La pioggia scrosciava sui ciottoli, presto si sarebbe trasformata in grandine. Il freddo penetrava dai muri vecchi e decadenti, dal soffitto scendevano goccioline fredde, ma improvvisamente tutto quel frastuono fu interrotto dalla risata di un bambino, Mikail.
Mikail era nato da non più di due settimane ma durante il giorno veniva lasciato spesso da solo, la giovane madre non riusciva ancora a stare in piedi, il parto l'aveva distrutta, ma ogni giorno prendeva tutte le forze che aveva e si alzava per stare con il suo bimbo il più possibile, per poi occuparsi dei due gemellini di tre anni. Erano giá una grande famiglia.
Il padre tornava dal lavoro sfinito da molte ore di lavoro incessante nelle miniere di carbone appena scoperte, era solo un povero beta, non si poteva permettere di andare a caccia con il branco.

A proposito di Mikail, era un bambino sempre sorridente, con i capelli appena accennati biondi/bianchi e gli occhi azzurri di una profondità surreale.
La cosa più incredibile non erano gli occhi ma che fosse un omega, in una famiglia di beta. Alcuni dicevano miracolo, altri fortuna e i più diffidenti tradimento, sta di fatto che i suoi genitori amavano la loro creaturina, cosí tanto da avere paura per il giorno successivo. La vita degli omega non era mai stata facile.