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35~ Non sbattere contro questo palo

CAPITOLO BONUS
Volevo avvertirvi che la fanfiction sta giungendo al termine.

Spero che il capitolo vi piaccia, fatemi sapere che ne pensate!

Ormai è di dominio pubblico il fatto che Lily Evans stia insieme a James Potter.

Varie volte le persone hanno provato ad avvicinarci, ed ogni volta abbiamo dato conferma: sì, stiamo insieme.

Ed è bello, molto bello, stare con James.

Sono belle le nostre dita intrecciate quando camminiamo, sono belle le battute dei nostri amici, sono belli gli sguardi sorpresi, e sono belli i nostri battibecchi, che nonostante tutto sono rimasti immutati.

-Lily?- mi chiama appunto, il mio ragazzo.

-Sì?- distolgo l'attenzione dal libro.

James è in piedi di fronte a me, scopa in spalla e occhiali sul naso.

-Oggi ho gli allenamenti.- dice, nervoso.

Aspetto che continui, ma non lo fa, e mi chiedo perché.

-Ehm. Ok, va bene. Lo so.- affermo.

Lui sgrana gli occhi.

-Non ti lamenti perché non passo il tempo con te?!- chiede, facendomi sfuggire uno sbuffo divertito.

Lo afferro per la cravatta rosso-oro, attirandolo verso di me e rimanendo a pochi millimetri dalle sue labbra.

-Stammi bene a sentire, Potter. Quando ti ho preso, ho accettato tutto di te. Doveri da Capitano inclusi.- soffio, per poi lasciarlo.

James rincula all'indietro, sbigottito.

-É per questo che ti amo!- grida, lasciandomi poi un veloce bacio a stampo e scattando verso il campo.

Lui...lui che?!

Non è presente nessuno quando mi lascio sfuggire un gridolino, posandomi le mani sul petto per placare il mio cuore.

È per questo che ti amo!

Mi ama?!
Oppure è solo una di quelle frasi fatte, modi di dire?

Oh, Dio, perché è così complicato?!

E io cosa dovrei dire, da parte mia?
Cosa provo per James Potter?
Amore?

Non lo so, non lo so!
Certo, mi piace, ma non è che pensi che finiamo per sposarci e avere una famiglia...

Chiudo i libri che stavo studiando fino a poco fa, uscendo dalla biblioteca e incontrando Alice, che ha appena lasciato Frank al campo di Quidditch.

-Ehi, Alice!- la chiamo.

Lei si volta verso di me e si ferma, aspettando che la raggiunga.
Insieme ci incamminiamo verso la Sala Comune, quando Black si para all'improvviso davanti a noi.

-Giovani donzelle! Lasciate che questo Cavaliere Nero vi scorti fino alla vostra regale dimora.-

-Sei un cretino, Black.- affermo, ridacchiando e punzecchiandolo col dito.

Lui mi regala un sorriso, mentre si infila tra me e Alice, prendendoci sottobraccio.

Ho rivalutato molto Sirius, in questi mesi.

È semplicemente un malandrino: farebbe di tutto per i suoi amici, combina disastri per divertimento e flirta con qualsiasi ragazza respiri, fidanzate e non.

Sirius Black è, non avrei mai pensato di dirlo, simpatico e mi piace trascorrere il tempo in sua compagnia.

-Salve, belle ragazze- ci apostrofa un tizio, Corvonero, alto, capelli neri e occhi azzurri.

-Uhm...ciao?- ricambio, interrogativa, mentre Sirius assottiglia lo sguardo.

Alice squadra il Corvonero e sciocca le labbra con disapprovazione.

-Sono Micheal Smith.- si presenta.

Ho sonno.
Ho tanto, tantissimo sonno.
Voglio arrivare in fretta in Sala Comune, così posso crollare sul letto e dormire fino all'ora di cena, e non sarà questo Corvonero a fermarmi.

-Perché non lasciate Black e vi unite a me?- propone, e la mia mascella sta per crollare al suolo.

Sono una maledetta Caposcuola.
Una secchiona, fissata in pozioni.
L'unico ragazzo stabile che io abbia avuto è un Tassorosso che mi ha usata solo per i compiti.
Ho intrapreso un'altra relazione solo un mese fa.

E adesso lui piove dal nulla, così, come nulla fosse.
Come uno di quei pali di cui ti accorgi solo all'ultimo quando ci vai a sbattere dolorosamente contro.

E io non ho intenzione di andare a sbattere contro questo palo.

-Sono fidanzata.- replica Alice, sprezzante.

-E tu?- chiede, voltandosi verso di me.

-É fidanzata anche lei.- ringhia Sirius in risposta, anticipandomi.

-Non ho chiesto a te.- ribatte questo Michelequalcosa.
-Ci vieni con me, quindi?- ripete.

Sto per dire che, ovviamente, non verrò mai da nessunissima parte con lui, quando mi si posa una mano sulla spalla.

Alzo la testa di scatto, trovandomi di fronte James, serio come non mai, rigido e decisamente furioso.

-C'é qualche problema?- chiede, minaccioso.

Michelequalcosa alza le sopracciglia e le mani.

-Stavo chiedendo alle ragazze di uscire.-

-Be', non puoi. Sono impegnate. Entrambe .- e stringe leggermente la presa sulla mia spalla.

Il Corvonero alza gli occhi al cielo.
-Be', se i vostri ragazzi non vi fanno più divertire, io sono libero.- dice, prima di darsi alla fuga in seguito al ringhio di James.

Il silenzio cala su di noi, mi volto completamente verso Potter, furioso come l'ho visto solo poche volte.

-James? Che ci fai qui?- chiedo, confusa.

-Stavo venendo a chiederti se volessi passare a vedere gli allenamenti, ma a quanto pare eri impegnata.- insinua.

Oh, seriamente?! Non si fida di me?

-Guarda che ci ha fermati lui.- sibilo, per non dare spettacolo.

-Sì, e se non ci fosse stato Sirius? Se non ci fosse stato saresti andata con lui, vero?-

-Che cosa?!- replico, offesa.

Cosa sta insinuando?

-Tu...io...- ringhia, guardandosi attorno per poi afferrarmi per il braccio e trascinarmi lontano dal corridoio.

-Non ti fidi di me?!- chiedo, quando le persone sono lontane e le luci più tenui.

-Mi fido di te, non mi fido della tua capacità di non dire di sì!- ribatte, posandomi la mano sul braccio

Seriamente? Seriamente?!
Potrei strangolarlo.

Mi libero dalla sua stretta, soffiando come un gatto infastidito.

-Mi stai prendendo in giro, Potter, vero? Non starai seriamente insinuando che io mi sarei anche solo andata a prendere un caffè, con lui!-

Gli occhi di James lampeggiano dietro le lenti, e,oh! , se sono arrabbiata.

-Songelloso- sputa infine, senza scandire niente.

-Che hai detto?- chiedo, stavolta sinceramente incuriosita.

Come potrei ribattere a qualcosa che non ho sentito?!

-Ho detto che sono geloso, Evans. Sono geloso di tutti quelli che ti guardano e che fanno commenti inopportuni su di te. E il pensiero che tu possa...possa lasciarmi per uno di quei ragazzi che da te vogliono solo una cosa...mi manda in bestia.- ammette.

Arrossisco, mentre mi sgonfio come un palloncino.

-Oh, piccolo Jamie , sei geloso?- dico con voce zuccherosa, strappandogli una smorfia divertita.

Sospiro, poi allungo una mano e gli sistemo un ciuffo dei capelli che gli vanno in fronte, facendo scivolare la mano fino alla sua guancia.

Il suo sguardo saetta su di me, e col debole chiarore delle torce che rendono il suo viso un gioco di ombre e luce, è bellissimo.

Faccio un sorriso rassicurante, mentre il cuore salta così tanti battiti che è probabile io vada in arresto cardiaco.

-Devi fidarti di me, James. Anche se non ti fidi degli altri, ti devi fidare di me .- mormoro.

Lui abbassa le palpebre, le ciglia lunghe che solleticano il vetro degli occhiali tondi.

-Mi dispiace.- sussurra, raggiungendo con la sua, la mano che è ancora posata sulla sua guancia.

Il bacio che ci diamo dopo è leggero come il tocco di ali di farfalla, ma è semplicemente perfetto.

-Ora andiamo agli allenamenti. Hai già ritardato abbastanza, Mr. Capitano. Ci tengo alla vittoria di Grifondoro, io.- dico, prendendolo per il polso e trascinandolo verso il campo da Quidditch.

-Vinceremo la Coppa anche quest'anno, me lo sento.- annuncia trionfo.

-Sarà meglio, dato che è l'ultimo anno.-

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