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25 LE TUE ALI OSCURE SU DI ME parte 1

Ero lì ferma a fissare l'oscurità del cielo e l'unico pensiero nella mia mente era Alex.

Non riuscivo a non pensarci,a non immaginarlo lì nel suo limbo dove eravamo stati poche ore prima che accadesse l'attacco alla villa.

Lo immaginavo seduto in riva a quel lago dall'ambientazione fatata in cerca di risposte che tormentano anche la mia mente.
E infondo dato il nostro legame non potevo avere la certezza che fosse solo un mio pensiero,probabilmente inconsciamente avevo la piena percezione del suo stato d'animo e di dove si trovasse in questo momento.

<forse se ripetessi ciò che ho fatto prima in questa sala,quando Vicktor si è messo in contatto con me, potrei riuscire a creare un filo conduttore con la sua mente>pensai.

Però se fossi caduta di nuovo in trance davanti ad Andriù la cosa lo avrebbe di certo preoccupato, ci dovevo provare non appena fossi rimasta sola.
Infondo era un modo per mettere alla prova anche le mie capacità,ma non volevo rendere pubblico il mio voler cercare Alex,dopotutto la nostra situazione era ambigua anche per noi stessi.

Per ora mi stava più che bene vivere il nostro legame a piccole dosi per cercare di scindere ciò che desideriamo davvero da ciò che è già stato scritto per noi.

E non potetti far a meno di ripensare alle parole di Vicktor,del segreto celato dietro il legame e di ciò che lui in realtà cercasse da me,infondo non mi era ben chiaro ciò che era successo quì prima del nostro arrivo e neanche come ci fossero arrivati Ryan e Michael; e a tal proposito colsi l'occasione per porgere ad Andriù questa domanda.

"Andriù cosa è successo mentre io e Alex non eravamo qui?"

"In vero non sò come sia stato possibile ma Vicktor ha aggirato la nostra guardia e si è intrufolato nel castello. Ha sorpreso anche me quel lurido verme"disse Andriù infastidito.

"Ma come è possibile?"dissi incredula.

"Credevo fosse semplice per esseri come noi individuarci a vicenda? Come è riuscito ad eludere i tuoi sensi?"

"In verità non è così complesso se si fa un uso adeguato di alcuni incantesimi. Poi per un essere del suo livello credo sia decisamente fattibile.
La cosa che io non mi spiego affatto è un'altra in verità" disse Andriù portandosi una mano al mento in segno di riflessione.

"Cioè?"chiesi incuriosita.

"Pensaci. E abbastanza semplice e allo stesso tempo assurdo. Per la stessa identica ragione che ci ha portato all'ipotesi di poco fà! "

Lo fissai sollevando un sopracciglio,non riuscivo a capire dove voleva andare a parare.

"Davvero non ti seguo"dissi confusa.

"Se le sue capacità gli hanno certamente permesso di intrufolarsi nella villa,non ne capisco però la ragione in questa circostanza.
È assurdo pensare che non si siano accorti che tu non eri presente, dato che Vicktor ha chiesto esplicitamente più volte di consegnargli la rosa nera, era ovvio che fosse venuto qui per te,eppure non mi spiego il gesto, né la sua ricerca per la villa."disse Andriù pensieroso.

"In effetti, ora che mi ci fai pensare, è abbastanza strano. Cosa è successo esattamente? Se mi racconti tutto forse potrei aiutarti a capirci qualcosa in più." Dissi fissandolo negli occhi stranita.

"Dunque, non appena ci siamo divisi fuori dal Keira club,mi sono diretto qui con le tue amiche, lungo la strada non mi è sembrato di vedere movimenti sospetti, certo... apparte l'auto dei tuoi amichetti; ho subito capito che erano loro due a seguirci,Ryan e Michael,evidentemente Ryan non doveva aver preso molto bene un vostro allontanamento per la notte,e avevano di sicuro deciso di tornate qui a riprendervi.
Una volta fuori la villa,non appena scesi dall'auto,ho atteso l'arrivo di Ryan e Michael e dopo un,poco piacevole,scambio di opinioni,li ho invitati ad entrare nell'attesa che arrivaste anche tu ed Alex e loro hanno accettato,quindi ci siamo incamminati verso l'ingresso.
Entrando in casa però ho subito notato che qualcuno aveva messo soqquadro alcune stanze,poi ho percepito un rumore in biblioteca e mi sono diretto subito verso questa stanza e ho trovato entrambi quì,Vicktor e Jack, che fissavano la stanza in cerca di non sò cosa" disse guardandosi attorno ripetendo il gesto appena descritto in cerca di risposte.

"Ma se frugavano nella villa allora non cercavano me?"chiesi stupita.

"È proprio questo il punto! Se erano venuti qui semplicemente per te non ha senso che stessero cercando qualcosa nella villa.
D'altronde non appena ci hanno visti varcare la porta della biblioteca ci hanno subito aggrediti chiedendoci più volte dove fosse la rosa nera! Non ha senso!"disse Andriù facendo su e giù per la stanza.

"A meno ché!"Dissi io,stringendo il ciondolo della collana che avevo al petto e ripensando a ciò che avevano detto Michael e Barbara prima in questa stanza non appena io e Alex eravamo rientrati.

~"Già infondo quel tipo non faceva che chiedere dove fosse Allison e dire cose strane sul suo sangue"disse Barbara verso Andriù e poi fissandomi in modo strano.

"Si,se non ricordo male ha anche detto qualcosa a riguardo di un legale e penso che centri qualcosa la tua rosa nera,quella del ciondolo,o almeno l'ha nominata"disse Michael~

"A meno ché cosa?"Mi fissò Andriù.

"Esattamente cosa vi ha detto Vicktor mentre era quì? Ricordo le parole di Barbara e Michael a riguardo,e questo mi fa venire in mente un pensiero, ma ovviamente la loro percezione dei fatti è ben lontana dalla nostra, visto che non conoscono tutta la storia,quindi ho bisogno di capire più a fondo la questione."

"Ha chiesto dove fosse la rosa nera,più volte,poi ha detto una cosa strana sul legame del sangue,mi sa che la frase esatta fosse: non potete negarmi ciò che mi appartiene,il legame del sangue la riporterà da me,poiché è forgiata dalle stesse fiamme del suo sangue,che scorre anche nelle mie vene e nelle sue,e alla fine rinascerà da quelle ceneri ,la rosa nera mi appartiene per diritto,Allison verrà da me che tu lo voglia o meno! È destino che sia così! Presto si compirà quel destino oscuro che tanto vi ostinate a negare! Le ali nere dell'aquila questa volta non la caleranno!...
Parole che non hanno un significato ben definito per me.
Non ho la benché minima idea di cosa volesse dire quel folle."concluse Andriù confermando i miei dubbi e accrescendo i miei sospetti.

"Capisco...quindi cercava il ciondolo!"Dissi a voce sussurrata.

"Cosa?il ciondolo? La collana di nostra madre? È perché mai avrebbe dovuto cercare la collana? Non capisco!" Disse confuso fissandomi.

"Questo ancora no lo so Andriù, le sue parole sono enigmatiche anche per me,però assumono un senso collegate a ciò che lui ha detto a me mentre ero priva di sensi "

Andriù mi fissò stranito restando in silenzio.

"Le sue parole mi tormentano "Dissi rabbrividendo e fissando il pavimento.

"Cosa ti ha detto esattamente mentre era collegato alla tua mente? "Disse Andriù accigliandosi.

" Beh a dire il vero parole molto strane, non so spiegarle;ha nominato il legame del sangue e poi ha detto qualcosa a riguardo dell'Aquila che protegge la rosa,riferendosi probabilmente ad Alex ,perché mi ha anche detto qualcosa riguardo ad un segreto celato attorno al sangue della Rosa Nera,un segreto che a quanto pare lui non è il solo a conoscere, bensì anche il padre di Alex ne sa qualcosa.
O almeno lui ha detto così."

"Assurdo! Perché mai il padre di Alex dovrebbe tenere nascosto un segreto che ti riguarda! Quel folle voleva solo confonderti le idee."Disse Andriù visibilmente irritato scuotendo la testa.

"Non è finita. Ora viene il bello.Poi mi ha anche rivelato una sconvolgente verità...cioè che Ekate è in realtà sua madre, ecco perché prima ho reagito in quel modo non appena ho ripreso i sensi,volevo capire se le sue parole erano vere."lo fissai con attenzione aspettandomi una sua reazione sconvolta che però non ci fu.
Il che sconvolse me.

"Non posso crederci ,Vicktor non ha mentito a riguardo! E quando pensavate di dirmelo esattamente!"esclamai in preda alla rabbia.

"Semplicemente non te l'abbiamo detto perché era irrilevante, ciò che riguarda il passato di Ekate è una storia che appartiene ad un tempo lontano ormai"disse fissando il suo sguardo in un punto indefinito della veranda.

"Comunque a detta di Vicktor lei ha omesso parte della storia,e a quanto pare il padre di Alex ne conosce i dettagli" dissi alquanto infastidita dal suo atteggiamento.

Nascondermi parte della verità non mi aiuterà di certo a capire il mio posto in tutta questa storia.

"Non so a cosa Vicktor abbia voluto alludere ma di certo sarà stato uno dei suoi inganni per raggiungere i suoi loschi scopi,quindi non penso sia necessario dar peso alle sue parole" disse Andriù con tono severo.

"Onestamente ora come ora non so bene a chi e cosa credere!" Dissi incrociando le braccia al petto e poggiando la spalla al muro.

"Con questo cosa vorresti dire? Non vorrai mettere in dubbio tutto ciò che ti ho detto fino ad ora solo per alcune parole sconnesse di un folle?" Dal suo tono di voce traspariva rabbia mista a rammarico.

"Non intendevo di certo questo! Però cerca di metterti nei miei panni Andriù! Per me non è semplice! È per giunta più cerco di capirci qualcosa più la questione si complica maggiormente" dissi sospirando esasperata.

Andriù si avvicinò e posò le sue mani sulla mia spalla costringendomi a fissarlo negli occhi.

"Non volevo di certo turbarti Alis. Capisco il tuo stato d'animo e infondo condivido la tua ricerca della verità,però preferirei che tu abbia più fiducia in me, in tutti noi; io e Alex conosciamo bene tutta la storia di Ekate e se ha fatto ciò che ha fatto è stato solo per proteggere se stessa e il nostro mondo.
Quindi,almeno per il momento preferirei che tu non ti adentrassi in queste faccende,quando sarà il momento sarà lei stessa a parlatene.
E comunque non ci sono parti della storia che noi non conosciamo poiché è tutto trascritto e tramandato da sempre, quindi a mio avviso Vicktor voleva solo accrescere le tue insicurezze,tutto quì."

"Sarà,ma mi sembrava alquanto convinto delle sue parole; comunque non volevo mettere in dubbio niente,semplicemente voglio sapere quanto più possibile su tutta questa situazione. Infondo è della mia vita e del mio destino che stava parlando".

Fissai il cielo ancora una volta allontanando le spalle dal muro e incamminandomi per la veranda poi dopo un sospiro riportai lo sguardo verso mio fratello.

"Comunque c'è anche un'altra cosa che continua a tormentarmi,in verità è l'unica frase di Vicktor che mi ha turbato per davvero,mi ha detto esattamente:una donna fatta di cenere non ha paura di camminare all'inferno!.
Non riesco a spiegarmela,però collegando le parole che hai detto tu prima,sembra quasi ci sia un senso logico dietro tutta questa storia, solo che non riesco ancora a percepirlo con chiarezza" vidi Andriù fare qualche passo indietro e poi lo sentii ripetere a bassa voce alcune frasi.

"Una donna fatta di ceneri non ha paura di finire all'inferno....è forgiata dalle stesse fiamme...e alla fine rinascerà da quelle ceneri..." ripetette quelle dannate frasi fissandomi infine per alcuni secondi.

"Che succede?...sai cosa significa quella frase?" Chiesi con ansia.

Andriù continuò a fissarmi senza pronunciare una parola.

"Andriù? Tutto ok? ...Ma mi stai ascoltando?" Chiesi ancora più preoccupata.

"Si,si...scusami...riflettevo su tutta la questione;e in effetti collegando le cose le parole di Vicktor sembrano nascondere qualcosa. Il punto è scoprire cosa!"disse continuando a fissarmi in uno strano modo.

Poi vidi i suoi occhi socchiudersi e un suo sopracciglio inarcarsi come se quelle parole avessero scosso all'improvviso qualcosa in lui.
Distolse lo sguardo dal mio per fissare l'interno della biblioteca.

"Che cosa strana!...sono quasi certo che la frase che ti ha detto non mi sia nuova Alis,sono quasi sicuro di averla già sentita;o meglio di averla letta da qualche parte...ma non ricordo dove" disse Andriù fermandosi di scatto e portandosi una mano al mento continuando a guardarsi intorno in modo frenetico in cerca del libro che forse conteneva le risposte alle nostre domande.

"Dici davvero?Se esistesse un libro a riguardo sarebbe la soluzione a tutti i nostri dubbi!" non riuscii a trattenere l'entusiasmo.

"Frena l'entusiasmo Alis,non ho mai detto che ci fosse un intero libro dedicato,ma di certo c'è né uno dove viene citata quella frase" disse le ultime parole con un amaro sorriso ancora intento a guardarsi intorno.

Per un attimo il suo sguardo mi sembrò avvolto da una sottile e crescente ira. Non so perché ma ebbi un lieve dubbio. E se lui sapesse più di quanto ammette? Perché tenermi all'oscuro? No,No! Ma che vado a pensare! Dopotutto la situazione dovrebbe infastidire molto anche lui dato che è di sua sorella che di sta parlando,quindi è ovvio che sia irritato per questo è nient'altro;dubito fortemente voglia nascondermi qualcosa.
Forse siamo solo entrambi troppo turbati e la mia mente comincia a pensare cose senza senso. Scossi un paio di volte la testa per liberarmi da quell'assurdo pensiero.

Restai diversi minuti in silenzio ad osservare mio fratello mentre prendeva e lasciava un libro dopo l'altro,con la speranza che la soluzione si stesse avvicinando sempre più.
Poi d'improvviso vidi Andriù scaraventare un libro per terra con violenza.

"Niente! Dannazione! Niente di niente ! È mai possibile che non riesco mai ad avere un po di fortuna nella mia vita!mai niente che vada per il verso giusto!....eppure è quì! Sono sicuro che la risp sia sotto i miei occhi!maledizione!" La sua rabbia oltremisura mi mise in evidenza che gli ultimi eventi di certo avevano provato anche lui.

Cercai di allungare una mano verso di lui per avere un contatto e cercare di calmarlo ma il suo sguardo fisso sul mio ciondolo non era molto rassicurante al punto che mi bloccai a pochi centimetri da lui.

"Andriù" lo chiamai con un filo di voce.

"Mi dispiace Alis,mi dispiace per tutto quanto!" rispose semplicemente lui guardandomi con occhi affranti.

"Vorrei esserti davvero di aiuto in questa situazione,essere la tua guida,comportarmi finalmente come il fratello maggiore che sono; ma la verità è che ti ho trascinata in una situazione di cui ne so quanto te e non capisco davvero cosa fare per avere le giuste risposte." Concluse fissandomi tristemente e stringendo la mia mano nella sua.

"Andriù sta tranquillo,non è colpa tua se tutta questa storia è così ingarbugliata. Vedrai che riusciremo a venirne a capo,ne sono certa! Siamo dei Rusdubh no?" Conclusi la frase ammiccando ,sicura di strappargli almeno un sorriso.

"Certo...Forse dovremmo continuare le ricerche domani, un po di riposo ci aiuterà a schiarire la mente e chissà che la notte non mi porti consiglio."disse con un lieve sorriso e passando una mano dietro il collo per poi scompigliarsi i suoi scuri capelli.

Sembrava davvero che oscuri pensieri attanagliassero la sua mente,e una vena di tristezza mi attraversò al pensiero che non volesse condividerli con me. Ma allo stesso tempo non ritenevo opportuno fargli pressione,di certo se qualcosa c'era di vero nei miei dubbi lui me ne parlerà non appena si sentirà pronto.

"Già sono pienamente d'accordo!"gli sorrisi per poi dirigermi verso l'ingresso della biblioteca.

"Mi ritiro nella mia stanza,nel caso ti servisse qualcosa saprai dove trovarmi.Buon riposo sorella"mi seguì per poi superarmi e aprirmi la porta e con un movimento del braccio invitarmi ad oltrepassare l'ingresso della biblioteca da perfetto gentiluomo quale è.

"Allora buon riposo fratello, io penso che farò prima un salto dagli altri per vedere se è tutto ok." Gli rivolsi un sorriso e mi incamminai pensierosa.

Non so perché ma adesso avevo ancor di più la certezza che mi stesse nascondendo qualcosa,ma non capivo la ragione.
Avevo imparato a conoscerlo,non è il tipo che si arrende così facilmente; non avrebbe rinunciato alle ricerche così presto....a meno ché queste ricerche non gradiva farle in mia presenza.
Quello stano sguardo rivolto alla collana,il suo sentirsi in colpa e quel suo amaro sorriso mi lasciano presumere che lui ne sappia davvero molto di più di ciò che vuole lasciarmi credere.
Di certo il suo atteggiamento è cambiato una volta ascoltata la frase che Vicktor mi aveva detto. Che per lui abbia un preciso significato? Forse è peggio di ciò che penso se non vuole parlarmene.

Mi portai le mani alle tempie. Tutto questo mi farà impazzire!
Poi ebbi l'idea!
Di certo se lui ha deciso di non parlarmene avrà le sue buone ragioni,ma sicuramente metterà a corrente anche Alex dei suoi dubbi, incertezze oltre che delle sue ricerche,perché sono sicura che continuerà le sue ricerche a mia per così dire insaputa,quindi mi basterà leggere la mente di Alex e il gioco è fatto.

"Dopotutto essere un demone non è così male"dissi ad alta voce sorridendo.

Salendo le scale il sorriso sulle mie labbra si dissolse man mano poiché non riuscii a controllare la sensazione di ansia che cresceva sempre più in me.

Mi stavo dirigendo verso la stanza degli altri con la speranza che si sarebbero comportati come sempre nei miei confronti,ma chissà se si erano confrontati in merito alle ultime vicissitudini e chissà a che conclusione erano arrivati?. Mi portai una mano alla fronte mentre poggiai l'altra al corrimano delle scale e sospirai rumorosamente.

"Ho bisogno di riposare anch'io, dopotutto! Sono passata da <ehi ciao sono Alison Lancaster,ho una vita noiosa e non ho un passato a ehi ciao sono Alis Rusdubh, ho un passato tutto da scoprire e pieno di colpi di scena> il tutto in meno di una settimana!di questo passo impazzirò per davvero,ne sono certa!"Dissi dando sfogo ai miei stupidi pensieri mentre ero ormai arrivata in prossimità della camera degli altri.

Mi soffermati qualche istante e feci un lungo respiro prima di bussare un paio di volte senza però ricevere risposta.

"Chissà forse stanno già dormendo" dissi a me stessa mentre mi voltai e stavo già per incamminarmi verso la mia stanza,quando sentii la porta aprirsi.

"Alis?"mi voltai restando immobile però subito dopo trovandomi Ryan sull'uscio della porta.

"Ciao"riuscii solo a dire con un amaro sorriso per poi fissarlo in silenzio.

"Che ci fai qui?" Mi rispose lui con freddezza.

"Io....ecco ...Niente di che. Volevo solo sapere se era tutto ok."dissi in lieve imbarazzo,la situazione era alquanto strana e il suo gelo nei miei confronti era mortificante.

"Gli altri stanno dormendo, io sono di guardia nel caso accadesse qualcosa...o qualche demone si facesse venire strane idee"disse quasi seccato.

"D'accordo,vuol dire che ci vedremo domani mattina allora. Sono nella mia stanza,che è poco più avanti,nel caso vi servisse qualcosa o anche solo... per parlare" conclusi con un lieve ma sincero sorriso.

Ryan mi fissò impassibile;poi lo vidi scuotere la testa e le sue labbra piegarsi in un amaro sorriso prima di rispondermi facendo un cenno con il capo.

"Ma certo mia signora,a domani o
.. magari mai più...chissà! Il destino è strano!"mi schernì e fulminò all'unisono.

"Ryan...."dissi con voce tremante e allungando una mano verso di lui ma lo vidi subito indietreggiare di qualche passo facendomi morire dentro.

"Sai una cosa? Fammi un favore! Stà lontana da me e da loro...demone!" Concluse con estrema rabbia e chiudendo subito la porta senza darmi il tempo di rispondere.

"Ma...Ryan,ti prego non trattarmi così,infondo sono sempre io. Non ho voluto io tutto questo. Ti prego...voi siete la mia famiglia...." dissi con voce spezzata ed estrema tristezza poggiando entrambi i palmo delle mani sulla porta,e infine anche la testa su di essa.

"Adesso non ho neanche più un nome per te? Non puoi cancellare tutto,non puoi cancellarmi cosi"pensai ad alta voce mentre mi voltai e feci scivolare la mia spalla sulla porta,ritrovandomi accovacciata per terra con le ginocchia tra le mie braccia e gli occhi velati dalle lacrime.

"Siamo arrivati al punto di non ritorno dunque, dovevo aspettarmelo che fosse questa la tua scelta"e una lacrima solitaria si fece strada sul mio viso a quel pensiero.

Trascorsi fuori dalla loro stanza,in quella posizione,un tempo che mi sembrò interminabile sperando in un suo cambiamento o un cenno,ma niente.

Cercai di tranquillizzare il mio animo e mi alzai per dirigermi di nuovo di sotto,dando un ultima occhiata però alla porta.
Chissà forse lui era seduto proprio lì,per terra, dietro quella porta, tormentato quanto me.

"Mi dispiace Ryan...."dissi come se potesse ascoltarmi e poi mi voltai verso le scale incamminadomi.

Non ero dell'umore adatto per rinchiudermi nella mia stanza né tanto meno sarei riuscita a chiudere occhio; quindi cosa poteva esserci di meglio per placare i pensieri se non una buona bottiglia di whiskey?

Mi diressi nella sala da pranzo,ricordavo perfettamente che su di un mobiletto ci fossero delle bottiglie.
Anche se di sicuro ci sarà stata una stanza alla villa adibita totalmente agli alcoolici, considerando quanto bevono Alex e Andriù doveva esserci per forza, dovrò ricordarmi di chiedere ad Andriù di farmi fare una visita all'interno del maniero.

Nonostante sia qui già da alcuni giorni sono ancora un po perplessa sulla suddivisione della villa,più che altro per aver modo di orientarmi.

Varcata la porta della sala da pranzo,la bottiglia che cercavo era proprio lì;la presi e mi diressi in giardino.

Attraversai il porticato e il roseto nero ,in prossimità delle statue dei miei genitori,che guardai distrattamente, e poi mi diressi con sicurezza all'albero dove due notti fa mi soffermai a parlare con Alex.

Giunta lì mi sedetti velocemente ai piedi dell'albero,feci un lungo sorso dalla bottiglia,piegai indietro la testa e socchiusi gli occhi, come se non desiderassi nient'altro al mondo in quel momento che la quiete e la pace di quel piccolo pezzo di paradiso, lontano dal mio inferno.

"Già...La mia vita è quasi un inferno. Ma infondo cosa mi aspettavo? Stupida Alis....cosa credevi?che essere un demone sarebbe stato come una passeggiata? Non poteva che essere così! Un groviglio di storie mirate al potere e macchiate dal sangue....il tutto incorniciato da un doloroso senso di solitudine"feci ancora un sorso alla bottiglia sorridendo poi amaramente.

"Sono solo l'ennesima anima dannata che cammina all'inferno,non potevo certo sperare di fare eccezione"dissi portando nuovamente la bottiglia alle labbra.

"Infondo Ryan ha ragione a trattarmi cosi! Cosa pretendo? Sono solo un demone per lui adesso,e come tale verrò trattata...ormai non sono altro che un demone per loro"poggiai la testa al tronco e le lacrime cominciarono a rigare il mio volto evidenziando il mio dolore.

Rimasi lì a lungo e mille pensieri affollarono la mia mente,accrescendo la sensazione di solitudine e smarrimento per via degli avvenimenti che mi aveva travolto l'animo in queste ultime ore.

Mi sembrò di stare quasi meglio una volta messi fuori e accettati i miei tormenti,mi sentivo pronta ad affrontare la situazione per quella che era, senza riserve;mi sentivo pronta ad accettare tutte le conseguenze dovute;infondo non ero sola,c'erano Andriù e Alex,loro da ora in poi saranno la mia forza, il mio punto fermo, la mia famiglia.

Indirizzai il mio sguardo alle statue poco lontane da me.

"Qualunque sia il mio destino, io lo affronterò,lo devo a voi e a me stessa! Anche se questo significhi allontanarmi dalle persone che ho amato fino ad oggi. Infondo è uno dei pochi insegnamenti che ho ricevuto da te...madre."sorrisi stringendo il ciondolo al mio collo immaginando la sofferenza della donna che lo indossava prima di me mentre si allontanava dai suoi adorati figli pur di proteggerli da Vicktor e....da questo destino oscuro che aleggia da allora su di noi,su di me.

Poi d'un tratto un rumore di foglie attirò la mia attenzione facendomi alzare in uno scatto e voltare verso l'oscurità del giardino.

"Chi c'è?" Un brivido mi attraversò le spalle,forse perché provata dall'alcool o per i miei tormenti interiori,chissà...ma di certo in questo momento essere qui sa sola nel pieno della notte mi sembrò tutt'altro che il mio angolo di paradiso.

"Chi sei?sò che ci sei...sento i tuoi passi,ma non percepisco la tua aurea, mostrati!" Dissi con determinazione,ma poi un odore del tutto famigliare invase le mie narici facendomi subito abbassare la guardia e rilassare ogni mio muscolo fino ad allora rigido e pronto all'attacco.

"Alex! Dannazione,mi hai quasi fatto venire un infarto!"urlai con rabbia.

"Però,niente male tesoro! Nonostante la mia aura nascosta mi hai comunque riconosciuto tramite il mio odore,o meglio l'odore del mio sangue.I tuoi sensi cominciano a svilupparsi."disse lui con il suo solito odioso sorrisetto e tono, battendo le mani,mentre ormai era a pochi metri da me e io vedevo nitidamente il suo sguardo di ghiaccio su di me.

"Ma ci hai messo comunque un bel pò di tempo tesoro!"disse mentre sparì alla mia vista e subito dopo mi sentii togliere la bottiglia dalle mani,gesto che mi spinse a voltarmi trovandomi Alex proprio di fronte che si portava la bottiglia alle labbra.

"Ma...come hai fatto?" Ero scioccata dal fatto che nonostante i miei sensi da demone mi avesse comunque colta di sorpresa;era stato dannatamente veloce. Poi fissai il mio sguardo sulla bottiglia e scuotendo la testa lo fulminai con gli occhi.

"Comunque quello è il mio whisky TESORO!" Dissi strappandogli la bottiglia dalle mani e tornando a sedermi ai piedi dell'albero.

"Nervosetta?" Chiese ridendo,cosa che mi spinse a fissarlo con ancora più astio.

"Non è affar tuo il mio stato d'animo!"voltai il viso dalla parte opposta alla sua.
In questo momento ci mancava solo lui!.

"Oh si che lo è! Te-so-ro!"disse avvicinandosi a me e chinandosi sempre più verso il mio volto.

Mi voltai seccata sospirando,trovandolo,a un palmo dal mio viso, che mi fissava con qui suoi pozzi di ghiaccio, che anche contro la mia volontà invadevano i miei pensieri, la mia mente e la mia anima.
Era incredibile il potere che riusciva ad esercitare su di me con un solo sguardo,non penso che mi ci abituerò mai.

Lo vidi sorridere e abbassare lo sguardo per poi sedersi al mio fianco e passarmi un braccio attorno al busto per tirarmi più vicino a lui.

"Ehi! Non ti basta invadere i miei pensieri? Devi necessariamente invadere anche i miei spazi? E poi non capisco cos'hai da ridere!" Lo fissai esasperata cercando inutilmente di allontanarlo,provocando in lui una fastidiosa risata.

"Sei incredibile,sai Alis! Non riesci a comprendere che con me non serve mentire...sò quanto tu abbia bisogno di me in questo momento."

"Ma io non sto mentendo! Non ti sopporto per davvero!"

"Si certo...continua pure a mentire a te stessa tesoro"

" Sei esasperante!"sbuffai,ma conoscendo la sua determinazione lasciai perdere portando la mia attenzione sulla bottiglia.

"Chissà forse mi aiuterà a dimenticare anche te!Alla salute!"dissi alzando la bottiglia verso di lui per poi bere.

"Se ti fa star bene pensarlo fà pure Alis. Ma sappiamo bene entrambi che servirà a ben poco per ciò che ti affligge!"mi fissò in uno strano modo.

"Che vuoi saperne tu di ciò che mi affligge,arrogante ficcanaso!".

Solo allora concentrai il mio sguardo su di lui studiandolo per qualche secondo e d'un tratto i miei occhi si spalancarono. Ma certo! Chissà da quanto era lì ad osservarmi! Di sicuro avrà ascoltato tutto il mio monologo interiore e non.

"Bingo!"disse lui sorridendo e spingendo con il suo dito la mia fronte.

Rimasi lì a fissarlo senza dire una parola. Aveva ascoltato tutto o comunque aveva letto nella mia mente tutti i miei tormenti,mi sentii estremamente vulnerabile e in profondo imbarazzo,tanto da distogliere lo sguardo dal suo.

Ma nello stesso istante lui mi afferrò delicatamente il mento con la mano per riportare il mio viso verso il suo,e a quel punto io,a sguardo ancora basso ,chiusi gli occhi.

Mi sentivo già abbastanza frustrata di mio e l'idea che adesso avrei dovuto parlare con lui dei miei tormenti mi demoralizzava ancor di più.

Allora lo sentii avvicinarsi ancora più a me e quando sentii il suo fiato all'altezza del mio orecchio,un brivido mi percorse il corpo spingendomi a riaprire gli occhi.

"Alis non serve che tu ti nasconda da me,io riesco a sentire la tua anima che piange,ad ascoltare il tuo spirito che singhiozza,riesco ad avvertire il tuo dolore come se fosse il mio.
La lontananza non serve per non provare a vicenda ciò che ci tormenta,infondo siamo come due lati della stessa medaglia,due anime sole in cerca di riparo,uno nell'altro,mi sembra di avertelo già detto.
Quindi non nasconderti da me e non vergognarti,non è necessario fingere,con me più di chiunque altro tu puoi essere te stessa! Io se tu lo vorrai sarò ben felice di essere la tua forza,il tuo punto fermo,la tua famiglia."

E a quel punto,ascoltate le sue parole, fù come se dentro di me scattò qualcosa ,come se non avessi più il controllo delle mie emozioni,gli occhi mi si offuscarono e le lacrime non tardarono a contornare il mio viso.

"Mi sento terribilmente sola Alex...e ho paura di ciò che mi prospetta il futuro..."dissi tremante mentre istintivamente portai le mani all'atezza del suo petto e strinsi in un pugno la stoffa della sua camicia come a volerlo trattenere vicino a me.

Il pensiero che lui avesse libero accesso al mio dolore fu devastante quanto allo stesso tempo liberatorio.
Portai le mie braccia attorno al suo collo e sprofondai con il viso sulla sua spalla per dare libero sfogo alle mie angoscie.

Infondo,anche se detesto ammetterlo,aveva ragione,avevo un disperato bisogno di non sentirmi dannatamente sola in questo momento.

Sentii la sua mano percorrermi la spalla fino ad inoltrarsi tra i miei capelli,all'altezza del mio collo,per poi tirarmi indietro il viso e fissarmi con una dolcezza che mai avrei creduto potesse trasmettermi.

"Quindi sì! Sei l'ennesima anima dannata che cammina all'inferno ma con un vantaggio in più, tu hai me....che sono decisamente più dannato di te e credimi non ti libererai mai di questo affascinante diavolo,che tu lo voglia o no"disse indicandosi strappandomi un sorriso tra le lacrime.

"Sei davvero un idiota..."lo fissai per qualche istante poi lui mi passò entrambe le mani sul viso per asciugare le mie lacrime e allo stesso tempo fissò il suo sguardo sulle mie labbra.

"Alex..." lui mi fissò serio.

"Grazie"dissi ricambiando il suo sguardo e posai una mano inizialmente sulla sua guancia per poi vagare verso il suo collo e infine sù tra i suoi scuri capelli mossi per tirarlo di scatto verso di me e far posare le mie labbra contro le sue e dar vita ed un intenso bacio avvolto dal desiderio più profondo.

Legame o no sentivo che in questo momento volevo Alex in un modo per me del tutto sconosciuto,come se fosse il mio ossigeno, come se fosse l'unico che desideravo incondizionatamente accanto a me in tutto l'universo,come se una parte di me finora mancante fosse finalmente al suo posto.

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