La mattina è serena, anche se il ricordo della fatica della notte appena trascorsa è ancora vivo. La piccola Mia dorme nella sua culla accanto al letto, avvolta in una copertina bianca con ricami delicati. Ogni tanto, il suo respiro lieve riempie il silenzio, un suono che mi emoziona e mi dà pace.

Alberto è seduto su una sedia accanto a me, con lo sguardo fisso sulla nostra bambina. Lo vedo accarezzare il mento, assortito nei pensieri, con un sorriso che gli illumina il viso. "Non riesco a credere che sia qui," mormora piano, quasi temendo di svegliarla. "È perfetta, proprio come te." Le sue parole mi toccano il cuore, e allungo una mano per prendergli la sua.

"C'è qualcosa di magico in lei, Albi", risponde. "Come se fosse il pezzo che mancava al nostro puzzle."

Alberto si china verso di me con un sorriso dolce e, con una carezza leggera, mi sfiora la fronte con un bacio tenero. Il suo respiro caldo sfiora la mia pelle, e mi sento avvolta dal suo amore in un attimo che sembra sospeso nel tempo. Mi guarda negli occhi con una profondità che mi fa sentire vista, amata e capita in ogni singolo frammento della mia essenza. Le sue parole, cariche di affetto, risuonano in un angolo segreto del mio cuore: "Tu sei stata incredibile, amore mio. Non so come fai ad essere così forte."

Il suo bacio sulla fronte è un gesto che mi parla di sicurezza, di protezione, di un amore che è sempre stato lì, pronto a sostenermi. La sua voce continua a riecheggiare dentro di me, quasi a scaldarmi più di quanto il bacio stesso abbia fatto, come un promemoria che mi dice che, insieme, possiamo affrontare tutto.

Passiamo minuti, forse ore, immergiamo in questo nuovo mondo fatto di respiri leggeri e sguardi carichi di emozione. Quando Mia si sveglia, emette un piccolo gemito, e Alberto scatta in piedi con un entusiasmo quasi comico. "Lascia fare a me," dice, prendendo la nostra piccola con una delicatezza che mi fa sorridere. È già innamorato di lei, lo vedo nei suoi gesti, nei suoi occhi che non smettono di brillare.

La tiene tra le braccia e inizia a canticchiare una melodia dolce, una ninna nanna che improvvisa al momento. Mia lo osserva con i suoi occhietti appena aperti, come se riconoscesse la voce che ha ascoltato per mesi. È un momento perfetto, quasi irreale.

Quando Alberto si siede accanto a me con Mia tra le braccia, sento un'ondata di gratitudine. "La nostra famiglia," mormoro, posando la testa sulla sua spalla. "Non avrei potuto desiderare niente di meglio."

Tra una poppata e un cambio di pannolino, il nostro mondo sembra essere rallentato, ma anche in quei momenti di routine trovo il tempo per guardare Alberto e sussurrarci le promesse che ci legano. Parliamo del futuro con dolcezza e speranza: di come cresceremo Mia, di come la proteggeremo, e di quanto desideriamo darle tutto l'amore e la serenità che merita. Ogni parola che scambiamo è una promessa di futuro, un impegno a essere i genitori migliori che possiamo essere.

Alberto mi guarda negli occhi con quel suo sorriso che mi fa sentire sicura e, con la sua voce dolce e profonda, dice: "Io sarò sempre qui per voi. Non importa"

La sera arriva e, come una dolce sorpresa, Lucas entra nella stanza. Dopo aver osservato la nostra piccola Mia e averci fatto sentire tranquilli, ci comunica una notizia che aspettavamo con ansia: domani usciremo. Finalmente, possiamo lasciare l'ospedale e tornare a casa, pronti a vivere la vita che ci aspetta come una vera famiglia, insieme, uniti, più forti che mai. L'emozione di quel momento è indescrivibile, ma so che tutto ciò che abbiamo vissuto finora ci ha solo avvicinati. Ora è il momento di iniziare