/!\Capitoli corti

La pioggia batteva contro i ciottoli sul terreno provocando un fastidioso rumore, ma all'interno del castello di " sua maestà il re", come si faceva chiamare, nessuno ci faceva caso.
Era il 21 giungo, solstizio d'estate, e precisamente le 6:25 quando si udirono i primi urletti.
Tutto il castello era entrato in visibilio e la notizia viaggiava più veloce del previsto.
Il piccolo grande Maxwell, erede del trono del regno dei boschi, era nato. Era nato un bellissimo Alpha.
La regina sfinita affidava il figlio neonato alla levatrice scelta e si concesse un meritato riposo. Il re invece guardava il figlio venire lavato e vestito con gli occhi di chi aveva giá scritto tutto.

Il piccolo principino era nato da nemmeno una settimana e giá erano giunte almeno quattrocento persone a portargli i loro omaggi, più o meno sentiti.
Maxwell aveva ricevuto da gioielli placcati in oro a mattoncini dello stesso materiali, da animali grandi è maestosi ai più piccoli e rari, terre su terre, ricchezze su ricchezze e benedizioni su benedizioni.
Tutti si chiedevano giá a quale bellissimo o bellissima Omega avrebbe ambito un Alpha ancora cosí piccolo, ma che, con quegl'occhi profondi e i capelli scuri come la notte, si prospettava essere un ottimo lupo.

Il tempo passava, e dopo quasi un anno, i doni iniziarono a scemare, lasciando il castello più tranquillo.
Il re, dai capelli biondi come fili d'oro, approfittò di quella calma per riorganizzare le sue ricchezze e per pensare del futuro del suo pargoletto.