37~ Interrogatorio e mamma lupa alla riscossa
CAPITOLO BONUS
Ormai ci sto prendendo l'abitudine.
Buona lettura.
~ Tessa Herondale
-Dai, dimmelo.-
-No.-
-Dimmelo.-
-No.-
Sbuffo, incrociando le braccia e alzandomi su due gambe della sedia, mentre la McGranitt sta spiegando non so cosa.
Ma credo sia di trasfigurazione, altrimenti di cosa potrebbe parlare?
Rivolgo un'occhiata a James, intento a mordicchiare una piuma d'oca di zucchero, mentre osserva la Evans, la testa posata sulla mano.
Assottiglio lo sguardo, squadrando Evans, girata di spalle, intenta ad ascoltare la lezione, da brava studentessa modello.
No, non è diversa.
-Dimmelo, prongs.-
-No.-
-Dimmelo.
-No.-
Sbuffo di nuovo, mentre Remus mi lancia un'occhiataccia e mi fa cenno di tacere.
Ricambio con una linguaccia.
Mi rendo conto che voi comuni mortali non stiate capendo nulla, perché non tutti hanno la mia mente geniale, quindi lasciate che vi spieghi.
Stanotte prongs è tornato tardi al letto, dopo che aveva interrotto, molto scortesemente, me e la deliziosa Yu Chang di Corvonero, spaventata oltretutto dai modi da Banshee di Evans.
Io sono tornato in camera e mi sono addormentato, perché essere me è molto faticoso.
Sostenere tutta la mia perfezione e magnificenza.
In ogni caso, verso le tre di notte ho sentito qualcosa urtare il mio letto e mi sono alzato, scoprendo un cervo imprecante, dall'aria scombussolata.
Si è poi gettato sul letto, ignorando completamente le mie domande, così come sta facendo adesso.
Ma prima o poi parlerà.
Dovesse cadere il mondo.
-Prongs, dai. Dai, dai, dai.-
-No.- ripete lui.
-Potter, Black. Se avete finito di parlare, io starei spiegando.- interviene la McGranitt.
Mi appare un ghigno sulla faccia, mentre la mano si posa sul bordo del banco per tenermi in equilibrio.
-In realtà, noi dovremmo continuare, professoressa.- ghigno.
La McGranitt sciocca la lingua con disapprovazione, e tutta la classe ci sta guardando.
E come non guardare due rari esemplari divini di cervo e cane?
Anche se il cane è più bello, ovviamente.
La Evans ha le sopracciglia alzate, in un misto di disapprovazione e divertimento.
-Allora rendete partecipe tutta la classe!- decide la professoressa.
James spalanca gli occhi e io sono sul punto di ridere.
-Con molto piacere, Minnie!- ribatto, ghignando.
James mi sta dando molteplici calci sugli stinchi, e da questo potrei dedurre che non vuole che io racconti di cos'è che stavamo parlando.
Potrei, se parlassi la lingua dei calciatori, ma,ehi! ,non la parlo e quindi racconterò tutto.
-Illustre professoressa, io vorrei sapere quali sono le attività che il mio stimato compagno di classe, James Potter qui presente, ha svolto nella serata di ieri.- annuncio, con un sorriso accattivante.
Remus abbandona la testa sul banco, con tale forza che temo si sia spappolato una parte di cervello, e a chi potremmo rivolgerci poi, quando avremo bisogno d'aiuto?
James mi assesta un ultimo poderoso calcio, prima di far saettare lo sguardo su Evans, che avvampa.
Anche lei abbandona la testa sul banco con la stessa forza di Moony, i capelli rossi che scivolano leggeri attorno al suo viso.
Bingo!
Quindi è successo qualcosa fra loro, éh? Uhm... interessante.
Cosa potrebbe fare una coppietta in piena notte?
Oh, porca puttana.
(Sì, madre, dico a te)
Non è che magari...
Sgrano gli occhi, spalancando la bocca e ignorando completamente i rimproveri della McGranitt.
Porca puttana.
Quando la lezione finisce, agguanto James per il mantello, trascinandolo in bagno, seguito dai malandrini.
Lo spingo in bagno e lui sbatte la schiena al muro.
Mi avvicino a lui, puntandogli la bacchetta contro e sussurrando
-Lumos.-
Ora assomiglia ad uno di quegli interrogatori che ho visto nella TV babbana che hanno i Potter.
-Io so cosa è successo ieri notte.- annuncio.
Moony abbandona la cartella a terra e ci guarda col suo solito cipiglio critico, mentre Peter attende con ansia che la pausa drammatica finisca.
Ma un po' di suspense ci vuole, no?
-Ah, sì?- chiede James, scettico.
Oh, mio piccolo cervo innocente, non hai capito un tubo.
Io sono Sirius Orion Black, Bambi dei miei stivali.
-Oh, eccome.- rispondo, ficcandogli quasi la bacchetta nel naso.
-E quindi...come sta Evans?- chiedo.
-Che c'entra Lily?- replica lui.
È stupido.
O è stupido, o è sordo.
Perché che io abbia sbagliato è impensabile, quindi è James il problema.
Sicuramente.
-Non fare tanto l'innocente, Jamie caro. Ti ho chiesto come sta Evans, dato che ha avuto una notte movimentata.- dico.
Poi mi allontano da James, andando quasi a sbattere contro Remus, che però è bravo a schivarmi, mentre io rovino a terra.
Ma non smetto di guardare James, ed è questo l'importante.
Su, dolce Potty, sentiti in soggezione, adesso.
In soggezione.
Inchinati ai miei piedi.
-Ok, va bene, va bene! Sirius ha ragione.- si arrende infine.
Zompo in piedi, un braccio al cielo.
-Lo sapevo!- ululo.
-Arriveranno tanti mini Potty, adesso, piccoli e carini e mocciolosi! Io sarò il padrino di Elrond!- mi prenoto.
James si stacca dal muro puntandomi un dito contro.
-Uno : mio figlio non si chiamerà mai Elrond. Due : tu non sarai assolutamente il padrino. Lo farà Remus, è più affidabile.-
Quest'ultimo incrocia le braccia, con un sorriso affettuoso, e arriva l'orrore.
Mamma lupa è in azione.
-Non hai detto che la madre non sarà Lily.- fa presente.
-Certo che non l'ho detto.-
-E perché no?- chiede.
Ecco, questo è uno di quei momenti in cui non ci capisco niente.
Ma sono Sirius Black, e quindi sfoggio la mia espressione consapevole, e improvvisamente ho l'aria di capire tutto.
È un'abilità rara.
Peter, ad esempio, non la pratica, come i suoi occhioni grandi e l'espressione confusa dimostrano.
-Perché la amo.- risponde James, semplicemente.
Potrei vomitare arcobaleni, se non sapessi che se accadesse significherebbe che io non sto bene.
-E...?- lo sprona Remus.
Io e Peter ci scambiamo un'occhiata, perché mamma lupa vuole far arrivare James ad una conclusione, e quindi Remus non sta andando alla cieca, ma ha un piano.
Lo dicevo io che era un malandrino perfetto!
E no, non mi sto confondendo con Peter, che in questo momento ha un'espressione fiera.
Sono stato io.
Io.
-E voglio sposarla.-
Mi strozzo con la saliva e Peter mi salva con delle pacche sulla schiena, che in realtà credo siano più per uccidermi meglio che per salvarmi.
-Vuo-vuoi che cosa?!- rantolo.
-Voglio sposarla.- ripete James.
Questa è la volta buona che rimango secco alle frasi di James, me lo sento.
Così come se lo sente la mia saliva, che mi va di traverso ogni volta che James spara cose del genere senza avvertenze.
E capisco che non è una medicina babbana e che quindi non può esserci scritto "Prima dell'uso consultare il figlio illustrativo ", (anche perché, quale foglio?!) ma credo che almeno un avvertimento dovrebbero darlo, i genitori, quando lasciano un James Potter selvatico in giro.
-Sono così orgoglioso di te, prongs. Sei cambiato in meglio, per lei, e sono molto fiero.-
Oh, no. Mamma lupa alla riscossa.
-In ogni caso, prongs, quando sarà il giorno che glielo chiederai, diccelo. Non aspettare che la curiosità di Sirius ti costringa.- consiglia Peter, che ha smesso di provare ad uccidermi, o come direbbe lui "salvarmi".
-Anche io sono fiero di te, prongs! Finalmente te la sei portata a letto, complimenti amico.- me ne esco.
Remus mi dà uno scapellotto, mentre Wortmail ridacchia e James fa un ghigno sognante.
Sì, dai.
In fondo sono felice anche perché lui è felice.
So che non lo dimostro spesso, ma gli voglio bene.
È mio fratello.
È la mia luce nell'oscurità e la mia ancora nella solitudine: James c'è sempre.
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