16 MENZOGNE
N.A. Vi chiedo perdono per gli errori non ho ancora revisionato.😛
Erano passati solo due giorni fuori dal maniero Lancaster e la mia vita era cambiata drasticamente. Non sarei mai più potuta essere la stessa.
In sole 48 ore tutto ciò che conoscevo si era dissolto tra una fitta rete di menzogne.Tutta la mia vita infatti risultava essere avvolta da un oscuro destino,su cui io non avevo avuto alcun potere.
La rosa nera ,che tanto assidiava e tormentava i miei pensieri da sempre, si era rivelata essere l'unica certezza poiché tutto si ricollegava ad essa.
Un fiore tra i più belli e delicati, ricoperto da insidiose spine e tinto dal più oscuro dei colori, così appariva la mia vita in questo momento, come quella rosa.
Stringevo tra le mani quel ciondolo e non potevo far altro che rimuginare su tutta la situazione senza dare una forma definita al tutto. Mi sentivo persa e terribilmente triste,ma anche furibonda e in cerca di risposte.
Volevo vendetta. Volevo che qualcuno pagasse per tutto questo! Avevo bisogno di dare libero sfogo alla mia frustrazione e ne avrei trovato il modo,ne ero certa!
Troppe figure , anche a me sconosciute, avevano giocato un ruolo rilevante nel rendere la mia vita un inferno. Avrei fatto rimpiangere loro di aver incrociato le loro vite alla mia.
Ero seduta nell'ingresso della villa su di una poltrona all'angolo della stanza,sorseggiavo del wisky e fissavo la porta d'ingresso in attesa che da un momento all'altro si spalancasse, mostrando dinanzi ai miei occhi il primo che avrebbe subito la mia rabbia.
Non avevo affatto dimenticato! Anche se questo era il mio vero mondo, e lui aveva contrivuito a farmi riacquistare la lucidità, comunque non accettavo i suoi modi arroganti,prepotenti ed egoistici, se pensava di potersi comportare da principe dei miei stivali con me si sbagliava di grosso!
Dopo la conversazione avuta con Andriu ed Ekate giù in quelle segrete,mio fratello mi aveva lasciata qui da sola,sotto mia esplicita richiesta.
Mi aveva promesso di non intervenire in alcun modo,salvo spiacevoli complicazioni, non ho ben chiaro a cosa si volesse riferire.
Non potevamo ucciderci e tantomeno ferirci gravemente,saremmo guariti dopo pochi secondi, ma penso che di certo avremmo potuto distruggere l'intera villa.
Forse era a quello che aveva voluto alludere con quella frase.
~'Penso sia meglio che io resti con te,vorrei evitare delle spiacevoli complicazioni, ma se proprio insisti voglio rispettare la tua scelta di affrontarlo da sola a quattrocchi , quindi sarò sù, nella mia stanza, ma tu non esitare a chiamarmi e interverrò immediatamente!'~
Il suo essere così protettivo e premuroso mi spiazzava, non ci ero abituata.
La mia famiglia, se così si può definire,mi aveva sempre trattata con un distacco tipico degli Hunter.
Mi hanno sempre insegnato che i legami sentimentali rendono deboli, e che il lavoro veniva prima di tutto, in sostanza ~poco cuore, più cervello e muscoli~.
Che io ricordi non credo di aver mai affrontato con Lilian un discorso da normale adolescente, nonostante lei fosse la mia madre adottiva, i suoi unici consigli e discorsi erano incentrati sul duro lavoro da cacciatore.
Anche quando da bambina bussavo alla loro stanza, in piena notte, in preda al panico per i miei incubi, mi ha sempre ripetuto che dovevo essere forte e affrontare le mie paure da sola, riportandomi in lacrime nella mia stanza, altrimenti non sarei mai stata in grado di essere come lei un domani.
Già! In effetti ora quella frase assumeva un non so ché di ridicolo riflettendoci.
Non sarei mai potuta essere come lei.
Io ero il suo esatto opposto, ero il suo nemico ora.
Il sol pensiero mi provocò un senso di nausea.
Per via della sua durezza nei miei confronti avevo trascorso tutta la mia infanzia e poi l'adolescenza tenendo per me i miei incubi per paura dei suoi severi giudizi. Questo non ha fatto altro , col il passare del tempo, che accrescere i dubbi e le angosce nel mio cuore.
Fino ad oggi.
Oggi per la prima volta in 24 anni potevo dare una risposta a quasi tutte le domande che mi avevano torturato per anni.
Potevo mettere fuori le mie frustrazioni e i miei tormenti interiori senza essere etichettata come una folle,cosa che molto spesso mi accadeva invece quelle poche volte che mi ero confidata con gli altri, i miei amici.
<Amici....parola impegnativa in questo momento > chissà se era giusto considerarli ancora così.
Non penso che accetterebbero mai di buon grado un cambiamento del genere,sarebbe inconcepibile esattamente come lo è stato per me tutto questo al principio.
Come in effetti mi sembrava inaccettabile che non fossero venuti di persona a cercarmi per ben 48 ore.
Bhe!...a volte mi ero allontanata una notte intera, ma capitava raramente e con me c'era Ryan.
Questa volta ero scomparsa del tutto e pensavo non mi avessero cercata affatto, invece Andriu mi spiegò che per portarmi quì aveva ordinato ad alcuni dei suoi tira piedi di intrattenere tutti e tre i miei amici quella notte al locale.
Quindi io ero passata per quella in cerca di avventure ma credo proprio che le avventure se le fossero vissuti in pieno tutti e tre a giudicare dalla soddisfazione sulla faccia di Andriu mentre mi raccontava come aveva messo in pratica positivamente il suo piano.
Mio fratello mi aveva spiegato meglio la situazione prima di lasciarmi qui sola,poiché dovevamo decidere come affrontare il tutto ed eravamo arrivati alla conclusione che sarai tornata all'ostello l'indomani mattina,in modo tale che avrei avuto qualche altra ora davanti a me per cercare di imparare a controllarmi.
E a monte di ciò stranamente mi disse che sfogare la mia rabbia su Alex mi avrebbe aiutata a recuperare poi un pieno controllo.
L'idea mi entusiasmava parecchio,avevo accumulato parecchia rabbia repressa nei suoi confronti già prima,poi con la trasformazione le mie emozioni si erano amplificate quindi non appena l'avrei visto ero certa che sarei partita all'attacco senza fargli emettere un singolo fiato.
Mi misi comoda accavallano le gambe e poggiano la spalla alla poltrona.
I minuti passavano e di Alex neanche l'ombra.
Chissà dove si era cacciato quel maledetto.
Forse aveva paura di affrontarmi! Sapeva che mi sarei infuriata.
Basta.Stavo perdendo la pazienza.
Ero stufa di restare lì seduta ad aspettare.
Mi voltai verso le scale e cercai di percepire la presenza di Andriu,ma non sentii nessun rumore, doveva essere in una stanza al piano di sopra,infondo non avevo le idee ben chiare su come fosse suddivisa la villa né quanto fosse grande.
Pensai che come io non potevo sentirlo lui non poteva sentire me.
Mi alzai e mi diressi alla porta d'ingresso. Volevo uscite a cercare Alex.
I miei nuovi sensi mi avrebbero aiutato di certo ad individuarne la presenza.
Fuori dalla villa mi ritrovai l'immenso giardino e il portico ricoperto di rose nere. Un lungo e dritto sentiero dietro questo portava ad un cancello in ferro molto imponente.
Ovviamente anche quest'ultimo presentava al centro lo stemma della rosa nera.
Se l'avessi aperto di certo il rumore avrebbe destato Andriu,quindi decisi di mettere alla prova le mie abilità fisiche e tantai di saltarlo.
Un ostacolo del genere era impossibile da superare per un umano,ma io ormai non lo ero più, nella peggiore delle ipotesi sarei caduta e qualunque danno mi fossi procurata sarebbe guarito dopo pochi secondi.
Le mie aspettative furono ripagate perché, con mio enorme stupore, saltai il cancello con una facilità assurda, doveva essere alto almeno tre metri,ma mi sembro si saltare un piccolo muretto.
Mi voltai fissando il cancello imbambolata. Essere un demone dopotutto aveva i suoi vantaggi.
Sorrisi compiaciuta.
Mi avviai verso la strada poco più in là,scoprendo che la villa era ben lontana dal villaggio.
Era in piena campagna tra la fitta vegetazione.
Forse è anche questo il motivo per cui gli altri non mi avevano cercata o se l'avevano fatto non mi avrebbero cercata fin quì, credo di trovarmi a ben 4 o 5 kilometri da loro sù per giù.
Mi guardai un po intorno e la strada sembrava isolata come se nessuno osasse avventurarsi fin quì,chissà forse in paese conoscevano la vera natura di Alex ed Andriu?
Mi incamminai sul sentiero di bricciolina bianca per qualche minuto poi pensai di mettere alla prova la mia velocità,anche perché di quel passo sarei arrivata in paese la mattina.
Come per il salto di pochi secondi prima anche la mia velocità non deluse la mie aspettative.
In pochi minuti ero alle porte della città senza il minimo affanno.
Mi guardai alle spalle e riuscii, mettendo alla prova anche la mia vista, nonostante la distanza, a vedere in lontananza la villa.
Mi sentivo una bambina alla scoperta del mondo, tutto mi sembrava apparire come una nuova scoperta, era emozionante come un improvvisa scarica di adrenalina.
Entrata in paese venni immediatamente sopraffatta dalle luci e dalle voci che mi arrivarono assordanti e sovrapposte.
Ci misi un po per riprendere il controllo.
Cercai di seguire i consigli di Andriu, respiri profondi...occhi chiusi...svuotare la mente...pace interiore...e mi massaggiai le tempie finché tutto quel frastuono lentamente non si dissolse.
Allora riaprii gli occhi e pensai ad un piano per trovare Alex.
Non sapevo come seguire le sue tracce né tanto meno il suo odore.
Mi sentii alquanto sciocca a pensare che avrei dovuto fare il segugio per trovarlo. Non potetti fare a meno di pensare ad un cane da tartufo. Scossi la testa più volte divertita da quella sciocca immagine.
Provai a concentrarmi su ciò che mi circondava, infondo cercavo un essere sovrannaturale mi bastava individuare la sua aura.
Mi ci volle un pò e anche parecchi tantativi però alla fine riuscii ad percepire qualcosa verso il centro del paese.
Cominciai a passeggiare tra le strade che avevo visto due giorni prima con i miei amici ma mi sembravano così diverse ora.
Rumori,colori,profumi...tutto mi arrivava in un susseguirsi di sensazioni travolgenti.
Infondo essere un demone non è poi così male!
Arrivai in prossimità della strada in cui c'era quel pub dall'insegna con la stella e l'aquila e mi fermai per guardare dalla porta d'ingresso nel caso ci fossero i miei amici.
Volevo rivederli e spiegare perché ero stata via troppo tempo, ma in un certo qual modo fui sollevata di non trovarli poiché forse non ero ancora abbastanza stabile,avrei potuto far loro del male non rendendomene conto.
Proseguii su quella strada e la sensazione che avevo provato prima mentre cercavo di individuare Alex si fece maggiore nei pressi del club dive incontrai entrambi l'altra sera.
Ma certo! Dove si può incontrare un demone? Ma ovviamente in un posto stracolmo di gente ubriaca e euforica!
Che sciocca! Ed io che mi ero anche impegnata a cercarlo tramite le mie capacità!
Doveva essere di certo qui, su quel balcone a scolarsi litri di alcool.
Mi avvicinai all'ingresso e i due buttafuori mi lasciarono entrare senza tante storie.
Una volta all'interno del Keira club,mi diressi all'ultima sala,quella rock,senza però tralasciare di dare un'occhiata in giro nel caso fossero potuti essere lì anche i miei amici.
Non incontrai nessun volto conosciuto.
Una volta arrivata nell'ultima sala notai però un viso familiare.
Erika la ragazza dell'altra sera era proprio dove la incontrai l'ultima volta, dietro al banco e servire i suoi favolosi cocktail.
Mi avvicinai e lei mi salutò sorridente ricordandosi subito di me.
Chiesi qualcosa di forte da bere e approfittai per chiederle se avesse intravisto i miei amici in queste due sere.
"Certo,non dimentico mai un volto nuovo"
"E in quanti erano?" Lei mi fissò stranita per la mia domanda,ma io infondo volevo sapere se stavano tutti bene. Andriu mi aveva assicurato di aver solo pacificamente parlato con loro però si sà un demone è sempre un demone, avrebbe anche potuto mentirmi per non darmi un dispiacere.
"Penso in quattro se non vado errata.
Due ragazze e due ragazzi, di cui uno molto carino che se non ricordo male si chiama Ryan" fece un occhiolino terminando la frase.
Tirai un sospiro di sollievo. Stavano tutti bene a quanto pare.
Dovevo davvero fidarmi un pò più di Andriu infondo.
"Lo ho intravisto proprio una mezz'oretta fa a dire il vero" concluse poi Erika facendomi irrigidire all'istante.
"Dannazione" sussurrai cominciando a fissarmi nervosamente intorno.
Forse non era stata poi una così grandiosa idea avventurarmi qui da sola.
E se lo incontassi? Che cosa avrei dovuto fare? Non posso tornare con loro! Li metterei solo in pericolo standogli accanto!
Dovevo scomparire da quì e tornare alla villa subito!
Però riflettendo se avevo percepito la presenza di Alex,anche lui doveva essere quì.
Dovevo cercarlo, infondo avrebbe potuto aiutarmi nella peggiore delle ipotesi.
Ero così agitata da non rendermi conto che Erika mi stava parlando.
"Alis,stai bene? Forse non dovresti bere...hai un colorito pallido"
"Sì...hai ragione,sono un po stanca forse è meglio che vada via,ciao e grazie" risposi con un sorriso forzato
"Ok. Ciao"mi rispose lei decisamente stranita dal mio atteggiamento,glielo leggevo negli occhi.
Fa niente! Avrei di certo avuto altre occasioni per chiacchierare con lei.
Mi voltai verso la sala sovrastante e notai i due bestioni dell'altra sera vicino l'ingresso, diedi un veloce sguardo al balconcino, ma non c'era nessuno.
Mi incamminai verso le scale e le salii velocemente.
Arrivata di fronte ai due tipi percepii che la loro natura era demoniaca e a quanto pare la cosa fu reciproca, perché subito chinarono il loro volto verso di me in una riverenza per poi lasciarmi passare.
"Prego, mia signora"li guardai senza emettere huna parola.
<Mia signora?Ma davvero?> penso che d'ora in avanti ci dovrò fare l'abitudine a questi appellativi e atteggiamenti, saranno dettati dal loro protocollo.
Li oltrepassai e sollevai la tenda rossa ripercorrendo lo stesso corridoio visto l'altra sera,non appena entrata nella sala i miei sensi mi fecero subito notare che erano tutti demoni lì dentro,inoltre....c'era odore di sangue...stranamente lo sentivo molto bene.
Mi voltai poi volte,l'odore del sangue era ovunque,ma non capivo.
Poi focalizzai il bar, il ragazzo dai capelli verdi riempiva dei flute da una brocca dorata, diedi un'altra occhiata alle figure che si muovevano nella sala,i bicchieri che stringevano nelle mani erano scuri,tutti quanti.
<Non potevano di certo bere tutti il vino nello stesso momento?quello è sangue di certo> Pensai tra me.
I loro calici contenevano sangue, e la domanda che mi incuriosì in quei secondi fu di chi fosse quel sangue.
Devo ricordarmi di chiederlo ad Andriu non appena lo rivedrò.
Decisi di sedermi al bar,infondo qui i miei amici non sarebbero mai saliti, <non avevano l'invito adatto> pensai alzando un sopracciglio.
Poi chiesi al tipo del bar qualcosa da bere e lui mi passò senza pensarci due volte uno di quei flute.
"Oh no! ti ringrazio ma preferirei qualcosa di più alcolico" lui mi fissò per qualche secondo come se fossi stata un aliena,poi sgranó gli occhi.
Forse in questo mondo rifiutare del sangue era un'offesa, chissà!
Il ragazzo abbasso subito il capo "Mia signora,perdonatemi non vi avevo riconosciuta. Se vi ho offesa incrociando il vostro sguardo sarò lieto di ricevere la vostra punizione,perdonatemi" mi sentii davvero in imbarazzo perché continuava a chiedere perdono e a tenere il viso chino sul bancone, in questo modo avrebbe attirato l'attenzione dell'intera sala su di noi.
"D'accordo,d'accordo,ti perdono. Basta che ora la smetti.Per favore."dissi fissandolo in malo modo,per poi dare un rapido sguardo all'intera stanza sperando che la scena fosse passata inosservata,e sembrò così, almeno apparentemente sembravano tutti intenti nelle loro faccende.
"Certo,vi ringrazio mia signora" e ricominciò con il capo chino e le reverenze. Era fissato sto ragazzo!
"Gentilmente potrei avere un wisky? Un Jameson andrebbe benissimo." Dissi per allentare la situazione è per scappare poi il più lontano possibile da quel ragazzo.
"Certo. Qualunque cosa voi vogliate!" La sua frase mi fece roteare gli occhi e sospirare.
Preso il mio wisky mi congedai velocemente e cominciai e girare per la sala tra le figure che ballavano, chiacchieravano e sorseggiavano i loro drink.
Ad un tratto un'immagine attirò la mia attenzione.
Non ne ero certa ma mi sembrò di vedere Alex, infondo, dall'altro lato della stanza. C'era infatti una porta appena socchiusa che dava su un piccolo salottino, o almeno così sembrava da lontano, e lui era seduto su di un divano e....non sembrava solo.
Decisi di incamminarmi verso quella stanza, ma qualcosa blocco il mio percorso.
Mi fermai e fissai il ragazzo che mi si era posto dinnanzi.
"Scusami vorrei passare" dissi con un accenno di sorriso poggiando una mano al lato del suo braccio per invitarlo a scansarsi.
"Perdonatemi mia signora, ma non mi sembra affatto opportuno che voi vi avventuriate tra dei demoni comuni senza una scorta adeguata. I miei principi di certo non me sarebbero lieti" disse con una riverenza appena accennata col capo.
<Ma cosa voleva da me esattamente questo tipo?E se fosse un nemico? Io non conoscevo ancora nessuno dei nostri nemici!> stavo davvero pensando che avevo fatto un'enorme cavolata a venire qui.
"Chi siete?"chiesi seriamente preoccupata.
"Non avere timore, mia signora, puoi fidarti cecamente di me.
Darei la mia vita per la famiglia di Alexander, nonché per lui.
Sono la sua guardia personale,il mio nome è Jordan."
"Piacere di conoscerti Jordan. Il mio nome è Alis." Porsi la mano verso di lui con il palmo aperto in attesa, ma lui la fissò, mi sorrise e poi la prese per portarsela alle labbra.
"Conosco già il vostro nome,come anche la vostra storia,mia signora.
Ragion per cui, vi torno a ripetere, non è opportuno andare in giro senza una scorta adeguata."
"Volevo solo prendere un po d'aria,non vedo perché farne una ragione di stato. Comunque stavo cercando proprio Alex. Sai dirmi dov'è? Ho avuto l'impressione che fosse in quella stanza lì infondo." Alzai lo sguardo dietro la sua spalla.
Lui non si scompose minimamente, girò la testa, fissò quella stanza, poi si portò una mano alle labbra fece un colpo di tosse come per schiarirsi la voce, e tornò a fissarmi un po interdetto.
Sembrò avere un atteggiamento nervoso o almeno io notai il suo battito accelerare un po.
"Oh! In quella sala lì infondo non ce mai nessuno. Dubito che Alexander sia lì. In genere ama intrattenersi su di un balcone poco lontano dall'ingresso. Venite sarei lieto di aiutarvi a cercarlo". Non era semplice ingannarmi e neanche raggirarmi e questo ragazzo stava provando a fare entrambe le cose.
Ma perché mai? Forse, dato che aveva detto di conoscere la mia storia,di certo sapeva anche della mia nuova natura e credeva che le mie capacità non si fossero ancora sviluppate del tutto al punto da non farmi intercettare la presenza di Alex in quella stanza?
O chissà mi stava mentendo e voleva attirarmi in una trappola.
Presa dai dubbi cercai di stare al gioco per capire meglio le sue intenzioni.
"Sì certo. Lo so bene. Infatti ho già controllato sul balcone, ma non è lì.
Ditemi Jordan dove altro potrebbe essere?" Scandii leggermente le parole dell'ultima frase per poi sorridere falsamente, fissandolo con occhi indagatori,inclinando di poco la testa e incrociando le braccia al petto. Se credeva di prendermi per sciocca si sbagliava di grosso perché non mi sarei mai fatta convincere da lui. Cosa che forse notò perché lo vidi in evidente difficoltà.
Il suo atteggiamento era snervante e non riuscivo a comprenderne le ragioni,ma io avevo altre priorità e non volevo perdere tempo, quindi decisi si ignorarlo.
Poi presa da un momento di esasperazione lo sorpassai di scatto e mi diressi verso la stanza.
Lui mi si parò subito davanti.
"Mia signora,no vi prego. Lasciate che vi riaccompagni alla villa, questo non è posto per gente come voi."
"Ma davvero?..."mi portai una mano al mento massaggiandolo e lo fissai di traverso..."eppure se non vado errata è proprio quì che ho incontrato mio fratello due giorni fà!...che strano!..." il mio tono di voce , ovviamente ironico, gli fece socchiuse gli occhi.
Sembrava decisamente in difficoltà.
"Dimmi Jordan cos'è che non vuoi che io veda,esattamente?" Dissi poggiando una mano sulla sua spalla facendolo sussultare.
"Io? Nulla!....tsk...ma cosa andate a pensare!" Mi rispose ridendo istericamente.
"Mi credete una sciocca forse?mi offendete!"lo linciai con gli occhi.
"No assolutamente. Perdonatemi se vi ho dato questa impressione. Io non volevo assolutamente offendervi.
Anzi sto solo cercando di gestire al meglio una situazione per voi, presumo, poco piacevole". E si portò una mano alla fronte come se avesse detto troppo,poi sussurrò tra se "sono sicuro che mi ucciderà per questo!".
"Chi dovrebbe ucciderti Jordan?" Ora cominciava a darmi davvero sui nervi!
Fissai ancora quella stanza dalla porta socchiusa, poi mi spostai velocemente da quel ragazzo e mi incamminai verso la stessa.
Arrivata in prossimità,prima di aprirla percepii indistintamente la presenza di Alex e di un'altra entità che non conoscevo però.
Poi delle voci attirarono la mia attenzione.
"Avanti,quante storie Alex!...infondo non è la prima volta che sfoghi con me le tue frustrazioni,perché mai oggi dovrebbe essere diverso?"
"Sai benissimo il perché Roxenne! La situazione è cambiata drasticamente.
Non c'è più spazio per questi nostri giochetti,quindi lasciami bere il mio drink in pace!"
"Perché mai?...solo perché lei è tornata?...io conto davvero così poco per te?...infondo non ti sto chiedendo nulla...volevo solo intrattenere il mio principe dato il suo evidente stato emotivo. Credevo ti avrebbe fatto piacere allentare un po la tensione passando del tempo con me! So abbastanza bene come farti rilassare!".
"Certo che lo sai!non perdi occasione per saltarmi addosso e per infilarti nel mio letto!"...lo sentii sospirare..."però oggi non è davvero giornata!"
"D'accordo Alex,non insisterò,infondo sai dove trovarmi nel caso cambiassi idea."
E all'improvviso vidi la porta spalancarsi dinanzi i miei occhi, che ero rimasta lì immobile e in silenzio ad ascoltare il tutto.
La figura che mi trovai dinnanzi era una ragazza bionda di bell'aspetto dagli occhi chiari e dalla figura ben proporzionata.
Non era certo una tipa che passava inosservata,senza parlare del suo atteggiamento da prima donna che le traspasiva persino dai movimenti.
Sì fermò sgranando gli occhi non appena ebbe incrociato i miei.
La vidi fissarmi dalla testa ai piedi come se mi stesse studiando.
Di sicuro non sapeva chi fossi.
Vidi Alex saltare dal divano non appena focalizzò la mia immagine.
"Alis! Cosa ci fai quì?" Urlò sorpreso.
Per poi fissare il suoi occhi di ghiaccio alle mie spalle con odio.
Mi voltai per capire a chi fosse rivolto quel tagliente sguardo trovandoci Jordan con il voso chino e un'espressione mortificata e un braccio al petto stretto in un pugno.
"Mi dispiace mio signore,ho cercato di fermarla ma..."
"Jordan non ha nessuna colpa,sono stata attirata dalla tua aura. Ti stavo cercando. E poi dovresti sapere che non prendo ordini da nessuno. Più una cosa mi viene vietata più devo fare l'esatto opposto. Non ho resistito!" interruppi Jordan fissando Alex negli occhi.
"Già...ne ho avuto un vago assaggio" mi fissò con uno dei suoi sorrisi da idiota.
Lo detestavo quando si comportava così.
"Oh,tesoro non temere il sentimento diventa reciproco quando non rispetti le regole".
Roteai gli occhi per poi tirare un respiro profondo,non potevo perdere il controllo.
"Peccato che io ancora non conosca le tue fantomatiche regole...quindi ti chiedo perdono se ho interrotto qualcosa,prego continua pure,non fare caso a me,tolgo subito il disturbo"...dissi con tono di stizza dando un fugace sguardo verso la ragazza rimasta lì in piedi vicino a me, poi mi voltai verso Jordan "Sai Jordan se è ancora valida la tua offerta di accompagnarmi a fare un giro sarei lieta di accettare. Qui l'aria comincia a farsi irrespirabile!"
"Alis,non essere sciocca! Non hai interrotto niente e non c'è nulla per cui tu debba scusarti!"
"O vi ringrazio mio signore per la vostra generosità!..." lo schernii con la voce facendo una mezza riverenza,chissà in quali altre menzogne mi stavo adentrando.
Lui mi fissò con aria di sfida.
"Roxenne è un'amica di famiglia,stavamo solo scambiando due chiacchiere e inoltre stava giusto per andare via perché volevo starmene un po solo...cosa che Jordan sapeva bene...dato che lo avevo avvisato di non far entrare nessuno a disturbarmi fintanto che fossi stato quì."disse l'ultima frase scandendola e alzando il tono di voce.
"Piacere Roxenne io sono Alis" le porsi la mano,gesto che lei ripetette poco entusiasta però. Sembrava davvero una di quelle tipe con la puzza sotto al naso.
"Il piacere è mio,mia signora. Scusate per prima, ma non vi avevo riconosciuta. Infondo non avete neanche l'abbigliamento adeguato per la vostra posizione. Sarò lieta di aiutarvi ad integrarvi nei giorni a venire se me lo permetterete!" Sembrava quasi un avvoltoio che girava sulla preda con in suo falso sorriso.
Non sarà mai una mia amica la biondina,ne ero sicura.
<wow. Simpatica la tipa!...non bastava lui! Adesso devo sorbirmi anche le sue snervanti amichette! Fantastico!>
~Alis,tesoro non essere gelosa. Sai perfettamente che io desidero solo te!~
Sentii quella frase nella mia mente...maledetto ragazzo! Lo fissai subito con odio!
<ti piacerebbe? non è vero?....vorresti che io fossi gelosa di te! Ma sogna e spera illuso! Per me resterai sempre un arrogante, odioso ed egoista ragazzo. Non vedo di cosa potrei mai essere gelosa!>pensai tra me certa che mi avrebbe ascoltata.
Alex si aprì in una ricca risata.
"Ma io ne sono certo,tesoro! Conosco i tuoi desideri" disse ad alta voce, malizioso con occhi fissi su di me avvicinandosi.
Mi voltai verso gli altri notando la loro confusione poiché erano rimasti avvolti dal silenzio non potendo ascoltare la nostra conversazione.
"Secondo me sei un po troppo sicuro di te stesso Alex. Tu non mi conosci affatto!".
<odioso ragazzo!ma chi si crede di essere!devi solo ringraziare che ci sono fin troppi testimoni in questo posto...te la farò pagare non appena rrsteremo soli! ...Uccidilo quando sarà solo...UCCIDILO QUANDO SARÀ SOLO!> mi ripetetti quella frase nella mente come un mantra per mantenere la calma,sapendo con certezza che lui l'avrebbe letta tra i miei pensieri.
Continuando a ridere si avvicinò a me, mi afferrò il polso e mi tirò nella stanza poi esordì con un tono serio:"lasciateci soli...Eh... Jordan questa volta fa in modo che non ci disturbi nessuno!"fulminò il poveretto con i suoi occhi di ghiaccio facendolo sussultare.
Vidi la biondina lasciare la stanza dopo un inchino veloce e fugace, doveva averla infastidita parecchio il fatto che Alex aveva chiesto loro di lasciarlo solo con me.
"Con permesso,mio signore,mia signora" disse Jordan rispettivamente prima verso Alex poi verso di me chiudendosi la porta alle spalle.
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