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13~ Inviti e cuore impazzito

Aveva smesso.
Aveva decisamente smesso.
Da almeno due anni.

Ma a quanto pare non aveva smesso affatto.

Perciò, quando entro in Sala Grande affiancata da Alice, fulminando i Serpeverde, non me lo aspetto.

E mi giro di scatto, gli occhi ridotti a fessure e pronta a togliere punti, verso il gruppetto dei malandrini dal quale proviene un gran baccano.

I miei occhi si spalancano poi come piattini, mentre Potter, con uno scatto molto affascinante, devo ammettere, monta sul tavolo e si passa una mano fra i capelli.

E quindi tutti gli sguardi si puntano su di lui e io mi sento impotente, perché non posso togliere punti ad un altro Caposcuola.

Eppure faccio un passo avanti, indignata, mentre anche la McGranitt si alza dal suo posto con sguardo furente.

E poi Potter grida al mio indirizzo, attraverso tutta la Sala che smette improvvisamente di bisbigliare e io non mi sono mai imbarazzata tanto.

So solo che ad Alice scappa un risolino e mi afferra il polso perché sono sicura che altrimenti sfodererei la bacchetta e lo schianterei senza troppe cerimonie.

-Ehi, EVANS! Ci vieni ad Hogsmeade con me?-

Ed ecco che la McGranitt si accascia sulla sedia schiaffandosi la mano in faccia e Silente fa quel suo sorriso enigmatico mentre gli occhi scintillano divertiti dietro i suoi occhiali a mezzaluna.

-Te lo scordi, Potter!- replico.

Perché è quello che ci si aspetta da me, e sono contenta di non deludere le aspettative.

Lily Evans non andrà mai ad Hogsmeade con James Potter.

E credo che le sensazioni di ieri fossero veramente l'effetto collaterale della cioccolata.

Dopotutto, non si regalano cioccolatini a San Valentino a caso,no?

Sono dolcetti di Satana, quei cosi deliziosi a forma di cuore che si regalano. Lo so.

-E scendi immediatamente da quel tavolo.- aggiungo.

Poi mi trascino Alice fino ad arrivare a Frank, poco distante dai malandrini ma con accanto abbastanza cibo da poterci mangiare in due.

È bello avere Frank come amico e fidanzato della tua migliore amica: essendo un battitore, hanno tutti paura di che dia qualche mazzata in faccia alla gente pur di conservare del cibo per Alice. E di conseguenza per me.

***

-Evans?-

-No.-

-Dai.-

-No.-

-Perfavore?-

-No.-

-Dai, Evans.-

-Ho detto di no, Potter.-

-Perché?-

Sbuffo, stringendomi al petto il libro mentre cammino spedita verso la Sala Comune, sperando di riuscire a fuggire nel dormitorio femminile così che Potter smetta di tallonarmi.

Perché? Mi sta chiedendo perché non voglio venire ad Hogsmeade con lui?
Bene, glielo dirò.
Non sarà certo un problema.

-Perché ti detesto, James Potter. Sei immaturo, un bambino. Credi che solo perché sei in grado di afferare un boccino sei il re del mondo, ma non è così. Ti diverti a prendere in giro la gente, a sentirti superiore. Ed è come se niente potesse toccati, come se non ti importasse di nulla. Sei narcisista ed egocentrico. Parli solo di te stesso o del tuo amato Quidditch, e sinceramente non ho voglia di sentirti parlare tutto il giorno delle solite due cose.- elenco.

Potter si ferma, e io mi volto a guardarlo.

È impallidito, incredibile a dirsi.

E poi ecco che si passa la mano fra i capelli, mordicchiandosi il labbro e scegliendo le parole.

E abbassa il tono di voce tanto che sono quasi costretta a chinarmi verso di lui per sentire meglio.

-Di quello che dici tu mi importa.- mormora.

E so che dovrei sentirmi in qualche modo lusingata, ma non ci riesco.

-Non sembra, Potter. Perciò smettila di farmi questa stupida domanda, perché continuerò a risponderti sempre allo stesso modo. La piovra gigante che abita il Lago Nero ha molte più possibilità di ricevere un sì, rispetto a quante ne hai tu.- rispondo.

E forse sono stata troppo scortese, perché dopotutto mi ha detto che sta cercando di rimediare.

Ma mi volto ugualmente, dirigendomi verso il dormitorio e gettandomi sul letto.

Chiudo gli occhi e ascolto il battito del mio cuore impazzito.

E so che non può essere stata la cioccolata, oggi, perché non ne ho mangiata.

Ma che sia l'effetto che mi fa Potter non è un'ipotesi contemplabile.

Non posso veramente innamorarmi di lui.
Non è così che deve andare.

E farò tutto il possibile perché così non vada.

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