Una ragazza arrogante
A/N ve lo avevo detto ed eccolo qui. Diana bad-boy lol, mi sembrava carino.
Akko's POV.
Ero pacificamente seduta al banco, ignorando ogni suono fuoriuscisse dalla bocca della professoressa che a questo punto nemmeno mi rimproverava più, ci ignoravamo in pratica.
Già sentivo il venticello estivo che faceva intuire l'arrivo imminente dell'estate sfregare contro la mia guancia.
Mancano solo pochi mesi
Mi ripetevo sperando solo di non dovermi sforzare troppo per passare l'anno. Ero incredibilmente riuscita a tenere i voti sulla media in tutte le materie e rovinarmi alla fine sarebbe stata una vera scocciatura.
Ormai ero praticamente uno zombie in tutto e per tutto.
A risvegliare la mia -bassa- concentrazione fu una ragazza dai capelli biondi che, in quella mattina quasi estiva, fece irruzione nella mia classe senza dire una parola.
"Buongiorno." Disse distrattamente osservando la classe.
Non indossava l'uniforme bensì una maglia nera monogram con sopra una giacca rossa e dei jeans blu strappati sulle ginocchia, non era giapponese, di questo mi accorsi solo dopo qualche istante, ero molto annoiata e sul punto di addormentarmi.
"Oh, devi essere Diana-Kun." Si affrettò a dire la professoressa, io nel frattempo avevo già perso metà del mio interesse.
"Diana Cavendish." Confermò lei.
Non è sicuramente giapponese.
Mi ripetei.
"Bene.. Visto che questo è il tuo primo giorno chiuderò un occhio ma è necessario indossare l'uniforme."
"Lo terrò a mente." Per me era evidente stesse mentendo, aveva un'espressione neutra, forse un po' annoiata ma per nulla sincera.
"Ragazzi, salutate la vostra nuova compagna di classe Diana Cavendish-kun." Intonammo tutti un "benvenuta" anche se io ero fin troppo pigra e lo mimai soltanto. "Vuoi dire qualcosa su di te?"
Diana infilò le mani in tasca e avrei giurato di vederla sbuffare prima di fare un sorrisetto ipocrita e dire:
"Mi chiamo Diana, non servono i suffissi, vengo dall'Inghilterra e spero di andare d'accordo con tutti voi." Iniziai a ridere sottovoce sentendo il tono usato dalla ragazza, semplicemente non potei evitarlo.
"Kagari-san!- mi alzai in piedi di scatto- Ti dispiace smettere di ridere?" Domandò la professoressa seccata.
"Mi scusi." Replicai facendo un inchino e tornando a sedermi. Presto avrei iniziato il mio sonnellino, dovevo resistere solo altri cinque minuti.
"Mh, Diana, puoi sederti vicino alla signorina Kagari, in fondo." Disse la professoressa indicandomi, o per meglio dire: indicando il banco subito di fianco al mio.
La ragazza non rispose ma venne direttamente verso di me riprendendo la sua espressione neutro-annoiata.
Però mi sembrava davvero forte, senza parlare del fatto che fosse proprio carina, ma che, era davvero bella. Quei capelli biondo-platino naturali e gli occhi azzurri la rendevano totalmente diversa da qualsiasi ragazza avessi mai visto, e poi quel suo modo di fare era in qualche modo accattivante. Non le staccai gli occhi di dosso anche dopo che si era seduta.
"Che vuoi?" Mi chiese sgarbatamente incrociando il mio sguardo, che distolsi frettolosamente per nascondere l'imbarazzo.
"N-niente è che.. sei molto carina ecco." Sussurrai io sfregando le punte delle scarpe l'una sull'altra.
"Come hai detto di chiamarti?" Questa volta il suo tono era meno arrogante e più accondiscendente.
"O-oh, piacere. Atsuko Kagari, gli amici mi chiamano... Akko." Le porsi la mano sotto il banco e lei, con mia sorpresa, ricambiò effettivamente il saluto.
"Diana." Replicò lei con un sorriso leggermente meno falso del precedente. Solo leggermente però.
"Silenzio là in fondo!" Grido la professoressa causandomi una leggera risata, quando si innervosiva era semplicemente ridicola. Diana soffocò un 'Pft' annoiato tornando a guardare di fronte a se.
•••
"Quindi vieni dall'Inghilterra, che figo Diana!"
"Sei davvero forte."
"Ti va di uscire con noi domani?"
La nuova studentessa aka Diana Cavendish, era soffocata da metà della classe che cercava insistentemente di farci amicizia, qualche ragazzo era già intenzionato a proporle un'appuntamento s quanto avevo sentito.
"Vorrei mangiare in pace. Grazie." Disse lei dopo qualche altra frase a cui non prestai molta attenzione, si sentì un suono di disapprovazioni prima che la piccola folla si spargesse per la classe.
"Atsuko, chi sarebbe... Kyori?" Mi chiede dondolandosi sulla sedia."
Sentire il mio nome senza alcun suffisso mi prese alla sprovvista, sapevo che non era abituata a questa usanza, in Occidente non si usano, eppure mi lasciò quasi imbarazzata.
"Sveglia principessa, mi vuoi dire chi sarebbe questa Kyori?" Ripetè in tono arrogante schioccando le dita per attirare la mia attenzione.
"O-oh si, scusa. Kyo-Kyori-San è la ragazza castana vicino alla finestra." Risposi indicando la mia compagna di classe.
Una ragazzina un po' più bassa della media con grandi occhi color nocciola e lunghi capelli castani, una sua invidiabile caratteristica era un... petto a dir poco esagerato. Non aveva tanto altro da invidiare in fondo.
"Carina." Osservò Diana continuando a dondolarsi sulla sedia "Mi ha dato la sua mail." Aggiunse sventolando un pezzetto di carta giallastro.
"Hai Line Diana-kun?" Dissi senza pensarci, non fu chiaramente la scelta migliore.
"Uhm, sì, perché? Credi per caso mi scriverò con te?" Non era un'offesa, anzi, sembrava stesse fortemente scherzando perciò lasciai correre.
"Se.. Se per caso hai bisogno di qualcosa puoi chiederlo a me!" Giustificai girando il mio intero corpo in modo che guardasse lei.
"Potresti tornarmi utile." Confermò lei dandomi il suo telefono "aggiungiti tra gli amici."
Il suo cellulare era un modello piuttosto nuovo, nulla in confronto al mio che ormai aveva sei anni almeno.
Aggiunsi il mio contatto e mi mandai uno sticker a caso tra quelli recenti in modo che anch'io potessi scriverle in futuro.
Subito dopo le restituì il cellulare, lei mi fece l'occhiolino e giuro che quel suo sguardo mi poteva rendere dipendente.
Mi ero accorta di avere una leggera infatuazione nei suoi confronti anche se eravamo entrambe ragazze non mi importava, non mi facevo problemi di quel tipo. Ero più preoccupata del fatto che potesse essere una sorta di play boy... ma al femminile... play girl? Non ne ero sicura ma sembrava il tipo perciò decisi fin da subito di ignorare quei sentimenti.
Se fossimo diventate amiche tanto meglio altrimenti non ci sarei rimasta male. Probabilmente.
•••
Erano le tre di notte, e ripeto, le tre di notte quando quella pazza fuori di testa di Diana mi mandò un messaggio.
Ormai ci conoscevamo da un mese e tutta la mia timidezza iniziale era stata velocemente sostituita da una dolorosa, quanto fastidiosa, consapevolezza: quella ragazza era matta da legare, una scheggia impazzita.
Era me, ma dieci volte peggio con i difetti amplificati del 200%.
Però la trovavo sempre bellissima, non c'erano 'ma' su questo.
Akkooooo posso stare da te? Sono
rimasta chiusa fuori.
Guardai il messaggio qualche secondo prima di riuscire a leggerlo a causa del sonno, poco prima che rispondessi suonò il campanello e sapevo già chi fosse, pregai tutti gli dei che i miei genitori non avessero sentito nulla.
"Diana-kun. Sono le tre di notte, non suonare il campanello." La rimproverai lasciandola entrare, lei sorrise lasciandomi un bacio a stampo sulle labbra.
Visto di primo impatto sicuramente poteva sembrare ambiguo ma con il tempo avevo notato come lei lo facesse normalmente, non ero l'unica ragazza che salutava in quel modo. E alla fine era solo un bacio a stampo.
"Grazie dell'ospitalità." Disse sfilandosi le scarpe, quella volta aveva degli stivali neri che le coprivano poco sopra la caviglia.
"Fai piano mentre sali le scale, non abbiamo ancora sistemato il gradino che cigola." Le ricordai trascinandola in camera mia per il polso.
"Quindi, anche oggi chiusa fuori eh?" Chiedi sedendomi sul materasso del mio letto già disordinato.
"Sai com'è, se non torno entro il coprifuoco per loro posso dormire sotto un pobye, non gli importa."
Diana viveva con sua zia e le due cugine, i suoi genitori erano morti quando lei era ancora piccola ma non sembrava che tutto ciò la infastidisse o preoccupasse. Anzi. Pareva che tutto le scorresse addosso senza ripercussioni sul suo carattere testardo e arrogante.
"Ormai sai dove tengo i pigiami, mettiti qualcosa di comodo e andiamo a dormire, domani abbiamo scuola." Le ricordai senza staccarle gli occhi di dosso.
Aveva un corpo a dir poco perfetto, nulla era sproporzionato il che la rendeva perfetta, devo ammettere che fosse un po' troppo alta, e già io ero sopra la media, lei con il suo quasi metro e settanta faceva invidia persino ad alcuni professori. Quanto adoravo quel corpo.
In realtà adoravo lei, anche se spesso sapeva essere una tale arrogante una parte di me amava quei suoi toni.
"Se ti piaccio tanto senza la maglia basta dirlo." Ero talmente immersa nei miei pensieri che nemmeno mi ero accorta di star fissando Diana mentre si stava cambiando. Chiusi subito gli occhi mentre lei finiva di cambiarsi.
"Non fissavo te, stavo solo pensando." Cercai di giustificarmi.
"Pensando a cosa di preciso? Qualche bel ragazzo? Tipo quel.. Hiro...ta? Che ti gira sempre intorno?"
"Hiroshi.- corressi -e poi non è il mio tipo." Obbiettai coricandomi finalmente sul morbido materasso.
Diana si sdraiò proprio al mio fianco e sembrava intenzionata a continuare il discorso.
"E quale sarebbe il tuo tipo Akko?" Chiese con un tono divertito.
"Non lo so, qualcuno che ricambi a pieno quello che provo sarebbe gradito, il tuo?" Cercai di sviare l'attenzione tenendomi stretto il mio segreto: il mio tipo era una britannica arrogante con i modi da maschiaccio.
"Il mio tipo sono le ragazze giapponesi." Replicò lei con un occhiolino, che ovviamente ignorai, era routine che lei facesse battute di questo genere.
"Dormi e basta, io sono stanca. Notte Diana-Kun." Nonostante tutto non riuscivo a eliminare il suffisso dal suo nome.
"Un bacio della buonanotte?" Propose lei avvicinando il suo naso al mio, io roteai gli occhi avvicinandomi appena per darle uno di quei suoi baci a stampo privi di significato.
Inutile dire che rimasi al quanto scioccata quando quel bacetto sì trasformò in un effettivamente bacio.
Non durò molto Emma entrambe ricambiammo il che mi fece sentire incredibilmente imbarazzata.
"Non sei male." Giudicò lei facendo finta di pensare, io, ancora nel mondo incantato del gay panic, rimasi immobile con un'espressione probabilmente vuota.
"Buonanotte Akko." Disse alla fine prima di girarsi sul fianco opposto ed addormentarsi poco dopo
Mi ha a baciata...?
A/N sento che farò una seconda parte di questa... cosa.
Se avete idee o richieste non vergognatevi di chiedere UwU
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