31 IL RICHIAMO DELLA VENDETTA part 1
A volte la vendetta è un sentimento che si asserisce in meandri oscuri della nostra mente e viene fuori nei momenti più inaspettati con una imponenza devastante.
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Percorrevo con Andriu i corridoi della casa con una crescente sensazione di ansia che mi opprimeva sul petto.
"Credi che sarà disposta a parlarne?"
"Non saprei,infondo ha nascosto la verità per molto tempo. Non sappiamo con precisione cosa l'abbia spinta a comportarsi così".
"Già,nel sogno ho avuto la visione dell'esilio di Akatla ma non sappiamo niente su cosa sia successo dopo"dissi sospirando infine.
"Sei preoccupata?"si voltò Andriu per un secondo verso di me per poi appoggiarmi una mano sulla spalla.
"Certo che lo sono. Finalmente stiamo per mettere chiarezza a tutta questa storia e potremmo sapere tutta la verità..." Abbassai il volto in evidente apprensione.
"...e finalmente sapremo cosa è successo a Jayden,oltre al perché delle pretese avanzate da Vicktor...ma la cosa che mi spaventa di più è scoprire qual'è il mio posto in tutta questa storia. Ho paura di ciò che ci aspetta"conclusi con tono esitante.
"Non temere,qualunque cosa accadrà,noi la affronteremo insieme Alis. Siamo una famiglia e niente ci dividerà puoi starne certa!"disse lui con occhi sinceri e pieni d'affetto comprendendo a pieno il mio turbamento.
L'unica cosa che riuscii a fare,incrociando il suo sguardo,fù sorridergli e abbracciarlo.
"Sono felice che ci siamo ritrovati Andriu,in tutta questa situazione,seppur ingarbugliata,tu sei l'unica certezza che avvolge il mio cuore"strinsi ancor più forte le mie braccia attorno al suo busto.
"Lo stesso vale per me sorellina...e anche per lui te lo assicuro."mi sussurrò lui ricambiando il mio abbraccio.
"Per lui?"sussurrai accigliandomi.
"Sò che per te è difficile ricordare il passato ma noi eravamo molto uniti,e per noi intendo noi tre: io,te ed Alex."continuò lui, allontanandosi poi da me per fissarmi negli occhi.
Ricambiai il suo sguardo stranita,non capivo il perché di quella frase proprio ora.
Lui mi sorrise e mi sfiorò il viso con entrambe le mani.
"Sò bene che la tua preoccupazione riguarda anche lui, ed è una cosa normale, perché infondo in cuor tuo sai che lui per te è importante tanto quanto me."il suo sguardo era carico di premura.
Lo fissai qualche secondo sorpresa per poi distogliere lo sguardo dal suo e sospirare.
Infondo era normale per lui pensarlo,dopotutto quella era una delle ansie costanti nella mia mente e ad Andriu di certo non era necessario impegnarsi per capirlo.
Lui doveva conoscerci abbastanza bene entrambi,tanto da sapere cosa ci passava per la mente, infondo la sua capacità soprannaturale era l'empatia.
"Bhe un po sì. La situazione è strana per tutti noi però non credo che per lui sia la stessa cosa,Alex è molto introverso, non sempre riesco a comprendere il suo stato d'animo o i suoi atteggiamenti.
Infondo ci siamo avvicinati solo da pochi giorni e comunque non riesco a dare neanche una definizione precisa a ciò che siamo...ma sento che una piccola parte di me ha bisogno della sua presenza e allo stesso tempo la ragione mi porta a credere che tutto questo sia lontano dalla nostra volontà,che siamo solo delle marionette manovrate da chissà chi o cosa" abbassai il viso per celare la mia tristezza.
"È complicato"sussurrai a stento.
"Lo sò. Posso solo immaginare come possiate sentirvi,ma infondo se ci pensi è proprio questo a legarvi,il fatto che vivete tutto questo allo stesso modo"disse lui con un sorriso rincuorante.
"Già...hai ragione...infondo è proprio così...sento che questa nostra situazione ci lega in qualche modo"dissi dando sfogo ai miei pensieri.
"...e poi mi sembra che siate davvero molto più simili di ciò che sembra..."aggiunse lui,cambiando il tono di voce, sollevando un sopracciglio e con aria beffarda.
Lo fissai sorpresa.
"Tu credi?"risposi,con un lieve sorriso sul volto,confusa dalla piega che stava prendendo la discussione.
"Beh nelle bambinate siete davvero identici!"esordì lui poi riducendo lo sguardo a due fessure con fare quasi accusatorio.
Ruotati gli occhi al cielo con fare seccato.
Sapevo che sarebbe arrivato il momento della ramanzina.
"Non vedo come tu possa dirmi una cosa del genere...non sono affatto tipa da bambinate! E poi per qualunque cosa tu mi stia giudicando sappi che i miei atteggiamenti erano solo di risposta a quelli di Alex".
"È proprio questo il punto!"disse lui con ovvietà.
"Cioè quale?"dissi io con disappunto.
"Che siete facili ad assomigliarvi,a volte!"disse lui ridendo con beffa.
"Lo dimostra il teatrino di poco fa davanti ai tuoi amici, per non parlare della scenata di gelosia con Ryan e poi...a quanto pare...avere passato la notte insieme quindi siete più uniti di ciò che lasciate trasparire..."concluse ridendo e voltandosi continuando a camminare,lasciandomi interdetta lì a fissarlo.
"Ma in verità..."urlai io accelerando il passo per raggiungerlo.
"...non è successo niente di ciò che pensi!"sbottai a un palmo dalle sue spalle.
"E tu cosa credi che io pensi?"mi chiese sempre beffardo senza voltarsi e continuando a camminare.
"Bhe non saprei,ma di sicuro credi che lui sia rimasto nella mia stanza per doppi fini,conoscendolo!"risposi in tono ovvio.
"A dire il vero lo conosco abbastanza da sapere che se avesse avuto raggiungere quel genere di fini non avrebbe aspettato tanto a lungo..."disse ridacchiando lasciandomi perplessa.
"Cosa intendi dire con questo?"
Si voltò di stacco verso di me lasciandomi di stucco.
"Che se è rimasto nella tua stanza stanotte di certo l'ha fatto perché ha capito che avevi bisogno di non restare da sola immersa nei tuoi pensieri,infondo è di te che si tratta non di una ragazza qualunque,non avrebbe senso approfittare di una situazione del genere con te visto il vostro legame e il vostro futuro"concluse lasciandomi in silenzio ad osservarlo.
"In altre parole mi stai dicendo che pensi che Alex non ci prova con me perché tanto ha la certezza di ottenere comunque ciò che vuole per via del nostro futuro già scritto?"lo fissai accigliandomi.
Bella considerazione che avevano di me entrambi in tal caso!
Cos'ero? Un accessorio in bella vista pronto all'uso alla necessita?
Assurdo!
"Beh detta così suona maluccio ma il senso più o meno è quello..."disse lui in visibile difficoltà gesticolando con le mani.
"Beh allora non sarai felice di sapere che ieri c'è stato ben altro che la semplice consolazione!"lo superai con evidente disappunto.
"Cosa?Davvero?" Mi chiese lui sorpreso.
"Davvero!" non lo fissai.
"Allora infondo non lo conosco poi così bene dopotutto..."disse tra sé.
"Comincio a credere che tu non conosca affatto neanche me"dissi con stizza.
"Dai...Alis non vederla così! Infondo è la verità...non è colpa di nessuno se la situazione che vi lega è un po strana..."mi raggiunse subito lui ridacchiando.
"Ti stai prendendo forse gioco di me Andriu?"mi voltai infastidita.
"Certo che no!...o forse un po si...insomma vi conosco da quando eravamo bambini e anche se il destino ti ha portata lontano da noi negli ultimi anni, infondo ce sempre stato un legame tra noi tre,quindi penso che certe cose siano già abbastanza chiare senza bisogno di giustificazione o spiegazione alcuna."
"Come il fatto che io sia una sorta di soprammobile in attesa che si compia il mio destino già scritto!"sbottai irritata.
"Beh non proprio! Perdonami non era questo ciò che volevo dire prima,mi sarò di certo espresso male,volevo solo dire che per Alex non sei un avvenuta di una notte,quindi quando ti si avvicina lo fa con intenzioni ben più nobili...o almeno è il mio pensiero conoscendolo"disse lui passandosi la mano dietro il collo visibilmente in difficoltà.
"Sai cosa penso Andriu?"lo fissai con fare accusatorio per alcuni secondi avvicinandomi a lui di qualche passo.
Lui ricambiò lo sguardo e spalancò gli occhi.
"Cosa?"chiese.
"Che forse conoscerai Alex molto bene ma non conosci affatto me".
"E perché mai pensi questo?"
"Beh vedi..Ieri sera in giardino, per allontanare un po di pensieri dalla mia mente,ho tentato io di sedurre Alex ma...."mi interruppe subito lui senza lasciarmi terminare.
"Davvero? Devo ammetterlo non me lo sarei mai immaginato....MA ASPETTA!...quindi mi stai dicendo che lui ha approfittato della situazione!"sbottò infine con espressione seria e alzando i toni.
"...NO!ANZI! Lui mi ha fermata...ci sono rimasta male anch'io in principio,ma ora ho capito che infondo,come hai detto tu poco fa,non aveva senso approfittare di una situazione simile..."dissi con tono acido.
"Non ti seguo Alis..."mi disse lui confuso.
"È semplice. È una delle sue tattiche di certo,per provare a guadagnarsi la mia fiducia!"sospirai infine con rabbia.
"Non penso affatto che sia così Alis"disse lui accigliandosi.
"Con certi demoni è impossibile abbassare la guardia"dissi seccata.
"Certi demoni?"ripetette lui con tono di stizza fissandomi duramente.
"Certo! Come con Alex!... È già tutto abbastanza complesso di per sé, in più ci si mette questo legame maledetto e chissà quante altre menzogne esisteranno dietro tutta questa storia.
Non appena abbasso un po la guardia ecco che mi ritrovo in balia di chissà che piano malefico...forse Ryan ha ragione infondo..."dissi sussurrando le ultime parole.
"Come puoi pensare che lui agisca per un doppio fine?! Non lo farebbe mai,vuole solo il tuo bene,come me d'altronde.
Alex non avrebbe alcun motivo per ingannarti, anzi cerca la verità tanto quanto te e me!"disse sollevando il tono di voce.
"E comunque il tuo amichetto Ryan non sa niente di tutto questo quindi o di noi! Quindi i suoi pareri non contano e dovrebbe esserti abbastanza chiaro senza che io te lo spieghi!"mi ammonì con lo sguardo.
"E cosa dovrei pensare allora? Infondo io non so niente di te o di Alex...non puoi pretendere da me piena fiducia solo per una manciata di ore passate assieme.
Io non so niente di voi,il mio è un pieno atto di fiducia,e come vengo ripagata? Con menzogne e falsità! Ora per giunta mi sento un'idiota per essermi preoccupata per Alex,perché ora penso che si si avvicinato a me solo per assecondare il fato che condividiamo!"ero davvero fuori di me e profondamente amareggiata.
"Posso comprendere che per te sia complesso tutto questo,ma tu devi fidarti di noi! È questo il tuo mondo! Siamo noi la tua vera famiglia! Non ha senso continuare a ingannare te stessa credendo a ciò che ti dicono gli hunter! Loro non sanno niente di te,di noi e del nostro mondo!"sbottò lui con fermezza.
"TU non c'eri per gran parte della mia vita Andriu! TU non c'eri quando avevo dei problemi, TU non sai cosa ho dovuto passare sentendomi sempre fuori luogo e diversa dagli altri,TU non c'eri quando i miei tormenti interiori oscurano le mie notti e tormentavano la mia mente...TU non c'eri Andriu! E neanche Alex!
Ryan e gli altri invece si. Loro sono stati la mia famiglia,l'unica di cui io abbia davvero memoria... è normale che provi un innato senso di fiducia,non puoi biasimarmi ne costringermi a pensarla diversamente di così!" Mi sentivo in preda alla rabbia e mi resi conto solo alla fine della durezza delle mie parole e del tono accusatorio che avevo usato.
Vidi Andriu spalancare la bocca per non emettere poi alcuna parola.
Era in evidente difficoltà oltre che visibilmente irritato dalle mie parole.
Mi sentii terribilmente in colpa ma ormai non potevo rimediare,o meglio non sapevo cosa dire.
"Mi dispiace che tu la pensi in questo modo Alis. Credevo che avessimo chiarito quel punto della situazione, ma evidentemente per te non è affatto così."disse lui fissandomi freddamente per poi fare qualche passo verso la porta della stanza sotterranea.
Ma prima di aprirla di scatto si fermò e mi fissò inespressivo.
"Sai? Forse hai ragione tu Alis.
Non conosco molto della Alis attuale,infondo ho il ricordo di una bambina di sette anni ancora inesperta alla vita.
È normale che tu sia cresciuta e abbia una tua visione delle cose,e forse ho anche sbagliato a pensare che avrei potuto recuperare il tempo perduto solo standoti accanto.
È giusto che tu abbia il tuo spazio e ti prenda il tuo tempo per capire a fondo a che mondo appartieni e chi sei davvero. Altrimenti ti sentirai sempre fuori luogo." La sua voce era sottile come un filo che stava per spezzarsi e gli occhi velati dalla tristezza.
"Andriu io.....mi dispiace...non volevo ferirti...non so cosa mi sia preso..."dissi allungando una mano verso di lui ma mi mortificò vederlo indietreggiare di alcuni passi.
"Andriu"lo fissai con sguardo affranto.
Ma lui scostò il suo sguardo dal mio indirizzandolo poi in un punto indefinito della stanza e tirò un respiro profondo prima di tornare a fissarmi di traverso.
"Credo che dovrai affrontare Ekate senza di me Alis. Io ho bisogno di restare un po da solo adesso."disse con fermezza dandomi le spalle e incamminandosi verso il corridoio,allontanandosi man mano sempre più da me.
Ogni suo passo era come ricevere un colpo al cuore.
E vederlo scomparire senza rivolgermi più uno sguardo mi trafisse nel profondo.
Cosa avevo combinato?! Come avevo potuto ferirlo così? Che diavolo mi era preso?!
Fissai la porta di fronte a me e poi mi voltai verso la direzione presa da Andriu.
Forse avrei dovuto raggiungerlo e cercare di chiarire la situazione.
Non volevo ferirlo così.
Avevo solo dato sfogo alle mie frustrazioni prendendomela con lui senza ragione.
Ero combattuta,non sapevo davvero che fare.
Andriu voleva di sicuro restare da solo e lontano da me e io daltrocanto non mi sentivo nè del tutto pronta né dell'umore adatto per affrontare Ekate da sola.
Avevo paura di scoprire ancora altre verità celate tra le righe in tutta questa situazione.
Mi portai le mani alle tempie e scossi la testa più volte.
"Sono una vera idiota!"dissi con rabbia a me stessa.
"Come ho potuto fare una cosa del genere! Non capisco!". Non comprendevo davvero cosa mi fosse preso così all'improvviso.
"È colpa del ciondolo"una voce sussurrata e distante mi invase la mente.
"Cosa?...chi ha parlato?" Mi voltai più volte per accertarmi della presenza di qualcuno.
Ma non c'era nessuno con me lì.
Un brivido di terrore mi attraversò la schiena.
"Chi c'è?"chiesi cercando di mettere a fuoco qualcosa tra le luci soffuse delle fiaccole appese al muro.
"Andriu?"forse aveva cambiato idea ed era tornato indietro.
"Mia piccola Alis,non puoi vedermi perché non sono fisicamente lì con te"la voce si fece più intensa.
"Ma chi sei?" Non capivo cosa stesse accadendo,ma poi uno strano senso di inquietudine improvvisamente si impossessò di me.
Quella voce io l'avevo già sentita.
"Vicktor!"dissi a denti stretti.
"Ah,ah,ah,ah ma brava. Vedi,ormai abbiamo già una certa confidenza anche se non ci siamo ancora presentati di persona. Anche se la tua inesperienza nell'uso delle tue abilità non ti ha reso possibile notare subito la mia presenza" Il tono odioso della sua voce era carico di superbia.
"Approposito! Complimenti! Bella scenetta drammatica quella si poco fa.
Era da tanto che non assistevo ad una scena così sentimentale e crudele allo stesso tempo. Degna di una Rosdubh!"disse con tono fastidiosamente ironico.
Strinsi la mascella e sul mio volto la rabbia era tangibile.
"Cosa vuoi!? Lasciami in pace! La mia vita non è affar tuo!"dissi con rabbia stringendo entrambe le mani in un pugno.
"Oh...avanti! Non essere scortese amata nipote. Io adoro i drammi della nostra famiglia.
Forse a pensarci bene è l'unica cosa che ci accomuna un po tutti:le nostre vite così complicate e cariche di oscuri segreti!"il suo tono era carico di ironia e soddisfazione che era davvero odioso.
"Non c'è niente che ci accomuna!"risposi infastidita da quelle sue parole.
"Ma certo che c'è! I tuoi poteri cominciano a manifestarsi e la verità a rivelarsi di conseguenza.
Avrai già avuto i primi segnali". Concluse con ovvietà.
Chiaramente lui sapeva qualcosa che io ancora ignoravo, ma il mio istinto mi suggeriva di non fidarmi affatto di lui.
"Non so davvero di cosa tu stia parlando!"
"Non essere falsa Alis! Sai perfettamente che è così,come sai già che io ho le risposte alle tue domande!"e una sua perfida risata si espanse per il corridoio.
"Tu sei davvero folle se credi che mi possa mai fidare di te!"
"Oh... ma lo farai! Non avrai scelta..."
"Non esserne così sicuro! Neanche in punto di morte potrei mai prendere in considerazione l'idea di fidarmi di te!"
"Ah ah ah ah. Tipico di noi Rosdubh non arrenderci facilmente." mi derise lui.
"Noi? Tu non sei di certo come me,anzi! Sono sicura che la nostra posizione sia decisamente opposta e contraria!"
"Non sai come ti sbagli ragazzina! Noi siamo la faccia di una stessa medaglia!"
"Pensa pure ciò che vuoi! Io sono certa di ciò che tu desideri: ed è solo il potere,nient'altro! E ti assicuro che questo non è il mio scopo!"
"Oh ma il potere non è il mio scopo mia cara. Il mio fine è il tuo stesso fine!"
"Ma cosa stai blaterando!? Io non ho alcun fine,voglio solo mettere chiarezza a tutta questa storia per metterci un punto."
"Il nostro fine comune è la vendetta Alis!"
"Vendetta?! Per cosa esattamente? Tu sei davvero folle!"dissi con beffa e agitando il capo.
"Vedrai!... tutto avrà il suo perché...presto avrai modo di capire tutto quanto!"
"Perché non mi spieghi un po tu tutta la questione! Sono stufa delle tue frasi enigmatiche! Si chiaro una buona volta!"
"Non essere impulsiva mia cara. Ogni cosa a suo tempo."
"Certo! Non avevo dubbi sulla tua inutile risposta." Sorrisi amaramente.
"Fai un favore ad entrambi,lasciami in pace!"aggiunsi poi indirizzando lo sguardo verso la porta.
"Oh non crederai certo che sarà lei a darti le risposte che cerchi?"disse con un ghigno.
"Non ti riguarda affatto ciò che penso!"
"Volevo solo aiutarti...e magari farti risparmiare tempo prezioso...ogni secondo che passi a giocare alla principessina indifesa la situazione prende forme sempre più complesse da gestire!"
"<Principessina indifesa>?"ripetetti accigliandomi.
"E poi cosa ti fa credere che io stia perdendo tempo!? Semmai sei tu che mi stai facendo prendere tempo,per non farmi trovare le risposte che cerco! Ma non mi lascio abbindolare così facilmente!"dissi incrociando le braccia al petto sicura di aver centrato il segno.
"Capisco le tue ragioni,ma vedi...non avrebbe alcun senso per me depistarti! Voglio quello che vuoi tu,solo che a differenza tua io ci lavoro da molto... molto....molto più tempo e ho già risolto gran parte del mistero,tu invece...beh! sei ancora al principio! Quindi non sei affatto nella condizione di rifiutare il mio aiuto se vuoi avere il sopravvento..... prima che sia troppo tardi e tutto,ancora una volta,si ripeta...inevitabilmente!"concluse la frase sussurrando l'ultima parola.
"E cosa significherebbe tutto questo!?"chiesi sconvolta.
"Bhe se vuoi sapere la verità hai una sola scelta mia cara."
"E quale sarebbe? Fidarmi di te?"dissi ridendo con disprezzo.
"Non è necessario che tu faccia un un'atto di fede anche con me!...ma...è necessario che tu venga da me Alis" disse con sicurezza e con tono sprezzante.
"Cosa? Mi credi un idiota?! Puoi scordartelo! Questo non accadrà mai."
"In ogni caso è la tua unica speranza per uscirne a capo a tutta questa storia! A te la scelta mia cara nipote"
Scossi più volte in viso in evidente agitazione e confusione.
Non potevo fidarmi di Vicktor,qualcosa dentro di me mi metteva in guardia da lui ma,allo stesso tempo,un sentimento inarrestabile mi spingeva a saperne di più: la bramosia della verità.
Sapere mi ossessionava! Dovevo saperne di più, e se lui avesse avuto ragione su Ekate e io non avrei trovato le risposte che cercavo? Mi sentivo alquanto combattuta.
"È comprensibile la tua titubanza ma ti lascerò del tempo per pensarci.
Domani notte manderò Jack al club in paese per riportarti a casa,quì da me,nel caso tu voglia accettare il mio aiuto,in caso contrario resta pure rinchiusa nella tua prigione dorata mia cara...tra le ombre del tuo passato e le oscure ali del tuo presente! "e la sua sadica risata mi rimbombò nelle orecchie per alcuni secondi.
"Che cosa vuoi dire con questo?" Urlai subito dopo, ma non ricevetti alcuna risposta.
"Vicktor!?"ma niente,sembrava scomparso nel nulla così come si era manifestato.
Cosa diamine voleva dire?
"Perché mi sembra come se più cerco una risposta e più ottengo altre domande irrisolvibili! DANNAZIONE!"
Diedi sfogo ai miei pensieri.
E adesso! Cosa dovrei fare esattamente? Dovrei affrontare Ekate o no?
"Vorrei davvero che Andriu fosse qui,ho bisogno dei suoi consigli."dissi con tono angoscioso.
Forse è meglio che vada a cercarlo e gli racconti tutto quanto prima di fare una sciocchezza.
Infondo anche se è ancora arrabbiato con me, per una ragione come questa,mi ascolterà di certo.
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