Capitolo 11
ALESSIO POV:
Sono appena usciti dalla mia camera e già mi mancano entrambi. Quel bambino è fantastico, lei sta facendo davvero un ottimo lavoro con lui, per di più che è da sola senza il padre.
Luca ha lasciato qui le macchinine, in realtà sono le mie ma voglio regalargliele.
Scendo giù di corsa e vedo che stanno uscendo.
"Aspetta, aspetta" grido dalle scale.
Si voltano entrambi.
"Luca hai dimenticato queste" gli dico dandogli le macchinine e abbassandomi alla sua altezza.
"Non sono le mie, sono le tue queste" mi risponde lui.
"Lo so, ma voglio regalartele" a queste parole gli si illuminano gli occhi e mi butta le braccia al collo stringendomi forte.
Sembra il bambino più felice al mondo.
Si scansa da me guarda Noemi che annuisce e mi riabbraccia poi si prende le macchinine e mi ringrazia.
Lei fa uguale ed escono mano nella mano.
Una volta usciti mi rivolgo a mia mamma " dai mamma usciamo, che poi si fa tardi" le dico. "Ah è un altra cosa, so che avrai cucinato per 30 persone, ma stasera mangiamo al ristorante e offro io, quindi non obbiettare".
Lei sorride e si a mettere le scarpe.
Per tutto il tempo in macchina mi ha chiesto come va il lavoro, la casa, se mangio, se sto bene, tutte cose così.
Mentre sceglievamo il divano le chiedo "Perché hai così a cuore questa ragazza? Cosa ha di speciale?".
"Beh innanzitutto perché è una ragazza molto studiosa, brava, educata e poi perché ha avuto un sacco di disgrazie nella sua vita. Pensa che in 5 anni di liceo non si è fatta neanche un amico, non che ce ne fossero alla sua altezza in quella classe, ma non è stato questo è che lei è molto pacata, silenziosa e se ne sta sempre per conto suo. Poi da quando le sono morti i genitori lo è ancora di più. Deve pensare al bambino da sola".
"E il padre del bambino dov'è?" la interrompo.
"Ale te l'ho detto è morto" mi risponde.
"Anche lui?" chiedo stupito.
"Come anche lui?" mi chiede lei.
"Scusa è mamma, hai detto che le sono morti i genitori e poi hai detto che è morto anche il padre del bambino".
"Nooooo, aspetta il padre di lei e il padre del bambino è lo stesso, sono fratelli" mi interrompe.
"Fratelliii?" urlo io con gli occhi sbarrati, incredulo.
"Si, si caro. Lei ha 18 anni, il bambino 4, a che età lo ha fatto?".
Non so se essere contento perché non è il figlio o arrabbiato perché mi ha mentito. Per ora sono molto confuso. Non capisco il perché mentirmi.
"Sei sicura?" chiedo.
"Si, al 100%. Sono 5 anni che è una mia alunna e non ricordo di averla mai vista con il pancione, quindi" dice ridendo.
Ok, ora pretendo delle spiegazioni.
Dopo aver scelto il divano che mi arriverà tra qualche giorno porto mia madre a mangiare in un bel ristorante, quando arriva il conto fa storie perché vorrebbe pagarlo lei, ma ovviamente io non le lo permetto.
La riaccompagno a casa e prima di andare mi fa le solite raccomandazioni.
Ora c'è un solo posto dove devo e voglio andare.
Ecco l'11 capitolo. Spero vi piaccia! 😊
Chissà cosa farà adesso Alessio. Per scoprirlo dovrete aspettare un po' molto probabilmente fino a Martedì pomeriggio, che ho un esame importante. Nel frattempo fatemi sapere cosa ne pensate della storia.
Buona lettura!
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