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💜❤️ Vagotremoredistelle❤️💜

❤️Fiamma alias Fatacristallina intervista 💜Silvia alias vagotremoredistelle.

❤️Fiamma:
Buongiorno Silvia, ti ringrazio per aver accettato di prendere parte a quest’intervista. Hai conquistato il podio del celeberrimo concorso indetto da mrshades “Ars obscura”, con la tue splendide  liriche, sempre attinenti alle tracce indicate. I tuoi componimenti sono pregni di amore e odio, delusione e speranza. Insomma, una miscellanea di sentimenti e sensazioni che toccano l’anima di tutti coloro che scorgono i tuoi versi.

💜Silvia:
Innanzitutto voglio ringraziare i giudici e i partecipanti al concorso per il caloroso apprezzamento, che è stato una sorpresa gratissima. Mi sono iscritta al concorso in ritardo con una poesia scritta di getto in un pomeriggio che mi sembrava sciocca e meno che mediocre, tanto che ho fatto fatica a trovare il coraggio di inviarla a Mrshades: non mi sarei mai aspettata di vincere. È stato quasi surreale ricevere delle critiche così positive per delle poesie che io, a causa della mia bassa autostima, consideravo robaccia, quindi grazie, davvero.

❤️Fiamma:
Si dice che la poetessa sia necessariamente una creatura di passione e di senso; si dice inoltre che sostanzialmente il pubblico e la critica si mostrino più severi: “le critiche ai libri femminili di prosa e di poesia sono vivisezioni“ dicono… Ma di questo le donne non si lamentano, anzi: reputano che troppo buon seme è stato scagliato nelle immense praterie della poesia, perché anch’essa non voglia raccoglierne. “Siete state create per mettere al mondo dei figli e per governare la casa” dicevano le vecchie menti retrograde. “ È necessario che cantiate?” ripetevano quest’ultimi. Ci definirono degli esseri passivi: noi in realtà gridiamo parole di rivolta e lasciamo che il nostro cuore sia libero di urlare. Ci sono tanti uomini che scrivono…. Secondo te, da dove nasce il desiderio della donna, nel voler esprimere i propri sentimenti attraverso la poesia?

💜Silvia:
Penso innanzitutto che la sensibilità femminile non sia essenzialmente così diversa da quella maschile, credo che non ci siano differenze sostanziali nel mondo in cui l’uomo e la donna percepiscono il mondo e se stessi: le differenze tra i sessi sono quasi totalmente legate all’educazione. Dunque, le motivazioni che spingono una donna a scrivere poesia sono sostanzialmente le stesse che motivano l’uomo. Tuttavia penso che per le donne la poesia abbia un significato particolare, perché la poesia è un mezzo potentissimo di espressione di sé, dei propri pensieri e sentimenti, e se in passato ci sono stati numerosissimi autori maschi che hanno espresso sé stessi attraverso le arti, la psicologia femminile è sempre rimasta nell’ombra. La donna è stata sempre considerata, fino alle rivendicazioni femministe e in un certo senso anche oggi, come una creatura misteriosa, imprevedibile, non diversa dai bambini o dagli animali. La donna non ha avuto molte opportunità di parlare di sé nel corso della storia, ma è sempre stata descritta secondo il punto di vista maschile, quasi sempre offuscato dal pregiudizio e dai luoghi comuni, negativi o anche benevoli (pensiamo alle “donne angelo”, superiori all’uomo ma prive di corrispondenza con la realtà). L’uomo ha sempre preteso di comprendere la donna inquadrandola in figure da lui create, senza mai permettere ad esse di confermare o confutare le sue convinzioni
Negli ultimi due secoli la donna ha lottato più forte che mai per liberarsi dalle catene del pregiudizio che la   trattengono dai tempi più remoti: non tollera più che sia l’uomo a definirla, ma vuole rivendicare il proprio valore di individuo capace di autodeterminarsi e definirsi. Per questo la poesia e le arti in generali sono così importanti, perché permettono di dimostrare che anche la donna ha una dimensione interiore complessa e sfaccettata, esattamente come l’uomo. Per questo, penso che uno dei grandi pregi della poesia femminile sia la genuinità. La poetessa non ha paura di parlare di sé, non si vergogna di nulla: non vuole adattarsi a degli standard, non vuole aderire a dei modelli. Scrive per esprimersi in totale libertà, per amore della poesia, non per gloria (dato che spesso le autrici non erano tenute in considerazione dal mondo della cultura perché donne), ma per passione e necessità. Per questo soprattutto le grandi poetesse sono state così innovative e originali (pensiamo ad esempio a Emily Dickinson, Sylvia Plath o a Saffo).

❤️Fiamma:
Ci sono tanti uomini che scrivono, perché dunque respingere la donna, anche se dice cose forse non grandi, non nuove, ma semplicemente le dolci e amare cose che il suo cuore è la sua mente sa? La donna non ostenta la «grande» arte, ma il suo buon gusto è innato, e generalmente le sue liriche sono fluide e armoniose; versi liberi in cui si può chiudere tutta un’anima e la vita stessa. Cosa pensi in merito a questo?

💜Silvia:
Ho iniziato a scrivere poesie intorno ai 14 anni, proprio per desiderio di liberazione. Ho scritto le mie prime, brevi poesie in un momento difficile, in cui ero sopraffatta dal mio disturbo ossessivo compulsivo, ero sola, quasi senza amici, insoddisfatta di me e in guerra con il mondo (perdonatemi per lo schifoso sentimentalismo). La poesia per me era un mezzo di evasione, una fuga dal grigiore della quotidianità verso un mondo di libertà, di immagini meravigliose. La poesia è stata per me una rivelazione, come una lente che cambia totalmente il modo di vedere le cose. Attraverso la poesia la mia percezione del mondo si è fatta più intensa, il mio legame con il mondo si è modificato: mi ha insegnato a guardare le cose con meraviglia, a cogliere la bellezza delle cose, che sia luminosa e allegra oppure oscura e terribile.

❤️Fiamma:
Se poesia vuol dire ricerca tormentosa d’ogni intimo moto dell’anima, ciò vorrebbe dire, che attraverso i tuoi componimenti liberi il tuo sacco emozionale di tutto ciò che la tua mente e il tuo cuore hanno bisogno di liberarsi?

💜Silvia:
La lettura di Rimbaud nel 2017 è stata folgorante. Da una parte c’ero io, chiusa tra quattro mura, avviluppata nella routine, dall’altra il viandante che mi parla di “deserti dove brilla l’estatica libertà” e dei suoi paesaggi di sogno. Rimbaud è stato come una droga, capace di scuotermi dentro, di dare forma a tutta l’energia in fermento dentro di me. Ho scritto diverse poesie ispirate alle sue opere, e mi sono avvicinata al simbolismo. I simboli e le analogie sono centrali nelle mie poesie, perché sono i mezzi più efficaci per esprimere la complessità della mia psiche, inoltre penso che cogliere le  “corrispondenze”, usando il termine di Baudelaire, apra le porte a una percezione della realtà più profonda.

❤️Fiamma:
Benissimo, l’intervista finisce qui. Grazie di cuore per aver risposto alle mie domande e per avermi dedicato un po' del tuo tempo.

💜Silvia:
Grazie a te.

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