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- Sbaglio o non hai detto cosa ti piaccia del tuo corpo? - Linda mi mette un braccio sulle spalle e iniziamo a camminare per la piazzetta.

- Possiamo cambiare argomento? - chiedo, pensierosa.

- Ti fai davvero così schifo? - domanda, stupita - dimmi cos'hai fuori posto!

- Lascia perdere - rispondo - costringimi a parlare del mio corpo e mi starai sulle palle a vita.

- Va beeene, ho afferrato il concetto - dice Linda - tranquilla, è che metti curiosità. Hai la faccia da bambina, ma non le mandi certo a dire e boh, mi piaci. Sei ok. Non sei qui da neanche un giorno e già hai attirato la mia attenzione.

- Ho bisogno di ambientarmi - rispondo - attirare l'attenzione è il minimo, anche se in realtà non vorrei. Rispondo solo se mi provocano, è per dimostrare che so difendermi, che non mi faccio schiacciare.

- Secondo me è solo rabbia che hai dentro e che sfoghi così.

- Rabbia? Ma che dici? - sbuffo - io sono fatta così, non coltivo rabbia, mi sfogo subito, vado giù pari, sono molto schietta.

- Imparerò a conoscerti. Stanotte alle due ti va di passare nel nostro bungalow per fare il gioco della bottiglia?

- Ci sarà anche Marco? - chiedo.

- Figurati se non viene, verrà solo per il gusto di provocarti. Tu fatti trovare pronta.

- Cosa intendi per pronta?

- Ce l'hai un reggiseno carino?

- Non voglio andare a letto con lui.

- Ma che hai capito, scema, è per il gioco della bottiglia. Una delle penalità è rimanere in reggiseno e non vorrai mica farti vedere da Marco con un reggiseno brutto!

- Ah, beh, tranquilla, i miei reggiseni sono molto sexy.

- Ecco, vedi, che iniziamo a ragionare? Dai, allora stanotte ti aspettiamo, eh. Vedi di venire da sola e scollati Milena e le altre.

Annuisco. Linda si allontana. Estraggo il cellulare dalla tasca e mi appoggio a un albero.

Siete arrivati bene? Tutto ok?

Rispondo con un Sisi tutto ok e poi rimetto il cellulare nella tasca. Sono diventata talmente apatica e indifferente verso mia mamma adottiva che mi faccio paura da sola. Monica, una delle volontarie del campeggio, si avvicina.

- Non è facile essere i nuovi arrivati in un campeggio in cui si conoscono tutti, ma vedrai che ti ambienterai alla grande nei prossimi giorni - mi dice, facendomi una carezza.

- Questo tuo gesto dovrebbe consolarmi forse? E chissene fotte se sono la nuova arrivata, vedrai che ci metterò un attimo ad ambientarmi! - mi sposto, dopo averle sputato sui piedi.

Penso ci sia rimasta di sasso, perché non osa neppure sgridarmi. Nessuno in realtà osa tenermi testa, ho la faccia da bambina, è vero, ma se graffio faccio male e se parlo ferisco. Finalmente arriva ora di cena. La Cianni e un'altra volontaria hanno apparecchiato in piazzetta. Pare che la pizza l'abbia davvero fatta lei e non è male, anzi, mi piace parecchio.

- È libero? - mi giro e vedo Simone che indica la sedia di fianco alla mia.

- Sì, sì, siediti pure - rispondo, con la bocca piena.

- Com'è questa pizza? - chiede, prendendosene un bel pezzo.

- È molto buona.

- Ho sentito che Linda ti ha invitato al gioco della bottiglia con Marco e i suoi amici. Sicura di volerci andare?

- Devo ambientarmi.

- Ti puoi ambientare anche senza di loro. Linda non la sopporto. L'anno scorso ha dato un sacco di problemi.

- Magari quest'anno è diversa?

- Non credo. Ti ha chiesto se hai dei reggiseni carini da far vedere a Marco?

- Beh... sì... ma questo che c'entra?

- C'entra... quella non cambia mai... l'anno scorso si vociferava che reclutasse le nuove arrivate per drogarle e farle andare a letto con Marco.

- Che cosa ci guadagnava scusa?

- Marco è il ragazzo della sua migliore amica. La migliore amica di Linda è molto gelosa e lei le mandava tutte le prove. Marco ha sempre detto di essere fedele, ma a quanto pare non ci riusciva con quelle ragazze. Linda le sceglie sempre giovani e carine, e poi le costringe a fare quello che vuole lei.

- Tranquillo, so come usare la gente. Quando mi stancherò, li lascerò perdere.

- Fai fatica a liberarti di Linda, quella ti chiede un dito e poi si prende tutto il braccio.

- Perché mi stai dicendo questo?

- Perché a pelle mi sembri molto diversa rispetto alla persona che fai vedere di essere.

- Ma se non mi conosci da nemmeno un giorno!

- Potrei scommettere che in questo momento non porti il reggiseno - mi sussurra all'orecchio - e che quello che volevi indossare per Marco lo tieni nel fondo della valigia sotto una marea di vestiti. Comunque, la vita è tua - conclude - ora pensiamo a mangiare la pizza.

- Odio la gente che ti giudica al primo sguardo! Cosa pensi di aver capito di me? - mi abbasso un lembo della maglia per scoprire la spallina del reggiseno - non hai capito un cazzo di me, ma pensa a mangiare, va!

Simone arrossisce, ma il buio della sera copre quasi del tutto le sue emozioni. Continuo a mangiare mentre la tipa davanti a me mi fissa e io lo guardo di sbieco finché non mi prende per un braccio e mi porta in un angolo isolato della piazzetta.

- Ma che ti prende?

- Giurami che non farai quel gioco della bottiglia!

- Ma chi cazzo ti conosce!

- Alice, tu non ne hai un'idea! Marco è fetente e stronzo. Tu fai tanto la grande, ma quello ci mette un attimo a spegnerti!

- Mi spieghi perché ce l'hai tanto con lui? Lo odio anch'io, eh, oggi quegli stronzi dei suoi amici mi hanno gettato nel cesso dell'autogrill, ma tu sembri odiarlo tantissimo.

- Non lo so, lo odio e basta.

- Dai, che fai? Lanci il sasso e ritiri la mano? Dimmi che ti ha fatto Marco.

- Mi ha portato via la ragazza - ammette alla fine - l'anno scorso mi piaceva un sacco una tipa e lui ha fatto in modo di andarci a letto per poi mollarla dal nulla. Si diverte così, capisci? Fa del male gratis alle persone! Le usa per portarle via alle altre.

- Ma anch'io faccio così. Anch'io uso le persone, anch'io mi comporto esattamente come lui. È questione di caratteri!

- Stimati eh, mi raccomando! Cosa ti hanno fatto di male le persone per usarle così?

- Ne dobbiamo parlare adesso? Dai, ho fame. Torniamo di là con gli altri. Odio le persone che si accollano.

- Ok, dai, visto che hai tanta fiducia in te stessa stai pure al gioco di Linda, ma dimenticati di me quando cercherai una spalla su cui piangere e tutti se ne saranno andati.

- Ma non fare il melodrammatico! È un campeggio e i miei mi hanno mandato qui soprattutto per divertirmi. Non vedo come Marco possa rendere il tutto così catastrofico. Rilassati, su.

Mi avvicino al suo collo e gli faccio un succhiotto. Lui resta lì impalato e mi lascia fare. Quando mi stacco mi pulisco le labbra.

- Ma... Ma perché lo hai fatto?

- Perché ti devi rilassare e poi io sono la migliore in circolazione.

Mi guarda stupito. Si fruga in tasca e mi getta addosso un pacchetto di Ringo.

- Ti diverti così tanto a fare la puttana? Sei ridicola, Alice, cresci un po'. 

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