XX
Maxwell e Arzayelea erano nella stessa stanza in cui però aleggiava il silenzio più assoluto.
A minuti sarebbero arrivati dei mercenari, utili allo scopo di provocare scompiglio all'interno dei regni dei fiumi.
Erano entrambi agitati, troppo giovani per organizzare alla perfezione un piano di questa grandezza e ripararne tutte le toppe man mano che si andava avanti. Abbastanza giovani da rischiare e farlo lo stesso, non pensando per una volta al proprio regno ma a se stessi.
Avrebbero poi dovuto raccogliere ciò che avrebbero seminato, si dicevano pronti agl'occhi dell'altro ma sapevano benissimo di non esserlo.
Puro e sano egoismo, sì.
Un forte bussare fece sobbalzare i due cuori, mentre Arzayelea prontamente era scattata in avanti per aprire la porta da cui entrarono due uomini, uno veramente terrorizzante l'altro veramente bello (cit Arza), e una donna, tenuta in una finta ordinatezza, la sua sciattezza non piacque per niente all'Alpha, abituato a donne di classe. Quello che non sapeva, o di cui non sirendeva conto, é che le donne del suo castello erano frigide bambole di una commedia fin troppo ben riuscita, mentre questa poteva spaccarti le palle con un calcio mentre si beveva due bicchieri di birra e guardava male tutti i maiali che la circondavano.
Ma era troppo giovane per saperlo.
La tensione era palpabile nella stanza mentre si prendevano accordi segreti, troppo segreti anche per essere scritti qui.
I tre mercenari si alzarono a patti conclusi con un sacchetto in stoffa pieno di monete dorate. La donna prima di uscire si avvicinò a Maxwell che continuò a guardarla con uno sguardo di superiorità, sarà uno dei meno adatti a fare il nobile, ma pur sempre lo era.
La ragazza, Margot, gli afferrò il viso tra l'indice e il pollice ficcandogli le unghie nella pelle "bimbo, ricorda di non fare lo stronzo con chi é stronza davvero" il tono era duro e graffiante e non piacque per niente al moro che tentò di liberarsi con una potente manata che però la ragazza schivò, andando poi a tirare un calcio poderoso schiacciando i suoi gioielli di famiglia.
Uscì soddisfatta mentre Maxwell era piegato sulle ginocchia per il dolore.
Appena si sentì sbattere la porta Arzayelea scoppiò in una fragorosa risata provocando un ringhio dall'Alpha che però non la intimidì per niente.
"stai perdendo colpi" disse lei con ancora le lacrime agl'occhi.
"stai zitta" la voce imperiosa da Alpha la obbligò a smettere di parlare ma non di sghignazzare.
"ora andrò dal mio bravo omega, non come te" si vedeva stesse cercando di sviare il discorso.
"vai vai, chi ti vuole a te" disse scherzosamente
"Tutti" e la serietà con cui lo disse fece ridere ancora di più.
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Un capitolo un po' diverso.
Mi scuso per il ritardo ma son piena di impegni e lo sarà ancora per qualche settimana quindi aggiorno quando posso.
Commentate e stellinate🌟 .
Grazie a tutti quelli che stanno seguendo questa storia.
Alla prossima.
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