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22~ "Abbracciare" con "α" privativo

Afferro Lily un secondo prima che inciampi per l'ennesima volta.

Ok, forse bendarla non è stata l'idea migliore dell'anno, ma era necessario per farle la sorpresa.

Io e i malandrini abbiamo spesso visto Hogsmeade di notte.

Le vetrine illuminate che rischiarano il sentiero, i dolci brillanti di Mielandia, i luccichii malandrini dei prodotti di Zonko, la luce calda dei Tre Manici di Scopa, con Madama Rosmerta che lavora fino a tardi, perfino in questi giorni bui.

Abbiamo spesso scherzato, con Sirius, sul fatto che se un Mangiamorte fosse andato a farle visita gli avrebbe lanciato una secchiata di Burobbirra in faccia, o peggio, il Whisky Incendiario.

Volevo mostrare questo spettacolo a Lily.

Il placido e tranquillo scorrere del tempo, mentre tutto va in rovina.
La luce e la calma di Hogsmeade mentre attorno a noi c'è la guerra.

Perché è inutile che La Gazzetta del Profeta con abili sotterfugi stia mascherando ciò che accade, inutile che non diano notizie fondamentali e che siano solo le voci a circolare, nulla di scritto, nulla di certo.

Fuori c'è la guerra, e finito quest'anno ci troveremo faccia a faccia con la morte tante e tante volte, e ci dimenticheremo il calore di un abbraccio e la fiducia gli uni negli altri, perché saremo divisi.

Perché potrò odiare Tony Newman solo in quanto Cercatore avversario e ex della ragazza che amo, ma l'odio vero è un altro.

L'odio vero è quello che si prova per chi ti ha portato via tutto e continuerà a farlo, chi ti ha portato via i sorrisi e gli abbracci di coloro che ti sono cari, e l'ha fatto con un ghigno sulla faccia.
Per chi ti ha tradito, per chi non puoi perdonare.

L'odio vero è quello che provi per chi ti fa crollare le certezze e i pilastri a cui sei sempre stato appoggiato, facendoti rimanere solo.

E io odio questa guerra.

Questa guerra che mi porterà via le persone che amo, le allontanerà da me, per un motivo o per un altro, e mi toglierà tutti i sorrisi e le risate e la felicità di essere un malandrino.

Odio questa guerra che mi porterà via una parte di me, perché dovrò combatterla, dovrò resisterle, e non c'è tempo, non c'è spazio, per essere un malandrino mentre gli Anatemi che Uccidono sono dietro l'angolo e un amico può diventare un nemico.
Un conoscente una spia.
Un coraggioso un vigliacco.

Odio questa guerra così tanto, e odio coloro che mi porteranno ad odiarli.

Tutti quei Mangiamorte che rideranno e il loro Signore Oscuro che li userà come burattini.

Ma per stasera, siamo solo io e Lily, senza odiarci, ad Hogsmeade, dove tutto è così calmo che la guerra potrebbe sembrare veramente solo una voce lontana.

-Ok, Evans. Siamo arrivati.-

-Era ora! Mi sarò slogata la caviglia di sicuro, con tutte quelle volte ho urtato un sasso o che so io.-

-Macché, Evans! Se ti ho evitato tutte le cadute peggiori. Guarda che sono un Cercatore provetto, io, la so guidare una scopa.-

-Mi stai paragonando ad una scopa?-

-Ehm...ecco, io...in verità...-

-Toglimi questa benda, Potter.-

Eseguo immediatamente, perché il suo tono è troppo autorevole e secco per non eseguire l'ordine.

Le slaccio il  nodo e le tolgo la benda, lasciandole contemplare la piattezza quotidiana di Hogsmeade.

I suoi occhi si spalancano, diventando verdi e bellissimi più di quanto non siano già.

Sembra che le lentiggini sulle guance le si allarghino e spicchino di più.

-Mi hai portato ad Hogsmeade?- chiede, con un tono decisamente neutro.

Il sorrisetto soddisfatto mi scompare dalla faccia e ho la sensazione di aver fatto il più grande sbaglio della mia vita.

E all'improvviso vorrei che la terra mi ingoiasse, perché ho il terrore di aver sbagliato tutto.

E mi pento di tutte quelle volte che le ho chiesto di venire ad Hogsmeade con me, perché adesso starà sicuramente pensando che questo è solo un modo per rimorchiarla, quando non è questo che volevo dirle.

-I-io...-

Ed ecco che sto balbettando come un primino rimproverato dai professori, quando io sono un malandrino e non ho mai balbettando ai rimproveri di un professore, nemmeno al primo anno.

Solo che poi succede qualcosa di inaspettato e decisamente non anticipato, per il quale io mi ritrovo a sbattere dolorosamente la spina dorsale a terra e Lily sopra di me che impreca con voce soffocata, il cappello a ricoprirle tutta la faccia.

-Ahi.- mugulo.

Lei si solleva di scatto da me sistemandosi il capello e disastrandosi i capelli, che le circondano il viso come un cespuglio rosso.

Quando posa lo sguardo su di me, i suoi occhi sono stralunati.

-Mi spieghi perché hai attentato alla mia vita, Evans?- chiedo, mettendomi seduto e messaggiandomi l'osso sacro indolenzito.

-Non ho attentato alla tua vita, Potter, ti volevo abbracciare ma a quanto pare il tuo equilibrio da cavalcatore di scope è più precario di quanto pensassi.-

Mi sistemo gli occhiali sul naso e mi volo a guardarla perché, dannazione! ,ha provato ad abbracciarmi ed io sono caduto.

-Mi volevi abbracciare?- chiedo, accertandomi che sia così e che lei sappia cosa significa "abbracciare".

Magari con "abbracciare" lei intende "privare di braccia", con "-α" privativo, e che quindi sia un bene che non mi abbia abbracciato.

Ma Lily inarca un sopracciglio ramato, ed io improvvisamente capisco che con "abbracciare" lei intende "abbracciare", e quindi mi maledico da solo.

Perché, non solo ho evitato che mi abbracciasse, ma ci ho anche fatto cadere, e per di più non la sto abbracciando adesso, così come non lo sta facendo lei.

-Ok, ok. Mi spiace, Evans, ma mi hai colto di sorpresa.- mi scuso, sperando in un altro abbraccio,che però non arriva.

Lily si rialza in piedi e mi tende la mano, che afferro per alzarmi.

Oddio, la botta che ho preso è stata proprio forte.

Lily mi fa un sorriso e si volta verso la quiete di Hogsmeade, e il suo sorriso diventa improvvisamente più malandrino.

-Allora, Potter, che hai in mente?-

***

Dopo quattro Burrobirre, un Fresbee Zannuto, tre confezioni di Gelatine Tuttigusti +1 e un singhiozzo tremendo, ci troviamo all'ingresso di Hogwarts, con Lily che si leva il cappello e riesce a slacciarsi il mantello, purtroppo, senza il mio sostegno.

Ha l'espressione più rilassata, gli occhi verdi più tranquilli, sebbene siano ancora rossi per le lacrime e non del tutto vividi.

Mi fa un ultimo sorriso in Sala Comune, prima di dirigersi verso il dormitorio.

La saluto con la mano e un secondo dopo mi lascio cadere sulla poltrona con un sospiro.

E poi ecco che qualcuno mi picchietta un dito sulla spalla e io me la ritrovo dietro, con l'espressione timida.

Ha lo sguardo basso e un sorrisetto mesto.

-Grazie, James. Per...esserci stato per me in questo momento. E ringrazia anche i tuoi amici.-

Poi se ne va definitivamente, ma il mio cuore si riempie di una tenerezza incredibile e di un orgoglio immenso, mentre sembra stia per esplodere.

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