Poche volte avevo preso decisioni da sola; erano sempre stati i miei genitori a prenderle per me.
Da qualche mese, avevo fatto una delle scelte più importanti della mia vita.
Così importante, da rompermi definitivamente.

Perderlo.

Non riuscivo a essere felice, dopo Noah.
Vivevo da mesi in uno stato alterato della mia persona.
Ero egoista, insensibile, non provavo emozioni e non avevo voglia di fare niente.

Ero totalmente apatica.

Ho cercato mille volte di combattere la mia infelicità in questi giorni, senza mai concludere nulla.

Non era più semplice quando si provava rabbia?
Avevi il corpo invaso da una voglia costante e incessante di rompere ogni cosa.
Il cuore in mille pezzi, lo strazio interiore che ti uccideva cuore e anima, ma ti sentivi comunque potente, libera e viva.

E a me, sentirmi viva, mancava.

Oltre alla rabbia, dopo tutto quello che avevo subito negli ultimi anni, l'unica persona che mi accendeva il cuore, la mente e il corpo, era Noah.
Ero stata usata, amata, venduta, ma ero arrivata al punto di essere felice con la F maiuscola grazie a lui.

Noah, per me, era stato salvezza, proibizione, tentazione, amore, dolcezza, vulnerabilità, calore.
È stato tutto il mio mondo racchiuso in un corpo.

So cosa state pensando.
Tra le mani avevo un grande amore, pronto a durare nel tempo, e io, consapevolmente, l'avevo buttato a terra e calpestato con tutta la mia forza.

Avete ragione, ma sapete cosa mi diceva sempre mia nonna?

"Ty, nulla succede per caso".

Ed era maledettamente vero.

#spazioautrice:

Ciao a tutti, ho voluto scrivere questo prologo per farvi entrare meglio nella storia.
Spero vi intrighi.
Dal capitolo prossimo comincerò a raccontarvi dall'inizio cosa sia successo.
Lasciate qualche stellina se vi va.
Grazie a presto.