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Luna Park

A/N se vi va ho postato un video riguardante la Diakko su YouTube, lo trovate la sopra e credo sia abbastanza carino (è solo il doppiaggio di qualche fumetto ma ne vado fiero sinceramente UwU)
Plus, questo capitolo mi è stato ispirato dalla fanfiction di CatGamerino

Diana's POV
Come mio solito i sabati pomeriggio, mi trovavo in biblioteca a studiare, volevo approfondire un argomento che la professoressa Finnelan ci aveva iniziato a spiegare in classe.

Purtroppo i miei studi vennero velocemente interrotti da uno schiamazzo a dir poco fastidioso proveniente dal corridoio, sembrava che qualcuno stesse litigando.

Uscì a controllare che non fosse nulla di grave e mi ritrovai di fronte Amanda ed Akko intente a discutere, attorno a loro si erano radunate un paio di studentesse tra cui Sucy, Lotte e Jasminka.

"Non fare la prepotente Amanda! Perché non mi hai invitata?!" Esclamò la mora dal tono offeso.
"Perché sei in punizione oggi pomeriggio."
"Non è vero, il prossimo sabato pomeriggio sarò in punizione!"
"In ogni caso ti conviene studiare se vuoi essere promossa."
"Senti chi parla."
"Mi stai dando della stupida Akko?"
"Sì, sei una stupida Amanda, e indisciplinata anche!"

Imitai un colpo di tosse in modo che le due ragazze si volgassero verso di me e le fissai entrambe con aria seria.
"Mi volete spiegare a cosa è dovuto questo baccano?" Chiesi incrociando le braccia.

Presto la folla si sparpagliò lasciando solo le due interessate di fronte a me.

"Amanda non mi ha invitata al luna park." Spiegò Akko ancora dal tono offeso.
"Luna park?" Ripetei confusa, sapevo dell'esistenza di quei posti ma non pensavo ce ne fossero nei dintorni.
"Ne hanno costruito uno e per l'inaugurazione non fanno pagare l'ingresso ai primi 100 visitatori." Confermò Amanda.
"E lei ha invitato tutte tranne me!" Esclamò la mora battendo i piedi a terra come una bambina.
"Scusa Akko ma preferisco invitare Diana piuttosto che una bambina come te." Disse la ragazza americana alzando le spalle, entrambe la guardammo infastidite senza ricevere mezza reazione.

"Allora ci andremo io e Diana per conto nostro e ci divertiremo mille volte più di voi!" Sbottò Akko, mi afferrò la mano e mi trascinò via impettita.

In tutto questo non ero nemmeno riuscita a prendere il libro a cui ero interessata.

Dopo aver fatto qualche metro bloccai la ragazza puntando i piedi a terra.
"Non ho alcuna intenzione di sprecare tempo in un parco divertimenti." Dissi.
"Lo so, scusa, è che mi fa innervosire quando Amanda mi tratta così. Non è stata gentile nemmeno con te." Osservò lei continuando a tenermi la mano ma in maniera più dolce rispetto a prima. Non che me ne resi conto immediatamente.
"Non mi interessa cosa Amanda pensa di me." Anche se non era completamente vero, spesso mi infastidiva che mi parlasse dietro nonostante non fossimo amiche.

"Nemmeno tu vuoi passare del tempo con una bambina come me Diana?" Chiese Akko guardandomi dritta negli occhi.

Avvampai inevitabilmente e mi costrinsi a spostare lo sguardo altrove. Non era il momento di imbarazzarsi.

"N-non è così! Mi piace passare il tempo con te.." Sussurrai l'ultima parte in modo che, se fosse passato qualcuno, non sarei stata sentita.
Akko afferrò anche l'altra mia mano e sorrise, come me aveva le guance arrossate, anche se meno evidenti delle mie.
"Allora andiamo al luna park! Ci divertiremo tantissimo!"
Sorrisi forzatamente in maniera nervosa ed imbarazzata mentre Akko avvicinava il suo viso al mio.
"Mangeremo lo zucchero filato, quello rosa perché è l'unico con un buon sapore, andremo sulle montagne russe e mi terrai la mano perché ho paura, faremo uno di quei giochi a premi impossibili e andremo in una casa stregata, e prima di andar via faremo un giro sulla ruota panoramica per coronare la giornata e sarà stupendo!" Spiegò tutto d'un fiato. Mi stupì il fatto che non fosse ancora svenuta ma non ci diedi peso.

"In realtà devo davvero studiare oggi." Dissi ripensando a cosa stessi facendo in biblioteca.
"Non ci credo, sai già tutto in pratica, non devi studiare. Devi divertirti." Obbiettò la mora girandomi intorno senza ragione.

"Credo che.. si possa fare per questa volta." Acconsentii ancora leggermente imbarazzata. Akko sorrise e mi strinse le braccia attorno alla vita blaterando frasi incomprensibili. Non sapevo ancora se fosse stata una buona decisione.

•••

Dopo un interminabile coda per entrare al maledetto l'una park ci troviamo in uno spiazzo con diverse mappe che mostravano le varie attrazioni e le strade più veloci per raggiungerle.
"Mh, Akko, cosa hai voglia di fare prima?" Chiesi osservando la cartina ridotta che avevo preso all'ingresso.
"Prima le montagne russe." Stabilì appoggiandomi la testa sulla spalla ed osservando la mappa a sua volta "Iniziamo da questa!" Indicò un punto, di fianco si trovava una foto della montagna russa, aveva tre giri della morte una caduta libera ed un lungo tratto a testa in giù.
"Blue Spirit" Dissi leggendo il nome dell'attrazione "per arrivarci dobbiamo andare da quella parte." Spiegai indicando una strada quasi frontale a noi.
"Ti seguo." Disse Akko intrecciando le dita della sua mano con le mie con assoluta noncuranza.

Camminammo mano nella mano in quasi totale silenzio, non era un silenzio fastidioso o strano comunque, era piacevole e nemmeno l'imbarazzo poteva rovinarlo.

Alla fine raggiungemmo le montagne russe, forse per volere di qualche forza superiore non trovammo molta fila, avremmo aspettato appena dieci minuti.

Man mano che ci avvicinavamo iniziavo a vedere l'ansia farsi più presente nell'espressione di Akko, aveva persino iniziato a mordersi le unghie tanto era agitata.
"Tutto bene?" Domandai afferrandole il polso.
"Mh? Oh! Sì certo!" Esclamò mettendo su un falso sorriso.
"Non mi sembra."
"È solo un po' di ansia, non sembrava tanto alta in foto." Spiegò fissando la costruzione metallica.
"Non siamo costrette a farlo se non vuoi." Dissi mettendole la mano sulla spalla, le si voltò nuovamente verso di me afferrandomi saldamente la mano.
"Finché mi tieni per mano va tutto bene." Quell'affermazione mi fece completamente cambiare colore passando da rosa pallido a rosso scarlatto in pochi secondi.
"A-Akko..." Sussurrai imitando un tono infastidito, lei ghignò soddisfatta lasciando andare la presa e tornando a concentrarsi sulla fila che continuava a farsi più corta.

Quando arrivò il nostro turno ci sedemmo una di fianco all'altra, io ero sul lato esterno mentre Akko l'avevo lasciata stare all'interno, ci trovavamo nel terzo vagone perché i primi erano sicuramente più spaventosi ed il mio intento non era quello di spaventare Akko.
Poco prima che partissimo afferrai la mano della mora di fianco a me carezzandole il dorso della mano con il pollice.
"Grazie." Sussurrò con un sorriso timido sufficiente per farmi svenire in quell'istante.

Per tutta la durata del giro Akko tenne gli occhi serrati mentre io non ero poi tanto impressionata, sarei probabilmente andata più veloce su di una scopa.
Quando arrivammo in fondo e scendemmo Akko si piegò come se avesse appena corso i mille chilometri in pochi secondi, le appoggiai la mano sulla schiena accarezzandola sperando di poterla confortare.
"È normale che senta battere il cuore negli occhi?" Chiese lei restando nella stessa posizione.
"È solo l'effetto dell'amigdala, quando provi paura rilascia degli ormoni che accelerano il battito e per questo senti gli occhi pulsare, non è nulla di grave." Spiegai costringendo la ragazza a rimettersi in posizione retta, o quasi.
"E perché a te non fa effetto?"
"Sono solo abituata a queste sensazioni."

Dopo qualche minuto Akko era tornata in perfetta forma e stava già consultando la nostra carina per stabilire la prossima tappa.
"Ecco una cosa a cui sono abitata! La casa stregata, qui." Indicò un punto poco lontano.
"Andiamo in una scuola di magia Akko, una scuola di streghe." Le feci notare incrociando le braccia.
"Beh.. hai ragione ma questo ti metterà sicuramente paura, ne sono certa." Assicurò iniziando a camminare nella direzione della nostra prossima attrazione, la seguii affiancandola nonostante stesse andando fin troppo veloce.

La 'casa stregata' era un semplice edificio probabilmente in cartongesso dalle sembianze di un vecchio rudere, da alcuni altoparlanti fuoriusciva l'iconico rumore del vento in tempesta, il che era tutt'altro che inquietante dal momento che la giornata era oltremodo soleggiata.
"Mi sembra una perdita di tempo, persino i bambini non si spaventerebbero." Dico annoiata continuando ad osservare il design fatiscente.
"Lo dici perché hai paura?" Domandò Akko in modo altezzoso, roteai gli occhi dirigendomi verso l'entrata dell'attrazione.

Questa volta ci toccò aspettare un po' più di prima, ormai il parco si era riempito di gente e da lì in poi sarebbe stata inevitabile la coda all'entrata.

"Sai, non pensavo avresti accettato." Confessò Akko appoggiandosi ad una delle transenne per contenere la fila.
"Ti chiederei perché ma conosco la risposta, in ogni caso, non pensavo nemmeno mi avresti invitata." Replicai.
"Cosa? E perché non avrei dovuto, siamo amiche no?"
Ci pensai qualche secondo prima di guardare la ragazza con la coda dell'occhio in modo da controllare le sue reazioni.
"Sinceramente credevo fossimo solo compagne di scuola." Per un breve secondo fece una smorfia con il labbro ma poi si voltò quasi offesa.
"Beh.. sei sempre impegnata in biblioteca, o con le professoresse eccetera, non mi piace disturbarti."
Mi sentii inevitabilmente in colpa, e nemmeno ne sapevo il motivo esatto.

"Forse a volte puoi disturbarmi." Non erano quelle le parole che avrei voluto dire, eppure dissi così. Era imbarazzante quella stupida frase ma ormai non potevo aggiustarla.
Akko mi guardò dritta negli occhi con un espressione seria stampata in volto, ma non disse nulla.

Cercai di distrarmi fissando un punto opposto a lei ma dopo pochi secondi percepii un calore particolare sulla mano. Guardai trovandoci la mano di Akko avvinghiata con la mia, le sue dita intrecciate alle mie.
"Stiamo per entrare." Disse poi con noncuranza senza mollare la presa, avrei potuto scrollarla via con uno strattone. Avrei dovuto. Eppure quella sensazione era stupenda, come se mi scaldasse il cuore, non c'era più l'imbarazzo, c'eravamo soltanto io ed Akko, soltanto noi due... Avrei solo voluto restare così per tutta la vita..

A/N ed io avrei solo voluto avere più capacità di sintesi, dal momento che fare tutto in un solo capitolo è snervante dividerò la storia in due. Evviva! La pigrizia vince di nuovo!
Ricordatevi di mettere un piccolo like al mio video, ve ne sarei grato

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