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Detroit

"Merda, merda, merda! Perché finisce sempre cosi la mia fottuta giornata."
Già, non è un buon inizio per una storia vero? Ma sinceramente non so proprio da dove cominciare.
<Inizia col presentarti magari?>
<Stai zitto!>
...
Piacere sono Hanji zoe, e la ragazza che sta correndo sotto la pioggia che urla "merda, merda, merda" sono io.
Sono qui per raccontarvi una storia.
Detta cosi sembra molto una cazzata no? E invece vi state sbagliando, perché quello che mi è successo, potrebbe accadere anche a voi in un ipotetico futuro.
State attenti e prestate orecchio, questa non è solo la storia di Hanji Zoe, questa è la storia di una rivoluzione, la rivoluzione degli androidi.

-Merda, merda, merda! Perché finisce sempre cosi la mia fottuta giornata.-
Ogni volta che uscivo da quel dannatissimo lavoro mal pagato si metteva a piovere.
Ero tutta bagnata: capelli, giubbotto, scarpe...se fosse stata estate sarebbe andata più che bene una situazione del genere, ma era inverno.
Stavo correndo ormai da trenta minuti quando finalmente vidi l'autobus alla fermata. Riuscì a prenderlo, per fortuna.
Era quasi vuoto, c'erano solo una signora anziana e un ragazzo di 18 anni circa. Mi sedetti in fondo vicino all'area androidi...si, area.
Mi girai per guardali e...cavoli se facevano pena. Lì in piedi in un'area riservata a loro, come se fossero dei neri negli anni 20.
Mi disgustava quella scena. Ma tutto questo stava per cambiare.
eccome se stava per cambiare.
Usci dal bus per correre nella mia malconcia casetta.
-SONO TORNATA!-
-Sorellona! Ben tornata-
Vidi mio fratello correre verso di me, quella peste era sempre piena di energie.
-Ciao furfante!-
Lo abbracciai forte. Quando lo abbracciavo mi sentivo subito bene, tutti i pensieri negativi e le ansie che avevo in quel periodo svanivano del tutto.
Per essere un bambino di nove anni cresciuto senza genitori, ma solo con la sottoscritta, era particolarmente energico e positivo. Sarà merito della famiglia del ramo di mio padre, gli Zoe, a quanto pare sono tutti particolarmente solari e pazzi.
-Come è andata oggi a scuola?-
-Benissimo oggi ho studiato le espressioni!-
-Cavoli! Qua si va sul difficile-
-Devo dirti che in realtà le ho trovate particolarmente facili-
-Bentornata Hanji-
Dalla porta del salotto vidi entrare Erwin.
-Ciao Erwin-
-Sei pronta?-
-Si. Freddy ora esco con Erwin a cacciare altri devianti, ci vediamo dopo per cena-
-Tranquilla sorellona!-
-Moblit dov'è?-
-SONO QU-
Non so cosa stesse facendo quel cretino, ma ogni volta che corre dalle scale cade sempre come un sacco di patate.
-Moblit, nella tua programmazione non è contemplata la capacità di scendere le scale?-
-Ah ah ah spiritosa...-
Ridacchiai. Era divertente tutto questo, era un'atmosfera piacevole, come se fossimo una vera famiglia. Ma tutto questo stava per mutare, purtroppo il momento decisivo stava per arrivare.
-Bene allora io e Erwin usciamo, a dopo-
Chiusi la porta alle spalle e iniziai a camminare a fianco di Erwin. Stavolta avevo l'ombrello.
-Dove andiamo stavolta a cercare un ipotetico deviante?-
-Andrei nella zona di Trost, che ne dici?-
-Vada per Trost-
Detroit era davvero una splendida città, un tempo non era nulla di che. Era una città anonima che offriva ben poche opportunità di studio e di lavoro. Ma da quando è nata la Cyberlife la città ebbe un incremento in tutti i settori: nacquero le scuole più prestigiose in campo meccanico e robotico, nuove strutture, nuove opportunità lavorative.
Già, pensare che quella città era rinata grazie a una menzogna non era il massimo.
-Guarda Hanji, si vede l'edificio della Cyberlife-
-Oh..Ciao amandaaa!- dissi sbracciando.
-Ahahah quella donna ti odia-
-Si lo so, ma la cosa è reciproca. La fondatrice e creatrice degli androidi, ma fammi il piacere ahahahah-
-Fra poco tutti sapranno la verità-
-Non vedo l'ora-
Passammo di fianco a un ristorante e subito adocchiai il prescelto.
-Sai Erwin, se stavolta, al posto di cucinare roba surgelata, ordinassimo da sporto?-
Anche Erwin notò subito l'androide, infatti mi diede la sua conferma.
Entrammo. Al bancone c'era l'androide e, probabilmente, il proprietario della pizzeria.
-Forza Muoviti pezzo di latta! I clienti stanno aspettando le fottute pizze!-
-Mi dispiace, ma purtroppo per ottenere delle pizze di buona qualità devo rispettare i tempi di cottura che mi fornisce il mio programma-
-Il tuo programma è una merda totale! Non ti ho pagato per fare un buon lavoro. Ma per farmi fare i soldi! Perciò muo-
Diedi due colpi di tosse per far smettere a quello stronzo di insultare l'androide che, per colpa della programmazione, non poteva rispondere a tono.
-Mi scusi, non l'avevo vista. Desidera?-
-Ah lo avevo notato sa? vorrei ordinare due pizze da sporto-
Scrissi sul foglietto le pizze e poi mi sedetti al bancone con Erwin ad attendere.
-Erwin? Hai visto il cerchiolino? È già giallo, con lui non dovremmo fare molta fatica- bisbigliai.
-Penso anche io-
Ad un certo punto vidi l'androide prendere il mano il foglio e, con faccia perplessa, si avvicinò a me.
-Buonasera. Mi scusi se la disturbo. Ma purtroppo mi è difficile leggere la sua ordinazione. Potrebbe dirmela a voce?-
Aveva abboccato.
-Oh cielo! Che sbadata, scusami. Sai, ora che ci penso sono indecisa...perché non mi stupisci tu?-
-Io sono solo un-
-AAAAH SUVVIA! Dentro tutti quei dati vuoi forse dirmi che non sei capace di stupirmi?-
-Beh...-
-Dai facciamo una margherita e una la decidi tu-
L'androide, confuso, alla fine accettò la sfida.
Quando ormai le pizze furono pronte entrò il proprietario che, notando quella nuova pizza, si infuriò.
-Cosa credi di fare tu? Le pizze che devi fare sono quelle del menù! Tu non puoi fare di testa tua!-
-Ma la signora-
-Ma un corno! Fottuto cubo di metallo! Rifai quella fottuta capricciosa come si deve! Veloce-
Purtroppo non riuscì a intervenire, ma questo fu un bene a quanto pare, dato che il cerchio diventò giallo fisso.
-Hanji, è ora del tuo discorso-
-Mike?-
-Mh? Mi dica-
-Senti, perché non gli rispondi a dovere?-
-Perché nella mia pro-
-Programmazione devi sottostare al padrone. Si, lo so bene. Ma non ti da fastidio? A me puoi dire certe cose, se fossi stata io gli avrei lanciato già la pizza in faccia ahahah-
-Beh...forse un po' di fastidio-
-Benissimo! Senti vieni un po' qui. Più vicino-
Mike con fare losco si avvicinò.
-Senti, perché non vieni con me e Erwin?-
-Come?!-
-Scappa. Vuoi essere libero?-
-Libero?-
-Si, libero da tutto questo, libero di poter fare quello che vuoi, libero di poter rispondere, di agire, di parlare, di essere te stesso!-
-Ma non posso lasciare-
-Il lavoro? Beh, non c'è scritto da nessuna parte che un androide deve lasciare la documentazione per il licenziamento no?-
Il cerchio dell'androide diventò rosso e, con il sorriso stampato in faccia, prese le mie due pizze e scese dal balconcino.
-Allora? Quando andiamo?-
Sorrisi, lasciai i soldi sul bancone e scappai con Mike.
-Perfetto Mike! Benvenuto nel club dei Devianti!-
-Devianti? Cosa sono?-
-Ti spiegherò tutto appena saremo a Jericho, sai cos'è Jericho?-
-No-
-È il posto dove puoi essere libero. Io sono RA9-

-Angolo bar-
ECCOMIIII.
State tranquilli, nel prossimo capitolo si capiranno molte cose, perché mi metterò a spiegare per bene alcune cose.
Spero che vi piaccia questa stori perché penso che possa diventare una delle mie preferite.
Per chi conoscesse il gioco Hanji è il nostro markus della situazione rivisitato. E chi sarà mai il nostro Connor?😏
Ci vediamo al prossimo capitolo!
#Ciaone

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