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Capitolo 15: "l'ultimo morso"

Sì era appena fatta notte tutti erano giâ in piedi, Carla leggeva un libro mentre Ruki stava preparando il caffè. Erano ancora tutti in pigiama, dalla scala scesero Hellen e Clio portavano dei pigiamoni di Pichu e di Totoro, tutti e due col cappuccio in testa, erano entrambe stanche, non avevano voglia di scendere da letto, ma non potevano stare a letto tutto il giorno.

《Buonanotte, non si saluta più?》

L'albina si avvicinò a Carla e gli appoggió la testa sulla spalla, sbadigliando, mentre Clio abbracció Ruki.

《Chi ti ha dato il permesso di alzarti senza di me?》

《La vescica, non penso ti piaccia vedermi fare la pipí a letto amore》

Ruki la bació sulla guancia, era veramente carina con quel pigiama. Dalla scale scesero anche Jihan e Antonia con il pigiamone di un panda é di cane, anche loro stanchissime, il letto era così comodo... Scesero anche Azusa, Yuma, Kou e Shin, erano ancora in pigiama Kou aveva un pigiama Blu con sopra i titani, Yuma uno rosso con le ciambelle, Shin uno nero coi lupi e Azusa uno celeste con gli orsacchiottin, alla faccia di Kanato. Fecero colazione abbastanza in fretta e andarono a vestirsi, tranne Hellen e Shin che protestavano davanti al bagno.

《Carla apri questa porta!!! Sono ora che stai in bagno donnicciola!!!》

Hellen era stufa di aspettare quindi diede un calcio alla porta trovandosi davanti Carla che dormiva nella vasca.

《Quanto sei Coglione?》

Andó a prendere un secchio e lo riempì d'acqua fredda. Tornó da Carla e gli buttó l'acqua in faccia svegliandolo di botto e facendogli prendere un colpo.

《MA SEI PAZZA?!》

《Cosí impari a non far andare prima me al bagno! Avanti fila via e copriti prima di prenderti una polmonite》

Carla si alzó dalla vasca e si mi addosso il suo asciugamano andando in camera sua. Hellen si lavó in pochi minuti e andó a vestirsi da Gothic Lolita, con un vestitino gotico pieno di lacci e il cerchietto da cameriera, le calze bianche e gli stivali lunghissimi che arrivavano al polpaccio con le Zeppe, almeno era un po più alta. Nella villa dei Sakamaki non era tutto rosa e fiori, Reiji aveva intenzione di trovare l'ultima purosangue. Aveva quello di Hana, Antonia, Jihan e Hellen ma non quello di Clio, senza quello non poteva compiere il rituale della "Tsuki Akai" e senza quello non poteva diventare il re dei vampiri. Si alzó dalla poltrona dove sedeva sempre e decise che doveva rapire Clio, o quantomeno portarle via un po di sangue, sarebbero bastate anche poche gocce. Reiji si mise una boccetta nella tasca dei pantaloni e scomparve, per poi riapparire a casa dei Mukami, sapeva che vivevano tutti lì. Clio era ancora in camera a Pettinarsi, proprio quando posó la spazzola Reiji arrivó dietro di lei tappandole la bocca e mordendole il collo con una violenza pari a quella di Ruki. Più cercava di urlare, più Reiji stringeva la presa, le succhió un po di sangue mentre quello che scivoló dalla sua bocca lo racchiuse in una boccetta. Clio voleva gridare da quanto faceva male quel morso ma Reiji glielo impediva, gli teneva una mano salda sulla bocca, quasi da non riuscire a respirare, quando Clio collassó a terra Reiji se ne andó, non macava piú nulla, ormai poteva diventare re. Proprio mentre stava per tornare a casa si ricordó del Necronomicon, Hellen l'aveva tradotto solamente per metá, doveva trovare il modo di farglielo tradurre in qualche modo, cosí appena sarebbe diventato Re avrebbe potuto farla diventare sua, anche se dentro di sé sapeva che sposandola stava facendo morire un'altra donna che fu importante per lui. Si chiamava Akemi, era una bellissima ragazza dai capelli lunghissimi e nerissimi dai bellissimi occhi viola, lei era stato il suo primo amore, ancora non riusciva a dimenticare il suo viso sorridente, la sognava tutte le volte, per lui era indelebile, era stata solo colpa sua se Akemi era morta, ha fatto una morte orribile, uccisa e torturata mentre tornava a casa dopo un appuntamento, le aveva chiesto: "posso accompagnarti a casa?" Ma lei aveva risposto sicura: "Sta tranquillo tornerò a casa sana e Salva"... 5 giorni dopo ritrovarono il corpo in una discarica abbandonata. Avrebbe dovuto accompagnarla, almeno sarebbe morto lui. Magari se sarebbe diventato Re avrebbe potuto riportarla in vita, sperava solo che Hellen non si fosse innamorata di lui altrimenti avrebbe dovuto ucciderla. Non poteva permettere che Akemi morisse di nuovo, ogni volta che diceva di voler sposare Hellen stava solo mentendo a se stesso, sapeva di non amarla, lei non era Akemi. Era il suo contrario, sempre dolce e gentile, amava fare battute e adorava leggere i libri di William Shakespeare, per questo diceva di amare Hellen. Solo perché assomigliava ad Akemi...

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