Cap. I
Aprii gli occhi e vidi il soffitto dell'infermeria. Mugugnai qualcosa di strano e una chioma riccia entrò nella mia visuale.
«Sei sveglia!» esclamò Cole felice, abbracciandomi.
«Oof. Cosa è successo?» chiesi, tirandomi a sedere.
«Ti ricordi? Il viaggio nell'altra dimensione, la creatura d'ombra...» io annuii, scurendomi in viso.
«Siamo tornati?» chiesi, titubante «Siamo...»
«A casa. Sì.» completò la mia frase, sorridendo «Siamo di nuovo al Campo Mezzosangue.» Sorrisi guardandomi attorno. Niente crepe, piante morte, distruzione. Solo casa.
«Allora, come sta?» chiese Camilla, entrando nell'infermeria. «Micollllll!» urlò poi notando il fatto che fossi sveglia. Corse ad abbracciarmi e mi schiacciò contro la poltrona.
«Così mi soffochi-» mormorai, mentre lei mi lasciava andare. «Vado a chiamare i tuoi genitori.»
Feci un'espressione disperata. «I miei genitori? Oh per l'Angelo, morirò.» Lei corse fuori e chiamò a gran voce mia madre e mio padre. Mio padre -alto e capelli grigi- e mia madre -capelli biondi e occhi verdi- entrarono e si fiondarono ad abbracciarmi.
«Ciao mamma, ciao papà. Come va?» chiesi
Loro mi guardarono straniti «Noi come stiamo? Tu sei stata teletrasportata in un'altra dimensione e quasi morta!»
«Ah. E' vero. Sì, direi che sono più importante.» riflettei. «Sono stata svenuta per tanto? Mi sono persa qualcosa? Raziel, se mi sono persa qualcosa non me lo perdonerò mai!»
«Sei stata svenuta solo per un giorno, non è successo niente di eclatante. Chirone non ha voluto spiegarci nulla finché tu non ti fossi risvegliata.» rispose Cole.
«Ti sei persa soltanto Drew che cercava di conquistare un ragazzo figlio di Ebe, e ha fallito miseramente!» sogghignò Camilla. Cavolo, ecco uno spettacolo che non mi sarei mai voluta perdere! Drew che veniva rifiutata, non accadeva spesso! I miei genitori apparivano altamente confusi.
«Micol, che cosa è successo per davvero? Non hanno voluto dirci nulla.» chiese mio padre una volta che la mia migliore amica e il mio ragazzo se ne furono andati.
«Chirone aveva detto che c'era un'energia che faceva funzionare male i nostri poteri, che veniva da fuori dal Campo. Noi volevamo capire cosa fosse.» iniziai
«Con "noi" intendi te, Camilla, quello con i capelli rossi -credo si chiamasse Cole- e quello inquietante?» chiese mia madre
«Ti è sembrata una cosa intelligente da fare?» ribattè mio padre
«Sì.» risposi a mia madre, ignorando mio padre. «Siamo entrati in questa villa piena di mostri e siamo stati spediti in un'altra dimensione. Abbiamo vagato un po' e abbiamo raggiunto il Campo Mezzosague.» mi fermai. Noi mi andava esattamente di raccontare cosa fosse successo dopo. I miei genitori capirono e mi fecero alzare ed uscire sul portico, all'aperto.
«Il centauro e l'altro hanno detto che volevano parlarti non appena ti fossi svegliata. Meglio se vai da loro.» disse mio padre.
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