Louis rispose ad Harry, dopo avergli baciato il petto:

" No, io non ho mai amato nessuno, non ho mai saputo cosa fosse l'amore, a me interessava solo scopare e basta.
Una volta ottenuto il corpo che desideravo, non contava più nulla...basta...cercavo qualcun altro."

Harry riprese timidamente ad accarezzare il compagno aspettando che dicesse qualcosa.

Passarono minuti interminabili finché Louis sussurrò:

" Egò sè agapò..."

" Che cosa significa? Non so nemmeno che lingua sia..." chiese il riccio dubbioso.

Il dio si sollevò e guardò intensamente il viso di Harry.

" È greco...significa...ti amo..."

Harry sorrise facendo spuntare le fossette e circondò il collo di Louis con le braccia.

" Anche io ti amo, dio della guerra..." gli sussurrò prima di baciarlo dolcemente.

Il riccio, poi, avvolse la vita del compagno con le gambe e sollevò il bacino in un gesto inequivocabile.

Louis spalancò gli occhi stupito ed Harry con voce roca e sensuale gli disse mordicchiandogli il lobo dell'orecchio:

" Fammi ancora tuo...ne voglio ancora..."

I due si amarono per tutta la notte e, quando all'alba Apollo passò con il suo carro per portare il sole nel cielo, restò allibito nel vedere il dio della guerra addormentato su uno scudo ondeggiante, accanto ad un ragazzo riccio.

Harry si risvegliò in tarda mattinata piacevolmente dolorante al fondoschiena e sorrise quando trovò vicino a lui, sul letto della camera dove dormiva, una bellissima rosa rossa.

Si alzò, si lavò, si vestì e si aggirò per la casa notando come tutto fosse stato rimesso a posto.

Si fermò nel bel mezzo di una sala e si immaginò come essa sarebbe stata con tende colorate e fiori.

Non fece nemmeno in tempo a finire di formulare il suo pensiero, che la stanza si trasformò in quello che aveva desiderato.

Harry saltellò felice mettendosi le mani davanti alla bocca e si spostò di stanza in stanza donando luce e colore ad ogni ambiente.

Lasciò, ovviamente, tutte le armi di Louis e i dipinti sulle pareti, ma rese la casa un ambiente più caldo ed umano.

Louis ritornò qualche ora dopo con i bambini e rimase impietrito non appena entrò in casa.

Fobos fece un verso disgustato e disse:

" Chi ha trasformato la casa nell'abitazione di una femminuccia?"

Harry comparve sulla soglia di una camera e rispose:

" Io...non ti piace?"

" No, fa proprio schifo!" ribattè Deimos " Sembra la casa in cui vivevamo prima di venire qui...tutta piena di colori e fiori!"

" Menomale che almeno uno dei nostri genitori è un vero uomo e un dio...grazie a lui siamo immortali e..." continuò Fobos.

Harry non volle sentire altro, si voltò con gli occhi pieni di lacrime e si rifugiò in giardino sotto un albero dalla grande chioma.