Capitolo 8
Siamo ancora chiusi in casa, immersi in quella routine che sembra ripetersi senza fine. Le ore si dilatano, i giorni si confondono e il mondo là fuori rimane sospeso in una sorta di limbo. Alberto e io cerchiamo ogni giorno di inventarci qualcosa per riempire il tempo, ma la noia a volte sembra insormontabile. Nonostante tutto, la sua presenza rende tutto più sopportabile, e l'idea di essere insieme, anche in quel periodo così strano, ci dà conforto.
"Che ne dici se facciamo qualcosa di diverso oggi?" propone Alberto, lanciandomi quel sorriso che conosco bene, quello che usa quando sta per proporre una delle sue idee improvvisate.
Alzo le spalle, fingendo indifferenza. "Non lo so, cosa hai in mente?"
Alza un sopracciglio, compiaciuto. "Che ne dici se ti presento ufficialmente ai miei? Non di persona, ovviamente, ma possiamo farlo in videochiamata. È da un po' che ci penso, e mi sembra il momento giusto."
Mi si ferma il respiro per un attimo. È un passo importante. Nonostante sappia che prima o poi succederà, l'idea di incontrare i suoi genitori e sua sorella, anche solo tramite uno schermo, mi fa sentire un po' nervosa. Non voglio fare brutta figura, voglio che mi accettino, che vedano quanto sono innamorata di Alberto.
"Sei sicuro?" chiedo con un sorriso incerto. "Non vorrei sembrare fuori luogo."
Alberto mi prende dolcemente la mano e me la stringe. "Ti ameranno, fidati. E poi, sei già parte della mia vita. È ora che ti conoscano anche loro, in qualche modo."
Il suo sguardo è rassicurante, e non posso fare a meno di sorridere. So che ha ragione. È il momento giusto, e nonostante il mio nervosismo, sono anche curiosa di conoscerli.
Dopo pranzo, ci sistemiamo sul divano nella cucina, preparando il cellulare per la videochiamata. Mi sistemo i capelli per l'ennesima volta, mentre lui armeggia con il telefono, pronto a premere il tasto "videochiamata."
"Pronta?" mi chiede, con quel suo sorriso irresistibile.
Faccio un respiro profondo e annuisco. "Prontissima."
La chiamata parte, e dopo qualche secondo di attesa, i volti sorridenti di mamma, papà e sua sorella riempiono lo schermo. La mamma di Alberto ha un'espressione calda e accogliente, mentre suo papà ha quel sorriso gentile e rassicurante che mi fa sentire immediatamente a mio agio. Sua sorella, con i capelli raccolti e un'aria vivace, ci saluta subito con entusiasmo. Poi inizio a riconoscere quei tratti familiari: Antonella, Alessandro e Ramona, ognuno con un sorriso che riflette il calore della loro famiglia.
"Ciao ragazzi!" esclama Antonella con un sorriso luminoso. "Finalmente ci conosciamo! Alberto ci ha parlato tanto di te, Melina."
"Ciao!" rispondo timidamente, cercando di nascondere il nervosismo con un sorriso. "È un piacere vedervi finalmente."
"Il piacere è nostro," interviene Alessandro con una voce calma e profonda. "Sappiamo quanto Alberto sia felice ultimamente, e ci fa davvero piacere incontrarti, anche se solo virtualmente."
Ramona, con la sua solita vena scherzosa, aggiunge: "Finalmente vediamo se è vero che esisti! Sai, per un po' ho pensato che fossi solo un frutto della sua immaginazione."
Scoppiano tutti a ridere, e immediatamente l'atmosfera diventa più rilassata. La conversazione scorre fluida, parliamo di tutto un po': del tempo passato a casa, delle piccole cose quotidiane, ma anche di qualche aneddoto imbarazzante di Alberto che Ramona non perde l'occasione di raccontare. È evidente quanto siano una famiglia unita e affiatata.
Mi sento sempre più a mio agio, e col passare dei minuti, quasi dimentico il nervosismo. Antonella è dolcissima, una donna che sa come far sentire tutti a casa, mentre Alessandro sembra quel tipo di padre che dà subito fiducia con il suo modo di fare. Ramona, con la sua energia frizzante e le sue battute, mi fa sentire immediatamente come se fossimo già amiche.
Quando la videochiamata finisce, sento una strana sensazione di calore dentro di me. Ho superato una piccola, grande prova, e sapere che tutto è andato così bene mi fa sorridere.
"Te l'avevo detto che ti avrebbero amata," mi sussurra Alberto, avvicinandosi e baciandomi dolcemente sulla fronte. "Non c'erano dubbi."
Quella sera, mentre Alberto si rilassa sul divano, ricevo un messaggio da Ramona. "Ehi, ti va di fare due chiacchiere tra noi ragazze? Niente di troppo serio, promesso."
Sorrido davanti allo schermo e accetto la sua proposta senza esitazioni. Non ci credo mi abbia cercata. Mi sposto in camera per un po' di privacy e iniziamo una lunga conversazione. Parliamo di tutto: della mia vita, della sua, di Alberto e del nostro rapporto. Ramona si rivela una persona straordinaria, divertente e profonda allo stesso tempo. Mi fa sentire subito come se fossimo amiche da sempre, e quel legame nascente mi fa sentire ancora più vicina a lei.
"Non dire nulla ad Alberto," le scrivo.
"Va bene. Sono davvero felice che sia tu la ragazza che ha trovato. Non l'ho mai visto così sereno e felice, sai?"
Sento il cuore scaldarsi al sentire quelle parole. "Grazie, Ramona. Non dirò niente, promesso."
E così, quella sera, ci facciamo una promessa: quella conversazione e il nostro legame saranno il nostro piccolo segreto. Non diremo mai nulla ad Alberto su quanto ci siamo già avvicinate. È una promessa semplice, ma per me significa tanto. Mi fa sentire già parte della sua famiglia, come se il legame tra me e Alberto stesse crescendo non solo tra noi, ma anche con le persone che lo amano.
Quando torno da Alberto, lo trovo ancora rilassato sul divano, con gli occhi chiusi e un sorriso sereno sulle labbra. Mi accoccolo accanto a lui, poggiando la testa sul suo petto. Si sveglia.
"Scusami, ti ho svegliato," gli dico.
"No, tranquilla, ti stavo aspettando."
"Che vuoi fare ora? È una noia stare a casa chiusi."
"Tu fatti bella, che io ti porto a cena."
"Ma... non..." mi interrompe.
"Tu preparati." Mi lascia un bacio a stampo e io vado a prepararmi.
Indosso un elegante abito blu notte di velluto che scivola dolcemente sulle curve, corto che arriva al ginocchio. Il corpetto dell'abito ha una scollatura a cuore, delicata e femminile, che lascia le spalle leggermente scoperte. Le maniche lunghe in chiffon trasparente. Il punto vita è leggermente segnato da una fascia in raso, che si allarga in una gonna morbida, creando un movimento fluido ad ogni passo. La gonna cade in modo naturale, regalando grazia e un tocco romantico. Metto dei tacchi in vernice nera, degli orecchini punti luce e un piccolo bracciale.
Qualcuno bussa alla porta.
"Pronta?" mi chiede Alberto.
"Si, se tu vai in cucina, io passo in bagno e tu ti cambi," gli dico, in modo da non vederci.
"Va bene."
Eseguiamo e io vado in bagno a truccarmi e sistemarmi i capelli, facendomi mossa. Lavo le mani e vedo che sotto la porta arriva un bigliettino.
"Amore, ti aspetto, è tutto pronto. Ti amo, il tuo Alberto." Sorrido e conservo il bigliettino nella mia stanza.
Quando finalmente sono pronta, esco dal bagno e mi dirigo verso la cucina, dove Alberto mi aspetta. La porta è chiusa, e non posso fare a meno di sentire l'emozione crescere dentro di me. Apro la porta e lo trovo lì, in piedi, con un sorriso luminoso che illumina il suo volto.
"Wow, lo sai che sei stupenda?" mi dice con gli occhi innamorati.
"Grazie amore, anche tu."
È vestito in modo impeccabile: indossa una camicia bianca, con i primi due bottoni slacciati per un'aria casual e rilassata. Sopra, ha un blazer blu scuro, che mette in risalto i suoi occhi scuri e profondi. I pantaloni grigi sono eleganti ma comodi, e le scarpe in pelle nera completano il suo look.
Non posso resistere e lo bacio, sentendo la dolcezza dei suoi labbri e il calore del suo abbraccio. Alberto mi prende per mano e mi guida all'interno della cucina. La tavola è apparecchiata con cura: una tovaglia bianca immacolata copre il tavolo, e sopra ci sono candele accese che emanano una luce calda e soffusa. I piatti sono disposti con eleganza.
Sul tavolo, ci sono diverse prelibatezze. Alberto ha preparato un piatto di pasta al pomodoro fresco, con basilico profumato.
"Anche se il cibo è semplice, spero sia buono," dice.
"Tranquillo, lo sai che non c'era bisogno di fare una cosa del genere," rispondo.
"Lo so, però non possiamo uscire e voglio troppo portarti a cena."
"Va bene, amore."
Facendo il galant'uomo, Alberto mi dice con un sorriso: "Prego, principessa," mentre mi fa sedere e poi si siede davanti a me. Mentre gustiamo la cena, i nostri sguardi si incrociano e le risate riempiono l'aria. Ogni boccone è un piacere, e ogni storia condivisa sembra avvicinarci ulteriormente. Ci scambiamo complimenti, sorrisi e piccoli gesti d'affetto, creando un'atmosfera di intimità e complicità.
La serata prosegue con una musica dolce in sottofondo, e ci perdiamo in balli lenti nella cucina, abbracciati e felici. Alla fine della serata, ci sediamo sul divano, le luci soffuse intorno a noi. Alberto mi abbraccia e, mentre il suo sguardo si perde nei miei occhi, dico: "Non avrei potuto desiderare una serata più bella."
"Nemmeno io, amore," risponde con dolcezza, "tu sei il mio sogno diventato realtà."
Le sue parole mi riscaldano il cuore, e sento un brivido di felicità attraversarmi. Non riesco a credere a quanto sia perfetto questo momento, a quanto ci siamo avvicinati in così poco tempo.
"Ogni attimo passato con te è un regalo," dico, riflettendo su come la nostra relazione cresca e si trasformi in qualcosa di così speciale. "Spero che ci siano molti altri momenti come questo."
"Ci saranno, te lo prometto," risponde Alberto, accarezzandomi dolcemente la guancia.
Le sue parole mi riempiono di gioia e speranza. Chiudo gli occhi per un istante, assaporando la dolcezza di quell'istante. Sento che le sfide non mancheranno, ma con Alberto al mio fianco, sento che possiamo affrontare tutto.
"Ti amo," dico con sincerità, guardandolo negli occhi.
"Ti amo anch'io," risponde, la sua voce profonda e sincera. "E voglio che tu sappia che farò di tutto per renderti felice."
Rimaniamo in silenzio per un momento, immersi nei nostri pensieri, mentre il mondo esterno svanisce.
"Dobbiamo andare a pulire tutto quello che abbiamo sporcato," gli dico.
"Guastafeste," mi fulmina con lo sguardo.
Lo bacio e mi alzo, sistemo il tutto e metto i piatti nella lavastoviglie. Sento qualcuno avvicinarsi da dietro.
"Andiamo a letto," mi dice con una voce dolce.
"Il piccolino ha sonno."
"E tu?"
"Diciamo che tu vai a letto e io finisco qua, poi ti raggiungo."
"No, mi dispiace, finisci domani," dice, spostandosi per baciarmi. Per fortuna non ho lasciato molte cose in giro. A me danno fastidio le cose lasciate a metà, ma purtroppo devo lasciarmi andare.
Arriviamo nella stanza e ci mettiamo il pigiama; anzi, io mi infilo il mio, mentre lui ha sempre caldo e indossa un pantalone. Rimango a guardare il suo petto nudo, e un'ondata di calore invade tutto il mio corpo. La vista di lui così vicino, così reale, mi fa sentire un mix di vulnerabilità e desiderio. Il battito del mio cuore accelera e i pensieri si affollano nella mia mente mentre mi perdo nei suoi occhi.
"Prima o poi ti abituerai," dice Alberto con un sorriso che fa emergere le sue fossette, rendendolo ancora più irresistibile.
"Ehm... sì. Non stavo facendo nulla," rispondo, cercando di nascondere l'imbarazzo che mi pervade.
Ci infiliamo sotto le coperte, e il suo abbraccio mi avvolge come un caldo manto. Mi sento al sicuro e protetta, mentre le coperte ci isolano dal resto del mondo. Chiudo gli occhi, lasciando che il sonno si avvicini, e mi abbandono alla dolcezza di questo momento.
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