NOEMI POV:
Sono le 23:00 manca poco alla chiusura oggi Alessio non verrà sta con la madre.
Ok il locale è in chiusura, mi levo il grembiule prendo la borsa ed esco, me lo ritrovo davanti con il sedere appoggiato sulla sua macchina, oggi è ancora più bello del solito, si deve esser cambiato perché quando l'ho incontrato oggi pomeriggio aveva una tuta larga grigia con una maglietta nera a maniche corte, invece ora indossa un jeans scuri con una camicia bianca dentro i pantaloni e le maniche tirate su sui gomiti, a mostrare i suoi bellissimi tatuaggi, è qualcosa di inspiegabile a parole. Come mi vede mi viene incontro.
"Ciao" mi dice.
"Ciao" rispondo.
"Stai aspettando qualcuna?" gli chiedo scandendo bene l'ultima vocale visto le sere precedenti.
"Si" mi risponde con un sorriso in faccia poi si avvicina al mio orecchio e pianissimo aggiunge "te".
"Dai sali, ti accompagno a casa" si stacca dal mio orecchio e va al posto di guida.
In silenzio faccio come mi dice.
Mette in moto e usciamo dal parcheggio.
"Allora come sta tuo figlio?" mi chiede all'improvviso, facendo le virgolette con le mani quando dice la parola figlio.
"Bene" dico piano quasi a non sentirlo nemmeno io. Sono troppo imbarazzata. Oggi è uscito con la madre ed è probabile che lei gli abbia detto che Luca è mio fratello e non mio figlio.
"Sai penso che tu abbia scelto la persona sbagliata a cui raccontare una cazzata" mi dice guardandomi solo per pochi secondi poi ritorna a fissare la strada.
Io abbasso lo sguardo. Sa tutto e ora cosa faccio?
"Perché mi hai raccontato la cazzata che Luca è tuo figlio quando so per certo che lui è tuo fratello?" mi chiede con tono tranquillo, anche se si sente che è forzato, senza smettere di guardare la strada.
"È una storia complicata" dichiaro.
"Prova a spiegarmela, non sono così stupido?" questa volta parla guardandomi.
"Allora" inizio, "non so se sai che mi sono morti entrambi i genitori l'anno scorso in un incidente d'auto e io sono rimasta da sola con il mio fratellino Luca, non abbiamo nessuno e nessuno ci ha mai aiutato, l'unica persona che mi è stata tanto vicina è tua madre. Io faccio due lavori per mantenerci è per pagare le bollette della casa che ci hanno lasciato i nostri genitori. Vado a scuola la mattina ed entro tardi perdendomi sempre la prima ora di lezione perché l'asilo di Luca apre alle 8:30 mentre la mia alle 8:00, poi quando esco alle 14:00 vado al suo asilo a dare una mano fino alle 17:00 che esce da scuola. Stiamo insieme fino alla 18:30 che poi viene a casa la proprietaria dell'asilo che in cambio delle ore che faccio il pomeriggio mi tiene Luca la sera fino a quest'ora che non torno a casa. Ecco questa è la mia giornata" sbotto asciugandomi una lacrima.
"Si ma non capisco perché tu mi abbia mentito" ferma la macchina davanti il portone di casa mia e si volta per guardarmi.
Non so se dirgli la verità, perché mi piace o se dirgli una cavolata ma io non voglio che si allontana da me. Se dopo tutto quello che gli ho detto e che sa è tornato forse qualcosa vorrà pur dire. E poi oggi prima ancora di sapere che Luca fosse mio fratello, ci giocava e lo faceva ridere. O la va o la spacca: "P-perché tu..." balbetto abbassando lo sguardo.
Non riesco a finire la frase che lui mi mette due dita sotto al mento costringendomi a guardarlo.
E......

Ecco il capitolo, scusate per il ritardo.
Spero vi piaccia! 😊
Ditemi cosa ne pensate!