoria e Nico la guardava contrariato.

«Avete visto tutto?» chiese Cole, imbarazzatissimo

«Sí!» rispose lei «Nico, mi devi cinque dollari!»

«Avete davvero- Non importa, con te ormai non me lo chiedo neanche piú, era ovvio.» dissi, scuotendo la testa.

~Angolo Autrice~
Mi sento malissimo per non aver pubblicato nulla per un botto di tempo, mi dispiace davvero, ma dovevo finire i compiti delle vacanze e ho iniziato la scuola, giá dal primo giorno ci stressano con gli esami...
Spero vi sia piaciuto il capitolo, vi adoro, alla prossima!