Chào các bạn! Vì nhiều lý do từ nay Truyen2U chính thức đổi tên là Truyen247.Pro. Mong các bạn tiếp tục ủng hộ truy cập tên miền mới này nhé! Mãi yêu... ♥

38~ Proposta e Risposta

Un anno dopo ---

Mi passo furiosamente una mano fra i capelli, continuando a camminare sul suo vialetto di casa.

Mi immobilizzo, osservo la porta, ricomincio. Sbuffo.

Mi sistemo gli occhiali sul naso, mi mordo il labbro, mi fermo, osservo la porta, ricomincio a camminare.

Consumo il vialetto, prendo un respiro profondo, osservo la porta, ficco la mano in tasca, mi sistemo meglio il maglione, faccio un passo verso la porta...
E ne faccio tre indietro, poi ricomincio a camminare avanti e indietro.

Estraggo fuori dalla tasca lo specchio, prendendo un respiro profondo.
-Sirius Black.- scandisco.

Il viso di Sirius appare nello specchio.

Sta ghignando, al suo solito, dopo un anno è rimasto lo stesso.

-Prongs? Gliel'hai chiesto?-

-No. Non ce la faccio. E se mi dicesse di no?-

-E se ti dicesse di sì? Non lo saprai mai.- prova a farmi ragionare.

Mi passo una mano fra i capelli.

-Va bene. Allora vado.-

-Sì, vai nella tana del mostro, cervo spaurito.- ghigna, prima che lo specchio torni a riflettere la mia immagine.

Intasco lo specchio, mi sistemo gli occhiali. Faccio un respiro profondo. Un passo in avanti.

E poi mi ritrovo davanti alla porta di casa, a dondolarmi sui talloni, e suono il campanello, tirandomi su le maniche del maglione, incurante dei tagli che il lupo ha lasciato sulla mia pelle questa Domenica.
Lei capirà.

-Chi è?- chiede.

Respiro profondo.
-Sono James.- rispondo.

-Mh. Quanti anni avevo quando ti ho schiantato per la prima volta?- domanda, come da procedura del Ministero.

-Sedici, avevamo entrambi sedici anni e tu mi hai colto alle spalle.-

La porta si spalanca, e Lily mi sorride, più bella ogni giorno che passa.

Le ciocche rosse sfuggono alla sua cipolla sfatta, con dei jeans logori ed un maglioncino che ha avuto tempi migliori.

In effetti, se non ricordo male, quello l'ha indossato il giorno della commemorazione dei suoi genitori, e credevo di averlo rotto in camera da letto, mentre glielo toglievo con poca delicatezza.
Non che a lei importasse, dato che quella sera mi ha letteralmente strappato la camicia di dosso.

-Comunque secondo me devi cambiare modo per riconoscermi. Il corridoio era pieno quel giorno.-

-Ma è stato il mio momento di gloria! Non intendo cambiarlo.- afferma, facendomi entrare e chiudendo la porta dietro di sé.

-Allora? Che ci fai qui? L'appuntamento era alle nove, e adesso sono...- controlla velocemente l'orologio
-Le cinque e mezza. Un po' in anticipo o no?- scherza.

Ingoio il nodo che ho in gola e sorrido.
Già, perché sono qui?

Voglio farlo davvero?

-Non posso venire a trovare la mia splendida ragazza?-

-Certo che sì- afferma, venendo verso di me e schioccandomi un sonoro bacio sulla guancia.

Dopodiché va in cucina, ed io la seguo, guardandomi attorno.

Questa casa è un po' anche la mia.

L'ha comprata Lily subito dopo aver finito Hogwarts, non volendo essere un peso per i miei genitori, dato che si le avevo proposto di trasferirsi da me.

L'ha arredata personalmente, e ora sembra un gioiellino, è molto graziosa.

Nonostante sia parecchio lontana da Villa Potter, è vicina a quella che era la casa dei genitori, e so che quella è una ferita che non si ricucirà mai.

-Vuoi un caffè, tè, camomilla...?-

-Ce l'hai del Whisky Incendiario?-

Lei sbuffa alzando gli occhi al cielo.

-Sei un ubriacone incontentabile, James.- replica lei, dirigendosi però verso le bottiglie e scegliendone una, mentre con la bacchetta spedisce due bicchieri sul tavolino in cucina.

-Oggi è venuto il nuovo acquisto dell'Ordine. Sai, quello con i capelli rossi...Arthur Weasley.-

Arriccio il naso, contrariato, lasciandomi cadere sulla sedia.

-Non mi piace, quel Weasley. Viene troppo spesso da te.- affermo, incrociando le braccia.

-É fidanzato, idiota. Viene da me solo per sapere maggiori informazioni sui babbani.- spiega lei.

Mi sorride, sedendosi sulla sedia e versando il Whisky nei bicchieri.

Bevo il mio tutto d'un fiato, e lei inarca un sopracciglio, in quell'espressione che non è mai cambiata.

Respiro profondo.
Lo voglio fare davvero?

-Devo parlarti di una cosa.-

A quanto pare sì,la mia bocca lo vuole fare davvero.
Va bene, prode Grifondoro.

Lily posa il bicchiere sul tavolo, sbiancando leggermente, preoccupata.

-C'é qualcosa che non va?-

Sì: mi sta venendo da vomitare.
Ma questo lo tengo per me.

-No. Va tutto bene. Si tratta di me.- dico, con voce incredibilmente ferma.

-Si tratta sempre di te, Potter.- replica lei, tornando all'uso del cognome.

Lo voglio fare davvero?

-Be', direi che questa volta si tratta anche di te.- aggiungo.

Lei posa il gomito sul tavolo, incrociando le braccia, con espressione prudentemente neutra.

-Vuoi lasciarmi?- chiede, atona.

Lo voglio fare davvero?

-Cosa?! No! È...un' altra cosa.- affermo.

Faccio un respiro profondo.
Lo sto facendo davvero.

Non sarà più difficile che chiederle di essere la mia ragazza, suvvia.

-Ormai sono otto anni che ci conosciamo, e stiamo insieme da due. E ogni giorno, ogni minuto, ogni secondo, ti ho amata sempre di più. E sono qui, oggi, proprio su questa sedia, in questa casa, di fronte a te, perché voglio chiederti di essere mia per sempre.-

Cuore, placati.
Potresti fermarti all'improvviso e non andrebbe bene per niente.

Affondo la mano in tasca, estraendo la scatolina e scivolando giù dalla sedia, inginocchiandomi ai suoi piedi.

Ok, sto tremando.
Sto decisamente tremando. O quello, oppure è una crisi epilettica.
Quindi credo stia tremando.

Apro la scatolina, e il diamante manda bagliori alla luce del sole.

Lily ha gli occhi sgranati e lucidi, e sta stringendo l'orlo del maglioncino spasmodicamente.

Lo voglio fare davvero?
La amo.

-Lily Evans, vuoi sposarmi?- chiedo, la gola che si chiude a fine frase.

Passano interminabili secondi, nei quali il rischio che mi venga un infarto è altissimo, e sento che sto per tirare le cuoia.

-Sì, James Potter.- dice infine lei, con un singhiozzo.

Il respiro di sollievo non arriva, perché la sto già baciando.

Ci separiamo, e le scintillano gli occhi.

È con enorme delicatezza che le infilo l'anello al dito, ma persino tutto lo splendore del diamante è nulla in confronto al suo sorriso.

***

-Quindi vi sposate, èh?- chiede Remus, questa sera compagno di bevute.

-Esatto, Moony, ESATTO .- dico, bevendo tutto d'un fiato la birra ordinata precedentemente.

-É meraviglioso, Prongs!- si congratula lui, dandomi una pacca sulle spalle con un sorriso sul viso.

-Già! Senti, Moony, mi faresti da testimone?- chiedo.

Lui sgrana gli occhi, sorpreso.

-Pensavo avresti chiesto a Sirius.- mi confida.

-E invece lo sto chiedendo a te. Sirius mi avrebbe ucciso se gli avessi dato questa responsabilità.- rispondo.

Remus distoglie lo sguardo dal mio, puntandolo su un punto imprecisato dietro al bancone.

-Sai, mi ricordo ancora l'ultimo giorno di scuola. Eravate tutti così felici che fosse finita, così elettrizzati all'idea della vita fuori da Hogwarts. Io invece avevo paura che mi avreste dimenticato, e che ci saremmo separati. Siete sempre stati i miei unici amici, e avevo paura di rimanere solo, ma voi ci siete stati. Ci siete stati così come ci siamo stati per Sirius. Siamo rimasti semplicemente i malandrini e continuiamo ad esserlo. E comunque sì. Sarà un onore per me, farti da testimone.-

Incrocia di nuovo il mio sguardo, e fa un sorriso nostalgico.

Gli poso una mano sulla spalla e stringo la presa.

-Certo che ci saremo, e continueremo ad esserci. Dovranno uccidermi prima di separarmi da voi.- affermo.

***

-Evans! Ma quindi ti sposi!- grida Sirius, aprendo la porta di casa mia e fiondandosi sulla mia fidanzata, ignorandomi completamente.

-Su, entrate, fidanzatini.-

-É casa mia, padfoot.- faccio notare.

-Be', fra un po' sarà casa vostra .- sottolinea lui, facendomi avvampare.

-Ehi, Evans. Mi terrai qui? Oppure abbandonerai questo povero tenero cagnolino nelle grinfie degli accalappiacani?-

-Credo che farò così, Black: ho sempre preferito i gatti.- replica Lily, con una scrollata di spalle ed un ghigno.

Sirius fa una smorfia, allontanandosi da lei e fulminandomi.

-Ti dovevi prendere proprio una gattara?- mi rimprovera.

-Se è Lily: sì.- rispondo, sedendomi sul divano.

Sirius borbotta qualcosa, mentre Lily ridacchia.

-Black, potrei trasfigurarti in un gatto, se vuoi rimanere qui. Diventerai un elegante gatto nero.-

Sirius fa una smorfia di nuovo, di disgusto e ribrezzo.

-Dirmirei in mezzo ad una strada, piuttosto.-

-Perché, pensi che per le strade non ci siano gatti randagi?-

-Evans, smettila di replicare a qualsiasi cosa dico!- esclama Sirius, isterico.

Lily scoppia a ridere, e so che Sirius si sta trattenendo dal farlo.

-Mai, Black, mai. Dovranno uccidermi. - scherza Lily, facendo boccheggiare Sirius, estremamente offeso.

Bạn đang đọc truyện trên: Truyen247.Pro