8. Iuno
Il mattino seguente, all'alba, Harry si diresse nella cucina dell'osteria e si avvicinò al proprietario che stava lavando con un panno il tavolo.
" Scusami..." disse Harry imbarazzato " io avrei bisogno del tuo aiuto. Non ho più soldi per pagare vitto e alloggio e, nelle mie condizioni, non riesco a trovare lavoro...per favore...io non so cosa fare..."
L'uomo sollevò gli occhi e squadrò il riccio.
" Dov'è il padre del bambino?" chiese.
Harry divenne rosso e sussurrò:
" Io non so..."
" Ah...tuo figlio è un bastardo, quindi..."
Il ragazzo si vergognò e abbassò gli occhi.
L'oste, però, inaspettatamente, sorrise e disse:
" Credo di poterti aiutare, forse ho un lavoro per te..."
Il riccio alzò lo sguardo speranzoso, pronto a ringraziarlo, ma le parole gli morirono sulle labbra quando vide l'uomo con il proprio pene in mano intento a masturbarsi.
Harry indietreggiò con gli occhi lucidi e si appiattì contro il muro.
" Coraggio..." disse l'oste " spogliati...se ti lasci scopare da me e dai miei clienti ti permetto di restare qui.."
Il ragazzo si girò velocemente, infilò la porta della cucina e si precipitò fuori dalla locanda.
Si mise a correre per quanto glielo consentivano le sue condizioni e si fermò solo quando reputò di essere abbastanza distante dall'osteria.
Si guardò attorno e si accorse di essere in aperta campagna.
Si sedette su un tronco d'albero rinsecchito e si permise di piangere.
In quel momento il bambino si mise a scalciare nella sua pancia ed Harry gli urlò arrabbiato:
" Ti odio, stupida creatura, ti odio...mi hai rovinato la vita..."
Poi, però, provò un dolore nel cuore, si pentì di quanto aveva detto e così cominciò ad accarezzarsi la pancia:
" Scusami, scusa per quello che ho detto...tu non hai colpa...ma come farò con te? Che vita ti posso offrire?"
Nel frattempo un violento temporale scoppiò in cielo ed Harry si ritrovò completamente bagnato da cima a fondo.
Si alzò in fretta e si affrettò a cercare un riparo, ma inciampò in un sasso e cadde per terra.
Sentì delle fitte alla pancia e non riuscì ad alzarsi.
Allora alzò gli occhi al cielo e pregò:
" Giunone, madre di tutti gli dei e di tutti gli uomini, ti prego, aiutami...io ero un sacerdote di tuo figlio Louis...abbi pietà di me...ti prego...salva me e il mio bambino...ti supplico.."
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