Capitolo 53
È il 14 settembre, e il matrimonio di Ignazio è finalmente arrivato. Una data che avrei preferito non dover affrontare, eppure eccomi qui, accanto ad Alberto, che non volevo lasciare da solo in un'occasione così particolare. Il pensiero di vedere Ignazio sposarsi è un nodo nel mio cuore, una miscela di malinconia, nostalgia e accettazione. Nonostante tutto, ho deciso di rimanere in disparte. Mi sono organizzata per assistere all'evento da lontano, seguendolo attraverso foto e video che Alberto mi avrebbe inviato o che avrei visto sui social. Era il modo migliore per non soffrire più di tanto, anche perchè penso che mi sarei sentita male stare accanto ad Alberto per tutto il penso e gli avrei fatto perdere vari momenti, quindi siccome Igna è amici di tutti e due è giusto che si goda questo evento.
La cerimonia si tiene in un magnifico hotel sulle rive del Lago di Garda. Il paesaggio è mozzafiato, con il lago che riflette i raggi dorati del sole di settembre, un quadro perfetto per un giorno così importante. Alberto è impeccabile nel suo completo blu; la sua eleganza è naturale, e ogni volta che lo guardo, mi ricorda perché lo amo così profondamente. Prima di scendere per la cerimonia, si avvicina a me. Mi bacia dolcemente sulla fronte, come per trasmettermi forza e tranquillità. "Torno presto," dice con un sorriso che cerca di mascherare la tensione che entrambi sentiamo.
Mentre lui è giù, io rimango nella mia stanza. Indosso una comoda vestaglia, cercando di rilassarmi, ma la mia mente non riesce a smettere di correre. Dalla finestra posso vedere parte del giardino dove si tiene il ricevimento. Ogni tanto arriva il suono di una risata o di un applauso. Sento il ronzio delle notifiche sul telefono. Alberto mi manda video e foto della cerimonia: Ignazio con gli occhi lucidi, visibilmente emozionato, e lei, bellissima, radiosa nel suo abito bianco. È un quadro perfetto, e per un momento il mio cuore si sente leggero vedendo Ignazio così felice. È evidente che ha trovato quella che per lui potrebbe essere "la persona giusta." Eppure, non riesco a smettere di pensare che tutto sia avvenuto troppo in fretta. Forse un anno in più per conoscersi meglio avrebbe reso tutto più solido, ma non è il mio posto giudicare. Posso solo guardare, osservare da lontano e sperare che tutto vada come lui desidera.
Quando sento un boato di urla e applausi, capisco che il momento clou è arrivato: si sono appena scambiati le promesse. Sono marito e moglie. Una lacrima mi scivola sulla guancia. Non è gelosia, non più. È una strana malinconia, un misto di rimpianto e sollievo. Rimpianto per quello che c'è stato, sollievo per aver trovato la forza di lasciarlo andare.
La serata scorre lentamente. Ho ordinato la cena in camera, un pasto semplice che consumo distrattamente mentre provo a guardare un film per distrarmi. Ma è difficile. Ogni tanto le risate e le voci della festa arrivano fino alla mia stanza, ricordandomi che lì, poco lontano, Ignazio sta vivendo uno dei giorni più importanti della sua vita. Cerco di ignorare quei suoni, ma sono come spilli che mi pungono il cuore. Alla fine, mi arrendo e lascio che qualche lacrima scivoli sul viso. Non è un pianto disperato, ma un modo per liberare le emozioni che mi hanno sopraffatta per tutto il giorno.
Più tardi, mentre la festa si avvia alla conclusione, ricevo una visita inaspettata. Piero e Gianluca vengono a salutarmi. Vederli mi conforta. Sono sempre stati una presenza costante e rassicurante nella mia vita, e il loro affetto sincero mi dà un po' di sollievo. Parliamo per qualche minuto, niente di troppo serio, solo chiacchiere leggere che però riescono a strapparmi un sorriso. Poi arriva Nina, la sorella di Ignazio. Con lei il legame è sempre stato speciale, e rivederla dopo tanto tempo riaccende quel senso di complicità che abbiamo sempre condiviso. Mi guarda con dolcezza, e senza bisogno di parole ci promettiamo che nulla cambierà la nostra amicizia. Nonostante tutto, io e Nina siamo una squadra, e quel legame non sarà spezzato.
Quando finalmente Alberto torna in camera, è tardi. È stanco ma sollevato. Mi stringe forte a sé, e per un momento il mondo sembra fermarsi. "Andrà tutto bene," mi sussurra, e io voglio credergli. Mi addormento tra le sue braccia, con la certezza che, qualunque cosa accada, domani sarà un nuovo giorno. La mattina seguente, ci alziamo presto. Non vedo l'ora di lasciare quel posto e mettere distanza tra me e tutto ciò che mi ha fatto male. Ma mentre ci allontaniamo, guardo per un'ultima volta il Lago di Garda, con la sensazione che, in un modo o nell'altro, sto finalmente lasciando andare una parte del mio passato.
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