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14 UNA NUOVA REALTÀ (parte 1)

Aprendo gli occhi cercai di capire dove mi trovassi, era buio non riuscivo a vedere quasi nulla tranne le luci nella villa in lontananza.

Abbassai lo sguardo e notai di essere distesa su di un fianco per terra vicino quell'albero con la testa poggiata sul braccio, davanti agli occhi avevo una radice che fuoriusciva dal terreno,mi sentii un po confusa.
A coprirmi c'era un mantello nero quasi familiare, sollevai appena la testa e mi fu subito chiaro dove fossi.

Mi ero addormentata nel giardino...e l'ultima immagine che mi venne in mente ero io poggiata sulla spalla di Alex,a chiacchierare e bere parecchio,dovevo essermi addormenta e questo mantello doveva essere il suo. Ma lui dov'è? Quell'odioso ragazzo mi aveva lasciata qui a dormire sull'erba andandosene?

Sentii una risata alle mie spalle.
Mi sedetti voltandomi e lo vidi proprio lì dietro di me con la schiena poggiata al tronco.

"Sono felice di essere il tuo primo pensiero al risveglio. Un po meno di essere un odioso ragazzo. Ma non ti avrei mai lasciata sola a dormire qui, sono pur sempre un gentiluomo. Piuttosto ti avrei riportata nella tua stanza, ma mi sembravi così tranquilla,chissà forse per effetto dell'alcool, che ho pensato ti avrebbe fatto bene riposare un po all'aria aperta".

Lo fissai avvolgendomi nel suo mantello,c'era una leggera brezza, doveva essere piena notte, il cielo era illuminato solo dalle stelle quindi il suo volto mi appariva in penombra e i suoi occhi di ghiaccio erano la sola cosa che riuscivo a distinguere nitidamente.

"Gentiluomo?...si certo!"non potetti far a meno di sorridere e inarcare un sopraciglio.

Cosa che lo fece sorridere e voltarsi verso la villa inclinando il capo, come se sapesse già che stava per ricominciare una delle nostre initili discussioni botta e risposta.

"Più che altro non potevi tornare in casa con me in quello stato. Le urla di Andriu avrebbero destato l'intero paese!"continuai ridendo e tirando su la schiena per sedermi.

"Può darsi che questa sia stata anche una ragione,ma mi sembravi davvero tranquilla quindi non ho voluto svegliarti. Di certo riposare un po ti sarà servito per calmare i tuoi pensieri" la sua voce si fece seria e calda fissandomi.

<devo ammettere che aveva uno strano potere su di me,i suoi occhi di ghiaccio mi leggevano l'anima trasmettendomi una sensazione di calore e pace anche se allo stesso tempo mi inquietavano quando ardevano del color del fuoco,era strano ma dentro di me ne sentivo come il bisogno di averlo vicino,come se fino ad ora tutto questo mi fosse mancato>

"E questa è anche un'altra ragione!" Disse avvicinandosi verso di me.
"Mi piaceva l'idea di restarti accanto a vegliare il tuo sonno,avevo biogno di un po di pace anch'io" sorrise appena.

"E fastidioso il fatto che tu abbia libero accesso ai miei pensieri in questo modo, mentre io non posso neanche lontanamente immaginare i tuoi,non che la cosa mi interessi ma è comunque snervante"

"Ma potresti benissimo farlo se solo accettassi la tua vera natura tesoro.
Noi due siamo uguali,abbiamo le stesse capacità,gli stessi poteri e...beh! Teoricamente quasi la stessa forza suppongo, anche se dubito fortemente che un essere così fragile e minghierlino come te possa lontanamente pensare di battermi in un combattimento corpo a corpo" la sua risata mi spinse a fissarlo con sfida.

"Tu mi sottovaluti Alexander! Potrei prendere a calci il tuo regale posteriore in men che non si dica! Non provocarmi".

"Sì certo! Chissà un giorno di questi ti metterò alla prova. L'idea mi eccita già parecchio".

"Ti farò rimangiare le tua parole vedrai!" Dissi sicura di me.

"Dai andiamo dentro,comincia a fare freddo quì fuori e tu sarai affamata".
Si alzò in piedi porgendomi una mano.

"In effetti mi fa freddo e ho fame" afferrai la sua mano e non appena fui in piedi di fronte a lui un cerchio alla testa mi fece quasi tentennare.

"Ma quanto abbiamo bevuto?ho la testa a pezzi!"mi massaggiai la fronte con l'altra mano.

"Abbastanza da esserti addormentata sulla mia spalla mentre stavi parlando"
Sorridendo scrollò le spalle.
"Dai andiamo!mangiare ti farà bene anche per questo! Oltre al fatto che Andriu aveva fatto preparare qualcosa per te ma poi ci siamo allontanati qui fuori e addio cena formale!"

"Cena formale?" Chiesi perplessa arrivati quasi davanti all'ingresso della villa.

"Certo,tuo fratello è amante delle cerimonie di corte,quindi servizio impeccabile,piatti ben presentati,bicchieri di cristallo e via dicendo. In effetti avrai ferito il suo amor proprio non tornando in tempo per la cena!"disse ironico all'altezza del mio orecchio aprendo la porta.

"Peccato che a trattenermi sia stato proprio tu! Chissà se questo lo ferirà o se lo spingerà a ferire te!" Risi di gusto immaginando la scena.

"Colpito e affondato tesoro!"mi guardò quasi stupito dal mio sarcasmo.

Sorpassato l'ingresso Alex mi trascinò letteralmente nella sala dove prima stavo parlando con Andriu.

"Ehi!Guarda che mi fa male la testa non le gambe,so camminare benissimo senza essere trascinata!"

"Scusa non ci ho fatto caso,i miei movimenti sono più veloci dei tuoi tesoro".

Entrati nella stanza , che era buia, Alex si portò una mano davanti alla bocca con il palmo verso l'alto e soffiandoci sù la mosse verso tutta tutta la stanza accendendo i candelabri sparsi e infinine estendendo il braccio con un movimento del polso diede vita al fuoco del caminetto posto alla mia destra.

Lo fissai a bocca aperta.

"E solo scena tesoro,avrei potuto farlo con un semplice schiocco di dita ma volevo impressionarti" ammiccò e scoppiò a ridere davanti al mio viso.

Poi la mia attenzione venne reclamata dalla tavola imbandita oltre le sue spalle che si presentava proprio come lui aveva preannunciato poco fà.

"Wow. Non scherzavi!"lo fissai sbalordita.

"Tesoro mi conosci ancora troppo poco ma io non scherzo quasi mai!"

"Forse con gli altri! Da ieri ho perso il conto di tutte le volte che ti sei preso gioco di me!" Lo ammunii con lo sguardo puntandoli un dito contro il petto.

Mi fece segno di sedermi a quella tavola elegantemente imbandita.
C'era di tutto ma mi limitai a prendere delle frittelle di verdure e qualche gambero adagiato su del ghiaccio quasi sciolto.
Poi divorai l'intero vassoio delle fragole.
Cercai dell'acqua ma sul tavolo non c'erano bevande.

"Le bevande vengono servite al tavolo dal personale,ma data la tarda ora penso che Andriu abbia già congedato tutti. Cosa vorresti bere tesoro?"

Lo fissai divertita. Voleva davvero servirmi? Gesto alquanto premuroso per un tipo arrogante come lui.
Continua a stupirmi ogni attimo di più.

"Nascondo bene le mie carte tesoro.
E non hai la minima idea di quando io possa essere premuroso!"disse avvicinandosi sempre più al mio viso per poi ammiccare.

Scossi le testa con un evidente sorriso sul viso "e non voglio saperlo! Dell'acqua andrà benissimo!"

Ma lui non si allontanò anzi continuò a fissarmi malizioso con i suoi occhi di ghiaccio a pochi centimetri dal mio viso.

"Non mi sembravi così ostile prima in giardino, comunque non sai cosa ti perdi tesoro!"

Distolsi lo sguardo chiaramente in imbarazzo <ha davvero una faccia da schiaffi!> e lo odiavo ancora di piu perché riusciva a confondermi in un modo che neanche capivo.
Avevo il cuore in fermento,il mio battito era fuori controllo.
E quando ritrovai la lucidità di fissarlo negli occhi il mio sguardo venne catturato dalle sue labbra perché in quell'istante si passò la punta della lingua sul labbro inferiore per poi morderlo tra i suoi denti.

Se non avessi fatto qualcosa di certo avrei perso di nuovo il controllo e lui con me.

"Sai Alex pensandoci posso prendermela da sola l'acqua" interruppi quel pericoloso scambio di sguardi e mi alzai velocemente dalla sedia provocando in lui una risata alquanto fastidiosa.

"Sai Alis non mi sembra affatto che l'argomento ti sia poi così ostile" continuando a ridere mi posò una mano sulla spalla per farmi risedere.

"Vado io a prenderti da bere,aspettami qui...tesoro!"

Lo osservai uscire dalla stanza e tirai un respiro di sollievo.
Maledizione non so se è colpa del legame ma quel ragazzo mi manda davvero in tilt. Devo cercare di mantenere un certa distanza o non so davvero se riuscirò a mantenere la lucidità.

Mi alzai dalla sedia e mi guardai un po intorno,era davvero una bella stanza, molto elegante. Ad un tratto notai una cosa che prima mi era sfuggita su ogni singolo soprammobile c'era lo stemma della rosa nera.
Anche alla spalliera delle sedie. Al centro del tavolo intarsiato nel legno.
Era ovunque.
Percorsi con lo sguardo tutto ciò che c'era nella stanza e poi fissai la porta.
Chissà che fine aveva fatto Alex? Ci stava mettendo un'eternità per portare un po d'acqua.
Decisi di uscire da quella stanza e andare a cercarlo.

Non appena fuori mi ritrovai nel lungo corridoio che ormai conoscevo e percorendolo alla fine trovai la porta della sala della biblioteca.

La osservai per qualche secondo e fu come se qualcosa mi spinse ad aprirla ed entrarci e subito lo feci.
Una volta all'interno della stanza la mia attenzione fu catturata da una piccola luce proveniente da una candela su quel piccolo tavolino che avevo già visto la mattina mentre Alex e Andriu stavano discutendo.
Mi avvicinai e notai un libro aperto sul tavolo.

<c'era qualcuno qui a leggere,chissà forse Andriu>

Presi il libro e lo chiusi per vederne il titolo. Ma non c'era alcuna scritta, aveva solo una copertina nera in pelle e un laccio in cuoio per poterlo richiudere, sembrava antico e stranamente emanava un'odore che mi sembrò famigliare.
Sfogliai delle pagine alla rinfusa, doveva essere una sorta di diario poiché era scritto a mano e la grafia elegante sembrava essere di una donna o almeno ne dava l'impressione.
Mi soffermai su di una pagina a caso spinta dalla curiosità.

'Non so ancora cosa ci aspetti,ma di certo la nascita di Allison porterà enormi cambiamenti nella nostra vita.
Non so se sarò mai pronta ad affrontare un compito difficile come questo. È mia figlia e la amo oltre me stessa ma è anche la rosa nera e il suo potere farà gola a molti. Questo mi spaventa molto.
Dovrò essere forte e capace a proteggerla da tutto ciò che l'assedierà almeno finché non avrà preso il posto che le spetta affianco al futuro re.
La minaccia più incombente e lui. Viktor Dragulia. Ha già raggirato mia sorella in passato e non permetterò mai che osi avvicinarsi a mia figlia.
Quel maledetto è un mostro senza cuore.
Il mio timore più grande e se tentasse di eliminare noi per arrivare a lei in modo da non avere ostacoli. E chissà sarebbe capace di farlo anche per avere la sua custodia quel perfido verme.
Per fortuna c'è il mio piccolo e coraggioso Driù. Lui adora Alis e sono certa che la difenderà da tutto e da tutti anche se noi non potessimo più stargli accanto.'

Un dolore mi colpì al petto. Tanto da farmi richiudere il libro.
Era il diario di quella donna, di Katherine, di nostra madre.
Che strana sensazione. Per tutta la vita avrei voluto sapere di più su di lei, sulla mia vera famiglia e ora stringevo tra le mani qualcosa che era stato tra le sue,l'aveva scritto lei di suo pugno,erano i suoi più reconditi pensieri,era il suo diario.
Mi sentii come una bambina quando trova il nascondiglio delle sue caramelle preferite.
Ero talmente emozionata che non mi resi nemmeno conto di una presenza in fondo alla sala.

C'era una piccola veranda adornata da svariate piante e all'inizio non notai affatto che ci fosse una figura lì in piedi al centro.

Era Andriu.

Lasciai il diario sul tavolo e mi diressi da lui.

"Mi dispiace. Non volevo disturbarti.
Stavo cercando Alex e mi sono fermata a curiosare un po. Perdonami se ho preso e letto il libro che era sul tavolo."

"Non devi chiedere perdono. Quel libro appartiene ad entrambi. Era il diario di nostra madre, lì ci sono i suoi più profondi dubbi e pensieri,è una delle cose a cui tengo di più.
Mi piace rileggerlo quando mi sento triste."

"Ti senti giù a causa mia?"chiesi sinceramente provata.
Non volevo che si sentisse così a causa mia.Capivo il suo stato d'animo ma quì nessuno cercava di mettersi nei miei di panni. Per me non era affatto facile tutto questo.

"Un po si Alis. Ho ascoltato la tua discussione con Alex fuori in giardino e so che vuoi tornare a casa, dagli Hunter. Sapevo che non sarebbe stato facile tutto questo. Ma attendevo di parlarti da così tanto tempo che non avevo preventivato una tua reazione negativa. Speravo accettassi di buon grado di tornare a casa...con me,la tua vera casa è questa in questo mondo non lì con loro.
Infondo ho sofferto la tua stessa pena, mi sono sentito solo ogni giorno sperando che prima o poi tu riacquistassi la memoria e tornassi.
E ora che finalmente sei qui,non so davvero come fare a trattenerti con me. È per questo che stavo leggendo il diario di nostra madre,cercavo la forza e l'ispirazione tra le sue parole per poterti convincere." Lo vidi abbassare lo sguardo davvero affranto.

"Mi dispiace Andriu. Non devi volermene se tutto questo mi risulta difficile da accettare,se può rincuorarti tu da subito mi hai trasmesso un incontrollato senso di fiducia, forse perché tutto ciò che hai detto infondo è la verità,ma devi capire che è davvero amara da accettare per me,infondo sono cresciuta lontano da tutto questo e..."
Abbassai lo sguardo anch'io e per quanto mi sforzassi non trovavo le giuste parole perché mi risultava difficile affrontare il discorso e facendo qualche passo nella veranda mi fermai davanti ad un piccolo cespuglio di rose nere e sospirando ne sfiorai una "...tutto questo mondo per me è l'opposto di ciò che possa essere definito normalità. Mi hanno insegnato che i demoni sono falsi,subdoli,doppiogiochisti e maligni.
E ora mi ritrovo a dover accettare che i cattivi sono le persone che ho da sempre avuto a fianco e che io sono proprio una demone...è disorientante".

"Ti capisco Alis,ma vorrei con tutto il cuore che tu aprissi la tua mente a questa realtà è l'accettassi"

"La verità Andriu è che infondo c'è una piccola parte dentro di me che desidera tutto questo,una risposta a tutte le mie domande, dei veri ricordi di un passato, non dei frammenti nei miei incubi,una famiglia ma... la cosa che mi frena è una sola".

"Dover essere come me!"fece un amaro sorriso.
Poi mi si avvicinò e mi poggiò una mano sulla spalla.
"Ma tu lo sei già sorella! Basterebbe solo che tu bevessi un sorso del mio sangue e la tua vera natura riaffiorerebbe.
Tu tornereasti alla tua forma originaria, un demone,e metteresti fine a tutto i tuoi dubbi e tormenti,ricorderesti il tuo passato,e realizzeresti l'ultimo desiderio di nostra madre di saperci insieme e uniti!".

Mi fissava dritto negli occhi con una luce e un enfasi nelle parole tale da scuotere persino il mio animo non solo la mia spalla.

Per un solo secondo pensai di accettare. Infondo sarebbe stato il dolore di un'attimo, o almeno penso sarà così, e poi tutto mi sarebbe apparso finalmente piu chiaro.

"Andriu io..." lo fissa mortificata...non riuscivo neanche a formulare una frase a riguardo figuriamoci ad attuare il tutto.
"Io...io ho paura". E il mio respiro si fermò, i miei occhi si annebbiarono e senza che me ne rendessi conto ai lati del mio volto cominciarono a discendere le lacrime.

"Io vorrei poterlo fare ma il terrore di ciò che potrò diventare mi spaventa a morte". Mi appoggia con la fronte al suo petto e lui mi passo una mano sulla testa.
Era strano,lo conoscevo a malapena da 24 ore ma con lui non potevo nascondere le mie emozioni,mi sentivo me stessa senza riserve.

"Se è solo questo il problema Alis,non devi avere alcuna paura io non ti lascerò mai sola.
Pensavo che la tua titubanza derivasse dal non credere alle mie parole ma se è solo la paura di ciò che diventerai a bloccarti ti prego non farti sopraffare da essa.
Lascia che io ti mostri la via e ti liberi dai tuoi tormenti".

Mi sollevò il volto per farmi incrociare i suoi occhi.
"Fidati di me Alis. Non ti farei mai del male.Tutto ciò che voglio è che tu ti fidi di me.Nient'altro".

Mi portò le mani sul volto per asciugarmi le lacrime e io chiusi gli occhi perché quel tocco riuscì a calmare il mio respiro e il mio stato d'animo. Ma fu solo la pace di un attimo perché l'inquietudine tornò a farmi stringere lo stomaco.

"Andriu tutta la mia vita cambierà per sempre. E se non mi accettassi? se non avessi un controllo di me stessa? se diventassi un mostro senz'anima?...
Io...io...io credo di potermi fidare di te ma è di me stessa che ho paura" scossi più volte la testa stringendo i palmi delle mie mani sul sul petto in un pugno.

Ad un tratto lui mi allontanò e in un gesto mi fece voltare di spalle e mi spinse nella sala davanti ad uno specchio e li mi abbracciò tenendomi stretta e poggiando il suo mento alle base del mio collo sulla spalla mi fissò tramite lo specchio.

"Alis ti sembra che io non abbia il controllo delle mie azioni? Ti sembro forse un mostro senz'anima?..."

"No..."risposi appena e a quel punto chiuse gli occhi un attimo e quando li riaprì erano rosso fuoco.
"Questo cambia le cose per te?"il suo sguardo era serio e fisso su di me.
"Credo di no..."risposi titubante.

"Bene,allora cosa ti fa credere che tu non possa avere il controllo? Io sono un vampiro dal sangue puro come te e sono pienamente capace di controllare il mio demone e lo sarai anche tu se solo mi permetterai di aiutarti,quindi non essere codarda Alis e affronta il tuo destino,per quanto oscuro ai tuoi occhi possa essere".

E a quel punto il suo tono di voce si ammorbidì e i suoi occhi tornarono verde smaraldo esattamente come i miei.

Poi mi fece voltare e con le mani sulle mie spalle mi guardò serio.

"Vuoi tornare dai tuoi amici Hunter?
Ok posso accettarlo. Ma torna essendo te stessa! In modo che quella strega non abbia su di te più alcun potere. Fallo per me Alis,accetta questo compromesso".

Lo guardai perplessa poi sviai lo sguardo e sospiri più volte.

"Tu mi starai a fianco Driú?per sempre?qualunque cosa accada?"

"Certo! Non ti libererai mai più di me sorella,ci puoi giurare!"accennò un sorriso.

Fece sorridere anche me nonostante i miei occhi fossero ancora velati dalle lacrime.

"Forse sarò impazzita del tutto a via di starvi accanto in queste ultime ore ma ....d'accordo!"dissi chiudendo gli occhi e respirando con estrema calma.
"...Facciamolo!"...poi alzai lo sguardo e feci un passo indietro.

"Esattamente cosa mi farai?"ero agitata.

"In teoria un bel niente!"...mi voltai verso l'ingresso trovandovi Alex poggiato con la spalla allo stipite della porta, le braccia incrociate e le gambe sovrapposte "Dovrai bere tu il suo sangue e poi dovremo solo aspettare che la tua parte demoniaca si risvegli" continuò la frase con una certa calma scrollando addirittura le spalle.

Per lui era davvero tutto così semplice! E poi che diavolo ci faceva qui? Mi faceva una tale rabbia anche in questo stato.

"Sono tornato nella sala da pranzo ma non ti ho trovata e ho seguito il tuo odore fino a qui. Mi hai fatto preoccupare, ma per la situazione che mi si presenta davanti agli occhi in questo momento meglio così, mi compiaccio del fatto che Andriu sia riuscito a farti ragionare finalmente!"

"Alex potresti avere un po più di tatto nell'affrontare l'argomento?Per Alis non è semplice come tu credi!" Lo ammuni Andriu severamente.

"O scusate 'mio signore' non volevo certo essere irriverente...allora mia piccola Alis quando avete intenzione di dare fine a tutti i miei tormenti?"
Penso che il suo tono di voce strafottente fece irrigidire anche Andriu.

"Sempre il solito eh? FRATELLO!"

"Dai Driù non essere arrabbiato con me! Infondo serebbe un sollievo per entrambi se io non avessi costantemente voglia di ucciderla. No?"

"Voglia di ucciderla?"dissi sgranando gli occhi.
"Pensavo fossi solo attratto dal mio sangue Alex! Ma addirittura desiderare di uccidermi! Alla faccia della sincerità TESORO!" Ero furiosa.

Lui scrollò le spalle e assunse una delle sue espressioni odiose.
"Ehi non volevo allarmati più del dovuto. Infondo sono riuscito a gestirla alquanto bene la situazione. No?"guardò Andriu in cerca di appoggio.

"Sì certo Alex!"disse Andriu portando lo sguardo al cielo " ho notato il tuo auto controllo prima in giardino,non sono intervenuto solo perché mi hai pregato di non farlo e perché volevo darti la possibilità di mettere alla prova te stesso!...E tutto sommato devo ammettere che mi hai stupito!
Hai saputo controllarti ....alla fine".

Guardai Andriu sconvolta.
"Cos'è un gioco per voi? Non fate altro che punzecchiarvi per poi raggirare me!...sono davvero stufa di tutta questa storia.
Facciamo questa dannata cosa è facciamola finita! Chissà che non perda davvero la ragione e scagli la mia rabbia su Alexander dando sfogo alle mia frustrazione!"

Andriu mi guardo con un sopracciglio alzato poi scoppio a ridere.

"E rieccolo il caratterino pungente che caratterizza la nostra famiglia de generazioni!"si incamminò nella stanza per fermarsi davanti ad un mobile aprire un cassetto ed estrarre un ferma carte.
Poi tornò versi di me e con quel oggetto si procurò un taglio nel palmo della mano per poi porgerla davanti al mio viso.

"Prego sorella!"con un sorriso appena accennato.

"Stai scherzando?dovrei bere il tuo sangue così?" Ero disgustata al sol pensiero. Non sarei mai riuscita a farlo!

"E in che altro modo vorresti farlo? Tu non hai di certo le zanne per potermi mordere Alis!" Il suo sorriso si espanse e mi fissò seriamente divertito.

"Sono contenta che la cosa ti diverta Andriu" lo fissai irritata.

"Bhe scusami Alis ma infondo sarà questione di un'attimo. Non pensarci troppo!" Mi avvicinò ancora la mano al viso.

Feci un respiro profondo e afferrai la sua mano ma quando cercai di avvicinarci le labbra una stretta allo stomaco mi costrinse ad allontanarmi. Un leggero sapore di bile risalì su per la mia gola facendomi portare una mano sulla bocca per evitare di vomitare lì davanti ad entrambi!

"Non c'è la faccio Andriu,davvero è....è disgustoso!" Era davvero nauseante!
Non sarei riuscita mai a fare una cosa del genere.

"D'accordo basta così, si fa a modo mio adesso!"

A quel punto sentii solo alcuni movimenti alle mie spalle mi voltai e vidi Alex a pochi passi da me portarsi il polso alle labbra e poi avvicinarsi velocemente verso di me al punto da non riuscire bene a definire il susseguirsi dei movimenti.

Mi prese per un fianco e mi trascinò al muro e in un soffiò avevo la sua mano al mento che mi teneva sollevato il viso e le sue labbra sulle mie.

Cercai di allontanarlo ma avevo le braccia bloccate dal suo corpo contro il mio. Cercai di respingerlo premendo una mano contro il suo collo ma lui mi afferrò per il polso e la portò contro il muro oltre la mia testa.
Non potevo muovermi e la sua presa sulla mia mascella mi costringeva a tenere aperte le labbra contro le sue.
Non avevo scelta.
Sentii il sapore del suo sangue nella mia bocca per poi lentamente scendere verso la mia gola.
Chiusi gli occhi e deglutii a sforzo. Sembrava come se delle fiamme ardenti stessero percorrendo la mia gola,e allo stesso tempo sentii sia freddo che caldo in tutto il corpo.

Sembrava come se non distinguessi più ciò che mi accadeva intorno, le mie percezioni erano confuse.
Mi arrivò alle orecchie solo un grido disperato di Andriu ma mi sembrava distante,più del dovuto, come se fosse un sussurro lontano e ovattato.

"Alex nooo! Lasciala subito!"

Ma quella presa sul mio viso e sul mio corpo non diminuirono finché non ebbi ingoiato fino all'ultima goccia quel liquido denso e rosso.

Subito dopo Alex allentò la presa e si allontanò dal mio viso lasciandomi ricadere sul suo petto.
Respiravo a fatica e non riuscivo ad alzare la testa,portai le mani davanti a me su per la sua camicia nera e la strinsi ad altezza del petto per via del dolore che provavo,dei lamenti mi fuoriuscirono dalle labbra ma erano incomprensibili persino per me perché avevo i denti stretti nella morsa di quel dolore.
Sentii la testa andare a fuoco,delle fitte mi percorrevano dalle tempie fino alla parte posteriore del collo e poi giù per la spina dorsale.
Sentii delle scariche atroci pervadermi tutto il corpo come se mi stessero colpendo mille spade.
Non riuscivo a sollevarmi anzi mi piegai sempre di più verso il corpo di Alex fino ad inginocchiarmi per terra e lui accompagnò il mio movimento tenendomi le braccia.

"Te...la...farò....pa...ga...re...per que...sto Alex...ander!" Furono le uniche parole che riuscii a ringhiargli tra i lamenti contro il suo petto.

"Non avevo dubbi tesoro! E quando ti sarai risvegliata mi troverai al tuo fianco ad aspettarti, così potrai punirmi come vorrai"

Percepii a malapena la sua risposta sussurrata al mio orecchio per poi perdere sensibilità in tutto il corpo e infine vedere offuscarsi ogni cosa intorno a me.

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