44 LIMBO Part1
Avevamo appena varcato l'uscita della biblioteca e nella mia mente rimbombava il battito di Alex in modo oppressivo,sentivo ogni secondo che passava sempre più perdere la lucidità e il controllo delle mie azioni.
"Alex...ti prego mettimi giù..."sussurrai appena con il fiato affannato e avvicinado il viso alla sua pelle,era come se non gestissi le mie azioni ma chiusi gli occhi e trattenni il respiro sperando di riuscire a controllarmi.
"Siamo quasi arrivati"disse lui fermandosi, e io socchiudendo a mala pena gli occhi vidi solo una porta alquanto imponente di fronte a noi.
"Mio signore,bentornato. Possiamo fare qualcosa per voi?"sentii appena qualcuno parlare vicino a noi.
"Che nessuno ci disturbi"ordinò Alex.
"Certo,mio signore"rispose nuovamente quella voce ma io non avevo la forza di alzare il viso e neanche di riaprire gli occhi perché l'unica cosa che mi passava nella mente era il pensiero di affondare i miei denti nel collo di Alex ,a pochi centimetri dalle mie labbra, e mettere fine al mio tormento.
"Ok qui non ci disturberà nessuno"disse poi lasciandomi scivolare lentamente dalle sue braccia per posarmi, e io aprii lentamente gli occhi notanto che ero su di un letto a baldacchino al centro di una stanza immensa alquanto riccamente arredata.
"Dove siamo?"chiesi appena.
"Nella mia stanza"disse lui mentre si sfilava la sua cappa e la posava su di una poltrona poco lontana dal letto.
"Cosa?"urlai cercando di alzarmi ma la testa ricominciò a girare facendomi ricadere all'indietro con le mani alle tempie.
"La mia testa...è come se scoppiasse..."commentai dolorante.
"Tranquilla,non agitarti o sarà peggio,stai solo consumando inutilmente energie"disse lui sedendosi al mio fianco su quel letto.
"Come fai a sopportare un simile dolore?" Chiesi mentre ancora con gli occhi chiusi mi sdraiai più comodamente di spalle sul letto.
"Non lo faccio infatti"rispose lui ridacchiando.
"In che senso?"chiesi io aprendo gli occhi e fissandolo confusa.
"Semplice. Non mi trattengo come te"agginse lui sollevando un sopracciglio e un sorrisetto dei suoi."In questi giorni ho perso più volte il controllo in tua presenza e sono finito con l'attaccarti senza pensarci due volte,te l'ho detto più di una volta tesoro tu pensi troppo"aggiunse ridacchiando.
"Già in effetti...ma sono contenta di avere più autocontrollo di te"commentai maledicedolo con lo sguardo"...dopotutto è solo colpa tua se sono ridotta in questo stato,mi hai morsa al maniero prima che succedesse tutto il resto quindi le mie forze si saranno drasticamente ridotte per questo"aggiunsi infastidita.
"Bhe se ricordo bene ho ricambiato il favore, ma potrebbe essere in effetti...anche se..."disse lui pensieroso mentre si sfilò la giacca lanciandola sulla poltrona e sdraiandosi poi al mio fianco.
"Anche se cosa?"chiesi io girandomi di lato verso di lui, gesto che imitò subito dopo anche Alex.
"Bhe...non penso che tu sia in questo stato solo per causa mia...forse Vicktor ti ha fatto qualcosa mentre eri priva di sensi"disse poi con tono piuttosto irritato.
"Tu credi?" Cercai di sollevare di nuovo a sforzo il busto alzandomi sui gomiti e fissandolo stranita.
"Bhe dovresti sapere tu meglio di chiunque altro cosa sia successo, non ricordi nulla? Non sò,anche piccoli particolari infondo qualunque cosa ci potrebbe tornare utile" disse manifestando una profonda curiosità e interesse al riguardo,e in effetti non aveva tutti i torti ,più ricordavo più avevamo pezzi da aggiungere al quadro generale a noi ancora sconosciuto.
"Io non ricordo molto a riguardo..."aggiunsi fissando un punto indefinito della stanza e cercando di ricordare cosa fosse successo "...vedi quando sono arrivata alla grotta dietro la cascata mi sono seduta per terra riflettendo su tutto e..."mi bloccai un attimo ricordando quel doloroso momento mentre sentivo lo sguardo di Alex ben fisso su di me "...e poi devo essermi addormentata e...ho avuto una specie di incubo...."sospirai rassegnata "ormai ci convivo da sempre con questo genere di cose ma è successa una cosa strana stavolta"dissi con tono preoccupato.
"Cosa?"chiese lui con tono apprensivo.
"Ho sentito la voce di Vicktor nella mia mente, dicendo cose che tra l'altro mi ha ribadito da sveglia, mi diceva di andare da lui,che lui avrebbe avuto tutte le risposte alle mie domande...che la famiglia è tutto,che il legame di sangue è tutto ciò che conta davvero e che fidarmi di lui era l'unico modo per contrastare il mio destino..."dissi mentre Alex sospirò nervosamente e spostò il suo sguardo di lato.
"Quel viscido verme..."disse poi in un ringhio.
"Ovviamente io ho aperto subito gli occhi sconvolta dal sogno ma me lo sono ritrovata lì per davvero,all'inizio ho creduto fosse un'allucinazione ma poi ho capito che era reale ed ero terrorizzata al pensiero che fosse davvero lì e che io fossi sola con lui..."e ripensandoci provai le stesse fastidiose sensazioni "...lui ovviamente era calmo e rilassato e il suo unico pensiero era convincermi a seguirlo, infatti subito dopo mi ha mostrato l'ingresso per Ifrindork e ne sono rimasta sbalordita,specialmente quando mi ha fatto notare che tu mi avevi mentito a riguardo di quella finestra sul nostro mondo" mi voltai e lo fissai sollevando un sopracciglio ma infondo non davvero arrabbiata poiché sapevo con certezza che se l'aveva fatto era solo per proteggermi a modo suo, e lui fece un sorrisetto sghembo voltando di poco il viso confermando quel mio pensiero "ma credo che poi abbia usato i suoi poteri su di me per farmi perdere i sensi visto che quando ho riaperto gli occhi ero in una stanza completamente sola e disorientata,ma con mia sorpresa e per fortuna non ero in una prigione o cose simili anzi la porta della stanza era addirittura aperta infatti sono uscita subito in cerca di una via di fuga da lì,è così che ho potuto incontrare Mariska e poi Jack"dissi riflettendo su tutto ciò che era accaduto.
"Quindi in effetti quel folle avrebbe potuto tranquillamente prendere il tuo sangue mentre eri priva di sensi"Sbottò stizzito e colpendo con un pugno il materasso facendomi sobbalzare.
"Bhe io non lo so, non ricordo nulla del genere"dissi mortificata e abbassando lo sguardo.
"Credi davvero che l'avrebbe fatto? Cioè a che pro? Che se ne fa del mio sangue?" Chiesi poi confusa e carica di dubbi.
"Bhe tesoro mio il sangue è tutto no! Te l'ha detto lui stesso!"sbottò lui con ovvietà seppur alquanto irritato.
"Di sicuro avrà i suoi loschi piani e questo spiegherebbe il perché ti ha lasciata da sola in un stanza senza nessuna guardia a sorvegliarti"aggiunse stizzito"forse aveva già avuto ciò che voleva il miserabile"e le sue parole provocarono una certa irritazione anche in me.
"Bhe in effetti è sembrato strano anche a me tutto questo" aggiunsi annuendo e risdraiandomi sul letto sospirando e puntando il soffitto "infondo siamo anche riusciti a scappare da lì fin troppo facilmente" aggiunsi pensando che dopo tutti i sotterfugi per attirami era davvero strano non aver fatto di tutto per trattenermi lì.
"Mi da il ribrezzo pensare che Vicktor abbia infilati i denti nella mia pelle mentre ero priva di sensi"dissi con disappunto e portandomi una mano sul collo massaggiandomi la pelle e rabbrividendo immaginando quella scena disgustosa.
"Non credo che sia successo niente di simile "disse Alex afferrandomi il polso e allontanando la mano dal mio collo, avvicinandosi poi lentamente con il suo viso a me "conoscendo la sua smania di potere non si sarebbe accontentato solo di bere il tuo sangue ,di sicuro avrà usato altri metodi per prelevarlo dal tuo corpo e conservarlo per poterlo poi usare in futuro per i suoi scopi"disse a pochi centimetri dal mio orecchio.
"È disarmante tutto questo"dissi amareggiata mentre un brivido mi percorse la schiena quando le sue labbra sfiorarono di poco la mia spalla salendo poi verso il collo.
"Per fortuna ora sei lontana da quel posto e da lui quindi non pensarci"sussurrò sulla mia pelle.
"Alex"dissi scostando la spalla di poco e voltandomi di lato per fissarlo negli occhi.
E dannazione se quegli occhi non erano così dannatamente ipnotici e profondamente ammalianti visti così da vicino, oltre il fatto che era davvero troppo vicino,infatti il mio sguardo non poteva evitate di scendere lentamente contemplando dapprima le sua labbra ,vedendole curvarsi in un compiaciuto sorriso,e poi il suo collo ben in vista dato che la sua scura camicia era sbottonata già di alcuni bottoni.
Sentii nuovamente il respiro affannarsi,la testa girare e svuotarsi di ogni pensiero e senza neanche rendermene conto in uno scatto ero già su di lui a cavalcioni e con la testa sull'incavo del suo collo.
Ovviamente Alex mi assecondò in ogni movimento lasciandomi fare ciò che volevo e sentii appena le sue mani sfiorarmi la schiena, insinuadosi sotto il matello nero che ricopriva il mio vestito dal basso verso l'alto, mentre io infilavo la mia mano tra i suoi capelli ,tirandogli così indietro la testa per metter più in evidenza il suo collo bramosa di colmare il mio desiderio di sangue,del suo sangue.
Titubante mi bloccai un'attimo incerta di ciò che davvero stessi facendo,era solo l'istinto a guidarmi e un po ne ero spaventata.
"Non devi trattenerti Alis...onestamente vorrei davvero che tu non lo faccia mai quando sei con me..."disse lui in un sussurro sfiorando con le labbra il mio viso mentre con le dita accarezzava la pelle delle mie gambe,ora ben in vista dato i vertiginosi spacchi dell'abito che proprio lui aveva scelto per me a inizio giornata, facendomi cosi inarcare la spalla verso di lui per i brividi.
Socchiusi gli occhi e tirai un respiro profondo e tutto ciò che attraversò la mia mente fu l'incolmabile bisogno di soffocare la mia sete,infatti senza pensarci mi avvicinai alla sua pelle e infilai i miei denti nella sua carne risucchiando con bramosia la sua linfa ,che copiosa ora mi riempiva il palato.
Era come se non fossi più padrona delle mie azioni,sentivo solo la mia mente cedere all'istinto quasi brutale di volerne sempre di più,di affondare sempre più in profondità le mie zanne nel suo collo e fare mia la sua essenza,il suo essere,per renderlo davvero parte di me,per essere una cosa sola ed era percepibile dai miei gesti ,infatti tirai indietro ancor più il suo viso con la mano tra i suoi capelli in un movimento veloce e brutale e in questo modo ci trovammo distesi su quel letto e i miei gemiti adesso erano veri e propri ringhi sulla sua pelle.
"Alis...fermati"sentii la voce di Alex sussurrarmi appena all'orecchio ma i miei movimenti non erano controllati dalla ragione quindi lo ignorai quasi inconsciamente.
"Alis...fermati o perderai te stessa e il controllo "ripetette più deciso allontanadomi in uno scatto da lui,afferrandomi per le spalle.
Io rimasi a fissarlo in silenzio ancora stordita e affannata mentre vidi alcune gocce di sangue colpirgli il viso e scendere sulle sue guance ,probabilmente gocciolando dalle mie labbra.
Sconvolta mi sollevai di poco e mi rimisi a cavalcioni su di lui portando poi una mano alle labbra e allontanandola vidi le dita sporche di sangue e sgranai gli occhi fissandole confusa,era come se non fossi capace di credere che fossi stata davvero io a fare una cosa simile,mi sentii terrorizzata dal fatto che lo avessi davvero attaccato senza rendermene conto,avevo lasciato pieno controllo al demone che era in me.
"Io...io..."cercai di balbettare qualcosa per giustificarmi o scusarmi per ciò che era accaduto ma Alex mi posò le dita sulle labbra zittendomi.
"Lo sai? Vedere i tuoi occhi passare dal luminoso verde smeraldo alle fiamme più intense mi ammalia tremendamente"e nello stesso istante spostò entrambe le sue mani ai lati dei miei fianchi stringendomi in uno scatto deciso facendomi ricadere su di lui ,con i palmi delle mani sul letto ai lati del suo viso,che così ora era a pochi centimetri dal mio.
Avevo i suoi occhi nei miei e le sue labbra a tratti sfioravano le mie per via del movimento sussultorio del mio petto sul suo, dato che il mio respiro era ancora affannato.
Onestamente la mente era come svuotata,non riuscivo a pensare a niente di sensato in quel momento tranne ad una cosa sola:volevo le sue labbra sulle mie,volevo baciarlo,lo desideravo io stavolta più di ogni altra cosa.
Lo vidi sorridere.
"Fallo,e non pensarci così dannatamente troppo"disse poi beffardo e con la malizia negli occhi, e questo mi fece provare un lieve imbarazzo per tutto quello che stava accadendo.
Feci per alzarmi ma lui mi bloccò per i polsi e in uno scatto mi spinse a distendermi sul letto sotto di lui, in un attimo la situazione si era ribaltata infatti ora lui era su di me con un ginocchio tra le mie gambe e la bocca sulla mia senza darmi il tempo di capire cosa stesse succedendo.
Il suo bacio era una droga, una di quelle che fa effetto così velocemente che sei in estasi e non capisci ne come ne perché,sai solo con certezza che vorresti non finisse mai quella sensazione.
Perdevo sempre più il controllo su ogni muscolo del mio corpo,lui continuava a tenermi per i polsi e seppur la mia volontà di divincolarmi era sempre più irrisoria cercai comunque più volte di allontanarlo ma lui mi lasciò andare i polsi solo per passare le sue mani sotto le mie gambe, afferrandole e sollevandole verso di lui, impedendomi così di sollevarmi nuovamente,e maledissi quel dannato vestito che non lasciava niente,o quasi, all'immaginazione.
"Dove vorresti andare?"mi disse ridacchiando sul mio collo"dimentichi che tu sei già mia?...non potresti mai sfuggirmi e poi lo vuoi esattamente quanto me....io lo so..."disse baciandomi sul collo e facendomi perdere nuovamente con quel suo tocco sulla pelle delle mie gambe.
"Lasciami Alex...non è questo che voglio"dissi sussurrando e forse mentendo spudoratamente anche a me stessa perché infondo le sensazioni che attraversavano ora il mio corpo erano tutt'altro che avverse.
"Il tuo orgoglio ti ucciderà tesoro"mi canzonò lui continuando a baciarmi e risalendo lentamente con una mano sul mio petto disegnando con le dita la scollatura del vestito.
E dentro di me sapevo che lui aveva dannatamente ragione,però tutto questo per un insensato motivo che non comprendevo a pieno mi spaventava.
"Cosa c'è che non va?"mi chiese lui scostando una ciocca dei miei capelli per portarli poi dietro l'orecchio e mordendo leggermente le mie labbra.
"Io non lo so...."dissi a tratti mentre lui continuava a baciarmi e disegnare con la lingua un percorso ben definito dal mio mento giù per il collo fin sul petto.
"...ho solo paura..."dissi poi inarcando la spalla verso di lui, trasportata dai suoi baci sulla mia pelle ,e portando le mani sulla sua testa per infilare leggermente le dita tra la sua morbida e scura chioma.
"Paura di cosa?"sussurrò sulla mia pelle, anche se sembrava più preso da ciò che stava facendo che da ciò che stava dicendo.
"Non so...forse di tutto ciò che ci aspetta...il nostro cercarci...e che questo sia parte di un disegno già scritto" dissi titubante e lui si bloccò portando il viso difronte al mio per fissarmi silenzioso.
Socchiuse poi gli occhi e chinò il viso di lato con un sorrisetto amaro sul volto e io mi sentii una sciocca per aver messo fuori quei pensieri.
"Credimi...ho paura quanto te..."disse senza guardarmi "...ma ho anche fiducia nel fatto che saremo più forti di qualunque cosa se saremo uniti e avremo fiducia l'uno nell'altra,quindi non permetterò a questo nostro strano legame di controllare e gestire fino in fondo le nostre vite,se anche tu farai lo stesso"disse poi ritornando a fissarmi con occhi carichi di desiderio.
"E solo che...e se io non ne fossi in grado? Insomma potrei perdere il controllo come poco fa e...non sappiamo cosa ci porterà a fare questo legame per distruggerci a vicenda"dissi abbassando lo sguardo sul suo petto e portando le mani sui suoi fianchi sfiorando lentamente la sua camicia,ormai sgualcita e arruffata dal turbinio di sensazioni che ci aveva travolto poco fa.
"Quindi non è perché non vuoi?"tornò su di me alzandomi il mento con le dita e ridacchiando compiaciuto.
E lo odiavo tremendamente per avere la capacità di mettermi così dannatamente in imbarazzo, sentii infatti il viso avampare mentre cercai più volte di aprire bocca senza proferire parola alcuna, ovviamente cercando di non fissarlo negli occhi.
"Secondo me tra poco ti si fonderà il cervello per il tuo inutile rimuginare su tutto...ti lasci guidare troppo dalla ragione tesoro mio...dovresti essere più istintiva a volte...altrimenti non vivrai mai appieno"disse lui afferrandomi il viso e impossessandosi nuovamente delle mie labbra non lasciandomi scelta o possibilità di controbattere.
Ero consapevole del fatto che lui avesse ragione e mi lasciai andare in quel vortice di emozioni che ormai giostrava ogni nostro movimento.
Infondo lo desideravo ardentemente anch'io e lo sentivo nel tocco delle mie mani sulla sua pelle,ogni brivido che percorreva la mai schiena sembrava di rimando attraversare anche la sua mentre i movimenti del suo bacino si facevano più intensi tra le mie gambe facendomi inarcare sempre piu la schiena e gemere sulle sue labbra.
Le sue mani si facevano sempre più bramose e senza neanche accorgermene erano già dietro la mia spalla per cercare di slacciare i lacci del vestito e subito dopo passò e sbottonare e sfilare la sua camicia per lanciarla in un punto non definito della stanza.
Lo fissai a petto nudo su di me che con il respiro affannato e gli occhi famelici sbottonava il mio corpetto con le dita,il suo sguardo lo conoscevo bene anche se stavolta era affamato di ben altro che il mio sangue, e la cosa esaltava anche il mio di desiderio.
"Oh Alis...non hai idea di cosa ti farei"disse sulle mie labbra slacciando l'ultimo gancio del corpetto per poi alzarsi sulle ginocchia e afferrarmi le mani tirandomi su di scatto con lui giù dal letto.
Ero in piedi vicino al bordo del letto e lui di fronte a me che scendeva lentamente verso il basso tirando con sé il mio vestito sfilandolo dal mio busto e lasciandolo cadere giù per terra, lasciandomi così seminuda con indosso nient'altro che uno slip nero alquanto succinto.
Lo vidi fissarmi compiaciuto mentre io incrociai invece le braccia al petto completamente in imbarazzo.
"Non devi vergognarti quando sei con me...noi ci apparteniamo e siamo già una cosa sola" disse lui percorrendo le mie braccia con le dita fino ad arrivare ai polsi afferrandoli e portandoli giù ai miei fianchi lasciandomi così scoperta ai suoi occhi famelici.
Poi mi prese una mano e mi fece voltare su me stessa stringendomi poi di spalle contro il suo petto.
Voltai di lato il viso nello stesso istante in cui lui cominciò a torturare con la lingua il mio orecchio mentre con le mani teneva ben salde le mie attorno al mio stesso busto, serrando così in suo abbraccio.
Mi spinse a voltarmi verso destra dove subito vidi la nostra immagine riflessa in uno specchio che era abbastanza alto da non tralasciare nulla delle nostre figure.
Puntai i miei occhi nel riflesso dei suoi e trovai la sua espressione maliziosa e famelica fissa su di me mentre con le labbra percorreva la mia pelle su e giù per il collo trasportandomi via con lui in un turbinio di sensazioni irrazionali.
La mia spalla era inarcata verso di lui,la testa sempre più indietro nell'incavo del suo collo e lui lasciò una mano per sfiorarmi le labbra con le dite per poi spostare i suoi voluttuosi tocchi della stessa sul mio petto e poi sempre più giu sul mio basso ventre, proprio a ridosso dell'unico indumento che ancora avevo indosso e in prossimità dello stesso sollevò il viso con un sorriso malizioso e cominciò a percorrerne i bordi con le dita facendomi tremare al suo tocco e sospirare.
"Mi fa impazzire sentirti rabbrividire di piacere per me" disse ansimando con le labbra sul mio orecchio mentre con le dita si accingeva a farsi strada verso la fonte del mio desiderio.
Ma mentre ero tra le sue braccia con gli occhi chiusi persa in quel momento di libidine un rumore simile ad un tonfo ripetuto attirò la mia attenzione ,bloccai così di conseguenza la mano di Alex afferrandogli il polso e fissandolo dallo specchio, cosa che fece anche lui di rimando.
"Cosa è stato?"chiesi perplessa.
"Nulla,tu pensi troppo"mi sussurrò nuovamente all'orecchio facendomi sorridere e pensare che forse fosse stata la mia agitazione a farmi immaginare quel rumore.
Ma ecco che di nuovo la mia attenzione venne catturata nuovamente dallo stesso tonfo e questa volta capii più distintamente che arrivava dalla porta.
"Alex stanno bussando alla porta!"esclamai terribilmente agitata.
"Si...lo so...e ucciderò quelle due guardie incompetenti per questo..."disse fissando la porta con esasperazione ma non staccando ne le sua labbra dalla mia spalla ne la sua stretta attorno al mio petto.
"Dobbiamo rivestirci subito!"dissi io liberandomi dalla sua stretta sentendolo sbuffare mentre nuovamente qualcuno bussò a quella dannata porta.
Ma prima che mi allontanassi del tutto lui mi afferrò per un braccio e mi tirò verso di lui facendomi sbattere contro il suo petto e infilandomi una mano tra i capelli, impadronendosi poi avido delle mie labbra.
"Avremo anche il legame dalla nostra parte ma siamo dannatamente sfortunati..."sospirò sulle mia labbra"...ma giuro che la prossima volta non mi sfuggirai tesoro"disse fissandomi malizioso per poi lasciarmi andare e incamminandosi verso la porta.
E io rimasi qualche secondo ferma e confusa a fissarlo allontanarsi,dannazione quanto mi dava alla testa tutto questo,lui, i suoi modo, i suoi baci.
Tirai un sospiro e scossi la testa più volte per riprendere coscienza e cercai l'abito che era sul pavimento.
"SPERO ABBIATE UN VALIDO MOTIVO PER DISTURBARMI VISTO IL MIO ORDINE"esclamò Alex in prossimità della porta voltandosi poi verso di me che ero ancora intenta a infilare quel maledetto vestito fin troppo aderente e difficile da allacciare da sola.
"Tesoro? Devo aprire...sei presentabile?"mi chiese a fil di voce fissandomi divertito, probabilmente dalla mia goffaggine nell'infilare con foga quell'abito e dalla mia agitazione.
"Non lo vedi che ho qualche problemino con questo abito?...tu e i tuoi dannati consigli...me ne ricorderò in futuro! Mai indossare qualcosa scelta da Alexander,MAI!" dissi poi a me stessa facendolo ridere rumorosamente.
"Non ce niente da ridere"dissi sbuffando rinunciando ad agganciare il corpetto e infilando sù il mantello nero sperando coprisse il tutto almeno per il momento per poi cercare di aggiustare i capelli senza neanche guardarmi allo specchio.
"Bhe da quì la scena è piuttosto ridicola te lo assicuro"disse divertito per poi accingersi ad aprire la porta.
"Alex!"lo richiamai io facendolo voltare "non vorrai aprire la porta così?"dissi sollevando un sopracciglio e afferrando e lanciandogli contro la camicia che lui afferrò prontamente al volo.
"Tesoro te lo ripeto! Tu pensi troppo!"disse canzonatorio e aprendo di poco la porta comunque a dorso nudo.
"COS'È SUCCESSO?"Esordì con tono irritato.
"Perdonate vostra altezza ma sua maestà il re chiede di potervi parlare immediatamente"disse una guardia a capo chino.
"Capisco..."disse poi Alex ricomponendosi "dite a mio padre che lo raggiungerò tra poco"agginse poi cercando di chiudere la porta ma prima che ciò accadesse una mano bloccò la stessa riaprendola.
"Tuo padre è già qui!Cosa ti è sfuggito della frase immediatamente?"sentii la voce severa di re Derick mentre aprendosi la porta ne mostrava la figura di fronte a noi, che ora fissava dubbioso sia Alex che me.
Fantastico,pensai socchiudendo gli occhi e portando una mano alle tempie maledicendo questo momento.
"Potresti avere almeno la decenza di indossare la camicia in mia presenza!"disse poi il re autoritario e fissandomi subito dopo.
"Scusate padre ma non sapevo che stareste venuto quì...adesso!"cercò di giustificarsi lui infastidito senza guardarlo ma seguendo il consiglio rivestendosi.
"Perdonami Allison ma avrei bisogno di restare da solo con Alexander"disse ammorbidendo il tono di voce mentre io non riuscivo nemmeno a guardarlo in faccia per l'imbarazzante situazione.
"Ma certo, con permesso"dissi incamminandomi subito verso la porta per uscire immediatamente.
~a dopo tesoro~ sentii la voce di Alex con tono divertito nella mia mente e non potetti far a meno di fissarlo di traverso maledicendolo.
Una volta fuori il mio imbarazzo si raddoppio trovandomi due guardie proprio dinanzi.
"Mia signora"dissero in sincronia inclinando il capo mentre io cercavo con una mano di tenere su il vestito appena poggiato sulla mia pelle e con l'altra tiravo il mantello affinché non lo rendesse visibile.
"Scusate...ma sapreste...ecco...indicarmi la mia stanza per favore?"chiesi impacciata.
"Certo mia signora è la stanza alla vostra destra"rispose una delle due guardie senza alzare il viso e ringraziai mentalmente i loro modi perché sicuramente ero un disastro in questo momento.
"Grazie"risposi incamminandomi subito verso la stanza e mentre aprivo la maniglia non potetti far a meno di pensare che avevamo anche le stanze vicine io e quel maledetto.
Se solo mi avesse dato subito ascolto anziché ripetermi che penso troppo forse saremmo stati almeno presentabili,pensai infilando una mano tra i capelli mentre chiusi la porta della stanza e mi poggiai di spalle sulla stessa sospirando.
Riaprendo gli occhi mi trovai dinanzi una camera enorme quasi quanto quella di Alex,al centro c'era lo stesso letto a baldacchino ma mentre nell'altra stanza il colore predominante era il nero in questa era invece il rosso,infatti tende ,poltrone ,lenzuola e decorazioni erano tutte di un rosso scuro e profondo.
Mentre mi guardavo incuriosita attorno una strana sensazione mi colpì,come un dejavu.
Ebbi come l'impressione di vedere tre bambini giocare saltellando su quel letto a baldacchino mente una figura autoritaria cercava di farli scendere.
Scossi la testa confusa ,poiché in quella stanza non c'era nessuno apparte me ,ma riportando l'attenzione su quel letto rividi la stessa scena ma le figure ora sembravano diverse non più bambini ma quasi adolescenti, due ragazzi e una ragazzina e mi sembrò di sentirne anche le voci stavolta.
~padre vi prego ci stavamo solo divertendo un po~
~state facendo impazzire la governante,oltre il fatto che dovreste essere a studiare e non quì a giocare!~
~certo padre,perdonateci~
E quando uno di quei ragazzini con espressione affranta scendeva del letto voltando il viso verso di me rimasi sconvolta nel trovarmi il volto di Alex da ragazzino,non cerano dubbi quegli occhi li riconoscerei ovunque.
E poi tutto scomparve nuovamente,esattamente com'era apparso.
Mi fissai attorno più volte confusa e disorientata.
"Ma che diavolo sta succedendo? Adesso ho anche le allucinazioni"commentai sconcertata e portandomi una mano alla fronte.
"Devo davvero farmi un bel bagno e rilassarmi un po o la mia testa esploderà"dissi ripensando a tutti gli avvenimenti della giornata che mi avevano davvero spossata e travolta non poco e collegai a questo,giustificandole così almeno all'apparenza ,anche le stranezze di poco fà.
"Sono solo stanca''ribadii a me stessa sospirando e tornado a fissarmi intorno in cerca del bagno.
Lo trovai subito dopo infondo alla stanza e aprendo la porta ne rimasi colpita,non credo di aver mai visto una vasca da bagno tanto grande,lì dentro ci entrerebbero almeno cinque persone.
E più mi voltavo più il mio stupore aumentava,salì da bagno e boccette profumate adornanavano quella stanza rilasciando anche i loro profumi in sincronia nella stessa.
Non avevo mai dato molta importanza a questo genere di cose,infondo al maniero Lancaster non avevamo tutto questo lusso ne tantomeno ne avevamo bisogno dato i nostri scopi ma di sicuro non potevo negare che l'idea di fare un bel bagno profumato mi allettava molto e all'idea sorrisi come una bambina.
E poi di nuovo quella strana sensazione,un altro dejavu.
Vidi un bambina sguazzare allegramente nella vasca mentre una donna, sulla cinquantina vestita di abiti umili e con un grembiule sul ventre, cercava in tutti i modi di lavarle i corvini capelli mentre lei si dimenava cercando di tornare a giocare con i suoi accessori da bagno.
~principessa non potete mettere tutti quelli unguenti,vi prego fate la brava~
~ma io sono la principessa devo profumare più di tutti~
Assistere a quella scena mi fece sorridere inizialmente finché non vidi il volto della bambina ,e lì il mio sorriso sparì.
Gli occhi verde smeraldo,la pelle perlacea,le labbra rosee:ero io da bambina senza ombra di dubbio.
C'era solo un problema:io non ricordavo nulla del mio passato,non ricordavo di essere stata qui!
Ma a quanto pare questi dejavu non erano altro che ricordi del tempo in cui io quì ci avevo vissuto,con Alex ed Andriu e re Derick.
Mi poggiai con le spalle al muro e mi lasciai scivolare sullo stesso con la tristezza negli occhi.
Era per questo che mi ero sentita così strana prima in presenza di re Derick,le sue carezze, le sue parole autoritarie mi aveva smosso qualcosa dentro come se fossero state familiari,ma mentre tutto questo non aveva avuto senso in un primo momento adesso invece cominciavo a capire sempre più tutto quanto comprese le parole che mi aveva sempre detto Andriu, e addirittura quelle di Alex.
~noi ci conosciamo e apparteniamo da sempre~
Noi siamo cresciuti insieme,ci conoscevamo davvero da sempre anche se per un pezzo del nostro percorso eravamo stati forzatamente separati.
Volevo davvero ci fosse un modo per recuperare tutti quei ricordi per dare un senso più concreto a tutto ciò che era successo in questi ultimi giorni.
Ma poi sentii un rumore provenire dalla stanza e allontanai dalla mente quei pensieri.
Mi alzai e uscii dal bagno trovando nella stanza,poco distante dalla porta,una donna.
Rimasi senza fiato nel riconoscere lo stesso volto visto pochi secondi prima in quella visione in bagno e onestamente non sapevo se era frutto della mia mente o fosse realmente lì difronte a me.
"Perdonatemi non sapevo foste già quì mia signora"disse la donna chinando il capo.
"Chi siete?"chiesi facendo alcuni passi verso di lei.
"Avete un viso conosciuto"aggiunsi studiandola.
"Il mio nome è Genna mia signora,e sono la vostra dama di compagnia qui a palazzo"disse lei sollevando di poco il viso e non potetti far a meno di notare la sua espressione emozionata nel vedermi.
"Io mi sono sempre occupata della vostra maestà quando eravate ospite qui al castello,anche se all'epoca eravate poco più di una bambina,forse è per questo che il mio viso vi e familiare" aggiunse poi con l'emozione nella voce forse aspettandosi un mio approccio diverso o più caloroso,ma io rimasi ferma e confusa senza dire una parola.
Quella donna quindi era davvero la stessa che avevo visto poco fa anche se dentro di me non restava che un'altro dei volti sconosciuti che a volte occupavano i mie ricordi frammentati e questo mi fece sentire quasi mortificata e in imbarazzo,perché se ai miei occhi era come se fosse un'estranea al contrario in lei era visibile l'emozione di vedere un viso familiare.
"Perdonatemi ma io no ricordo molto di quei tempi"dissi cercando di giustificare la mia freddezza.
"Tranquilla lo capisco,sono quì per aiutarvi a prepararvi per stasera"disse lei con un sorriso dolce e comprensivo.
"Ecco...vi ringrazio ma io posso farlo da sola"dissi impacciata e onestamente anche perché non ero abituata a certe cose,nessuno si era mai preoccupato di aiutarmi nel prepararmi e ritenevo anche la cosa alquanto sgradevole,perché il solo pensiero di lavarmi e vestirmi con una perfetta estranea mi metteva a disagio.
"Capisco il vostro desiderio mia signora ma per me sarebbe un onore aiutarvi a prepararvi,anzi se me lo permetteste sarei felice di chiamare le vostre ancelle per farvi preparare il bagno mentre io vi procuro un abito adatto da indosare stasera"disse lei alquanto entusiasta come se aspettasse questo momento da tempo mentre già si dirigeva verso la porta aprendola per fare ciò che aveva appena detto.
"Vi ringrazio davvero....ma non serve...posso farlo da sola..."dissi io facendo qualche passo verso di lei e cercando di mantenere il vestito che ormai scendeva sempre più,cosa che mi metteva davvero in imbarazzo,ma fu inutile.
"Tranquilla per me è un piacere"disse sorridendo "torno subito,con permesso"aggiunse richiudendo la porta alle sue spalle.
Tutto questo era davvero intollerabile ai mie occhi,non sopportavo l'idea che qualcuno mi vestisse o addirittura stesse con me in bagno,non ero una bambolina.
"Ma perché! Le ho detto che non serviva"sbuffai sedendomi sul letto rassegnata del fatto che sarebbe tornata sicuramente per mettere in pratica le sue intenzioni.
Infatti dopo poco la porta si riaprì e la stessa donna fece capolino dalla porta.
"Mia signora,sono tornata"disse entrando e poi facendo spazio e cenno ad altre due ragazze più giovani che a malapena mi rivolsero lo sguardo e si indirizzarono verso il bagno a capo chino.
"Davvero...non serve..."dissi io cercando di fermare quelle ragazze alzandomi e ponendomi tra loro e l'ingresso del bagno.
"Mia signora per loro è un onore farlo se glielo impediste ne resterebbero mortificate"disse Genna quasi con tono severo.
"Oh...io non voglio offendere nessuno, davvero....è solo che..."mi sentivo davvero a disagio "...posso fare da sola..."aggiunsi abbassando lo sguardo perché davvero non sapevo più cosa dire o fare per bloccare tutta questa situazione.
"Lo capisco ma lasciate fare a me,potete fidarvi ciecamente di me...infondo siete stata come una figlia tanti anni orsono e per me è un immenso piacere non solo riavervi qui ma anche potermi occupare nuovamente di voi"disse lei avvicinandosi e aiutandomi a sfilare il mantello che avevo indosso per poi accarezzarmi dolcemente il viso.
I suoi occhi erano così sinceri e dolci che non potetti far a meno di assecondarla senza emettere una parola.
Rimasi in silenzio e in attesa che le due ragazze preparassero il bagno per me e una volta che ebbero finito Genna le congedò invitandomi poi a sfilare il vestito per lasciarmi fare almeno il bagno da sola e in tranquillità.
Una volta entrata in quella vasca non potetti far a meno di notare la molteplicità di sali e profumi che cerano all'interno e la cosa mi aiutò a rilassarmi subito infatti posai le braccia e la testa sul bordo socchiudendo gli occhi.
"Mia signora?"
"Mia signora! Svegliatevi"sentii una voce femminile vicino a me e aperti gli occhi in un primo momento sobbalzai trovandomi una figura ad un palmo dal viso ma solo dopo aver messo a fuoco capii che era la donna di poco fà.
"Genna"sussurrai appena guardandomi confusa attorno,capendo che mi ero sicuramente addormentata in quella vasca.
"Per fortuna state bene "sospirò lei chiaramente in apprensione "vi ho chiamata un sacco di volte da fuori la porta ma non rispodevate quindi sono entrata e anche una volta dentro non sembravate ascoltarmi...ho avuto paura vi foste sentita male!"disse lei con la mano sul petto cercando di riprendere la calma.
"Oh perdonami mi sono addormentata senza accorgermene...non volevo spaventarvi"dissi il con un sorriso imbarazzato e allungando una mano verso il suo braccio.
"Oh...mia signora dovevate essere davvero a pezzi per essere crollata così...è già da un'ora che siete qui dentro"disse preoccupata fecendomi anche notate che avevo dormito per un bel po'.
"Farò tardi!"esclamai uscendo velocemente dalla vasca e pensando alla cena che mi aspettava di sotto organizzata proprio per il mio ritorno,e solo una volta fuori mi resi conto di essere completamente nuda di fronte a quella donna e istintivamente mi immersi nuovamente nella vasca imbarazzata.
"Tranquilla,abbiamo ancora tempo...le donne devono farsi aspettare mia cara!"disse Genna con un sorriso divertito "tenete cara"aggiunse poi passandomi un asciugamano e uscendo dal bagno per concedermi la mia privacy, e la ringraziai mentalmente per quel gesto.
"Comunque mentre voi eravate lì io ho già pensato a tutto,quindi sarete pronta in men che non si dica"agginse alzando il tono di voce dalla stanza affianco.
"Davvero?"chiesi incuriosita e onestamente cominciava davvero a starmi simpatica questa adorabile signora.
"Ma certo! Sono quì apposta dopotutto"disse lei mente io uscii dal bagno e la trovai china sul letto mentre sollevava alcuni abiti che erano ammassati lì.
"Ne ho presi diversi così potere scegliere, anche se il mio preferito è questo" disse poi con un sorriso compiaciuto voltandosi verso di me con in mano un bellissimo abito di seta color bordeaux,lungo e morbido.
"È....bellissimo..."dissi senza fiato.
"Ne ero certa vi sarebbe piaciuto,voi siete già bellissima non servono abiti troppo vistosi per esaltare la vostra fisicità anzi credo sia più opportuno il contrario:sarete voi ad esaltare splendidamente quest'abito"disse con convinzione e sincerità tanto da farmi arrossire.
"Siete davvero molto gentile...ma non credete che il rosso sia troppo appariscente?....ecco ....non sono abituata a stare al centro dell'attenzione e credo che stasera sarà tutto decisamente già imbarazzante di per sé"dissi pensando a cosa mi aspettava una volta scesa di sotto,infondo si festeggiava il mio ritorno ma io mi sentivo più come un pesce fuor d'acqua che una pecorella smarrita che tornava a casa.
"Bhe avete ragione! Non ci avevo pensato...forse questo allora?"disse lei posando l'abito rosso e prendendone uno nero sempre molto lungo ma interamente lavorato in pizzo sulle maniche,sulla scollatura e sulla gonna.
"È perfetto,non è il mio solito stile ma molto meno appariscente"dissi sorridendo.
"Mia signora onestamente non saprei,sono belli entrambi,ma dovreste provarli per capire quale vi sta meglio"disse lei fissando entrambi gli abiti e tenendoli sollevati verso di me "anche perché questo nero è tutto fuorché poco appariscente"aggiuse fissandomi divertita e in effetti aveva ragione erano entrambi molto belli e decisamente non sarebbero passati inosservati.
"Bhe allora li proverò tutti e due e poi decideremo"dissi stranamente euforica,non avevo mai avuto un'occasione del genere ne tanto meno tutti questi abiti a mia disposizione,quindi perché non approfittarne pensai.
"Sono d'accordo"rispose anche lei sorridendo.
Il tempo passò velocemente mente con Genna mi divertii a provare quasi tutti gli abiti che aveva portato per me che erano uno più bello dell'altro ,ma la mia scelta finale ricadde sui primi due visti all'inizio,erano davvero magnifici e i più semplici visto la vestibilità morbida,dopotutto non mi ci vedevo affatto con indosso un abito vaporoso e ampio da vera principessa,no...non era da me!
Una volta scelto l'abito fu il tempo dell'acconciatura e di tutto il resto e Genna fu impeccabile,infatti in meno di un'oretta ero pronta.
Ero lì ferma a fissarmi allo specchio sorpresa io stessa dal risultato finale quando qualcuno bussò alla porta.
"Sarà di sicuro il vostro cavaliere"disse sorridendo Genna andando verso la porta e un brivido mi percorse la schiena pensando ad Alex e a ciò che era successo poche ore prima,perché non poteva che essere lui a bussare alla porta.
"Vostra maestà,la mia signora è pronta e aspettava solo voi"sentii Genna salutare sull'uscio per poi farsi di lato e lasciare entrare il mio cavaliere.
"Salve Genna, sono felice anch'io di rivedervi...sono qui solo per assicurarmi che sia tutto apposto e che Alis si sia ripresa e si sia messa a suo agio"sentii una voce familiare che non era però di chi mi aspettavo.
Mi voltai e trovai Andriu fermo sull'uscio, imbambolato con un'espressione meravigliata e la bocca aperta che mi fissava dalla testa ai piedi senza riuscire a proferire parola.
"Andriu?"esclamai stupita "non credevo saresti stato tu il mio cavaliere...specialmente dopo quello che è successo prima in quel salone"dissi sollevando un sopracciglio "credevo avresti accompagnato Barbara"aggiunsi punzecchindolo ma lui sembrava che non mi stesse nemmeno ascoltando.
"Ehi ma mi stai ascoltando?"ridacchiai andandogli incontro.
"Alis...sei bellissima"disse lui a fil di voce allungando una mano verso di me per farmi poi segno di voltarmi compiaciuto.
Sorrisi e lo assecondai girandomi lentamente su me stessa.
"Sei davvero bellissima"ripetette meravigliato per poi assottigliare il suo sguardo"anche se avresti potuto scegliere un abito un po meno vistoso"disse quasi infastidito facendomi ridere ancor di più.
"Ma non avevi detto che ero bellissima?"domandai derisoria.
"Lo sei...ma quella scollatura sulla schiena...e il pizzo quasi trasparente sulle gambe...insomma stasera non ti staccherà nessuno gli occhi di dosso!"disse lui cercando in tutti i modi di evidenziare assurdi difetti in quel vestito perfetto.
"Tu dici?"dissi io voltandomi e avvicinandomi allo specchio "onestamente ho scelto quest'abito nero perché l'altro bordeaux mi sembrava più appariscente"dissi io dubbiosa e rigirandomi più volte di fronte allo specchio.
"Bordeaux? No...decisamente meglio il nero allora!"Esordì lui fissando poi i vari abiti sul letto "Genna possibile che tu non abbia trovato nulla di più sobrio?"aggiunse quasi con tono di rimprovero verso quest'ultima.
"Con tutto il dovuto rispetto vostra maestà"si intromise Genna "Allison è favolosa con quest'abito e lo sarebbe allo stesso modo con qualunque altro abito avesse scelto poiché non è il vestito a fare la differenza ma bensì lei quindi non farebbe alcuna differenza cambiarlo,credetemi"disse la donna facendomi arrossire per l'ennesima lusinga e stupendomi perché aveva messo a tacere Andriu senza possibilità di risposta.
"Senza contare che è stata lei stessa a scegliere questo favoloso abito nero quindi perché toglierle questo piacere!"aggiunse poi con un sorriso complice e facendomi l'occhiolino.
"In effetti Genna non posso darti i torti,lei sarebbe bellissima anche con uno straccio addosso..."rispose lui quasi rassegnato " e va bene...infondo non sarai il mio tormento stasera"aggiunse ridendo ironico e io lo fissai incuriosita.
"Quindi accompagnerai davvero Barbara?"chiesi piacevolmente sorpresa.
"Bhe...io...si...dato che Michael e Kendra formeranno una coppia io ho pensato di accompagnare lei o sarebbe rimasta senza un cavaliere"disse lui quasi imbarazzato facendomi sorridere ancor di più perché voleva far passare il suo piacere per un favore.
"Barbata avrà di certo molto di cui raccontarmi stasera,voi due sembrate aver legato parecchio dalla mia assenza" dissi io maliziosa.
"Non ce assolutamente nulla da raccontare"disse lui ricomponedosi e schierandosi la voce " tu piuttosto,come ti senti? Ci hai fatto prendere un bello spavento prima"aggiunse cambiando discorso.
"Ah si,mi dispiace..."abbassai lo sguardo imbarazzata dal mio malessere di qualche ora prima "ora mi sento molto meglio puoi state tranquillo".
"Bene,meglio così. Poi mi spiegherai meglio tutto quanto,di sicuro sarai stata provata dal tuo improvviso viaggio e anche dal tuo incontro con Vicktor... spero solo che quel verme non abbia osato farti del male"disse lui indurendo decisamente espressione e toni.
"Bhe...che io ricordi no...ma secondo Alex il mio malessere poteva essere collegato a qualcosa che lui mi avrà fatto mentre ero priva di sensi"confessai abbassando lo sguardo pensierosa.
"Davvero?"mi venne incontro lui afferrandomi per le spalle "e cosa pensa Alex a riguardo?"chiese poi apprensivo.
"Non saprei...abbiamo solo formulato delle ipotesi tutto quì"risposi impacciata seppur felice del suo interesse "Alex crede che Vicktor abbia preso il mio sangue in qualche modo per usarlo in seguito e per chissà cosa"dissi con rammarico e con i brividi alla schiena pensando al fatto che ero priva di sensi e completamente alla mercé di Vicktor in quel posto.
"Non pensarci più, qualunque cosa sia successa ne verremo a capo..."disse Andriu accarezzandomi il viso forse comprendendo il mio turbamento"...ora l'importante è che sei quì con me,con tutti noi, lui non si avvicinerà più a te così facilmente!"aggiunse con convinzione strappandomi un sorriso.
"Lo spero...tutta questa storia non fa che ingarbugliarsi sempre più...è avvilente"confessai seriamente preoccupata.
"Lo so...ma vedrai che ogni cosa si risolverà per il meglio ora che sei quì finalmente a casa e con la tua famiglia"disse lui cercando di confortarmi anche se onestamente questo posto era ben lontano da essere definito casa per me visto i miei pochi e inesistenti ricordi ma già la sua sola presenza quì bastava nell'intento,ero davvero più serena sapendolo quì con me.
"Andriu"esordii poi io incuriosita"ho incontrato un'altra nostra parente al castello di Vicktor:nostra zia Mariska! Sai? È stata proprio lei ad aiutarmi a scappare di lì e a trovare Jack"e vidi nei suo occhi la sorpresa e lo stupore crescere a tal punto da confondermi.
"Ma non è possibile! Nostra zia Mariska è morta ormai da un secolo Alis"disse lui lasciandomi completamente di stucco e fissandomi come se avessi detto la più folle delle eresie.
"Ma...io l'ho vista davvero e ci ho parlato anche"dissi abbassando lo sguardo perplessa e disorientata"Andriu ne sono sicura,anche Jack era con noi e lui ci parlava tranquillamente come se tutto fosse nella norma....bhe certo! Tranne la sua sanità mentale"aggiunsi sollevando un sopracciglio "era visibilmente confusa e provata anzi a tratti sembrava folle,mi ha anche scambiata più volte per nostra madre Katherine"dissi poi sollevando le spalle.
"Ma è del tutto assurdo!" Commentò lui fissando il vuoto.
"Andriu la nostra somiglianza era visibile e poi non saprei spiegartelo ma sentivo di potermi fidare di quella donna non ho dubbi che fosse davvero lei"aggiunsi convinta di ciò che avevo visto e provato in presenza di quella donna.
"Non so davvero cosa dirti Alis...dovremo sicuramente parlarne con Jack al più presto"mi fissò sempre più confuso.
"E a tal proposito dovremo parlare anche con Alex di questo perché Mariska ha detto alcune cose strane che Jack ha cercato di nascondermi inizialmente e la stessa cosa ha cercato di fare anche Alex...e io sono stufa di essere trattata come una sciocca!Voglio che siate sinceri e onesti con me qualunque sia la verità"dissi io indurendo i toni e fissandolo severamente.
"D'accordo"esordi semplicemente lui sviando lo sguardo e a giudicare dal suo attegiamento poco stupito dalle mie parole ero quasi certa che anche lui sapesse qualcosa che mi teneva nascosto, e il sol pensiero mi fece sbuffare infastidita.
"Alis..."allungò lui una mano verso di me ma io mi voltai e mi allontanai di qualche passo.
"Non importa...non sono arrabbiata se anche tu mi hai nascosto qualcosa...so che avevate solo intenzione di proteggermi...la verità è che sono solo delusa dal vostro continuo sottovalutarmi,tutto quì..."dissi abbassando gli occhi frustrata"...pretendo solo che da ora in poi non ci siano più bugie... di nessun genere!"sbottai infine voltandomi e fissandolo con determinazione.
"D'accordo..."ripetette lui sorridento "hai ragione! Niente più bugie,parleremo domani con gli altri e chiariremo tutta la situazione...ora però è il caso di andare il tuo cavaliere è dietro la porta ad origliare da un po'...com'è suo solito stile fare..."disse Andriu con il sorriso sul volto e avviandosi verso la porta per spalancarla trovandovi dietro Alex con una delle sue faccie da schiaffi.
"Alex? Ci stavi spiando?"urlai quasi offesa mentre lui trasformò la sua espressione di strafottenza in una di stupore e meraviglia fissandomi dalla testa ai piedi.
"Sei sempre il solito ficcanaso!"aggiunsi io senza avere una sua risposta mentre invece con un sorrisetto si incamminò verso di me e mi girò attorno studiandomi compiaciuto.
"Non sembravi cosi taciturno fino a qualche ora fa"lo beffeggiai io seguendolo nei movimeti "stai pensando troppo o troppo poco?"aggiunsi divertita mentre lui mi inchiodò con i suoi occhi di ghiaccio provocandomi un brivido su per la schiena.
"Tesoro...sei stupenda...e comunque ti stupirò ma sono molti i pensieri che affollano la mia mente adesso...come i tuoi d'altronde"disse lui con aria maliziosa e un sorrisetto dei suoi.
"Va bene! Non credo che io voglia assistere a una vostra discussione di questo tipo...vado da Barbara e ci vediamo di sotto"esordì Andriu voltandosi e avvicinadosi alla porta dopo averci fatto un veloce cenno di saluto.
"A presto Genna"si congedò infine dalla donna andando via mentre lo vidi scuotere la testa più volte.
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