Chào các bạn! Vì nhiều lý do từ nay Truyen2U chính thức đổi tên là Truyen247.Pro. Mong các bạn tiếp tục ủng hộ truy cập tên miền mới này nhé! Mãi yêu... ♥

Brucia


26 ottobre 2022

Il bisogno di scrivere, sento il bisogno di scrivere e nemmeno io so cosa.

Non voglio affrontare i miei sentimenti, non voglio parlare di ciò che mi turba e non voglio nemmeno parlare del modo in cui mi turba perché per forza di cose finirei con il pensare a tutte le mie preoccupazioni.

Ma sono solo quello, mi sento solo quello in questo momento.

Volevo così tanto sedermi e scrivere e ora che son qua.

Ci sono dei fuochi d'artificio, sento il rumore dalla finestra, perché ci sono dei fuochi. Ecco, ora stavo per chiedermi perché ci sono dei fuochi d'artificio alle nove e mezza di sera del x di ottobre, ma quella x, quel numero, quel numero grandissimo che rappresenta lo scorrere del tempo mi fa venire male allo stomaco, mi stringe e mi stritola e io ho paura di lui.

Ora ho paura anche dei numeri, delle date, degli orari.

Ho paura di tutto.

Mi guardi... ecco, forse volevo solo parlare di te.

Mi guardi, e mi avevi anche detto che io ti capisco ma non è vero, e sorridi, hai gli occhi socchiusi, o forse hai le ciglia così lunghe e scure che i tuoi occhi sembrano più chiusi di quel che realmente sono.

Non guardo mai gli occhi delle persone, eppure i tuoi li ho guardati così tanto, ho visto anche la sagoma della mia figura riflessa nella pupilla, perché avevi il sole in faccia e me di fronte.

Gli occhi, come l'ambra, no forse più castano chiaro, ma quasi verde a tratti, e poi le ciglia lunghe, lunghe e nere che l'incorniciano.

Mi guardi e sorridi e io non capisco mai come sorridi, perché hai un modo tutto tuo di sorridere che io proprio non capisco, non capisco se dietro si nasconde quella stretta inaspettata che mi riservi negli abbracci o quel timore che ho io dentro di essere di troppo, troppo anche per te.

Io non posso fare a meno di sorridere di rimando, ma io sono così chiara, così limpida, già lo sai, già sai tutto di me, è inutile che stiamo qua a decifrarci a vicenda, perché una delle due si è già spogliata.

Ti guardo e sorrido perché non posso fare altrimenti, perché mi fai sorridere, perché sei contagiosa, perché mi scaldi il cuore, perché è l'unica cosa che posso fare per esprimere quello che ho dentro; e io dentro di me chiedo solo di starti vicino, di poterti toccare la gamba mentre sfreghi con le mani sulle cosce per spiegarmi che tipi di pantaloni vuoi, di poterti toccare le braccia perché non so mai se ti viene voglia di stringerle forte per lasciarti delle impronte verdi con le dita come qualche volta faccio io.

E poi vorrei così tanto stringerti e sentire che ci stai bene vicino a me, che non fai finta, che non ti stai sforzando, che qualche volta l'incavo della mia spalla è il posto migliore in cui vorresti stare come lo è per me il tuo corpo.

Mi vergogno un po', sono così smielata, così dolce e a malapena ci siamo date due abbracci; ma dentro di me c'è questo moto perpetuo, incessante, che non è silenzioso e che mi attrae come una calamita verso di te. Vorrei anche solo sfiorarti una spalla.

E queste parole, queste ridicole e dolci parole, sono l'unico modo per me di esprimere quello che sento, perché non posso fare altrimenti, quanto vorrei sentirmi libera e toccarti, avvicinarmi. Quante volte mi chiedo cosa succederebbe, se sarei di troppo o se sarebbe qualcosa che aspettavi e in cui speravi anche tu.

Ma non lo faccio, non mi avvicino, anzi, mi comporto come se mi bruciassi al solo tocco, perché in effetti è così poi.

Quando ti ho abbracciato la prima volta mi sentivo bruciare dove le tue mani premevano, sulla mia schiena, come se si stesse formando un buco proprio lì, la pelle sciolta, eliminata del tutto. Eppure quel bruciore vorrei potesse espandersi ovunque, vorrei poterlo vivere su tutto il corpo. Forse non sono le tue mani, forse è il mio cuore, quello che ho dentro, che quando ti sente così vicino cerca di raggiungerti eliminando ogni confine tra noi, forse è proprio così.

Perché poi quando siamo vicine lo sento che si espande lentamente, che come una fiamma viva riscalda l'intero corpo, manda in cortocircuito la testa.

Tutto il mio corpo urla: "Avvicinati!".

Ma io non l'ascolto mai, a volte lo perdo di vista e mi ritrovo leggermente sbilanciata verso di te, mentre rido, mentre ricopio gli appunti, mi rendo conto che perdo un attimo il controllo e tu sei più vicina di qualche centimetro.

Ma, in generale, non l'ascolto mai, o almeno, lo ascolto, lo rassicuro, lo domo, ci provo, lo tengo a bada, lo consolo, gli chiedo di aspettare anche se so che sarà un'attesa eterna e vana e che qualche singolo tocco non sarà mai abbastanza per soddisfarlo; però non posso dargli retta, non posso lasciarlo andare, non posso perdere il controllo.

Perché non puoi perdere il controllo?

Immorale, ingiusto, molesto. Non voluta.

Mi sembra sempre di dover aspettare che siano gli altri a dirmi "Puoi", anche l'abbraccio, te l'ho chiesto, non sono riuscita a dartelo di slancio, come non sono riuscita a dartelo mentre il treno stava per partire e tu eri davanti a me, dopo avermi appena raccontato così tanto di te, come non sono riuscita in piscina sedute sul bordo quando, di nuovo, mi parlavi e io ti ascoltavo.

Sempre bloccata, sempre frenata, da cosa? Perché?

Non mi vuoi, forse non mi vuoi, e forse quel calore è così tanto che m'impedisce anche solo di muovermi.

Vorrei capire perché, vorrei capirlo per superarlo e godermi di più quegli attimi di cui dico voler vivere.

Ma tu ora, ora cosa starai facendo. Avevi detto a letto presto, ma le dieci son tardi solo per me. Sei con Lei, e io lo so, me l'hai detto tu. Sei sempre con Lei, sei con una persona che puoi abbracciare sempre, che ti abbraccia sempre, ma non solo. Sei con una persona con cui puoi lasciarti andare davvero, che puoi toccare e baciare, e non ci sono problemi di mezzo, non ce ne sono, perché è giusto così, perché state insieme ed è normale.

Se non mi frenassi, cos'avrei fatto?

Ti avrei abbracciata due volte in più, forse tre. Ti avrei baciata?

Ho desiderato baciarti? O quel desiderio è sempre rimasto sepolto sotto i sensi di colpa dei miei sentimenti? Sotto la ragione che mi tiene ancorata alla realtà?

Ma non è il bacio, vorrei starti vicina, fisicamente, vorrei, in certi momenti, poter vivere, qualche istante, ascoltando il tuo corpo: i tuoi respiri, le tue mani, il tuo cuore.

Bạn đang đọc truyện trên: Truyen247.Pro