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28 SANGUE,INTRIGHI E DOLORI parte 1

Mentre fissavo la nostra immagine riflessa allo specchio non potevo fare a meno di ripensare a quell'assurdo incubo e a quello che era stato detto e fatto per questo misterioso potere e sangue nero che mi scorrevano maledettamente nelle vene.

Alex mi stringeva forte a sé ma io ero molto lontana da lui con la mente e avrei voluto esserlo anche fisicamente in questo momento di profonda confusione.

Poi ripensando a tutto quanto un dubbio mi balzò alla mente.

Alex ha sempre ripetuto di non comprendere a pieno il legame che c'è tra noi, oltre che non ne accettava affatto l'idea ,eppure Jayden aveva il compito di istruire i suoi discendenti a tale scopo quindi o lui mi aveva sempre mentito o qualcosa mi sfuggiva di certo.

Non aveva senso.

Lui doveva essere a conoscenza di tutta la storia meglio di chiunque altro.

"Cosa ti affligge esattamente Alis?"Mi chiese lui strappandomi dai miei pensieri.

Sollevai il mio sguardo verso il suo e lo fissai tramite lo specchio in silenzio per qualche istante.

Infondo lui può leggere la mia mente,avrà di certo captato alcuni dei miei confusi pensieri,quindi mi aspettavo una sua confessione a riguardo o una domanda ben precisa sul perché di quei miei dubbi.

Eppure lui restava in silenzio,non una parola a riguardo prese vita dalle sue labbra.

"Hai intenzione di parlarmi?O resterai lì a fissarmi per il resto della giornata?"mi disse sollevando un sopracciglio.

Lo fissai perplessa,poi divincolandomi dal suo abbraccio lentamente mi voltai per guardarlo negli occhi.

Volevo essere certa che non mi stesse mentendo.

"Il nome Jayden ti dice qualcosa Alex?"gli chiesi a bruciapelo.

"Jayden? No. Non conosco nessuno con quel nome. È stato questo Jayden a farti quello?" Disse indicando la bruciatura sul petto.

"Cosa? No. A dire il vero è stata Ekate in un certo qual modo,mentre Jayden era presente. Ma tu questa storia dovresti conoscerla meglio di me o sbaglio?"lo fissai severamente.

"Ekate? Davvero? E come? E poi di che storia stai parlando?" Mi fissò confuso.

"Non mentirmi Alexander!"Dissi con tono serio e accusatorio.

"Alis perché mai dovrei mentirti? Non ti seguo per davvero. Sei ancora fuori di te per via dell'incubo, forse è il caso che tu ti sieda un attimo e mi racconti tutto. Di certo troveremo una ragionevole spiegazione a tutto quanto."Mi disse posandomi una mano sulla spalla per invitarmi poi con un gesto dell'altra a sedermi sul letto.

Ma in un gesto veloce e quasi violento allontanai la sua mano dalla mia spalla. Non sopportavo l'idea che mi stesse tenendo nascosto qualcosa o per giunta che mi trattasse come una bambina a cui vanno nascoste le più crudeli verità.

"Alis! Ma si può sapere che ti prende?" Mi disse lui visibilmente sorpreso.

"Non mi piace che tu mi tenga nascosto qualcosa che mi riguarda!" Lo fissai con rabbia.

"Ma io non ti sto nascondendo nulla! Te lo giuro! E comunque sappi che mi stai davvero innervosendo con questo tuo atteggiamento"

"Quella infastidita sono io! Mi hai tenuto nascoste delle cose riguardanti il passato! Perché?" Il tono della mia voce era acuto e secco.

"Alis adesso cominci davvero ad irritarmi! Non so davvero di cosa tu stia parlando e non tollero che tu mi stia accusando di qualcosa senza cognizione di causa."la sua rabbia era palpabile e onestamente cominciavo a credere davvero di essere fuori strada e che lui fosse sincero.

"Ecco io...Mi dispiace" abbassai lo sguardo e mi portai entrambe le mani sul viso per poi scuoterlo più volte.

Mi sentivo in colpa per averlo aggredito così,infondo è stato solo un sogno non posso sapere con certezza quanto ci sia di vero o meno e comunque se lui avesse davvero saputo qualcosa di certo me l'avrebbe detta.

Eppure perché non aveva detto nulla a riguardo dei miei pensieri,lui di certo li avrà letti.

"Credi che sia uno stalker Alis?" Chiese lui sollevando un sopracciglio e con un sorriso accennato.

"Cosa?"risposi io sorpresa sollevando il viso verso di lui.

"Non leggo i tuoi pensieri in ogni istante sai?! Giusto per essere chiari!
Primo impazzirei di certo tra le mille idiozie che ti affollano la mente e secondo mi diverto a farlo solo quando abbassi la guardia e sei vulnerabile...altrimenti non è la stessa cosa" disse ridendo infine.

"Sei davvero un idiota!"dissi rifilandogli un pugno sul petto.

"E tu tremendamente complicata!"disse afferrandomi il mento e portando il suo viso vicinissimo al mio tanto da inebriarmi con il suo profumo e da incatenarmi nel suo sguardo di ghiaccio.

"Io....non sono complicata!"dissi sentendomi in evidente imbarazzo.
Quel suo maledetto sguardo indagatore mi rendeva nervosa e imbarazzata anche senza una logica ragione.

Lo vidi sorridere aumentando la mia agitazione.

"Sai Alis? Sono curioso! Cos è che ti rende così nervosa?...È la mia vicinanza? Ti ricordo che abbiamo dormito nello stesso letto e...ieri..." asssottigliò lo sgurdo e inarcò le labbra in un malizioso sorriso.

Io spostai di colpo lo sguardo nel vuoto della stanza e poi cercai di allontanarlo da me posandogli le mani sul petto.

"Non è la tua vicinanza ad agitarmi!" Dissi di botto,poi socchiusi gli occhi e sospirai consapevole di aver appena innescato il suo lato odioso e malizioso.

"E comunque non sono affatto agitata.
Sono solo nervosa...tu mi innervosisci!" Dissi scuotendo il viso.

"Davvero?" Disse lui beffardo.

"Eppure non mi sembravi nervosa mente dormivi beatamente al mio fianco e sul mio petto...nudo!"continuò lui tremendamente malizioso afferandomi per i polsi e facendomi abbassare le braccia per poter eliminare la distanza che avevo imposto tra noi.

"Smettila!...." dissi trovandomelo ad un palmo dal naso.

Ma lui cominciò ad avanzare verso di me lentamente costringendomi ad arretrare,finché mi trovai a ridosso del letto e fui costretta a fermarmi.

"Alex?"dissi esasperata

"Dimmi un po'! Perché la mi vicinanza ti infastidisce?" Chiese curioso mentre ero in bilico sul bordo del letto.

"Io...ecco...non lo sò!"dissi imbarazzata.

"Che risposta è non lo sò!" Disse lui seccato.

"Ti ho già detto che non è la tua vicinanza ad infastidirmi....Mi infastidisce il tuo sguardo indagatore!" Dissi tutto d'un fiato e socchiudendo gli occhi.

Non capivo la ragione ma mi sentivo davvero vulnerabile di fronte a quegli occhi di ghiaccio come se potessero scrutare nel più profondo della mia anima.

"Il mio sguardo indagatore?" Chiese lui beffardo.

"Si! E ora lasciami andare!".

Lui rimase fermo a fissarmi per alcuni istanti.
Poi d'improvviso cambiò la sua espressione e con un una lieve spinta mi costrinse a cadere sul ciglio del letto per poi prendere posizione a cavalcioni su di me.

"ALEX!"urlai sorpresa.

Il suo sguardo era profondo e intenso tanto da trasmettermi un insensato senso di inquietudine.

Mi fissava in uno strano modo,mi sentivo come in preda al suo volere,completamente impotente.

Cercai di allontanarmi indiettrggiando sul letto,ma lui seguì subito i miei movimenti.

Ero come in trappola.

Ero supina sul letto,poggiata sui gomiti,e lui era su di me,che mi fissava silenzioso.

"Smettila di comportarti come un idiota!" Dissi io irritata,ricevendo come risposta solo un suo fastidioso sorriso.

"Ti diverte parecchio la situazione!?"dissi con rabbia.

"Molto" rispose lui in un sibilo sorridendo.

"Sei assurdo!" Dissi indirizzando il mio sguardo in un punto indefinito della stanza e cercando di alzarmi per interrompere quella imbarazzante situazione.

Ma ovviamente non mi fu possibile perché avevo le sue braccia ai lati dei miei fianchi.

"Alex smettila! Lasciami andare! É meglio per entrambi se tu mi stia lontano!"dissi cercando di divincolarmi per alzarmi.

Alex mi afferrò subito per i polsi e mi costrinse a stendermi sotto di lui portandomi le mani al di sopra della mia testa.

Lo fissai attonita ed era così intenso il suo sguardo da non farmi riuscire a formulate alcuna frase nella mia mente.
Mi sentivo vuota,vulnerabile,immersa in quei suoi pozzi di ghiaccio e completamente avvolta dal calore del suo corpo sul mio.

Era assurdo il potere che aveva su di me.

"Lo sai Alis?!" Disse sussurrando prima di avvicinare il suo viso sull'incavo del mio collo facendomi rabbrividire non appena sentii le sue labbra sfiorare la mia pelle.

"A volte penso che il tuo sangue sia per me un tale richiamo che non penso riuscirei a starti lontano un solo istante. Quindi no. Non penso che ti lascerò andare".

Persi un battito a quelle parole e il respiro mi si bloccò in petto.

In una frazione di secondo le sue zanne erano già nella mia carne e lo sentii stringere con più foga la presa sui miei polsi.

Lo sentivo risucchiare il mio sangue lentamente e per un insensato motivo non mossi un muscolo,anzi mi sentivo stranamente appagata da questo suo gesto,come se fosse normale per entrambi e chiusi gli occhi abbandonandomi totalmente al suo volere.

Lui mi lasciò andare i polsi e fece scivolare lentamente le sue mani sulle mie braccia,ancora poste al di sopra del mio viso,dopodiché le sentii sfiorarmi la pelle fino ai miei fianchi.

Ogni suo tocco sul mio corpo mi procurava un brivido tale da farmi perdere ogni inibizione.

E senza che me ne rendessi conto le mie mani erano tra i suoi scuri capelli,che lo avvolgevano e tiravano verso di me, mentre la mia schiena si innarcava sempre più verso i suoi fianchi.

Mi sembrava di non controllare niente di tutto quello che stava accadendo,ero come sopraffatta da una scarica di sensazioni che lui mi trasmetteva e il mio corpo assecondava involontariamente.

Sentivo la sua mano poercorrermi il corpo e infine in un gesto veloce e ferreo mi passo le mani sotto le coscie per tirarle verso di lui.

Spinsi indietro il viso inarcando ancor più la spalla e mentre avevo le gambe attorno ai suoi fianchi lo sentivo premere il suo corpo contro il mio in un turbine di sensazioni irrazionali.

Non riuscivo a gestire nessuno dei miei movimenti ma allo stesso tempo ero certa che fosse solo la mia volontà a cercare quel contatto, nessuno mi costringeva o manipolava le mie azioni.

Spostai la mia mano sulla sua spalla e sentire la sua pelle, nuda, al contatto con la mia,mi trasmetteva un euforica scarica di emozioni.
Ero come persa in quel limbo di sensazioni in cui solo lui riusciva a trasportarmi.

Affondai le mie unghie sulla sua pelle e lo sentii gemere sul mio collo, per poi staccarsi dallo stesso e portare il suo viso a direzione del mio.

Il suo respiro era affannato, i suoi occhi di ghiaccio, le sue labbra ancora imbrattate del mio sangue, che gli scorreva lentamente al bordo del suo mento,e mi fissava silenzioso e serio.

Io non riuscivo a formulare alcuna parola,avevo ancora una mano tra i suoi capelli e lui una a ferrare la mia gamba verso di lui.

Sembrava tutto così assurdo e allo stesso tempo talmente normale.

Lui portò la sua mano verso le mie labbra sfiorandole con le dita per qualche istante e lo vidi mordersi il labbro inferiore facendomi rabbrividire all'istante.

In un attimo la sua mano scese sul mio petto e le sue labbra si scontrarono sulle mie,intrappolandomi in un voluttuoso bacio carico di desiderio e passione.

Mi sembrava che il tempo si fosse fermato,che ci fossimo solo noi e nient'altro, lo desideravo con tutta me stessa e un altro insensato desiderio presa vita in me.

Sentivo l'odore del suo sangue inebriarmi la mente e la mia gola ardere,sentivo il pulsare delle sue vene e mi sentii rapita da quel suono.

Senza pensarci un secondo lo allontanai da me e lo spinsi di spalle contro il letto mentre io mi ritrovai a cavalcioni su di lui.

Il suo sguardo era bramoso di desiderio,sapeva perfettamente cosa volevo, e allungò le sue mani sui miei fianchi tirandomi più vicina a lui.

Avvicinai il mio viso al suo e fissai le sue labbra,poi i suoi occhi prima di indirizzare il mio sguardo verso il suo collo e sentii il controllo abbandonarmi,i miei movimenti erano lontani dalla ragione, volevo solo assecondare i miei istinti.

Mi fiondai sul suo collo,con le mie zanne,e non appena la sua linfa cominciò a scorrere nella mia bocca mi sentii come in preda all'effetto di una droga potente di cui non ne si ha mai abbastanza.

Lo percepivo accompagnare i movimenti del mio corpo con il suo e sentii la sua mano farsi strada tra i miei capelli per poi tirare il mio viso ancora più contro il suo collo per rendere quel contatto ancora più intenso.

Presi coscienza di ciò che stavo facendo solo dopo alcuni minuti e mi allontanai di scatto dal suo collo,ponendomi di fronte a lui con le mani poggiate sul suo petto.

"Dopotutto,non mi sembra che tu voglia starmi lontana!"disse lui in un sussurro e con un sorriso alquanto soddisfatto.

Poi allungò una mano verso il mio viso e con il pollice mi accarezzo le labbra ripulendole dal suo sangue,che ancora sentivo gocciolare dai lati delle stesse.

Non riuscivo a comprendere il mio stesso comportamento,mi sentivo inquietata e sorpresa da come quell'istinto mi avesse travolto in un modo tanto intenso da controllare le mie azioni.

"Io...mi dispiace..."dissi con voce tremante e portandomi le mani sulle labbra.

"Non sò cosa mi sia preso...ho perso il controllo"dissi fissandolo solo infine negli occhi.

"Non essere sciocca! Non ce niente per cui tu debba dispiacerti..."esordì lui con fermezza e afferrando il mio viso dal mento.

"Non ce niente di sbagliato in tutto questo,anzi è la nostra natura...perdere il controllo a volte è normale...specialmente nel nostro caso"la sua voce era calma e le sue ultime parole appena sussurrate.

Lo fissai in silenzio.

Mi tornarono in mente i discorsi sulla perdita del controllo, che lui stesso mi aveva fatto, in occasione del nostro primo incontro ravvicinato qualche sera prima in giardino.

Ora comprendovo meglio cosa aveva provato in quel momento e in effetti mi stupisco di come lui sia riuscito a fermarsi in passato.

Il richiamo del sangue è devastante,sovrasta qualsiasi altra sensazione o emozione,rendendoci schiavi di un solo bisogno:l'appagamento.

Avevo già provato una sensazione simile quando ero con Andriù,la sera in cui la mia vera natura fu risvegliata proprio da Alex,e a ripensarci un leggero senso di rabbia mi attraversò la mente;ma con mio fratello non fu così travolgente.

Con Alex era stato totalmente diverso.

Prima mi sentivo fuori controllo,senza alcun freno inibitore,come se il suo desiderio fosse anche il mio,e il richiamo del mio sangue su di lui avesse influenzato non solo anche un mio bisogno fisico,ma bensì una sensazione più profonda,più intensa.
Non volevo solo il suo sangue,volevo tutto di lui. Lo volevo come se fosse una parte mancante del mio essere.
Lo volevo completamente fino a consumarlo,fino a perdere i confini che ci delimitano,fino ad essere una cosa sola.

Penso che mi sarei potuta facilmente perdere ancor più,andando decisamente oltre qualsiasi limite senza neanche pensarci, se solo un briciolo di buon senso non mi avesse riportato alla razionalità.

Quindi il vero appagamento per noi non era solo nel desiderio reciproco ma bensì nel volerlo entrambi allo stesso modo e all'unisono?
Era questo il vero senso del legame che ci univa? Era questo che sentiva anche lui quando era con me?
Questo dannato legame ci influenza fino a tal punto o questo desiderio è semplicemente frutto della nostra natura demoniaca?

Non potevo far a meno di pensarci.

"È molto complesso in effetti...ed è ciò che mi tormenta da quando ti ho incontrata..."le parole di Alex mi riportarono alla realtà e lontano dal mio monologo interiore.

Lo fissai confusa.

"È davvero complesso" dissi fissando i suoi occhi cerulei.

"Mi fa piacere che la cosa ti turbi a tal punto" disse lui mentre sul suo volto comparve in sorriso ma i suoi occhi mi sembravano carichi di tristezza.

"Perché mai?"chiesi stranita.

"Perché significa che non vuoi davvero starmi lontana,altrimenti non ti importerebbe la natura del desiderio che ci spinge uno verso l'altra"disse lui mentre con le mani percorreva la mia palle dalle braccia ai fianchi.

Spostai lo sguardo di lato,lui aveva ragione ma allo stesso tempo ero imbarazzata e turbata da tutto questo.

"Comunque...sui un bugiardo! Avevi detto che non leggevi la mia mente tranne che in alcuni momenti..."Lo fissai inarcando in sopracciglio cercando di cambiare discorso per alleggerire la tensione del momento.

"Appunto. Questo è uno di quei momenti in cui sapere cosa pensi mi interessa"disse lui ridendo.

"Perché mai?"

"Semplice. Perché quando hai un espressione così triste e angosciata fai sentire anche me così e ho bisogno di capire cosa ti passa nella mente per poter fare o dire qualcosa che ti faccia sollevare il morale"mi fissò serio per poi stringere i miei fianchi con le mani spingendomi verso di lui fino a farmi ricadere con i palmi delle mani inevitabilmente ai lati del suo viso.

Ero a pochi centimetri dal suo volto tanto da percepire il suo respiro sul mio viso.

Mi spinsi indietro per rialzarmi ma lui mi afferrò per la nuca portando così le mie labbra sulle sue.

Qualunque fossero i miei pensieri lui riusciva in ogni modo a trasportarli via dalla mia mente con dei pochi e semplici gesti ma quando eravamo così vicini ero sicura di perdermi come non mi era mai successo in tutta la mia vita.
Era talmente vero da farmi paura:lui aveva davvero il potere di gestire il mio lato emotivo.

In questi ultimi giorni era sempre riuscito e tirarmi sù specialmente quando tutto mi sembrava impossibile e senza rimedio.
Mi bastava un suo sguardo per liberare la mente da qualunque pensiero triste e angoscioso.

Infondo qualunque sia la natura del nostro legame siamo noi a gestire la nostra vita e le nostre sensazioni,e sono certa che dentro di noi abbiamo la certezza che ciò che ci spinge uno verso l'altra è principalmente la volontà di farlo perché ci sentiamo talmente simili sotto certi aspetti che abbiamo la reciproca consapevolezza che solo noi possiamo comprenderci a pieno l'una con l'altro.

"Mi piace come interpretazione"mi disse lui ridendo ancora con le die labbra sulle mie.

"Ehi! Stai leggendo ancora la mia mente!"lo fissai infastidita.

"Sei snervante quando ti comporti così!"continuai io stizzita e alzandomi rimettendomi seduta su di lui a cavalcioni fissandolo severamente.

"Mi piace quando hai quell'espressione arrabbiata,i tuoi occhi diventano di un verde talmente scuro e la tua faccia così seria che sono indeciso se fanno più paura i tuoi occhi da demone a questi!
Davvero ho quasi i brividi" disse lui ridendo.

"Sei davvero uno stupido! Quando vedrai la mia faccia arrabbiata non avrai il tempo di pensare alle tue sciocchezze. Te lo assicuro!"lo fissai cercando di essere il più seria possibile anche se il sorriso sul suo volto stava trasportando anche me nelle sue ilarità.

"In ogni caso,sei molto più sexy quando sei arrabbiata."disse lui sempre ridendo.

"Hai intenzione di prenderti gioco di me ancora per molto?"lo ammonii con lo sguardo per poi dargli un leggero schiaffo sulla fronte.

"Sono serio! Mi piace quando pensi di potermi intimidire con i tuoi occhioni da cerbiatta mentre a mala pena il tuo sguardo mi fa il solletico."continuò lui ridendo di gusto poi d'improvviso il suo sguardo si fece serio e mi afferrò per la spalla per spingermi di lato sul letto invertendo la nostra posizione.

Mi fissò per alcuni istanti e vidi lentamente il sorriso sparire dal suo volto per lasciare spazio ad un espressione più attenta e preoccupata.

"Adesso hai intenzione di dirmi cosa è successo esattamente in quel sogno da turbati tanto al punto di aggredirmi così prima?"

Lo fissai per poi girare il viso sospirando e indirizzare lo sguardo in un punto indefinito della stanza.

"Non sono certa che sia stato solo un sogno"

"In che senso?"mi chiese lui accigliandosi.

"Non so spiegartelo,ma mi sembrava davvero di essere lì. È stato tutto così strano. Così reale e allo stesso tempo assurdo. Se ciò che ho visto è successo realmente ho davvero timore di questo maledetto potere che avvolge il mio destino!"dissi guardandolo negli occhi solo infine e nel scontrarmi con i suoi pozzi di ghiaccio una sensazione di tristezza si fece strada in me ripensando a tutto ciò che avevo visto in quel sogno.

"Hai di nuovo quell'espressione affranta! Perché? Ciao hai visto di così sconvolgente?"mi chese lui seriamente preoccupato.

"Ho visto l'inizio di tutto..."dissi a voce tremante.

"Di tutto? Tutto cosa?"mi fissò perplesso.

"L'inizio del nostro legame Alex."

"Cosaaa?"

"Si Alex. Ho visto da cosa è nato il nostro legame o meglio chi lo ha creato e perché."

"Davvero? Cosa hai visto esattamente?" Il suo sguardo era sconvolto.

"Ho visto e vissuto gli ultimi istanti di Akatla e ....come le cose si siano irrimediabilmente ingarbugliate subito dopo l'esilio della sua anima in un limbo.
Lui l'ha maledetta,li ha maledetti entrambi."dissi a film di voce.

"Chi?"

"Ekate e ..."non riuscii a finire la frase pensando a l'ultima e triste scena di quel sogno.

"Ekate? Ma che stai dicendo? Conosco quella storia e non ricordo ci sia stata una maledizione."disse lui incredulo.

"Sai Alex non credo che la storia sia stata raccontata esattamente per come è andata. Anzi penso che proprio Ekate abbia nascosto tutto quanto."

"Ma è assurdo. Non ha alcun senso."disse lui scuotendo il capo.

"C'è l'ha invece, se ciò che ho visto è vero!"dissi io fissandolo tristemente.

"Alis dimmi cosa hai visto"disse lui serio.

"Ho visto Ekate perdere il controllo e distruggere il suo mondo in pochi istanti.
Ho finalmente capito che il potere del Dio del caos è deleterio per chi lo possiede al punto da consumarne l'essenza e l'anima,rendendolo schiavo della sua influenza.
Lei ha perso tutto per bramosia di quel potere,ha perso perfino...l'unica cosa davvero importante...ciò per cui aveva fatto tutto quello,l'amore della sua vita...Jayden."mentre raccontavo quello che avevo visto in quel sogno mi si formò un groppo in gola e senza neanche rendermene conto i miei occhi si annebbiarono lasciando libera strada alle lacrime.

"Perché piangi Alis? Va tutto bene io sono al tuo fianco. Qualunque cosa la affronteremo insieme."disse Alex mentre mi asciugava le lacrime passandomi le sue dita sul volto per poi accarezzarmi la guancia e posare infine la sua fronte sulla mia.

"Non posso farne a meno. Ricordare quella scena mi mette una tale tristezza e in più.... il fatto che Jayden somigliasse cosi tremendamente a te mi da una sensazione di inquietudine. Mi ha turbato parecchio tutto quello che ho visto."dissi fissandolo negli occhi infine.

Non riuscivo o meglio non potevo immaginare il ripetersi di una scena simile tra me e Alex,ne ero terrorizzata, perché a quanto pare,dalle parole di Ekate,io avrei ereditato quel potere un giorno.
Era il mio destino come era stato il suo.
E se anche io perdessi il controllo in quel modo? Non voglio assolutamente trasformarmi in un mostro senz'anima capace solo di distruggere.

"Ho paura Alex!"dissi tra le lacrime.

"Ho paura di ciò che potrebbe succedere. Ho paura di perdere il controllo di me stessa e che gli avvenimenti futuri possano stravolgere ancora la mia vita in modo disastroso"lo fissai con occhi carichi di tristezza e angoscia.

"Qualunque cosa accadrà non la affronterai da sola Alis. Io e Andriu non ti abbandoneremmo mai,specialmente tuo fratello farebbe di tutto per la tua incolumità puoi stanne certa!."mi disse con estrema tranquillità e con occhi sinceri tanto da farmi riprendere la calma in un sospiro e un lieve sorriso prese vita sulle mie labbra.

"Tu sei davvero un tipo complicato Alex. Riesci a farmi cambiare umore in un istante quando mi fissi così"

"Visto? Dopotutto il mio sguardo non è poi così terribile!"disse lui ridendo per poi posare le sue labbra sulle mie in un bacio casto e sincero.

"Ora alzati,facciamo una doccia e andiamo da Andriu. Dobbiamo capire quanto di ciò che hai visto è vero o meno e come è possibile che quella cicatrice non sia ancora scomparsa dalla tua pelle"posò una mano infine sulla stessa e poi in un gesto veloce mi sollevò e mi tirò con sé.

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